L'Osservatorio Prada, in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, parte della Fondazione Prada, propone fino al 29 Gennaio 2024 la mostra “Calculating Empires: A Genealogy of Technology and Power, 1500-2025” di Kate Crawford e Vladan Joler .
Queste suggestive stanze sono lo spazio di Fondazione Prada dedicato alla sperimentazione dei linguaggi visivi e alla ricerca sulle possibili intersezioni e collisioni tra la tecnologia e le varie espressioni culturali. È una piattaforma di libero pensiero aperta alla riflessione sui differenti linguaggi artistici e dei media e sul loro impatto in un contesto politico e sociale in continua evoluzione.
Ideata dai ricercatori-artisti Kate Crawford e Vladan Joler, “Calculating Empires” mappa il nostro presente tecnologico, illustrando come il potere e la tecnologia siano intrecciati a partire dal 1500. Unendo ricerca e design, scienza e arte, Joler e Crawford sviluppano una nuova chiave di lettura per comprendere il panorama attuale dell’intelligenza artificiale interrogandosi su come siamo arrivati fino a qui e su dove potremmo essere diretti. Questo progetto apre la mente a nuove prospettive e invita i visitatori a provare il concetto di “lunga durata” attraverso una visualizzazione del tempo, della politica e della tecnologia.
Come afferma Joler: “Questo è l’anno in cui l’intelligenza artificiale generativa ha inondato la cultura globale e ha dominato l’attenzione pubblica. Milioni di persone hanno cambiato il loro modo di fare ricerche online, di scrivere e di sviluppare immagini. Tuttavia questi sistemi hanno già dimostrato la loro capacità di concentrare il potere, produrre ‘allucinazioni collettive’ e disinformazione su larga scala, mettendo in discussione la percezione di una realtà condivisa. L’IA generativa ha inoltre un impatto significativo sulle nostre ecologie, necessitando di immense quantità di energia, acqua e minerali”. Come precisa Crawford: “Tutte queste forme di impatto globale, da quelle di ordine politico a quelle materiali, si sono sviluppate nel corso di alcuni secoli. Sono però nascoste dalla cultura del segreto industriale e delle infrastrutture tecniche, dalle questioni complesse legate al colonialismo, dalle filiere globali di produzione e distribuzione, dalla scarsa trasparenza dei contratti di lavoro, dalla mancanza di regolamentazione e dalla storia stessa. ‘Calculating Empires’ riflette su come osservare e analizzare questi sistemi nel corso del tempo”.
L’elemento centrale della mostra è la Calculating Empires Map Room, un ambiente buio in cui i visitatori saranno immersi come se entrassero in una vera e propria scatola nera. L’opera, presentata al pubblico per la prima volta, è un dittico di mappe: una tratta di temi legati alla comunicazione e alla computazione, l’altra esplora elementi di controllo e classificazione. Questa stanza delle mappe è un’intensa esperienza fisica, un incontro vertiginoso con cinquecento anni di storia. È progettata per misurare gli imperi e per esplorare come questi stessi imperi abbiano misurato la storia.
Per contestualizzare questo nuovo lavoro, il pubblico si troverà inizialmente davanti ad Anatomy of an AI System di Joler e Crawford, parte della collezione permanente del MoMA di New York e del V&A di Londra. Anatomy of an AI System è un diagramma esploso focalizzato sul caso di studio della voce assistita di Amazon Echo, un dispositivo che ricorre all’intelligenza artificiale. Questa mappa anatomica mostra i tre principali processi estrattivi necessari al funzionamento di qualsiasi sistema di AI su larga scala: risorse materiali, manodopera umana e dati. Esistono profonde interconnessioni tra la letterale opera di estrazione delle risorse della Terra e l’estrapolazione dei dati della comunicazione umana, della cultura e delle connessioni. Se Calculating Empires parla di tempo, Anatomy of an AI System si interessa allo spazio.
Il progetto comprende anche un’opera realizzata dall’artista Simon Denny nel 2019, ispirata direttamente da Anatomy of an AI System. L’opera, dal titolo Amazon worker cage patent drawing as virtual King Island Brown Thornbill cage (US 9,280,157 B2: “System and method for transporting personnel within an active workspace”, 2016), è una riproduzione di un brevetto Amazon di una gabbia concepita per ospitare operai all’interno dei magazzini logistici.
La mostra si conclude con una stanza delle meraviglie che presenta una collezione eclettica di libri, dispositivi ed ephemera dal 1500 al 2023 e un luogo dedicato alla riflessione. Lo spazio riunisce esempi fisici degli oggetti e dei libri raffigurati nella sala delle mappe, oggetti che esplorano le relazioni tra classificazione, calcolo e controllo, dalle prime macchine per il calcolo ai chip semiconduttori.
Lo spazio finale è una piccola biblioteca che invita i visitatori a leggere, reimmaginare e scrivere commenti, revisioni e complicazioni della storia all’interno di volumi fatti a mano. Qualsiasi mostra che attraversi i secoli sarà necessariamente incompleta, imparziale e soggettiva, non potrà mai essere conclusa, perciò queste mappe sono state pensate per essere pronte ad accogliere stimoli esterni ed evolversi nel tempo.