Grazie alla collaborazione fra la Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo ospita la mostra "Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi - Capolavori dalla Santa Casa di Loreto" aperta fino al 17 marzo 2024.
Si tratta di un interessante progetto espositivo che consolida la collaborazione tra Fondazione CRC − da sempre attiva nel sostegno e nella promozione di attività culturali finalizzate ad accrescere il ruolo e la riconoscibilità del territorio cuneese come centro di produzione artistica − e Intesa Sanpaolo − che con il Progetto Cultura esprime il proprio impegno per la promozione dell’arte e della cultura nel nostro Paese – dando seguito a quanto realizzato congiuntamente con l’esposizione I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese, che si è conclusa ad aprile scorso con un grande successo di pubblico e di critica.
La nuova iniziativa espositiva presenta sette dipinti di Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 – Loreto, 1556), costituenti il cosiddetto “ciclo lauretano” del pittore, disposti quando egli era ancora in vita presso la Cappella del Coro della chiesa di Santa Maria di Loreto, e due affreschi strappati e portati su tela di Pellegrino Tibaldi (Puria, 1527 – Milano, 1596), originariamente realizzati per la Cappella di San Giovanni della stessa chiesa lauretana. Tutte le nove opere in mostra provengono dal Museo Pontificio Santa Casa di Loreto.
Da rimarcare, tra le opere di Lotto in mostra, il San Michele scaccia Lucifero, presentato per la prima volta al pubblico dopo un restauro conclusosi nel settembre di quest’anno, e Adorazione del Bambino, restaurata nell’ambito di Restituzioni 2016, il programma di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio del Paese promosso e curato da Intesa Sanpaolo.
La mostra intende proporsi come occasione per indicare nuovi percorsi di ricerca in merito alle possibili reciproche influenze tra Lotto e Tibaldi, due artisti di differente cultura, visto il pur breve periodo condiviso dai due nel cantiere lauretano, indagato solo di recente. Uno sguardo alla bibliografia relativa alle opere realizzate da Pellegrino Tibaldi per il Santuario della Santa Casa e alla sua presenza a Loreto tra il 1554 e il 1555 permette di notare subito come questa, per quanto sufficientemente ricca, non presenti studi specifici sulla compresenza in quegli stessi anni nel cantiere lauretano di Lorenzo Lotto.
“Un nuovo evento di grande valore per la provincia di Cuneo: il complesso monumentale di San Francesco ospita per quattro mesi i capolavori di due maestri del Rinascimento, Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Un percorso espositivo unico che porterà idealmente i visitatori all’interno della Basilica di Loreto, per cui furono realizzate le opere esposte” dichiara Ezio Raviola, presidente della Fondazione CRC. “Dopo il grande successo ottenuto dall’esposizione dedicata a Tiziano, Tintoretto e Veronese, conclusa lo scorso aprile, questo appuntamento suggella la collaborazione tra Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo, nell’ottica di accompagnare e sostenere la crescita del nostro territorio provinciale”.
Gian Maria Gros-Pietro, Presidente Intesa Sanpaolo, commenta: “Questa nuova collaborazione con la Fondazione CRC è la conferma del solido rapporto con una delle più rilevanti fondazioni di origine bancaria italiane. È consuetudine della Banca unire le proprie forze a quelle delle Fondazioni azioniste per realizzare progetti utili a rafforzare lo sviluppo economico, sociale e culturale sul territorio. La mostra che inauguriamo oggi va esattamente in questa direzione, con l’esposizione di straordinari capolavori dei maestri del Rinascimento, uno dei quali – l’Adorazione del Bambino di Lotto - è stato restaurato nell’ambito di Restituzioni, il programma di Intesa Sanpaolo per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio del Paese”.
Lorenzo Lotto, dopo periodi trascorsi tra Roma, Bergamo, Venezia e Ancona, si trasferisce definitivamente a Loreto, per farsi oblato e diventare il pittore di un Santuario che, grazie alla presenza della reliquia della casa di Maria di Nazareth, rappresentava in quel tempo di dure dispute religiose il più importante baluardo della cristianità in Europa, dopo Roma. Di proprietà pontificia il Santuario di Loreto era diventato dagli ultimi decenni del Cinquecento un vero e proprio cantiere nel quale i Papi avevano deciso di chiamare per realizzare grandi opere alcuni dei più grandi architetti, pittori e scultori dell’epoca, come Bramante, Giuliano da Maiano, Giuliano da Sangallo, Baccio Pontelli, Luca Signorelli, Melozzo da Forlì e Sansovino.
