Ecco il programma :
Per_formare una collezione #1 è il primo capitolo di un progetto destinato a svilupparsi nell’arco di un intero anno dedicato alla formazione progressiva della collezione permanente del museo Madre. In questo primo capitolo, diffuso su tutto il museo, l’attenzione è posta su artisti di generazioni diverse le cui opere hanno in comune un carattere partecipativo, di azione e riflessione condivisa, nelle forme del testo, della performance, dell’azione, della messa in scena teatrale, dell’happening, dell’installazione video e filmica, del progetto collettivo. Il corpo in azione e il gesto della scrittura come articolazione del pensiero sono i comuni denominatori di questo primo capitolo. A cura di Alessandro Rabottini e Eugenio Viola
La Lezione di Boetti (alla ricerca del onehotel, kabul) La mostra dedicata all'artista messicano Mario Garcia Torres (Monclova, 1975) raccoglie per la prima volta integralmente tutti i lavori prodotti dall’artista durante gli otto anni di ricerca condotti sull’One Hotel di Kabul (Afghanistan), luogo di residenza e produzione artistica, dal 1971 al 1977, di Alighiero Boetti, uno dei massimi artisti del XX secolo. La mostra raggruppa installazioni video, lavori fax e postali, placche lignee e metalliche, scritte a muro, cartoline e materiali grafici, insieme ad alcuni interventi inediti concepiti appositamente per lo spazio espositivo, oltre a opere di Alighiero Boetti specialmente selezionate dall'artista per la mostra, alcune destinate a entrare nella collezione permanente del museo. A cura di Andrea Viliani
Tutto in Uno La mostra, organizzata in collaborazione con WIELS-Contemporary Art Centre di Bruxelles, è la più ampia retrospettiva mai realizzata, e la prima in un’istituzione pubblica italiana, dedicata a Thomas Bayrle (Berlino, 1937), uno dei pionieri e principali esponenti della Pop Art europea, il cui linguaggio artistico, unendo Pop Art, Arte Concettuale, Op Art, si configura come una vero e proprio condensato delle neo-avanguardie del secondo ‘900. Con oltre 200 lavori, dal 1960 ad oggi, la mostra offre un potente ritratto dell’uomo-massa contemporaneo, nella cui identità ibrida si sovrappongono consumo e ecologia, propaganda e denuncia, sessualità e spiritualità, pornografia e religione. A cura di Devrim Bayar e Andrea Viliani