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18/12/23

Trad u/i zioni d’Eurasia

 



Eccoci alla fase finale della serie di mostre legate al progetto Frontiere Liquide e Mondi in Connessione, che il MAO ha ideato in questi tre anni. Quest'ultimo episodio guarda alle relazioni tra l'Europa e il vasto mondo dell’Asia, attraverso i suoi manufatti e i suoi valori simbolici creando un raffinato tracciato di bellezza ed emozioni. 

IL percorso inizia da un’opera contemporanea ideata da Yto Barrada, vincitore del Mario Merz Prize,  che elabora una serie di simbologie e cromie percepite durante la sua residenza al MAO e che indaga subito il rapporto tra simbologie e culture, che viene poi sviluppato nell'esposizione stessa. 



La seconda sala ci immerge subito in una delle tradizioni più antiche, quella delle ceramiche,  una serie di pregiati opere di diversa fattura asiatica che manifestano il contatto e il commercio fra le due sponde del continente cercando nella loro pregiata ricercatezza e rarità un senso di rappresentazione e identità, come i materiali stessi quali il raffinato colore blu che rappresenta un'idea di lontananza pensando ai lapislazzuli dell'Afghanistan o all'ossido di cobalto dell'India.

E dopo le porcellane ovviamente non può mancare la seta, altro materiale nato da una misteriosa tecnica che sviluppatasi in Cina lentamente verrà scoperta e diffusa nel resto del mondo. Materiale considerato di alto prestigio per la sua rarità e delicatezza, oltre alla sua bellezza tattile e formale. 

La mostra prosegue poi con altre selezionate opere che narrano di tessuti, come i pregiati panni tartari, metalli e pigmenti colorati per concludersi con una suggestiva installazione immersiva  di Shimmering Mirage (Black), 2018 di Anila Quayyum Agha.



Chiude il percorso una sezione editoriale a cura di Reading Room, spazio milanese dedicato alla diffusione e comprensione delle riviste contemporanee, con una selezione di pubblicazioni, zines e libri d’artista che propongono un approfondimento su alcune delle tematiche affrontate in mostra quali la trasparenza, il colore, l’artigianalità.

La mostra si trasformerà gradualmente nel corso dell’anno attraverso la rotazione di diverse opere e l’introduzione di nuove tematiche e stimoli percettivi, con nuove commissioni e installazioni di artisti contemporanei; sarà inoltre arricchita da una serie di conferenze e da un public program musicale e performativo.

In aggiunta, indispensabile per la comprensione delle diverse sezioni della mostra, sarà pubblicato un booklet di approfondimento distribuito gratuitamente, secondo la formula ormai consolidata del MAO e fortemente apprezzata dal pubblico, con testi a cura del team curatoriale e contributi esterni di Yuka Kadoi, Maria Ludovica Rosati e Mohammad Salemy. 

Parallelamente il museo offre altre tre interessanti mostre.

Una selezione di tavole dell’artista e illustratore taiwanese Animo Chen estratte dai suoi due ultimi lavori editoriali, Una breve elegiae Love Letters, e un’animazione video con le musiche e la voce di Sam Liao, musicista taiwanese.




Quattro nuove prestigiose commissioni contemporanee: Il Rituale del Serpente di Marzia Migliora, Le son de la pierre di LEE Mingwei (entrambi in residenza al Museo per il biennio 2022-2023), Flying Kodama di Kengo Kuma e Gigli, cinghiali, qualche carpa e poi conigli, galline e asini in gran quantità di Francesco Simeti, in residenza al MAO a partire da ottobre 2023.

Il nuovo riallestimento della galleria giapponese del MAO, che accosta opere delle collezioni permanenti e lavori dell’artista giapponese Kazuko Miyamoto (Tokyo, 1942), così convivono epoche e linguaggi diversi, che offrono punti di vista distanti ma collaterali su tematiche e simboli ricorrenti e stratificati.