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30/04/21

Jenny Holzer al Guggenheim di Bilbao

 


Il rinnovato museo Guggenheim Bilbao ha realizzato il progetto LIKE BEAUTY IN FLAMES, una nuova opera della prestigiosa artista statunitense #jennyholzer, in cui trasferisce la sua caratteristica #arte basata sul linguaggio per mezzo della realtà aumentata (RA). Questa singolare creazione, concepita in esclusiva per la Collezione del #museo Guggenheim #bilbao e accessibile attraverso un’applicazione per cellulari creata ex professo, presenta tre esperienze distinte di RA: due opere con una posizione specifica che dialogano con l’architettura del #museo Guggenheim #bilbao e una terza che può essere attivata da qualsiasi parte del mondo. LIKE BEAUTY IN FLAMES si serve della nuova tecnologia per dare continuità alla pratica suprema della Holzer: situare nello spazio pubblico testi che stimolino la riflessione, in un modo democratico e accessibile.

A partire da ora, una versione in RA delle insegne luminose di #jennyholzer scivolerà nell’Atrio centrale del #museo, in una colonna che si curva e gira a spirale man mano che appaiono Truismi in inglese, spagnolo, basco e francese. Ciascuno dei tre piani del #museo offre un’esperienza diversa, poiché l’interazione del LED con l’architettura dell’edificio cambia in funzione del punto di vista dell’osservatore.

All’esterno, le proiezioni di RA appaiono sulla facciata del #museo provenienti da cinque punti situati tutto intorno, come se fossero un’evocazione virtuale della monumentale opera di #jennyholzer For #bilbao (2019), ideata in occasione della sua esposizione retrospettiva Thing Indescribable (L’indescrivibile). I testi selezionati dall’artista per le proiezioni in RA appartengono ad altri autori; il titolo dell’opera, LIKE BEAUTY IN FLAMES, sono tratti dal poema della scrittrice polacca Anna Świrszczyńska “La bellezza muore” (in inglese, “Beauty Dies”), uno dei tanti testi che la Holzer ha trasformato in spettacolo immateriale.

La componente finale dell’opera consente agli utenti di vedere come i Truismi della Holzer prendono forma nello spazio da qualsiasi punto. Questa nuova possibilità incarna lo spirito che ha costituito la pratica di #jennyholzer nel corso della sua carriera: situare la parola nello spazio pubblico per favorire la riflessione e la contemplazione.


La tecnologia al servizio dell’arte

Quest’opera d’arte immersiva e dinamica è resa possibile mediante un’applicazione mobile che impiega la RA per dare accesso illimitato a tre esperienze virtuali. Grazie alla realtà aumentata, alla tecnologia avanzata di riconoscimento di immagini, al posizionamento spaziale in 3D e ai grafici disegnati con tecnologia d’avanguardia, gli utenti possono vedere la versione in RA dell’opera di LED nell’Atrio del #museo. Possono anche ricreare le proiezioni notturne della Holzer con l’aiuto del geolocalizzatore e il giroscopio dei suoi dispositivi, che le rivolgeranno verso distinti punti all’esterno del #museo. Mediante la combinazione di tecnologie digitali e il mondo reale, questa innovativa applicazione mobile sviluppata dall’agenzia digitale situata a Londra, Holition, porta l’opera della Holzer ai dispositivi mobili degli utenti.

LIKE BEAUTY IN FLAMES mostra l’impegno del #museo Guggenheim #bilbao per le nuove tecnologie nell’arte e significa l’inizio di un programma di tre anni in cui si presenteranno altri progetti pionieri in cui la tecnologia acquista un ruolo fondamentale nell’opera d’arte. 

Arriva il Salone del Mobile

 Ritorna in una versione autunnale il mitico Salone del Mobile di Milano, sarà il prossimo 5 e durerà fino 10 settembre, presso FieraMilano Rho, un'edizione innovativa e unica, incentrata sulla promozione dei prodotti, delle tecnologie e dei progetti più recenti delle aziende. Raccoglierà “i fili” di una conversazione interrotta di persona, lasciando intatti i rapporti e il contatto con il mercato, professionisti, clienti e appassionati.

#SaloneDelMobile2021 

Arriva Frieze New York edizione The Shed

 


E' tutto pronto per la nuova edizione di Frieze New York, che si svolgerà dal 5 al 9 Maggio negli spazi dello The Shed di Manhattan con 61 gallerie internazionali. Dal sito si apprende che tutti i biglietti sono già stati venduti, segnali di una ripresa che si spera sempre più in crescita. 

Comunque se non avete il biglietto potete sempre fruire della stimolante versione digitale.

La foresta fantasma a New York

 


Presso il Madison Square a New York l'artista Maya Lin installa a dal prossimo 10 Maggio l'opera "The Ghost Forest". Si tratta di un imponente gruppo di cinquanta inquietanti alberi di cedro bianco dell'Atlantico posizionati sulla piazza. 

Lin porta la sua visione di artista e la sua posizione di attivista ambientale in questo progetto, un ricordo di germinazione, vegetazione e abbondanza e un simbolo aspro della devastazione del cambiamento climatico. L'altezza di ogni albero, circa quaranta piedi, travolge la scala umana e si pone come metafora dell'impatto fuori misura di un'incombente calamità ambientale.


CS

Maya Lin’s Ghost Forest, a towering stand of fifty haunting Atlantic white cedar trees, is a newly-commissioned public art work. Lin brings her vision as an artist and her agency as an environmental activist to this project, a memory of germination, vegetation, and abundance and a harsh symbol of the devastation of climate change. The height of each tree, around forty feet, overwhelms human scale and stands as a metaphor of the outsized impact of a looming environmental calamity. 

In nature, a ghost forest is the evidence of a dead woodland that was once vibrant. Atlantic white cedar populations on the East Coast are endangered by past forestry practices and threats from climate change, including extreme weather events that yield salt water intrusion, wind events, and fire. The trees in Ghost Forest were all slated to be cleared as part of regeneration efforts in the fragile ecosystem of the Pine Barrens of New Jersey. 

The magnitude of planetary vulnerability is a significant subject in Lin’s practice through sculpture, installation, and her web-based resource, What Is Missing?. Now two generations removed from the Earthwork artists of the 1960s and 1970s, Lin is taking on rural and urban outdoor space with a focus on geology and the fragility of the earth’s ecosystem.

29/04/21

ATO Art Takes Over

 


L'arte è arrivata nelle vetrine di Via della Spiga a Milano col progetto "ATO Art Takes Over" che presenta "Trasformazione", una mostra d’arte contemporanea nel cuore di Milano con le opere di Monica Bonvicini e Ariel Schlesinger.

