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16/09/20

Cinquantatrechilometridifilo


Si tratta di un progetto  sulla  relazione  e  sull’identità  che  prende  spunto  dalla fototessera intesa  come oggetto dove  il  ritratto  è  ridotto  a  forma  essenziale,  immagine  di  un  volto  al  fine  del  riconoscimento  e  attestazione di una condizione sociale. 

Ma dall’oggettivazione, dal generale e indefinito si passa allo  specifico, a persone a cui Silvia Beccaria è legata, e alla loro esistenza, che come la trama che il filo  compone,  diventa  storia  da  ascoltare  e  da  vivere.  L’unicità  di  un  filo  è  l’unicità  di ognuno  che,  nell’intrecciarsi  e  comporsi  con  altri  fili,  forma  il  tessuto  del  suo  divenire,  della  sua  storia,  della propria identità.  

La diversità diventa ricchezza, occasione di crescita e incontro, producendo scambi,  relazioni e conoscenze. Il  “tessere relazioni” con alcuni colleghi artisti, ha prodotto un’installazione a  più mani, una “fusione” artistica in cui le varie espressioni, dalla fiber art , alla fotografia, al disegno  si integrano tra di loro. Un’idea ambiziosa che ha permesso la libera espressione nella relazione con  l’altro, nella capacità di accogliere il diverso da sé e nel tradurre l’unicità di ciascuno in un valore per  tutti.  Trame  invisibili  e  chilometri  di  filo  ininterrotti  ci  legano  gli  uni  con  gli  altri.   

Il  filo  unisce  sia  matericamente che metaforicamente e costruisce dei contenitori che svelano, raccolgono momenti di  vita preziosi, avvolgono, riscaldano, custodiscono legami intimi e famigliari, identità e individualità  diverse.  Maura  Banfo,  Giulia  Caira,  Jessica  Carroll,  Miriam  Colognesi,  Claudio  Cravero,  Paolo  Leonardo,  Ornella  Rovera  e  Roberta  Toscano  hanno  dato  un  loro  libera  interpretazione  al  progetto,  come la paziente tessitura di un unico filo che ciascuno ha cercato dentro di sé. 

Mostra  ospite  del  PARI,  Polo  delle  Arti  Rela zionali  e  Irregolari  /  Rassegna  Singolare  e  Plurale,  un  progetto  di  Città  di  Torino  e  Opera  Barolo,  a  cura  di  Artenne  e  Forme  in  bilico  in  collaborazione  con  ASL  Città  di  Torino,  Cooperative  sociali P.G. Frassati e Chronos, Associazioni Arteco, Fermata d’autobus Onlus e Volo 2006.

Il progetto resterà esposto nelle prestigiose cantine del Palazzo dal  20 settembre al  18 ottobre 2020 nei seguenti orari : mercoledì, giovedì, venerdì ore 15.00 - 17.30; sabato e domenica ore 15.00 - 18,30