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18/09/21

Riapre una meravigliosa Kunsthaus a Zurigo


Kunsthaus Zürich, edificio Chipperfield Veduta dell’Heimplatz con l’instalazione «Tastende Lichter» (2020) di Pipilotti Rist, © Pipilotti Rist
Foto: Franca Candrian, Kunsthaus Zürich

Dopo diversi anni di lavoro torna al suo nuovo splendore la Kunsthaus di Zurigo, che festeggerà con una serie di eventi tra cui una serie di aperture gratuite.


Il 9 ottobre 2021 prende avvio l’attività del Kunsthaus Zürich ampliato. A seguito dell’ampliamento progettato dalla David Chipperfield Architects, il complesso architettonico forma ora il più grande museo d’arte in Svizzera. Sia negli edifici preesistenti che nel nuovo edificio, il pubblico potrà conoscere nuove opere della collezione del Kunsthaus e scoprire collezioni private finora raramente esposte, oltre ad accedere a mirabili spazi pubblici.

Il nuovo Kunsthaus offre un valore aggiunto per l’arte e per il pubblico su entrambi i lati dello Heimplatz. Grazie all’ampliamento, la superficie destinata al pubblico è stata più che raddoppiata con ulteriori 5000 m2 a disposizione dell’arte e 330 m2 aggiuntivi per le proposte di mediazione museale. Ora è possibile esporre più del 17 per cento (invece che l’attuale 10 per cento) dei quadri e delle sculture della collezione museale, oltre a film e fotografie, lavori su carta e installazioni.


L’ARTE IN UN CONTESTO DINAMICO

Nell’edificio di Chipperfield l’attenzione è incentrata sull’arte dagli anni Sessanta in poi, nella sua ricchezza di significati e relazioni. Il proposito dei curatori è di mettere in luce i parallelismi esistenti fra le tecniche delle singole epoche della storia dell’arte nonché i rapporti reciproci fra i generi della pittura, della grafica, della scultura, della fotografia e dei nuovi media.

Importanti impulsi provengono dalla Collezione Looser, con la minimal art, l’espressionismo astratto e l’arte povera. Inoltre, gallerie dal formato classico accolgono quadri dell’Ottocento e della modernità classica. Una vera e propria esplosione di colori è proposta dalla Collezione Merzbacher, che con il recente acquisto della «Foresta di pixel» di Pipilotti Rist (2016) ci accompagna fino al giorno d’oggi.

Un’importante novità a livello artistico e di curatela è data dal digital lab, uno spazio fisico riprodotto digitalmente: vi saranno ospitate opere d’arte e performance incentrate sulla realtà virtuale o trasmesse in rete.

Nuovi spazi per mostre di media grandezza invitano a visitare più volte l’edificio di Chipperfield. Si parte con «Earth Beats. Trasformazione dell’immagine della natura»: la mostra pone in relazione produzioni artistiche di diverse epoche storiche con le attuali questioni relative alla tutela del clima e conduce i visitatori attraverso il passaggio di collegamento fra l’edificio di Chipperfield e quello di Moser fino alla «stanza del ghiacciaio» nell’edificio esistente.  

 
Kunsthaus Zürich, Collezione Bührle Foto: Franca Candrian, Kunsthaus Zürich 

L’IMPRESSIONISMO FRANCESE

La presenza tradizionalmente forte della pittura francese in Svizzera viene significativamente consolidata grazie all’integrazione della Collezione Emil Bührle all’interno degli spazi e delle strutture organizzative della collezione del Kunsthaus Zürich. Con tale nucleo espositivo particolarmente apprezzato dal pubblico, Zurigo si situa al secondo posto in Europa, subito dopo Parigi. Le opere impressionistiche di rilevanza mondiale lasciate in eredità da Emil Bührle (1890-1956) sono strettamente collegate alla sua attività nell’industria degli armamenti e alla storia dell’epoca, come ampiamente documentato negli archivi. Il percorso attraverso le sale espositive, comprensivo di circa 170 opere, dà atto del contesto storico del ruolo di Bührle come industriale, mecenate e collezionista. Gli archivi della Fondazione Sammlung E.G. Bührle e della Zürcher Kunstgesellschaft vengono presentati in mostre temporanee a cadenza regolare. Un’audioguida collega la mostra con le informazioni provenienti dagli archivi e oltre ad argomenti di storia dell’arte affronta anche il nodo della provenienza di alcune opere. Inoltre, vengono proposte diverse visite guidate a tema che approfondiscono la storia della collezione. Anche senza visitare il museo è possibile consultare un digitoriale online relativo alla collezione, che integra le informazioni di dettaglio circa la provenienza delle opere riportate sul sito della Collezione Emil Bührle. L’intero archivio digitalizzato della Collezione Bührle e della Zürcher Kunstgesellschaft sono liberamente consultabili dai ricercatori presso la biblioteca del Kunsthaus. L’approfondita monografia «La Collezione Emil Bührle. Storia, catalogo complessivo e 70 capolavori» (2021) di Lukas Gloor, direttore di lunga data della collezione, la situa nel contesto più ampio della tutela delle belle arti nel XX secolo. In tal modo vi sono le premesse sia per un approccio immediato che per uno studio scientifico della Collezione Emil Bührle.

