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07/11/18

Triennale fra arte e design





I luminosi spazi della Triennale di Milano accolgono in questi giorni diverse piacevoli mostre fra arte, architettura e design.

Iniziamo dalla ampia e stupenda mostra sulla fertile creatività di Achille Castiglioni, figura centrale della storia italiana del design.

Il percorso è una analisi continua fra l’estro fantasioso e la capacità di trasformarlo in forma fisica. Che siano lampadari o telefoni, tutto diventa un gioco, a volte quasi concettuale, di rendere fruibile e bello il vivere quotidiano.  




La cura e il progetto di allestimento sono stati ideati da Patricia Urquiola, architetto e designer che non solo ha mosso i primi passi insieme a Castiglioni (nel 1989 si laurea con lui al Politecnico di Milano), ma ne ha saputo raccogliere l’eredità e la capacità di sorprendere attraverso il progetto.

Achille Castiglioni ha progettato più di 400 allestimenti temporanei per mostre e fiere e ha lavorato con innumerevoli aziende di settore, tra cui Alessi, Brionvega, B&B Italia, BBB Bonacina, Cimbali, Danese, Driade, De Padova, Flos – alla quale come designer è storicamente legato sin dalla nascita dell’azienda –, Cassina, Moroso, Knoll International, Kartell, Zanotta.













Altro  stupendo percorso la mostra annuale che quest’anno è stata realizzata in forma cronologica, dal 1902 al 1998, con 180 pezzi iconici del Novecento, 5 focus tematici. Incredibile proposta dell’eccellenze italiane che paiono purtroppo rarefarsi sempre più giungendo ai nostri giorni.

I materiali esposti sono organizzati cronologicamente in cinque periodi: 1902-1945, 1946-1963, 1964-1972, 1973-1983, 1984-1998. La scelta di tenere il 1998 come termine della selezione, lasciando volutamente scoperto l’ultimo ventennio, permette agli storici di analizzare la disciplina con la giusta distanza critica e temporale ma intende anche sottolineare il grande cambiamento di parametri in corso che rende difficile esprimersi su un panorama ancora così mutevole.
  








Sul fronte dell’arte è la proposta che la Fondazione Furla porta con la mostra Haegue Yang; un grande progetto espositivo realizzato con una serie di opere dal forte impatto emotivo che si articola in tre ambienti che attraverso la combinazione di lavori iconici e nuove ambiziose produzioni presentano gli elementi ricorrenti nel lavoro di Haegue Yang,









Guarda sul fronte dell’architettura l’interessante mostra con i progetti dei vincitori di premi e menzioni della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana e i progetti del vincitore e dei finalisti del Premio T Young Claudio De Albertis.