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05/09/21

L' arte delle ipocrisie


L'arte, la cultura, le mode cambiano e molte cose che avvenivano tanti anni fa avevano una loro pregnanza e valore, riviste oggi risultano superate e svelano molte ipocrisie.

Sicuramente è il caso della inutile scultura 'The 2000 Sculpture' dell'artista americano Walter De Maria, riproposta dalla  Kunsthaus quasi trent'anni dopo, dal 27 agosto al 20 febbraio 2022. 

Una delle tante opere che in un determinato tempo storico hanno rappresentano uno spostamento di significato e che ora risultano praticamente superate, per cui anche la riproposta storica pare solo più un dato informativo. 

Il gruppo minimalista a cui si può iscrivere l'opera di Walter De Maria, come tante manifestazioni degli anni sessanta e settanta oggi paiono puri esercizi di demagogia di piccole fazioni di interessi, asservite al sistema consumistico, velate dai valori, ora traditi, a cui fintamente si ispiravano.

Come molte delle produzioni del gruppo dell'Arte Povera, che sfruttato le istanze politico/sociali del tempo, sono oramai ridotte a puro prodotto commerciale più o meno velate da un sistema di critica/curatoriali che si arrampica a speculazioni datate e fantasiose, come già faceva il grande artefice della propaganda neo-liberista Harald Szeemann, promotore di un'arte fatta più di parole che di opere, perfetto prodotto dai ridotti costi di produzione e dai lauti guadagni.