AMPLIAMENTO PROGRAMMATICO

Alcuni pezzi della collezione del Kunsthaus sono oggetto di approfondimento dal punto di vista dei conflitti di natura politica ed etica relativi alle acquisizioni dalla Collezione Glaser e in particolare ai quadri di Edward Munch; vi è poi uno studio sui trasferimenti forzati e sulle proprietà dei profughi a cura del giovane francese Raphaël Denis, «La Loi normale des erreurs: les transactions Göring-Rochlitz» (2021). Nell’edificio già esistente sono stati consolidati i nuclei tematici: la più grande presentazione delle opere principali di Alberto Giacometti, accostate a opere di surrealisti a lui coevi e di scultrici contemporanee come Rebecca Warren; la pittura olandese da Rembrandt a Rubens fino a Ruisdael, integrata significativamente e riarrangiata con l’arrivo di un’ulteriore collezione privata di rilievo, la Sammlung Knecht (con opere di Jan Brueghel il Vecchio, Hendrick Avercamp, Adriaen Coorte e altri ancora).

Ad attendere i visitatori in tutti gli edifici vi sono spazi di intervento artistico, situati al confine fra diversi generi ed epoche: essi ospitano opere di artisti contemporanei che reinterpretano o sfidano apertamente temi classici della storia dell’arte. A titolo d’esempio, i contributi degli artisti Kader Attia e Anna Boghiguian al dibattito postcoloniale sono posizionati nelle immediate vicinanze di opere d’arte olandesi in stile «orientaleggiante», stimolandone così un’interpretazione critica.

La disponibilità di maggiore spazio consente inoltre di spaziare rispetto all’orientamento eurocentrico della collezione e di aprirsi all’arte di altri continenti. Ad esempio, con le opere delle artiste Teresa Margolles, Tracey Rose e Lungiswa Gqunta ci si affaccia al Sudamerica e all’Africa.  

Opere su carta quali disegni, stampe e fotografie, che per motivi di conservazione non possono essere oggetto di mostra permanente, vengono ora ospitate in uno spazio apposito dedicato ad esibizioni temporanee. Si parte con una mostra dedicata al lascito di Leonie Tobler con pregiate stampe da Dürer a Rembrandt, da Manet a Gaugin.

Grazie all’ultimato processo di digitalizzazione di molte opere della fragile collezione Dada, è ora possibile mostrare al pubblico gli originali in modo continuativo. In uno spazio dedicato, le opere di Hannah Höch, Hans Arp e di altri ancora rendono testimonianza del contributo zurighese al movimento di avanguardia fra le due guerre mondiali, diffusosi anche a Berlino, New York e Parigi.

 
Kunsthaus Zürich, edificio Moser

UN NUOVO DESIGN STORE, UN GIARDINO ALL’APERTO, UNA SALA CERIMONIE DA AFFITTARE

Il nuovo Kunsthaus propone un’offerta ampliata anche con riguardo all’utilizzo pubblico. L’imponente hall, ovvero il foyer Walter Haefner, come anche la sala cerimonie e i laboratori di mediazione museale possono essere prenotati per manifestazioni di tutti i tipi.