L’arte prende il sopravvento in spazi vuoti di Via della Spiga. Ispirandosi al successo delle  trasformazioni di negozi nelle principali strade di grandi città del mondo nei momenti di crisi  economica, Art Takes Over desidera incoraggiare un nuovo rinascimento. Grazie ad una stretta  collaborazione tra proprietari e importanti gallerie d’arte milanesi la mostra rivitalizza negozi vuoti in  Via della Spiga 48 con opere di artisti contemporanei.

Molto nota come parte del Quadrilatero della Moda, la zona di Milano della moda di lusso, Via della  Spiga è una strada in continua evoluzione, con una storia ricca di esperienze contrastanti ed un  legame duraturo con le arti. In quello che è ora Palazzo Garzanti al n. 30, patrioti italiani scrissero  il Manifesto che diede il via nel 1848 all’insurrezione contro gli Asburgo, con le cosiddette Cinque Giornate di Milano.



Per decenni, dopo la riunificazione dell’Italia nel 1861, il Caffè Merlo ospitò regolarmente artisti (come Igino Ugo Tarchetti ed Arrigo Boito) che  appartenevano agli scapigliati, un movimento bohémien che voleva promuovere un’arte più indipendente, intima ed immediata.

Nei primi anni ’40, Giò Ponti progettò il nuovo Palazzo Garzanti. Gli anni ’50 videro l’apertura di studi d’artista e di gallerie d’arte, tra cui Galleria della Spiga che, nel 1947, ospitò una mostra di artisti del Fronte Nuovo delle Arti (parte del movimento postcubista).

Negli anni ’70, furono aperte le prime boutique di marchi della moda molto noti: Moretti, Krizia, Versace, Ferré. Da allora un crescente numero di case di moda aprirono i loro negozi, rimpiazzando le numerose botteghe di quartiere (panettieri, fruttivendoli, caffè, etc.).

Culla per generazioni di artisti, poeti ed intellettuali, Via della Spiga ora continua la sua trasformazione con un rinvio alle sue radici culturali. L’attuale trasformazione, da parte di Art Takes Over, si materializza ospitando opere di artisti contemporanei in negozi vuoti. Si tratta di una tendenza che iniziò a livello internazionale dopo la crisi economica del 2008 e che gradualmente si estese negli anni a diverse città – New York, Chicago, Seattle, San Francisco, Minneapolis, Londra, come pure a Milano con la recente mostra Viavài, che coinvolse quattro boutique nella medesima Via. Ora vi sono diverse iniziative in corso, come Rebound-NYC, una serie di mostre a cura di EcoArt Project in New York; in-festa, una mostra collettiva a cura di Co-Atto attualmente in corso in 18 vetrine del passante ferroviario di Porta Garibaldi a Milano, e l’installazione di opere di Marina Abramovic nelle vetrine di Via della Spiga 31 a cura della Galleria Lia Rumma.

Il momento trasformativo dell’arte che prende il sopravvento in spazi commerciali intende mostrare alla gente il potere che l’arte può avere su un panorama urbano. La project manager Nicole Saikalis pensa che “Questo è un modo fantastico di attivare e rivendicare spazi liberi o il ‘vuoto’”, pur notando che “Naturalmente, la situazione ideale sarebbe quella di avere tutti i negozi locati, ma questa è una magnifica alternativa”.

Con Art Takes Over ed al contrario di altri progetti, Saikalis realizza e migliora una stretta collaborazione direttamente tra i proprietari e importanti gallerie d’arte milanesi con il fine di rendere l’arte più accessibile alla gente: “Non tutti visitano gli spazi delle grandi gallerie d’arte, ma tutti passeggiano per la strada”, dice.



Per questa edizione, in collaborazione con due gallerie molto note – Galleria Raffaella Cortese e Galleria Francesca e Massimo Minini – sono stati selezionati due grandissimi artisti contemporanei: l’italiana Monica Bonvicini (Venezia, 1965) e l’israeliano Ariel Schlesinger (Gerusalemme, 1980). 

Seppure in modo diverso, sono entrambi legati all’attuale situazione globale ed all’argomento della trasformazione.

28/04/21

Mirror Project 2021 a Barriera

 


Barriera inaugura l’undicesima edizione di Mirror Project, iniziativa realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e rivolta ai partecipanti del Corso di studi e pratiche curatoriali CAMPO, invitati ogni anno a sviluppare un progetto inedito all’interno dello spazio. 

Pillows like pillars è una mostra collettiva a cura di Stefano Volpato, che presenta le ricerche delle artiste Maria Chiara ZiosiAgnese Spolverini e Gianna Rubini. Attraverso lo scambio e l’ibridazione tra domestico e pubblico, le artiste indagano come intimità e auto-esposizione, costruzione identitaria e narrazione del sé si intrecciano in modo ambiguo e problematico.

In occasione dell’inaugurazione, alle ore 19.30, Gianna Rubini performa il monologo Ehi.

Il MAO riapre sotto il segno di Krishna

 


La collezione d’opere d’arte proveniente dall’Asia meridionale comprende quattro dipinti religiosi incentrati sulla figura del dio Krishna, di cui tre di notevoli dimensioni. L’esposizione si propone di mostrare al pubblico questo tipo di produzione pittorica (picchavai), accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della bhakti, nell’ottica di esaltare attraverso la visita il concetto di esperienza estetica cara alla tradizione indiana, il rasa. Il termine rasa, che significa “succo”, “essenza” o “gusto”, indica un particolare stato emozionale che è intrinseco all’opera d’arte, sia essa visiva, letteraria o musicale, e che riesce a suscitare nello spettatore la corrispondente disposizione d’animo. Le poesie presentate in mostra accanto ai dipinti, oltre a essere una chiave di lettura evocativa delle raffigurazioni pittoriche, intendono invitare a un pieno godimento estetico dell’esposizione attraverso il linguaggio universale dei modi dell’arte.

I picchavai, opere pittoriche delle scuole del Rajasthan, sono grandi dipinti devozionali su tela libera consacrati al dio Krishna, una delle divinità indiane più conosciute in Occidente, manifestazione terrena del dio Vishnu e fulcro della corrente devozionale della bhakti. Tradizionalmente vengono esposti nella sala interna del tempio dove è venerata l’immagine di Krishna per adornare le pareti e gli arredi. I dipinti, di grande espressività artistica, raccontano la vita terrena del dio Krishna attraverso una serie di contesti diversi, che variano nel corso dell’anno in base al calendario delle festività relative alla divinità. Di particolare rilievo sono le raffigurazioni denominate Raslila, che rappresentano Krishna mentre intesse giochi amorosi con le giovani mandriane (gopi) nei boschi di Vrindavan, luogo dove la tradizione religiosa colloca la sua giovinezza. Lila significa appunto “gioco” e nell’ambito della corrente devozionale della bhakti questo termine è inteso in senso simbolico: le anime umane sono viste come “amanti” passionali del dio “amato”, rapite estaticamente in una danza amorosa con la divinità, come le gopi con Krishna.

