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19/11/18

1969. Olivetti formes et recherche, una mostra internazionale

C.T. Castelli e R. Pieracini (Studio Sottsass jr.), manifesto della mostra Olivetti formes et recherche,
Parigi, Musée des Arts Décoratifs, 20 novembre 1969 – 1 gennaio 1970, Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea.



Per la stagione invernale CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia e l'Associazione Archivio Storico Olivetti presenterà la mostra "1969. Olivetti formes et recherche, una mostra internazionale" una selezione di fotografie dell'omonima mostra che la Società Olivetti organizzò nel novembre del 1969 a Parigi, che proseguì a Barcellona, Madrid, Edimburgo e Londra, per concludersi infine a Tokyo nell'ottobre 1971. 


A cinquant’anni anni dalla prima esposizione, la mostra odierna -, curata da Barbara Bergaglio e Marcella Turchetti e aperta al pubblico in Project Room a CAMERA dal 6 dicembre 2018 al 24 febbraio 2019 - , ricostruisce e restituisce non soltanto i contenuti di quella storica mostra, curata dall'architetto Gae Aulenti, ma anche la storia dei personaggi che gravitavano dentro e intorno alla società Olivetti e a quella cultura: da Giorgio Soavi a Lord Snowdon, da Ettore Sottsass a Mario Bellini, da Renzo Zorzi a Italo Calvino.



U. Mulas, Italo Calvino nel box della scrittura, mostra - Olivetti formes et recherche, Parigi, Musée des Arts

Décoratifs, 20 novembre 1969 – 1 gennaio 1970, Associazione Archivio Storico Olivetti, Ivrea.
Fotografie Ugo Mulas © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti  riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano - Galleria Lia Rumma, Milano /Napoli.



Oltre 70 fotografie provenienti dall'Associazione Archivio Storico Olivetti offrono la possibilità di raccontare l'ormai leggendaria esposizione nelle sue diverse tappe, attraverso servizi fotografici di grandi maestri: da Ugo Mulas per l'edizione parigina, ad Alberto Fioravanti e Giorgio Colombo per Madrid e Barcellona, a Tim Street-Porter a Londra. Ulteriori documenti di approfondimento arricchiscono il racconto per immagini: il filmato per la regia di Philippe Charliat, con commento di Riccardo Felicioli, che è un vero e proprio viaggio di scoperta attraverso una città buia e misteriosa, dove Gae Aulenti guida il visitatore all'incontro con la Olivetti; il catalogo con testi di Giovanni Giudici - un anti-catalogo se inteso nel senso tradizionale del termine - che costituisce la chiave di interpretazione dei linguaggi e delle tecniche compositive che sono state approntate nel progetto dell'esposizione; il manifesto della mostra ideato da Clino T. Castelli, che ridisegna un nuovo e diverso uomo vitruviano generatore di una varietà di movimenti e forme, distante da soluzioni standard definitive. 


La mostra a CAMERA si sviluppa attraverso le immagini originali dell'Archivio di Ivrea con l'obiettivo, oltre che di rievocare la stagione effervescente e dinamica di quegli anni, anche di proporre un pensiero che, con incredibile e ancora attualissima modernità, coniugava arte, industria, design, produzione e creazione di valore, a partire dal mondo del lavoro. 
L'esposizione costituisce, quindi, anche un'occasione unica per il pubblico di conoscere un grande modello di impresa responsabile, la cui "immagine" è portavoce della cultura creativa più avanzata del tempo e oggi riconosciuta come patrimonio dell'UNESCO.

La mostra, nella primavera del 2019, sarà trasferita ad Ivrea, negli spazi del Museo Civico "P.A. Garda".