Il negozio all’interno dell’edificio di Chipperfield si configura come design store. Qui vengono proposti prodotti esclusivi, nati in collaborazione con marche zurighesi come Qwstion (borse) e con i disegnatori di moda Julian Zigerli (foulard) e enSoie (gioielleria e saponette); vi sono poi vasi di ceramica di Margrit Linck degli anni 1930 e innovative lampade del designer industriale grigionese Fabio Hendry. Queste ed altre offerte nel settore casa e accessori integrano le proposte dello shop ubicato nell’edificio di Moser, dove sono acquistabili libri e riproduzioni della collezione del Kunsthaus, nonché prodotti in abbinamento alle grandi mostre temporanee.

Il giardino situato tra l’edificio di ampliamento e l’antica Kantonsschule è concepito per eventi grazie alla disponibilità di posti a sedere e del padiglione circolare. Circondato da siepi di faggio tondeggianti e caratterizzato dalla presenza di antichi alberi, il giardino è un’oasi di pace rispetto al vivace Heimplatz che sorge tra gli edifici del Kunsthaus di David Chipperfield, dei fratelli Pfister e di Karl Moser. Realizzato su progetto dello studio belga di architettura del paesaggio Wirtz International, il giardino può essere utilizzato anche al di fuori degli orari di apertura del museo. Nel 2022 sarà luogo espositivo a cielo aperto per la mostra «Niki de Saint Phalle».

Grazie alle sculture di Dan Graham, Kader Attia, Pipilotti Rist, Auguste Rodin e molti altri ancora, disposte intorno al Kunsthaus, il museo si apre verso nuovi potenziali gruppi di visitatori e promuove il confronto con l’arte negli spazi pubblici. Nel nuovo Kunsthaus Bar, disegnato dalla David Chipperfield Architects di Berlino e gestito dai professionisti della gastronomia della Miteinander GmbH, l’affresco di Max Ernst «Pétales et jardin de la nymphe Ancolie» (1934) accoglie i visitatori dalla mattina presto fino alla sera tardi. È un prezioso «conversation piece», realizzato all’epoca per il leggendario Corso-Bar di Zurigo.

 

IL PIù GRANDE MUSEO D’ARTE DELLA SVIZZERA

Grazie allo straordinario impegno della Zürcher Kunstgesellschaft, quasi la metà dei costi edilizi pari a CHF 206 milioni sono stati finanziati privatamente. La parte restante è stata coperta dal contributo della città e del cantone di Zurigo. Il budget a disposizione del Kunsthaus passa da CHF 20 milioni nel 2019 a CHF 25,1 milioni nel 2022.

Grazie all’ampliamento edilizio e a un programma arricchito, la Zürcher Kunstgesellschaft prevede dal 2022 un aumento dei visitatori fino a 375.000 presenze annuali. Lo scopo è quello di mantenere il tradizionale grado di autofinanziamento superiore al 50 per cento anche nel Kunsthaus ampliato. Nel 2023 Ann Demeester subentrerà al direttore Christoph Becker, che è alla guida del Kunsthaus da luglio 2000 e che ha compiuto con successo la missione affidatagli per la realizzazione dell’ampliamento museale.

 

Il nuovo Kunsthaus Zürich - Foto © Luxwerk, Zurig 

CRONOLOGIA DALL’IDEA ALLA FORMA FINO AL CONTENUTO

L’idea di un ampliamento del Kunsthaus fu discussa pubblicamente per la prima volta nel 2001. Nel 2008 ebbe luogo il concorso di architettura. Tre anni dopo la votazione popolare sul finanziamento e a seguito di un ricorso contro il permesso di costruire, è stato possibile avviare i lavori nel 2015. Il committente era la Einfache Gesellschaft Kunsthaus-Erweiterung, costituita dalla Zürcher Kunstgesellschaft, dalla città di Zurigo e dalla Stiftung Zürcher Kunsthaus. Dopo cinque anni di cantiere, l’edificio di Chipperfield e il suo collegamento all’edificio esistente sono stati completati nell’inverno del 2020. Nel frattempo, anche nell’edificio aperto al pubblico sono stati realizzati alcuni lavori e sono state esposte nuove opere come segno tangibile del nuovo approccio curatoriale di connessione fra epoche e con il pubblico su entrambi i lati dello Heimplatz. Durante un’apertura di prova nella primavera del 2021 i visitatori hanno potuto apprezzare la pura architettura dell’edificio di Chipperfield, valorizzata da un’installazione sonora di William Forsythe. Nel corso dell’estate si è svolto il trasloco delle opere d’arte.