Fra i versi che accompagnano i dipinti, il più antico risale alla Bhagavad-gita, uno dei testi sacri per eccellenza della tradizione hindu e di fondamentale importanza nel contesto delle correnti devozionali krishnaite, che risale al II secolo a.C. e che celebra la maestosità universale del Beato, epiteto attribuito a Krishna. Compiendo un salto temporale dall’antica tradizione brahmanica alle forme più recenti dell’induismo, tre dei quattro componimenti poetici sono invece traduzioni inedite da testi hindi ascritti a grandi poeti devozionali del XV - XVI secolo, epoca in cui l’India settentrionale si trovava sotto la dominazione islamica.  I testi letterari della corrente della bhakti di questo periodo evidenziano un ambiente culturale particolarmente fecondo, dove la fede devozionale per il dio amato apre le porte a nuove forme espressive che descrivono compiutamente una società multiculturale in cui musulmani e indù, uomini e donne, attraverso l’espressione artistica, diventano veicoli della simbiosi culturale in atto nella società indiana di quel periodo.

Leone d’oro della Biennale alla carriera a Rafael Moneo


Con la prossima apertura della Biennale di Architettura sarà attribuito a Rafael Moneo, architetto, docente, teorico dell’architettura e critico spagnolo, il Leone d’oro alla carriera della 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che aprirà al pubblico sabato 22 maggio 2021 (preview 20 e 21 maggio).
 
La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, su proposta del Curatore della Biennale Architettura 2021 Hashim Sarkis.
 
Nel proporre il suo nome Hashim Sarkis ha espresso la seguente motivazione:
«Moneo è uno degli architetti più innovatori della sua generazione.

Come professionista, e attraverso la vasta gamma di edifici da lui realizzati, come il Kursaal Auditorium, il Museo del Prado, la Atocha Train Station e la Cattedrale di Los Angeles, Moneo ha sottolineato la capacità di ogni progetto architettonico di rispondere alle circostanze specifiche di luogo e di programma e, allo stesso tempo, di superarle.

Come docente ha guidato con rigore diverse generazioni di architetti verso un’architettura intesa come vocazione. Come studioso ha utilizzato le sue abilità illustrative e la sua precisione analitica per reinterpretare con occhi nuovi alcuni dei più classici edifici storici.

Come critico della scena architettonica contemporanea ha scritto su fenomeni emergenti e su progetti significativi, promuovendo anche alcuni dei più importanti dibattiti sull’attualità architettonica con colleghi di tutto il mondo.
Nell’arco della lunga carriera Rafael Moneo ha conservato la sua abilità poetica, rammentandoci la capacità propria della forma architettonica di esprimere, plasmare, ma anche di perdurare. Ha inoltre dimostrato un impegno costante nei confronti di un’architettura intesa come atto del costruire.

Il Leone d’oro alla carriera si addice perfettamente all’architetto che ha preso parte al progetto abitativo della Giudecca nel 1983, che ha vinto il concorso internazionale per il nuovo Palazzo del Cinema al Lido di Venezia nel 1991 e che da Venezia ha ricavato più di una lezione per l’architettura.»
 
Per celebrare Moneo, il curatore Sarkis ha voluto allestire una piccola mostra all’interno del Padiglione del Libro ai Giardini: una selezione di plastici e di immagini emblematiche degli edifici dell’architetto spagnolo, che possono essere visti come risposta alla domanda How will we live together?
 
Il riconoscimento a Rafael Moneo sarà consegnato sabato 22 maggio 2021 nel corso della cerimonia di inaugurazione della Biennale Architettura 2021, in cui verrà celebrata anche Lina Bo Bardi, Leone d’oro Speciale alla memoria di quest’anno.
Rafael Moneo (Tudela, Spagna, 1937) si laurea nel 1961 presso la Escuela Técnica Superior di Madrid. Dal 1958 al 1961 lavora con l'architetto Francisco Javier Sáenz de Oiza a Madrid e negli anni 1961-62 con Jørn Utzon a Hellebaeck, in Danimarca. Nel 1963 è insignito di una borsa di studio presso l'Accademia di Spagna a Roma.

Tornato in Spagna nel 1965, apre il suo studio a Madrid e inizia a insegnare alla Escuela Técnica Superior della città. Nel 1970 vince una cattedra di teoria dell'architettura presso la Escuela Técnica Superior di Barcellona. Dal 1980 al 1985 è professore ordinario di composizione alla Escuela Técnica Superior di Madrid.

Nel 1985 Rafael Moneo è nominato presidente del dipartimento di architettura della Harvard University Graduate School of Design, posizione che ha ricoperto fino al 1990. Nel 1991 è nominato Josep Lluís Sert Professor of Architecture presso la Harvard University Graduate School of Design, dove continua a tenere conferenze come Professore Emerito.

Tra le sue opere più note si ricorda la trasformazione del Palazzo Villahermosa nel Museo Thyssen-Bornemisza (1989-92), la Fondazione Pilar e Joan Miró a Palma di Maiorca (1987-1992), l'Edificio Diagonal a Barcellona (in collaborazione con Manuel de Solá-Morales, 1988-1993), i Musei di Arte Moderna e Architettura di Stoccolma, Svezia (1994-98), il Kursaal Auditorium and Congress Centre di San Sebastián (1991-1999), l’estensione del Museo del Prado (2001-2007), il Souk di Beirut (1996-2009), Northwest Science Building per la Columbia University (2007-2010), il Princeton Neuroscience Institute e Peretzman-Scully Hall (2007-2013).
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il Pritzker Prize (1996), la Royal Gold Medal del Royal Institute of British Architects (2003), il Prince of Asturias Prize in the Arts (2013) e il Praemium Imperiale (2017). Nel 1997 è stato eletto membro della Royal Academy of Fine Arts of Spain.

Pratiche artistiche ecologiche al PAV di Torino

 Still from Xeex Bi Du Jeex-A Luta Continua, a performance by Bouba Touré, Kàddu Yaraax and Raphaël Grisey, 20188


Prende avvio il prossimo 7 Maggio la mostra "SUSTAINING ASSEMBLY. Pratiche artistiche per la transizione ecologica" sul tema molto attuale della transizione ecologica in una visione artistica.

