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20/09/21

Emergency Exit alla Project Room di Camera con Federico Clavarino

 


Gli spazi della Project Room (ingresso libero),⁠ di Camera accolgono il progetto Emergency Exit,  mostra personale di Federico Clavarino (Torino, 1984) che, attraverso la rilettura e ri-significazione di venticinque fotografie e oggetti creati negli ultimi anni dall’artista, prende in esame i temi ricorrenti della sua ricerca artistica per verificare le modalità di formazione delle identità contemporanee.

La mostra è curata da Giangavino Pazzola; il percorso espositivo include immagini provenienti da tre serie di lavori ideati dall’inizio della carriera di Clavarino sino ad oggi: Italia o Italia (2010-2014), The Castle (2011-2016) e Eel Soup (2016-2020).

Un insieme di opere che dialogano in modo diretto e continuo anche nella loro diversità.



Nelle opere appartenenti a Italia o Italia (2010-2014), realizzate dopo essersi trasferito in Spagna, Clavarino riguarda al territorio di origine con uno sguardo rinnovato, esplorando il paesaggio italiano come un luogo del passato. Un viaggio fisico e interiore allo stesso tempo, che restituisce pezzi di città enigmatiche e sospese tra passato e presente, il cui sviluppo è condizionato dal rapporto conflittuale con l’eredità monumentale e con le rovine della cultura antica. Con i lavori di The Castle (2011-2016), il fotografo torinese si interroga sul significato di Europa come identità politica individuale e collettiva, immortalandone in bianco e nero quei simboli che generano identificazione, stereotipi e tensioni. Anche in questo caso, l’autore compie un viaggio dove il registro documentaristico, tuttavia, è più rarefatto e il paesaggio è restituito per frammenti e appunti visivi che, allo stesso tempo, indagano e ricostruiscono tale identità in formazione. L’esito di tale percorso non è una dichiarazione, ma un invito a interrogarsi sull’importanza del patrimonio culturale condiviso come elemento centrale per dare forma a un clima che accomuna cose, persone, città. Il frammento e il dettaglio quasi irrilevante caratterizzano anche i lavori inclusi nella serie Eel Soup (2016-2020), dove parti di corpi e di luoghi si dispiegano e si avvolgono, si flettono e si toccano in maniera armoniosa per l’occhio del fotografo, ma rischiano di essere trascurabili o invisibili all’attenzione del mondo. Con questo progetto, mostrando il contatto tra organico e inorganico esaltato anche dal dialogo delle fotografie con le sculture realizzare insieme all’artista Tami Izko (Cochabamba, 1984), Clavarino mette in luce la debolezza delle relazioni contemporanee e la necessità di costruire realtà accoglienti fatta di vicinanza, coesistenza e condivisione.



Completano il percorso espositivo dei lavori inediti che fanno parte delle ultime ricerche di Clavarino sulla relazione tra l’immagine e lo spazio della scena, in cui semplici gesti come quelle del parlare o del leggere vengono immortalati su fondale neutro, amplificandone così il valore di finzione.

Emercency Exit di Federico Clavarino è il secondo appuntamento del ciclo di mostre “Passengers. Racconti dal mondo nuovo”, un progetto di ricognizione ideato da CAMERA e focalizzato sull’esplorazione dello scenario artistico dei fotografi nati fra i primi anni Ottanta e metà anni Novanta.

La mostra è in collaborazione con la galleria Viasaterna di Milano.