 GIORNATE A PORTE APERTE

Sabato 9 e domenica 10 ottobre 2021, la committenza invita il pubblico a visitare gratuitamente tra le ore 10:00 e le ore 18:00 l’intero complesso di edifici su entrambi i lati dello Heimplatz. La principale attrazione è il nuovo arrangiamento della collezione, con tesori riemersi dal deposito, nuove acquisizioni e donazioni, nonché con l’inserimento di collezioni private, ora accessibili stabilmente da parte del pubblico. Le due giornate a porte aperte hanno il sostegno della committenza pubblica e privata, nonché di Credit Suisse – Partner Kunsthaus Zürich.

 

PUBBLICAZIONI E INIZIATIVE DI MEDIAZIONE MUSEALE DEDICATE ALL’APERTURA

Nel Kunsthaus ampliato l’arte viene non solo disposta in un modo nuovo, ma viene anche presentata in maniera contemporanea. Una nuova audioguida offre informazioni in oltre 300 unità anche su argomenti quali l’architettura, l’allestimento degli interni, la storia dell’istituzione e la tecnologia dell’arte. Una versione dell’audioguida concepita per bambini dai 6 anni in su, con 100 esempi di ogni epoca e genere, invita ad approfondire la conoscenza delle opere e a sperimentare la propria creatività. Oltre 150 testi sulle pareti propongono un approccio immediato di approfondimento della materia della collezione. 

In tre diverse pubblicazioni edite da Scheidegger & Spiess viene presentata la storia dell’architettura del Kunsthaus sotto il profilo urbanistico, istituzionale, sociale e operativo: «1910–2020. La storia dell’architettura del Kunsthaus Zürich», «Il nuovo Kunsthaus Zürich. Museo per l’arte e per il pubblico» nonché «David Chipperfield Architects Berlin e il Kunsthaus Zürich». Un’ulteriore pubblicazione traccia una panoramica della storia del Kunsthaus e della sua collezione e illustra la visione e il contesto sottostanti al suo riassetto nell’edificio nuovo come in quello esistente. Le pubblicazioni sono integrate da numerose nuove illustrazioni.

 

PROGRAMMA DI MOSTRE PER IL 2022

Il Kunsthaus ampliato offre non solo più spazio per la collezione, ma anche una sezione di dimensioni medio-grandi per mostre temporanee. Accanto al gabinetto di 150 m2 e alla grande sala espositiva di 1200 m2, destinata ad ospitare le mostre principali, vi è uno spazio di 710 m2, divisibile in due ambienti separati, ideale per le mostre temporanee. La prima sarà «Earth Beats. Trasformazione dell’immagine della natura», cui seguiranno Yoko Ono, Federico Fellini e lo scultore Aristide Maillol. Nella grande sala espositiva, una volta conclusa a fine febbraio prossimo la mostra dell’opera scultorea su suolo di 400 m2 «The 2000 Sculpture», sarà la volta delle esposizioni «Arte e medicina» nonché «Niki de Saint Phalle». Il Gabinetto accoglierà invece i disegni barocchi di Giovanni Benedetto Castiglione, e poi in estate gli album di schizzi di Rudolf Koller, di cui il Kunsthaus possiede una delle più importanti collezioni. Nel periodo fra le due mostre la performer Alexandra Bachzetsis proporrà un’animazione con la sua nuova opera «2021:Obscene». L’intero programma di mostre sarà pubblicato a fine settembre su www.kunsthaus.ch.

 

PARTECIPARE ALLA PIÙ GRANDE ASSOCIAZIONE D’ARTE NEL MONDO DI LINGUA TEDESCA

Il Kunsthaus Zürich gode di prestigio internazionale. La sua associazione di supporto, la Zürcher Kunstgesellschaft, rende possibile da oltre 200 anni il collezionismo e l’esposizione di arte a Zurigo. Forte di circa 23.000 soci, essa è oggi una delle maggiori associazioni d’arte in Europa, guidata da esponenti del settore privato e pubblico. In qualità di soci, singoli individui e imprese possono influenzare l’evoluzione dell’associazione; essi beneficiano non solo dell’ingresso gratuito, ma anche di numerosi sconti, e con il proprio contributo annuale sostengono l’acquisizione di nuove opere d’arte.