Ci saranno opere degli artisti :Zheng Bo, Mao Chenyu, Fernando García-Dory, Michele Guido e Maria Thereza Alves, Alessandra Pomarico, Yasmin Smith, Karrabing Film Collective, Bouba Touré e Raphaël Grisey.

Un progetto che affronta temi di stringente attualità, cari al centro d'arte contemporanea che dal 2008 si occupa della relazione tra #cultura e #sostenibilita, come l'ecologia politica, la lotta per la decolonizzazione della conoscenza e delle memorie collettive, la crescita sostenibile del mondo, lo sviluppo di nuove fonti di energia, i progetti di riforestazione e tutela dell'ambiente. 

L'avanzare della crisi ambientale, che neppure il lockdown è riuscito a rallentare, richiede anche alla #cultura di scendere in campo e agire per un cambiamento concreto. Ed è in linea con queste urgenze che il PAV presenta con SUSTAINING ASSEMBLY una #mostra che non solo denuncia la crisi attuale, ma propone delle possibili soluzioni. 

Il progetto rivela già nel suo titolo, con la parola assembly, il riferimento all'unione di tutti quegli attori che collaborano con l'obiettivo di raggiungere l'ecosostenibilità planetaria, rendendo visibile l'integrazione e l'interazione, già esistenti, tra diverse pratiche sostenibili come la ricerca e lo sviluppo di fonti di energia non fossili, pratiche di economia circolare, la diffusione della bioagricoltura, la rigenerazione degli spazi urbani. 

SUSTAINING ASSEMBLY, attraverso il lavoro di artisti che sono stati capaci di attivare progetti in tutto il pianeta, offre al pubblico una carrellata di soluzioni alla crisi attuale, come il progetto collettivo Inland presentato da Fernando Garcia-Dory, o Free Home University di Alessandra Pomarico. Zheng Bo, Mao Chenyu raccontano esperienze della comunità asiatica, mentre le questioni ecologiche australiane e i diritti indigeni sono al centro del lavoro di Karrabing Film Collective. L'australiana Yasmin Smith propone un progetto dedicato alla Terra dei Fuochi, Michele Guido e la storica artista Maria Thereza Alves riflettono su alcune pratiche sostenibili. Il duo composto da Bouba Toure e Raphaël Grisey presenta invece una ricerca sull'esperienza africana di Somankidi Coura. In occasione dell'opening, inoltre, verrà presentata un'inedita azione performativa di Piero Gilardi.

La mostra durerà fino al 24 Ottobre. 

PAV - Parco #arte #Vivente

via Giordano Bruno 31, 10134, #torino | www.parcoartevivente.it 

27/04/21

Italian Council 2021


 

E' già giunto alla decina edizione il Italian Council voluto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura importante iniziativa di sostegno all’arte contemporanea italiana nel mondo che quest'anno ha un capitale di 2 milioni e 500mila euro, eccovi tutti i dettagli.

Italian Council è il bando internazionale promosso dalla DGCC a supporto della creatività contemporanea italiana, fortemente impegnato sul fronte della promozione dell’arte e della ricerca artistica, critica e curatoriale italiane all’estero.

Il nuovo bando Italian Council opera su tre ambiti di intervento:

1) COMMITTENZA INTERNAZIONALE E ACQUISIZIONE DI NUOVE OPERE PER I MUSEI PUBBLICI ITALIANI.
Le proposte potranno riguardare:
la produzione – anche in occasione di residenza e/o mostra – di un progetto artistico di un artista italiano vivente e relativa promozione e valorizzazione;
l’acquisizione, promozione e valorizzazione dell’opera di un artista vivente o non più vivente, purché realizzata negli ultimi 50 (cinquanta) anni.
Lo scopo dell’azione è creare reti internazionali per promuovere e sostenere la produzione italiana di artisti di tutte le generazioni, con particolare attenzione agli artisti emergenti e ai mid-career. Inoltre, attraverso le acquisizioni, il bando permette l’incremento del patrimonio pubblico di arte contemporanea italiana anche con opere prodotte negli ultimi 50 anni.
Le opere prodotte o acquisite andranno a incrementare le collezioni di musei statali, regionali, provinciali e civici italiani. Ogni progetto dovrà necessariamente prevedere una fase di presentazione del lavoro all’estero, attraverso esposizioni, presentazioni o talk in una istituzione pubblica o privata non profit attiva nell’ambito dell’arte contemporanea.

Scadenza 31 agosto 2021



2) PROMOZIONE INTERNAZIONALE DI ARTISTI, CURATORI E CRITICI ITALIANI.
Le proposte potranno riguardare:
Mostre monografiche presso istituzioni internazionali
Lo scopo è dare la possibilità agli artisti italiani viventi di avere l’occasione di farsi conoscere o di affermarsi a livello internazionale. A questo riguardo Italian Council sostiene progetti di esposizione presso sedi internazionali di prestigio e accreditate nell’ambito dell’arte contemporanea, anche con la possibilità di coinvolgere critici e curatori italiani
.
Partecipazioni a manifestazioni internazionali
Al fine di sostenere la presenza italiana nelle manifestazioni che periodicamente avvengono nel mondo (a titolo esemplificativo: biennali, triennali, festival, etc.) e che sono sempre più occasione di visibilità internazionale, Italian Council può finanziare la partecipazione di un artista italiano. Il progetto può anche riguardare la partecipazione a un evento collaterale di tali manifestazioni, purché inserito nella programmazione ufficiale
.
Guest curator ed eventi collaterali ad acquisizioni internazionali.
Il bando sostiene istituzioni che invitino critici o curatori come guest curator di mostre o rassegne internazionali. Inoltre, il bando sostiene eventi collaterali – mostre di presentazione, pubblicazioni, public program – all’acquisizione di opere d’arte di artisti italiani da parte di musei stranieri
.
Progetti editoriali internazionali
Attraverso il finanziamento di progetti editoriali, Italian Council valorizza e promuove a livello internazionale l’arte italiana degli ultimi 50 anni. I progetti editoriali sono un’occasione per far conoscere al mondo artisti, protagonisti, vicende peculiari e problematiche dell’arte italiana contemporanea.Per questo motivo i progetti dovranno garantire una promozione e diffusione editoriale internazionale adeguata dei libri prodotti (editori internazionali, diffusione in biblioteche specializzate, book launch).


