Torino
è una strana città sempre avanti a tutte ma, spesso, senza consapevolezza
lascia le sue avanguardie per uno spirito più quieto pare succedere anche ora
col Parco Arti Viventi, uno dei progetti più interessanti in ambito europeo, un
polo di ricerca e riflessione artistica ma non solo che l’amministrazione
pubblica torinese pare trascurare.
Ennesima
interessante occasione è la recente mostra di Marco Scotini dal titolo
“Vegetation as a political agent” in corso fino al 2 Novembre.
Il
progetto espositivo tratta di avvincenti percorsi culturali che affrontano il
tema della natura in modo sociale ed estetico, con una particolare attenzione
al valore corale della comunità umana, parte determinante di questi cambiamenti.
Le
diverse proposte mettono in luce l'aspetto determinate e urgente delle recenti
trasformazioni ambientali, spesso urgenze di salvaguardia e tutela di habitat e
di condizioni dignitose del vivere.
Quasi
tutti i progetti rivalutano sempre più l’importanza della coralità come risorse
per superare questa particolari situazione socioeconomica in degrado.
Le
opere parlano alle nostre sensibilità visive per giungere nei nostri pensieri.
Manufatti in cui lo spettro estetico è lo start per riflessioni e scoperte sul
mondo circostante.
Dai
lavori più naturalistici alle tante fanzine informative di produzione americana
sullo sviluppo sostenibile, passando all'impegno ambientale di personaggi quali
Amilcare Cabral, si attraversano momenti storici del passato che positivamente
hanno dato sviluppo e speranza.
Il
rapporto fra natura e uomo risulta molto complesso, spesso difficile, ma quando
lo sguardo va oltre i semplici diretti interessi suscita ammirazione e
rispetto.
Tutte
le info al sito www.parcoartevivente.it
ps
al sito è possibile iscriversi alla dinamica newletter ricca di eventi e di
occasioni partecipative.