Giunto a Loreto con un buon numero di dipinti e disegni rimasti invenduti nella lotteria di Ancona del 1550, il governatore della Santa Casa di allora, Gaspare de’ Dotti, chiese a Lotto la realizzazione di alcuni dipinti per la Cappella del Coro della Chiesa di Santa Maria, come veniva chiamata allora quella che poi diventerà la Basilica. Per dare vita al “ciclo del Coro”, ricostruito nell’allestimento realizzato nel 2018 all’interno del Museo Pontificio di Loreto, Lotto utilizzò, adeguandone le misure, cinque delle opere che aveva portato da Ancona, cui aggiunse i due soli dipinti che realizzò presso il Santuario durante gli ultimi anni della sua vita. Le sette opere lottesche - Adorazione dei Magi, Presentazione di Gesù al Tempio, Il Battesimo di Cristo, Il sacrificio di Melchisedech, Adorazione del Bambino, San Michele arcangelo caccia Lucifero, Cristo e l'Adultera - furono trasferite dalla Basilica nel Palazzo Apostolico lauretano nel 1853. Da allora tutte le tele hanno subito plurimi e in più occasioni poco felici interventi di restauro, fino a quelli, anche recentissimi, che hanno cercato di recuperare il “vero” Lotto. In particolare, si segnala l’ultimo intervento, terminato nel luglio 2023, sul dipinto San Michele scaccia Lucifero: la mostra di Cuneo propone in forma inedita la bellezza ritrovata di un’opera lottesca di grande valore, anche per l’originalità con la quale il pittore ha scelto di trattare il soggetto.
Quando Tibaldi, che ancora non aveva trent’anni, raggiunse Loreto, il maestro veneziano, ultrasettantenne, malato agli occhi e forse senza voce, era impegnato nella realizzazione dell’Adorazione dei Magi e della Presentazione al Tempio. Nella mostra verranno presentati due affreschi staccati e riportati su tela di Pellegrino Tibaldi - Predica del Battista e Decollazione del Battista - che rappresentano storie della vita di Giovanni Battista, la Predica e la Decollazione, con l’intento di verificare se vi sia ravvisabile qualche suggestione lottesca nelle opere di Tibaldi.
Se il rapporto Lotto-Tibaldi dà modo di raccontare un momento fondamentale della storia del Santuario di Loreto e insieme della storia dell’arte italiana, all’interno della mostra è altrettanto importante il richiamo alla presenza ancor oggi rilevante in Piemonte di manufatti testimonianti una diffusa, secolare e, in certi casi, artisticamente rilevante devozione mariano-lauretana. Una sezione propone infatti una mappatura territoriale dei manufatti più significativi con l’indicazione di un itinerario utile per i visitatori che vorranno integrare e approfondire l’esperienza vissuta in mostra.
Complessivamente nel territorio regionale esistono più di 80 manufatti in chiese, oratori, santuari e cappelle dedicate alla Madonna di Loreto, solo in provincia di Cuneo se ne trovano più di 15. Secondo la tradizione, il Santuario di Loreto sorge sul luogo in cui, il 10 dicembre del 1294, la dimora della Vergine Maria fu trasportata miracolosamente dagli Angeli. In memoria di questo evento, la festa liturgica della Madonna di Loreto viene celebrata ogni anno. In Piemonte si possono trovare infatti molte effigie della Madonna di Loreto, molte chiese a essa intitolate e rappresentazioni della traslazione della Santa Casa.
Per approfondire i temi di Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori dalla Santa Casa di Loreto, sono previsti appuntamenti collaterali e conferenze che vedranno la partecipazione del comitato scientifico della mostra, composto da Gianpaolo Angelini, ricercatore di Museologia e critica artistica e del restauro presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Pavia, Francesca Coltrinari, professoressa associata di Storia dell'arte moderna presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dei Beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata, Claudia Ghiraldello, Direttrice del Museo "Paolo Giovanni Crida" al Santuario Lauretano di Graglia e Presidente del Centro Culturale "Conti Avogadro di Cerrione", Vito Punzi, Giovanni Carlo Federico Villa, direttore di Palazzo Madama a Torino, Don Eugenio Zampa, Cappellano della Polizia di Stato di Biella e Vercelli e Rettore del Santuario della Madonna di Loreto di Graglia, in provincia di Biella, e Stefano Zuffi, storico dell’arte. La sezione dedicata alla devozione lauretana in Piemonte è stata realizzata con la consulenza scientifica di Claudia Ghiraldello. Accompagna la mostra il catalogo edito da MondoMostre a cura di Vito Punzi.
La mostra prevede un fitto programma di visite guidate, attività laboratoriali ed eventi collaterali, anche sul territorio provinciale.
INFORMAZIONI AL PUBBLICO
Complesso Monumentale di San Francesco
Via Santa Maria, 10, 12100 Cuneo CN
fondazionecrc.it
ORARI DI APERTURA:
Martedì – venerdì: 15:30 – 19:30 (al mattino aperto su prenotazione per scuole e gruppi)
Sabato – domenica: 10:00 – 19:30
BIGLIETTI:
Ingresso Gratuito
I possessori del biglietto di ingresso alla mostra avranno diritto ad accedere con tariffa ridotta alle Gallerie d’Italia di Torino, Milano, Vicenza e Napoli, fino al 30 giugno 2024.