 
Scadenza 23 luglio 2021
 
3) SVILUPPO DEI TALENTI
(Grant) per residenze di ricerca all’estero
Finanziare borse per residenze di ricerca presso istituzioni deputate e accreditate al fine di sviluppare professionalmente i talenti è una delle azioni principali di Italian Council. I progetti saranno finalizzati ad attività di studio e approfondimento della ricerca e della pratica artistica, critica o curatoriale. Oltre a sviluppare la propria professione, il periodo di ricerca all’estero sarà una occasione per artisti, curatori e critici di creare contatti e relazioni internazionali.
Borsa (Grant) per il sostegno alla ricerca di artisti, curatori e critici
Italian Council supporta progetti mirati allo sviluppo formativo e concettuale e all’evoluzione della ricerca e della pratica artistica, critica e curatoriale in prospettiva internazionale, con particolare agli emergenti. I progetti dovranno prevedere almeno un momento di restituzione al pubblico della ricerca all’estero, presso istituzioni accreditate.
Scadenza 21 giugno 2021

Per tutte le informazioni sulle procedure, i dettagli, i requisiti e i documenti necessari per partecipare alla selezione di Italian Council leggi il bando.


26/04/21

Apre Palazzo Vendramin Grimani a Venezia

 


Bello vedere che anche in questi così difficili tempi ci sono energie propositive che guardano al domani e investono in cultura e arte.

A Venezia un nuovo meraviglioso spazio aprirà ufficialmente il prossimo 24 Maggio, si tratta di Palazzo Vendramin Grimani, conosciuto anche come Palazzo Grimani Marcello.

Ristrutturato e rinnovato dalla Fondazione dell’Albero d’Oro diventerà un luogo di cultura e incontro, in uno spazio decorato con stupende opere di Domenico Tintoretto, Sebastiano Ricci e tanti altri noti artisti della collezione che comprende anche opere contemporanee. 




CS

La Fondazione dell’Albero d’Oro nasce nel 2019 per volontà di un gruppo di imprenditori e professionisti francesi e veneziani, accomunati dalla passione per la cultura, in tutte le sue forme, e da un forte legame con la città di Venezia.
 
Protagonista  d’eccezione  è  palazzo  Vendramin  Grimani  che    grazie  al  contributo  dei  numerosi attori coinvolti, dai consiglieri della Fondazione, che coralmente ne prendono le redini, e alle forze attive del territorio – torna ai suoi splendori, recuperando vita e anima.
 
La missione è quella di restituire a palazzo Vendramin Grimani la sua vocazione di luogo d’incontro, scambio e creazione, riannodando i legami storico-artistici esistenti tra Venezia e il resto del mondo. Particolare attenzione sarà rivolta al contributo e all’influenza degli stranieri in città e alla risonanza culturale di Venezia nel mondo.
 
Tra gli obiettivi principali della Fondazione vi sono la promozione e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale veneziano attraverso l’avvio di un articolato programma di studi, ricerche, progetti pluridisciplinari – in campo storico artistico ed educativo, scambi  e  di  fattiva  collaborazione  con  le  prestigiose  istituzioni,  pubbliche  e  private, 
presenti in città.

Dopo due anni di impegnativi restauri la Fondazione dell’Albero d’Oro – nella ricorrenza dei  milleseicento  anni  della  città  lagunare  –  rende  omaggio  alla  Serenissima  aprendo per  la  prima  volta  palazzo  Vendramin  Grimani  al  pubblico,  mettendolo a disposizione della  città  e  dei  suoi  abitanti.  La  programmazione,  che  verrà  proposta  annualmente,  vedrà la produzione di molteplici eventi, artistici e culturali, che renderanno il palazzo un vero e proprio spazio di ricerca e di scambio aperto sul mondo.


Informazioni pratiche

Apertura al pubblico di palazzo
Vendramin Grimani 24.05 > 06.06.2021

Dal 24 maggio al 6 giugno 2021 il pubblico potrà scoprire palazzo Vendramin Grimani tramite visite guidate in programma tutti i giorni, su prenotazione e gratuite per l’occasione.
Nell’anno in cui ricorrono anche i 1600 anni dalla fondazione della città di Venezia, la Fondazione presenta palazzo Vendramin Grimani attraverso un percorso di visita eclettico  ricco  di  opere  rare  e  curiosità.  Il  percorso  sarà  arricchito  dalle  fotografie dell’artista Patrick Tourneboeuf (Parigi, 1966), per raccontare attraverso l’occhio dell’architetto e fotografo francese l’evoluzione del palazzo prima e dopo i lavori.

Visite guidate gratuite tutti i giorni dal 24 maggio fino al 6 giugno 2021 per celebrare
#venezia1600

Prenotazioni  www.ticketlandia.com/m/fondazione_alberodoro
Oppure inviando una mail a info@fondazionealberodoro.org
Le visite sono disponibili in italiano, inglese, francese e tedesco.

 


Marisa e Mario Merz, rapporto artistico

  

Foto di Renato Ghiazza


Presso la Fondazione Merz di Torino apre il 27 Aprile la mostra curata da Mariano Boggia dedicata al rapporto artistico fra Marisa e Mario Merz. 
 
CS

Per la prima volta negli spazi della Fondazione il lavoro di Marisa e Mario si incontra in un percorso unitario, quasi a ricreare la dimensione dialogica, lo scambio intenso e profondo sulle reciproche pratiche che sempre esercitarono, mantenendo punti di vista individuali.
 
 
“Marisa e Mario Merz. La punta della matita può eseguire un sorpasso di coscienza” è un progetto espositivo inedito, a cura di Mariano Boggia, che presenta, nella particolare luce di questo tempo, il lavoro di Marisa e Mario Merz.

Rare sono state le esposizioni dedicate esclusivamente all’arte di Marisa e Mario insieme.

Le loro opere manifestano modalità espressive diverse, ma strettamente collegate e interagenti, come strettamente uniti e inseparabili sono sempre stati i due artisti: insieme hanno lavorato negli spazi dello studio e della casa, insieme si sono mossi nel mondo esercitando ciascuno sull’altro stimoli, incoraggiamento e protezione.
In questa vicinanza si è svolta la loro attività individuale, sostenuta da una medesima energia in una continuità di creazione artistica che ha modificato la stessa natura del tempo.

