I luminosi spazi della Triennale di Milano accolgono
in questi giorni diverse piacevoli mostre fra arte, architettura e design.
Iniziamo dalla ampia e stupenda mostra sulla fertile
creatività di Achille Castiglioni, figura centrale della storia italiana del
design.
Il percorso è una analisi continua fra l’estro fantasioso
e la capacità di trasformarlo in forma fisica. Che siano lampadari o telefoni,
tutto diventa un gioco, a volte quasi concettuale, di rendere fruibile e bello
il vivere quotidiano.
La cura e il progetto di
allestimento sono stati ideati da Patricia Urquiola, architetto e designer che
non solo ha mosso i primi passi insieme a Castiglioni (nel 1989 si laurea con
lui al Politecnico di Milano), ma ne ha saputo raccogliere l’eredità e la
capacità di sorprendere attraverso il progetto.
Achille Castiglioni ha
progettato più di 400 allestimenti temporanei per mostre e fiere e ha lavorato
con innumerevoli aziende di settore, tra cui Alessi, Brionvega, B&B Italia,
BBB Bonacina, Cimbali, Danese, Driade, De Padova, Flos – alla quale come
designer è storicamente legato sin dalla nascita dell’azienda –, Cassina,
Moroso, Knoll International, Kartell, Zanotta.
Altro stupendo
percorso la mostra annuale che quest’anno è stata realizzata in forma
cronologica, dal 1902 al 1998, con 180 pezzi iconici del Novecento, 5 focus tematici. Incredibile proposta dell’eccellenze italiane
che paiono purtroppo rarefarsi sempre più giungendo ai nostri giorni.
I materiali esposti sono
organizzati cronologicamente in cinque periodi: 1902-1945, 1946-1963,
1964-1972, 1973-1983, 1984-1998. La scelta di tenere il 1998 come termine della
selezione, lasciando volutamente scoperto l’ultimo ventennio, permette agli
storici di analizzare la disciplina con la giusta distanza critica e temporale
ma intende anche sottolineare il grande cambiamento di parametri in corso che
rende difficile esprimersi su un panorama ancora così mutevole.
Sul fronte dell’arte è la proposta
che la Fondazione Furla porta con la mostra Haegue Yang; un grande progetto
espositivo realizzato con una serie di opere dal forte impatto emotivo che si articola in tre ambienti che attraverso la
combinazione di lavori iconici e nuove ambiziose produzioni presentano gli
elementi ricorrenti nel lavoro di Haegue Yang,
Guarda sul fronte dell’architettura l’interessante
mostra con i
progetti dei vincitori di premi e menzioni della Medaglia d’Oro
all’Architettura Italiana e i progetti del vincitore e dei finalisti del Premio
T Young Claudio De Albertis.