© Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio Cameraphoto Epoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005.
Settant'anni
fa, durante la XXIV Biennale di Venezia, il padiglione della Grecia era
inutilizzato, il curatore della rassegna allora decise di invitare Peggy
Guggenheim, che da poco si era accasata sul canal Grande, a presentare la sua
raccolta d’arte aiutata dall’architetto Carlo Scapa per l’allestimento.
Fu
un'esposizione di grande successo, grazie alla importante selezione di lavori
di arte moderna portata dalla collezionista americana per la prima volta in
Italia.
Ora
una bella mostra alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia ricorda questo
evento storico con un bel progetto culturale.
Parallelamente
è in corso una interessante rassegna sull'esperienza messicana dell’artista tedesco
Josef Albers.
© Fondazione Solomon R. Guggenheim. Photo Archivio Cameraphoto Epoche. Donazione, Cassa di Risparmio di Venezia, 2005.
CS
Nel
2018 ricorre il 70° anniversario dell’esposizione della collezione di Peggy
Guggenheim alla XXIV Biennale di Venezia, presso il padiglione greco. Per
commemorare questo momento dirompente nella storia dell'arte del XX secolo, la
Collezione Peggy Guggenheim presenta 1948: la Biennale di Peggy Guggenheim,
mostra-omaggio a cura di Gražina Subelytė, Assistant Curator del museo,
allestita nelle Project Rooms dal 25 maggio al 25 novembre 2018.
La
mostra mira a ricreare l’ambiente del padiglione attraverso documenti,
fotografie, lettere e una maquette che per la prima volta ne ricostruisce gli
spazi e l’allestimento originario del '48, seguito dall’eminente architetto
veneziano Carlo Scarpa, che collabora con la Biennale dal 1948 al 1972. Non
mancheranno alcune delle opere allora in mostra, oggi parte della Collezione
Peggy Guggenheim, insieme ad altre in seguito donate, quali Composizione n. 113
(1939) di Friedrich Vordemberge-Gildewart e Composizione (1936) di Jean Hélion,
oggi nella collezione del Museo d'arte di Tel Aviv, e che dagli anni '50 non
sono mai più state esposte a Venezia. La mostra offrirà dunque l’opportunità di
riesaminare questo evento quale spartiacque nella carriera di Peggy e nella
storia stessa della Biennale di Venezia. La collezione offrì infatti agli
Europei l’occasione di mettersi al passo con gli esiti migliori delle
avanguardie più recenti, e conoscere gli artisti newyorkesi che avrebbero
dominato la scena artistica degli anni '50.
Peggy
Guggenheim riceve il Presidente delle Repubblica italiana, Luigi Einaudi,
davanti al padiglione greco della XXIV Biennale d'Arte di Venezia, dove espone
la sua collezione; 1948.
Peggy
Guggenheim nel padiglione greco della XXIV Biennale d'Arte di Venezia, dove
espone la sua collezione, mentre sistema Alexander Calder Arco di petali
(1941); 1948.
Josef Albers, La Grande piramide, Tenayuca, 1937 - Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Donazione, The Josef and Anni Albers Foundation 96.4502.32 © The Josef and Anni Albers Foundation, by SIAE 2018
CS
La mostra Josef Albers in Messico intende far
luce sul rapporto tra l’arte di Josef Albers (Bottrop, Germania, 1888 - New
Haven, Connecticut, 1976) e le forme e il design dei monumenti precolombiani
che l’artista ebbe modo di studiare nel corso dei suoi numerosi viaggi in Messico.
Sarà
presentata una selezione dei primi dipinti raramente esposti, tele iconiche
appartenenti alle note serie "Variante/Adobe" (1947-1952) e
"Omaggio al quadrato" (1950-1976), insieme a opere su carta e a una
ricca selezione di fotografie e foto-collage, molte delle quali presentate per
la prima volta al pubblico, realizzate da Albers durante le sue tante visite
presso i siti archeologici messicani, cominciate a partire dai primi anni ’30.
Con
lettere, studi, fotografie inedite e dipinti provenienti dal Museo Solomon R.
Guggenheim di New York e dalla Fondazione Anni e Josef Albers, Josef Albers in
Messico permette di contestualizzare ulteriormente l'ancor poco nota produzione
fotografica di Albers, offrendo così una nuova lettura dei suoi più celebri
lavori astratti.
La
Collezione Peggy Guggenheim è la seconda tappa della mostra dopo il museo
Guggenheim di New York, dove è stata esposta dal 3 novembre 2017 al 4 aprile
2018.