Un tempo presente infinito è la dimensione in cui Marisa si è dedicata allo studio della struttura della figura femminile con il disegno, la pittura, la scultura.
In un tempo presente infinito Mario ha riproposto il suo igloo attraverso l’uso di materiali sempre diversi così come ha arricchito la sua reinventata natura con la creazione di disegni che appaiono come tavole di anatomia, atlanti di zoologia, erbari giganti…
Anche lo spazio viene reinventato, la casa-studio non è diversa dal museo: in questa mostra una fitta trama di opere, per la gran parte mai prima esposte, sono immerse in un continuo dialogo e occupano un ambiente segnato dal neon dei numeri di Fibonacci, in una vertigine che ripropone la domanda di Mario se lo spazio sia curvo o diritto.
La punta della matita, cioè la pratica artistica ha permesso a Marisa e a Mario “un sorpasso di coscienza”, la creazione di un’arte che è meraviglia e che supera ogni definizione estetica, politica, sociologica, semantica…

Arte che è l’espressione del loro profondissimo pensiero di libertà.

Oscar 2021

 


Quest'anno i premi Oscar sono stati dati a molte donne ad iniziare dal doppio premio per il film diretto da Chloé Zhao "Nomadlands" per miglior film e migliore regia a cui si aggiunge quella per Frances McDormand per la migliore attrice protagonista.

Purtroppo la nostra Laura Pausini non vince il premio per la miglior canzone che è stato consegnato a Fight for You cantata da H.E.R

Miglior film straniero quello del regista danese Thomas Vinterberg "Mads Mikkelsen", miglior attore protagonista Anthony Hopkins.

Arriva la Biennale d'Architettura

 

Sarà aperta al pubblico da sabato 22 maggio a domenica 21 novembre 2021, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera la 17. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo How will we live together? a cura di Hashim Sarkis, organizzata dalla Biennale di Venezia. La pre-apertura avrà luogo nei giorni 20 e 21 maggio, la cerimonia di inaugurazione si svolgerà sabato 22 maggio 2021.


LA MOSTRA INTERNAZIONALE

La Mostra Internazionale comprende opere di 112 partecipanti provenienti da 46 Paesi con una maggiore rappresentanza da Africa, America Latina e Asia e con uguale rappresentanza di uomini e donne. La Mostra è organizzata in cinque “scale” (o aree tematiche), tre allestite all’Arsenale e due al Padiglione Centrale: Among Diverse Beings, As New Households, As Emerging Communities, Across Borders e As One Planet.

Parte della mostra è anche How will we play together?, contributo di 5 architetti internazionali partecipanti, autori di un progetto dedicato al gioco allestito a Forte Marghera e aperto alla cittadinanza.

Questa edizione comprende anche una serie di partecipazioni fuori concorso:

Stations + Co-Habitats, ricerche sulle cinque scale e relativi casi di studio sviluppate da ricercatori provenienti dalle università di tutto il mondo (Architectural Association, American University of Beirut, The Bartlett, Columbia University, The Cooper Union, ETH Zürich, Ethiopian Institute of Architecture, Building Construction and City Development EiABC, ETSAM - Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Madrid, Harvard University, Hong Kong University, Università Iuav di Venezia , KIT Karlsruhe, KU Leuven, Rice University e il Venice Lab, un consorzio di gruppi di ricerca del MIT); la partecipazione speciale dell’artista israeliana Michal Rovner al Padiglione Centrale; il progetto speciale di Studio Other Spaces (rappresentato da Olafur Eliasson e Sebastian Behmann) che presenta UN Assembly for the Future con i contributi di tutti partecipanti; un’istallazione esterna ai Giardini How will we play sport together? dedicata al tema dello sport; un evento speciale della Vuslat Foundation, che propone una installazione di Giuseppe Penone in Arsenale.

La Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum, London presentano per il quinto anno consecutivo il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d’Armi A) dal titolo Three British Mosques. In collaborazione con l’architetto Shahed Saleem, la mostra guarda al mondo fai da te e spesso non documentato delle moschee adattate a questo uso. Realizzazione della Biennale di Venezia (vedi scheda allegata).


LA COLLABORAZIONE CON LA BIENNALE DANZA

Quest’anno la 17. Mostra Internazionale di Architettura incrocerà il 15. Festival Internazionale di Danza Contemporanea dal 23 luglio al 1 agosto, ospitando all’Arsenale, nella sezione della Mostra intitolata Among Diverse Beings, le installazioni e i danzatori-coreografi di Biennale College. Sotto la guida del direttore artistico della Biennale Danza, Wayne McGregor, essi daranno vita a frammenti coreografici, “istantanee” o “schizzi” sollecitati da segni, materiali e temi della Mostra di Architettura.


PAESI

63 partecipazioni nazionali animeranno gli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, con 4 paesi presenti per la prima volta alla Biennale Architettura: Grenada, Iraq, Uzbekistan e Repubblica dell’Azerbaijan.

Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero della Cultura, Direzione Generale Creatività contemporanea, è a cura di Alessandro Melis.


EVENTI COLLATERALI

Sono 17 gli Eventi Collaterali ammessi dal Curatore e promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro. Organizzati in diverse sedi della città di Venezia, propongono un'ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra.


MEETINGS ON ARCHITECTURE

Il programma della 17. Mostra è arricchito dai Meetings on Architecture, incontri con architetti e studiosi di tutto il mondo. I protagonisti cercheranno di rispondere alla domanda How will we live together? in una serie di dialoghi sulle nuove sfide che il cambiamento climatico pone all'architettura, sul ruolo dello spazio pubblico nelle recenti rivolte urbane, sulle nuove tecniche di ricostruzione e le forme mutevoli dell’edilizia collettiva; sull'architettura dell'educazione e l'educazione dell'architetto, sul rapporto tra curatela e architettura. Il calendario degli appuntamenti sarà annunciato prossimamente sul sito www.labiennale.org.

“Anche quest’anno - ha dichiarato il Presidente della Biennale Roberto Cicutto - la preparazione della 17. Mostra Internazionale di Architettura è stata avvolta da un clima di incertezza affrontato dal curatore Hashim Sarkis e dai professionisti invitati, così come dai rappresentanti delle partecipazioni nazionali, con grande determinazione, coraggio e senso di responsabilità. Apriamo i Giardini e l’Arsenale con una consapevolezza ancora maggiore di quanto il lavoro della Biennale sia specchio del mondo contemporaneo, che viene qui interpretato e talvolta anticipato dalle proposte dei curatori e di quanti vi partecipano con le proprie opere.

Paolo Baratta, che ringrazio per aver accettato di accompagnare questa edizione dopo averla affidata al curatore Hashim Sarkis, scrive nella sua presentazione: Abbiamo confermato che tra gli scopi di una Mostra Internazionale c’era anche quello di sollecitare desiderio di Architettura.

E vorrei aggiungere – conclude Cicutto - che mai come oggi c’è necessità di Architettura.”

