L'arte è arrivata nelle vetrine di Via della Spiga a Milano col progetto "ATO Art Takes Over" che presenta "Trasformazione", una mostra d’arte contemporanea nel cuore di Milano con le opere di Monica Bonvicini e Ariel Schlesinger.
L’arte prende il sopravvento in spazi vuoti di Via della Spiga. Ispirandosi al successo delle trasformazioni di negozi nelle principali strade di grandi città del mondo nei momenti di crisi economica, Art Takes Over desidera incoraggiare un nuovo rinascimento. Grazie ad una stretta collaborazione tra proprietari e importanti gallerie d’arte milanesi la mostra rivitalizza negozi vuoti in Via della Spiga 48 con opere di artisti contemporanei.
Molto nota come parte del Quadrilatero della Moda, la zona di Milano della moda di lusso, Via della Spiga è una strada in continua evoluzione, con una storia ricca di esperienze contrastanti ed un legame duraturo con le arti. In quello che è ora Palazzo Garzanti al n. 30, patrioti italiani scrissero il Manifesto che diede il via nel 1848 all’insurrezione contro gli Asburgo, con le cosiddette Cinque Giornate di Milano.
Per decenni, dopo la riunificazione dell’Italia nel 1861, il Caffè Merlo ospitò regolarmente artisti (come Igino Ugo Tarchetti ed Arrigo Boito) che appartenevano agli scapigliati, un movimento bohémien che voleva promuovere un’arte più indipendente, intima ed immediata.
Nei primi anni ’40, Giò Ponti progettò il nuovo Palazzo Garzanti. Gli anni ’50 videro l’apertura di studi d’artista e di gallerie d’arte, tra cui Galleria della Spiga che, nel 1947, ospitò una mostra di artisti del Fronte Nuovo delle Arti (parte del movimento postcubista).
Negli anni ’70, furono aperte le prime boutique di marchi della moda molto noti: Moretti, Krizia, Versace, Ferré. Da allora un crescente numero di case di moda aprirono i loro negozi, rimpiazzando le numerose botteghe di quartiere (panettieri, fruttivendoli, caffè, etc.).
Culla per generazioni di artisti, poeti ed intellettuali, Via della Spiga ora continua la sua trasformazione con un rinvio alle sue radici culturali. L’attuale trasformazione, da parte di Art Takes Over, si materializza ospitando opere di artisti contemporanei in negozi vuoti. Si tratta di una tendenza che iniziò a livello internazionale dopo la crisi economica del 2008 e che gradualmente si estese negli anni a diverse città – New York, Chicago, Seattle, San Francisco, Minneapolis, Londra, come pure a Milano con la recente mostra Viavài, che coinvolse quattro boutique nella medesima Via. Ora vi sono diverse iniziative in corso, come Rebound-NYC, una serie di mostre a cura di EcoArt Project in New York; in-festa, una mostra collettiva a cura di Co-Atto attualmente in corso in 18 vetrine del passante ferroviario di Porta Garibaldi a Milano, e l’installazione di opere di Marina Abramovic nelle vetrine di Via della Spiga 31 a cura della Galleria Lia Rumma.
Il momento trasformativo dell’arte che prende il sopravvento in spazi commerciali intende mostrare alla gente il potere che l’arte può avere su un panorama urbano. La project manager Nicole Saikalis pensa che “Questo è un modo fantastico di attivare e rivendicare spazi liberi o il ‘vuoto’”, pur notando che “Naturalmente, la situazione ideale sarebbe quella di avere tutti i negozi locati, ma questa è una magnifica alternativa”.
Con Art Takes Over ed al contrario di altri progetti, Saikalis realizza e migliora una stretta collaborazione direttamente tra i proprietari e importanti gallerie d’arte milanesi con il fine di rendere l’arte più accessibile alla gente: “Non tutti visitano gli spazi delle grandi gallerie d’arte, ma tutti passeggiano per la strada”, dice.
Per questa edizione, in collaborazione con due gallerie molto note – Galleria Raffaella Cortese e Galleria Francesca e Massimo Minini – sono stati selezionati due grandissimi artisti contemporanei: l’italiana Monica Bonvicini (Venezia, 1965) e l’israeliano Ariel Schlesinger (Gerusalemme, 1980).
Seppure in modo diverso, sono entrambi legati all’attuale situazione globale ed all’argomento della trasformazione.