Pier Paolo Calzolari è noto per l'originalità formale di una pratica multidisciplinare (pittura, scultura, ma anche performance intese come “atti di passione”) che ricorre spesso all'utilizzo di materiali organici come foglie di tabacco, fuoco o gelo per creare “installazioni”. opere” che mettono in discussione i limiti dell’arte contemporanea.
La mostra al Nuovo Museo Nazionale di Monaco riunisce opere realizzate tra la fine degli anni Sessanta e il 2014. Intitolata “Casa ideale” da un “testo-manifesto” del 1968 e presentata sui tre piani di Villa Paloma , la mostra gioca sui codici degli interni, vale a dire sui codici dell'intimo che riecheggiano la dimensione esistenziale del lavoro dell'artista. I visitatori potranno scoprire la panca smerigliata intitolata Lasciare il posto (1970), diverse opere storiche al neon, ma anche la celebre installazione Tolomeo (1989), un tavolo smerigliato che rimanda alla cultura filosofica dell'antica Grecia. Attraverso opere come Luna (1979) o nature morte realizzate a metà degli anni 2000 che uniscono pittura monocroma ed elementi di scultura, la mostra mostra che l'artista italiano si confronta nel 1972 con le grandi questioni sollevate dall'esercizio della pittura contemporanea. Ha saputo dar vita a una forma di astrazione figurativa e metafisica come dimostra l'installazione Tiara con cera e chiodi (2006). La singolare vibrazione che la materia sperimenta nella sua opera è da mettere in relazione ai principi di trasmutazione propri dell'alchimia medievale e può riferirsi anche all'ermetismo degli scritti esoterici di Ermete Trismegisto. L'opera di Calzolari sfida con la sua natura infinitamente poetica e sorprende per la capacità che ha dimostrato nei decenni di rigenerarsi producendo costantemente nuove immagini adatte alle esigenze della contemporaneità.
Una mostra retrospettiva, “Casa ideale”, è una rara occasione per scoprire il mondo di un artista che ha lasciato il segno nella storia dell'arte attraverso un approccio, spesso non convenzionale, alle diverse pratiche delle arti visive.
La mostra è accompagnata da un catalogo co-pubblicato da NMNM e Humboldt Books che comprende viste della mostra, un saggio di Andrea Viliani, un'intervista dell'artista a Guillaume de Sardes e contributi di Valérie Da Costa, Didier Semin e Stéphane Vacquier.
Nato a Bologna nel 1943, Pier Paolo Calzolari oggi vive e lavora a Lisbona. È stato introdotto alle tecniche pittoriche tradizionali da suo nonno fin dall'infanzia. Successivamente frequentò le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Roma senza però completare gli studi. Ha iniziato la sua attività artistica come pittore influenzato dalla pittura germinale americana per poi dedicarsi molto rapidamente ad altre forme di espressione artistica più libere come l'installazione, la scultura e la performance.
Il suo lavoro ottiene la prima visibilità in Italia nel 1967 con la realizzazione dell'installazione performativa Il Filtro e Benvenuto all'Angelo che realizza nel suo studio di Bologna (Studio Bentivoglio). Ben presto viene associato al movimento dell'Arte Povera, movimento artistico italiano degli anni '60 e '70 che si caratterizza per l'uso di materiali poveri e per l'enfasi posta sulla dimensione effimera e processuale dell'arte. Si fa conoscere a livello internazionale grazie alle mostre che tiene a New York e Parigi con la Galleria Sonnabend. Nel 1972 rompe gli argini di una stagione artistica che considera ormai conclusa per proporre una riflessione sulla pittura con l'opera composita intitolata Lasciare il posto che unisce pittura monocroma, scultura smerigliata, elementi di natura morta e atti performativi attraverso la presenza fisica e sonora dell'esecutore.
Esposto regolarmente in tutto il mondo, presente in importanti collezioni private, fondazioni e musei come il Centre Pompidou di Parigi o il Guggenheim Museum di New York, Pier Paolo Calzolari è oggi considerato uno degli artisti e innovatori più importanti del dopoguerra . Importante rappresentante dell'Arte Povera, Calzolari seppe abbracciare le svolte del tempo. Oggi, a quasi 80 anni, continua a creare opere di sconcertante freschezza e ironia. È giustamente considerato una figura influente nell'arte contemporanea italiana e internazionale.