“L’attuale pandemia globale – ha spiegato Hashim Sarkis - ha senza dubbio reso la domanda posta da questa Biennale ancora più rilevante e appropriata, seppure in qualche modo ironica, visto l’isolamento imposto. Può senz’altro essere una coincidenza che il tema sia stato proposto pochi mesi prima della pandemia. Tuttavia, sono proprio le ragioni che inizialmente ci hanno portato a porre questa domanda - l’intensificarsi della crisi climatica, i massicci spostamenti di popolazione, le instabilità politiche in tutto il mondo e le crescenti disuguaglianze razziali, sociali ed economiche, tra le altre -  a condurci verso questa pandemia e a diventare ancora più rilevanti. Non possiamo più aspettare che siano i politici a proporre un percorso verso un futuro migliore. Mentre la politica continua a dividere e isolare, attraverso l’architettura possiamo offrire modi alternativi di vivere insieme. La Biennale Architettura 2021 è motivata dai nuovi problemi che il mondo sta ponendo all’architettura, ma è anche ispirata dall’attivismo emergente di giovani architetti e dalle radicali revisioni proposte dalla professione dell’architettura per affrontare queste sfide.” (Vedi il testo integrale di Hashim Sarkis in allegato)


LEONE D’ORO SPECIALE A LINA BO BARDI

Se esiste un architetto che meglio di ogni altro rappresenta il tema della Biennale Architettura 2021 questa è Lina Bo Bardi, a cui sarà attribuito il Leone d’oro speciale alla memoria di questa edizione. Il riconoscimento è stato proposto da Hashim Sarkis e accolto dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia. “La sua carriera di progettista, editor, curatrice e attivista ci ricorda il ruolo dell’architetto come coordinatore (convener) – ricorda Sarkis - nonché, aspetto importante, come creatore di visioni collettive. Lina Bo Bardi incarna inoltre la tenacia dell’architetto in tempi difficili, siano essi caratterizzati da guerre, conflitti politici o immigrazione e la sua capacità di conservare creatività, generosità e ottimismo in ogni circostanza.”


BIENNALE SESSIONS, il progetto per le Università

La Biennale dedica anche quest’anno il progetto Biennale Sessions alle Università, alle Accademie e agli Istituti di Formazione Superiore. L'obiettivo è quello di offrire una facilitazione a visite di tre giorni da loro organizzate per gruppi di almeno 50 tra studenti e docenti, con assistenza all'organizzazione del viaggio e soggiorno e la possibilità di organizzare seminari in luoghi di mostra offerti gratuitamente (scheda allegata).


EDUCATIONAL

Nel corso dell’ultimo decennio La Biennale ha dato crescente importanza all’attività formativa, sviluppando un forte impegno nelle attività “Educational” verso il pubblico delle Mostre, le università, i giovani e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado. Nella Biennale Architettura 2018 e Biennale Arte 2019 sono stati complessivamente 114.672 i soggetti coinvolti, di cui 68.205 i giovani partecipanti alle attività Educational. Anche per il 2021 è prevista una generosa offerta che si rivolge a singoli e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università. Tutte le iniziative puntano al coinvolgimento attivo dei partecipanti e sono condotte da operatori selezionati e formati dalla Biennale, suddivisi in Percorsi Guidati e Attività di Laboratorio (scheda allegata).


L'OFFERTA EDITORIALE

Il catalogo ufficiale, dal titolo How will we live together?, è composto di due volumi.

Il Volume I, a cura di Hashim Sarkis, è dedicato alla Mostra Internazionale. Il Volume II è dedicato alle Partecipazioni Nazionali e agli Eventi Collaterali. La Guida della Mostra è studiata editorialmente per accompagnare il visitatore lungo il percorso espositivo. La proposta editoriale è affiancata da due volumi in lingua inglese, dal titolo Co-Habitats ed Expansions, che riflettono sui temi sviluppati dalla Mostra. Il progetto grafico dell’immagine coordinata della Biennale Architettura e il layout dei volumi sono a firma di Omnivore, Inc..

I volumi sono editi dalla Biennale di Venezia .


IL PARTNER E GLI SPONSOR

La Biennale Architettura 2021 è realizzata con il sostegno di Rolex, Partner e Orologio Ufficiale della manifestazione.

Si ringraziano gli Sponsor della Biennale Architettura 2021: Artemide, Edison, Vela - Venezia Unica, Paola Lenti.

Ringraziamenti a Cleary Gottlieb Steen & Hamilton LLP.

Media partner della 17. Mostra Internazionale di Architettura è Rai Cultura che, attraverso i tre canali Rai 5, Rai Storia e Rai Scuola e con il suo portale web, seguirà gli appuntamenti della Biennale di Venezia per il 2021 (vedi calendario allegato)


RINGRAZIAMENTI

Si ringrazia il Ministero della Cultura, le Istituzioni del territorio che in vario modo sostengono La Biennale, la Città di Venezia, la Regione del Veneto, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, la Marina Militare.


Un ringraziamento va ai donor, agli Enti e Istituzioni internazionali importanti nella realizzazione della 17. Mostra e allo sponsor Edison che ha realizzato un intervento di efficientamento energetico sul sistema di illuminazione delle Corderie dell’Arsenale.

In particolare, i ringraziamenti vanno a Hashim Sarkis e a tutto il suo team.

Grazie, infine, a tutte le grandi professionalità della Biennale applicate con grande dedizione alla realizzazione e alla gestione della Mostra.

Sito web ufficiale della Biennale Architettura 2021: www.labiennale.org

Hashtag: #BiennaleArchitettura2021 #HowWillWeLiveTogether

Facebook: La Biennale di Venezia

Twitter: la_Biennale

Instagram: labiennale

Youtube: BiennaleChannel  

25/04/21

Danza e teatro alla Biennale


Mentre stanno per prendere avvio i progetti dell'edizione Architettura 2021 eccovi le anticipazioni sulle prossime sezioni di Danza e Teatro


Biennale Danza

Tutto quello che si può fare con la danza e attraverso la danza oggi. Al suo primo anno di direzione, Wayne McGregor illumina con il 15. Festival Internazionale di Danza Contemporanea (23 luglio > 1 agosto) la complessità, l’ampiezza, la “trasformabilità” di una disciplina in continuo rinnovamento e che, in dialogo con il pensiero più avanzato, concorre agli sviluppi dell’arte contemporanea.

