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03/11/22

Artissima, reportage

 


Eccoci alla prima giornata della storica fiera di arte torinese. 

Nel complesso la nuova gestione di Luigi Fassi si inserisce in modo morbido su una costruzione solida, senza grandi aggiornamenti. 

La distribuzione degli spazi è piacevole, oramai consolidata, ben riuscita la parte centrale, dove sono stati inseriti i tre principali progetti curatoriali, Disegni, Back to the Future e Present Future, che l'anno scorso sembrava troppo vuota; anche le parti laterali sono ben strutturate. 
Le corsie centrali come sempre caratterizzate dal colore sono ben amalgamate e ampie.

Il tema guida, ispirato al testo dalla filosofa americana L. A. Paul , si presta ad accogliere le tante declinazioni del cambiamento contemporaneo, forse manca quella più evidente, le nuove tecnologie, gli NFT (anche se penso che siano molto labili), il web, chissà a quando una fiera dedicata a questi nuovi aspetti (sarà possibile?), vedremo. Comunque sono molte le opere dallo spirito contemporaneo e tecnologico. Rara la presenza di video, mentre tiene la fotografia e continua il grande ritorno della pittura. 



Guardiamo allora alle storiche sezioni che caratterizzano questa fiera.

La più interessante per me è sempre Present Future, dedicata ai talenti emergenti,  che quest'anno è curata da Saim Demircan, curatore indipendente e scrittore, di Torino e da Maurin Dietrich, direttrice Kunstverein München, di Monaco.  Fra i diversi proposti mi hanno interessato Kate Newby, per il suo lavoro sui materiali, e la pittura di Beaux Mendes, interessante anche il lavoro intallativo/sono di Marco Giordano. 

C'è poi Back to the Future, dove sono presentati progetti monografici, mi incuriosisce molto, questa edizione è curata da Anna Gritz, direttrice Haus am Waldsee, di  Berlino e Balthazar Lovay, curatore indipendente, di Ginevra. Hanno attirato la mia attenzione i lavori di Eleanor Antin e Ull Hohn per come hanno trasformato le tematiche intime verso una visione altra. 

Disegni presenta una selezione realizzata da Irina Zucca Alessandrelli, curatrice Collezione Ramo, di Milano. Sono stato colpito dalla ricerca formale di Yasi Alipour e dagli acquarelli stratificati di Barbara Nicholls.

Monologue/Dialogue, riservata alle gallerie emergenti e/o con un approccio sperimentale con stand monografico o il dialogo tra i lavori di 2 artisti, molto belli quelli di Upstream, Rodriguez e Clima.

Fra le New Entries, le emergenti gallerie internazionali, mi hanno attratto Labs e Goelitz.

Fra i stand questi quelli da cui mi sono fermato con curiosità: Antonini, Ghetta, Colli, Cosar, Adentado, col lavoro di Yann Serandour, 

Vi segnalo poi che domani ci sarà la presentazione della Fondazione Paul Thorel, che in fiera ha uno stupendo stand, vicino al Cafè Illy.

Queste le mie impressioni a caldo, ma torneremo per visionare meglio, intanto eccovi un poco di foto.