La mappa della Biennale Danza 2021 si articola in sette passi/tempi: gli spettacoli dal vivo con coreografi e compagnie da tutto il mondo, le installazioni all’insegna del multilinguismo, le nuove energie di Biennale College, la ricca produzione di opere filmate sulla e con la danza, le collaborazioni fra discipline in seno alla stessa Biennale, le conversazioni con gli artisti e le commissioni di nuova danza. 10 giorni di attività con oltre 100 artisti, tutte prime per l’Italia, due prime mondiali e tre prime europee.

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Teatro 

Hanno scelto una palette di colori Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte) per comporre, pensando alla Comédie humaine di Balzac, il racconto in quattro parti della loro Biennale Teatro. E sarà il blue, in tutte le sue sfumature, a fare da guida al 49. Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia, in scena dal 2 all’11 luglio.

“Perché si parte dal blue? Perché la malinconia l’isolamento e la morte ci hanno arrestati: il silenzio dei Teatri vuoti potrebbe dipingersi con l’azzurro di un freddo che avvolge tutte le maestranze e gli artisti dello spettacolo ormai a casa da mesi… Blue sarà questa edizione 2021 della Biennale Teatro: un lavoro di riflessione sulla coscienza di un nuovo inizio, sul timone artistico atto a ritrovare questa isola che non c’è (cancellata via dalle rotte da una pandemia gomma pane) e a rifondare, con tale germinante focolaio espressivo, un neo Rinascimento culturale per collocare ancora una volta l’Arte teatrale nel posto che merita, in Noi, in eterna magnificenza del divino”.

Krzysztof Warlikowski, Kornél Mundruczó con il Proton Theatre, Roberto Latini, Kae Tempest, Thomas Ostermeier e Edouard Louis, Danio Manfredini, Francesco Pititto e Maria Federica Maestri di Lenz Fondazione, Agrupación Señor Serrano, Filippo Andreatta e il suo Office for Human Theatre, Adrienn Hód, Paolo Costantini sono gli artisti in scena a Venezia. Accanto ad alcuni dei registi invitati, altri artisti e specialisti saranno maestri per il programma di masterclass di Biennale College: Martin Crimp, Chiara Guidi e Galatea Ranzi, Leo Muscato con Nicole Kehrberger e il maestro Riccardo Frizza, Monica Capuani, Andrea Porcheddu, Davide Carnevali.

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24/04/21

L'arca di Vetro di Pierre Rosenberg alle Stanze del Vetro di Venezia

Collezionare è sempre una piacevole passione che si coltiva verso le cose che più ci incuriosiscono come ha fatto Pierre Rosenberg, Presidente-Direttore onorario del #museo del Louvre di Parigi, con la sua straordinaria collezione di animali di vetro. 

Contestualmente all’apertura sull’Isola di San Giorgio Maggiore sarà online anche il virtual tour 3D della #mostra che permetterà al pubblico di visitarla gratuitamente anche da casa 

L’Arca di vetro. La collezione di animali di #pierrerosenberg, #mostra curata da Giordana Naccari e Cristina Beltrami apre al pubblico a LE STANZE DEL VETRO sull’Isola di San Giorgio Maggiore il 26 aprile 2021. L’esposizione ripercorre - in modo originale e coinvolgente - la storia del vetro muranese del Novecento attraverso un’angolazione inedita: l’animale di vetro. 

L’Arca di Vetro è inoltre visitabile in modalità digitale grazie al nuovo virtual tour 3D - accessibile, sia da desktop che da mobile, collegandosi al sito www.lestanzedelvetro.org - che dà la possibilità di approfondire, sala dopo sala, le straordinarie opere esposte grazie ai numerosi contributi testuali, fotografici e video dedicati alla produzione veneziana degli animali di vetro. 

Gli oltre 750pezzi in esposizione – tra elefanti, cani, ippopotami, gatti, giraffe, mammut, orsi, pappagalli, pesci, tartarughe, volpi… e persino minuscoli insetti realizzati a lume in scala reale da Bruno Amadi - appartengono alla collezione personale che di #PierreRosenberg,, storico Direttore del #museo del Louvre di Parigi, ha messo insieme in trent’anni d’assidua frequentazione di #venezia.

Quando questo genere di produzione vetraria era ancora relegato all’ambito del souvenir o considerata come una sorta di divertissement da fornace, #pierrerosenberg ha dimostrato una passione autentica, svincolata dalle mode, e ha creato una collezione quanto mai originale e vasta, della quale questa #mostra dà parzialmente conto. 

La Murano del Novecento ha prodotto un repertorio assai vasto di animali di vetro, che da un lato incantano per le infinite interpretazioni del soggetto e dall’altro si fanno testimoni di una tecnica millenaria e dei quali questa #mostra offre uno scorcio assai personale e originale.

L’animale in vetro ha infatti due caratteristiche che lo distinguono dai bestiari realizzati in altri materiali: non ha mai atteggiamenti feroci, che sono invece tipici della scultura animalier più tradizionale, e soprattutto non è mai pensato come un gioco. 

Eppure un senso ludico aleggia talvolta in questa collezione di rara ecletticità, raccolta mescolando animali celeberrimi a quelli di vetrerie meno note o persino sconosciute, seguendo il filo, certamente della qualità tecnica, ma anche dell’ironia e di un gusto completamente personale e distante da schemi e attese. 

Non mancano esemplari delle serie più note come i pulegosi di Napolene Martinuzzi, i volatili di Tyra Lundgren o di Toni Zuccheri per la Venini. Accanto ad esemplari noti della Seguso Vetri d’Arte, agli zebrati di Barovier &Toso, agli acquari di Alfredo Barbini, la #mostra propone un vasto campionario di animali realizzati da vetrerie meno note ma altrettanto interessanti sul fronte della sperimentazione tecnica e formale della Murano del Novecento. A dimostrazione dell’inesauribile ispirazione del soggetto animalier, la #mostra include anche sculture di artisti viventi come Cristiano Bianchin, Marcantonio Brandolini d’Adda, Franck Ehrler, Massimo Nordio, Isabelle Poilprez, Maria Grazia Rosin e Giorgio Vigna.

23/04/21

Aprile con TAG



 Torna il fine settimana col Tag Torino Art Galleries che domani 24 Aprile apriranno dalle 11 alle 19 con 14 proposte espositive, dalle opere di Paolo Bini da Peola Simondi alla riapertura speciale di Guido Costa Project con le ultime opere di Peter Friedl. 




Apre solo oggi Raffaella De Chirico Arte Contemporanea con una collettiva, ci sono poi Febo&Dafne, Photo & Contemporary, Tucci Russo, Gagliardi e Domke, Norma Mangione, Luce, In Arco, Franco Noero, Riccardo Costantini e Giorgio Persano.