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22/08/25

Banca Ifis rinnoverà Palazzo San Pantalon e Banksy

 


L'anno scorso la Banca Ifis ha acquistato lo storico Palazzo San Pantalon, l’immobile situato in Campo Santa Croce 1, nel Sestriere di Santa Croce, sulla cui facciata è dipinta l’opera “The Migrant Child” dell’artista Banksy.

Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis, dichiarava :“Siamo lieti di annunciare l’acquisto di Palazzo San Pantalon, che in seguito ai lavori di restauro, e messa in sicurezza, sarà restituito a Venezia per arricchirne il già straordinario patrimonio artistico. L’iniziativa è nata nell’ottobre 2023 quando abbiamo accolto l’appello del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per una collaborazione virtuosa tra il pubblico e il privato che consentisse di mettere in sicurezza il dipinto di Banksy. Nella sua evidente unicità, l’opera-manifesto impone una valutazione morale sui temi dell’immigrazione, dei diritti Universali dell’Uomo, e delle garanzie di sicurezza; che evocano, come un monito, la speranza e la pace. Banksy impone una riflessione sul concetto di Umanesimo, in rapporto con la responsabilità di una società evoluta, e mai indifferente. Per questo motivo Banca Ifis vuole dare al più presto il via ai lavori di restauro dell’immobile per restituirlo a Venezia in una nuova veste, in cui i giovani artisti della street art potranno esporre le proprie idee ed opere d’arte. Voglio dunque ringraziare il Ministero della Cultura e la Sovrintendenza per il supporto in questo percorso”, 

E quest'anno i lavori di conservazione e tutela del Palazzo sono iniziati come quelli dell'opera dello street-artist Banksy. 

In particolare l'opera The Migrant Child, fatto nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 2019 dal misterioso artista inglese, presente sulla facciata di Palazzo San Pantalon, è stata portata in laboratorio per il restauro finale. 

Il murale “The Migrant Child”
L’opera di Banksy è apparsa sulla facciata di Palazzo San Pantalon nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, nel corso della Biennale di Venezia, ed è una delle sole due opere riconosciute da Banksy in Italia. Il disegno raffigura un bambino con addosso un giubbotto di salvataggio che si alza in piedi, ma con le gambe immerse nell’acqua del canale. Il braccio destro del giovane è teso verso l’alto e impugna il fusto di una pianta che, rappresentando una torcia di segnalazione, sprigiona un intenso fumo rosa. Riconosciute dallo stesso Banksy attraverso il proprio profilo Instagram, l’opera vuole essere una denuncia dello street artist verso uno dei più intensi drammi della nostra società, ovvero le migrazioni irregolari nel Mar Mediterraneo. A distanza di cinque anni dalla sua realizzazione “Il Bambino Migrante” si sta deteriorando a causa degli effetti di umidità, acqua alta e salsedine.

Palazzo San Pantalon
Originario del XVII secolo, Palazzo San Pantalon si trova nel Sestriere di Santa Croce e si sviluppa su due piani, per una superficie interna totale di circa 400 metri quadri. Sulla facciata esterna del Palazzo si trova “Il Bambino Migrante”, una delle sole due opere in Italia riconosciute ufficialmente dallo street artist Banksy. La Banca Ifis ha avviato un progetto di recupero e valorizzazione degli spazi, sia interni che esterni, al fine di renderlo nuovamente fruibile alla cittadinanza. Oltre ad ospitare la sede veneziana di Banca Ifis, il palazzo si proporrà al pubblico come spazio espositivo dedicato sia ad autori affermati che a giovani emergenti. Il progetto rappresenta un elemento di continuità con l’impegno per la promozione dell’arte e della cultura che la Banca persegue attraverso il proprio Social Impact Lab Kaleidos.

L’impegno di Banca Ifis nel campo dell’arte e della cultura
L’impegno nella tutela di arte e cultura è uno dei tratti distintivi di Banca Ifis e una delle principali aree di intervento di Kaleidos, il Social Impact Lab della Banca che sviluppa iniziative a elevato impatto sociale in tre aree: comunità inclusive, per sostenere la crescita collettiva e la valorizzazione della diversità; cultura e territorio, per investire nella cultura come driver di sviluppo sostenibile e di inclusione; benessere delle persone, per sensibilizzare verso i temi della salute e della ricerca scientifica.

Da tre anni, la Banca sostiene la Biennale di Venezia in qualità di sponsor del Padiglione Italia, promuovendo percorsi e spunti di riflessione sulla capacità del saper fare artistico italiano anche attraverso iniziative mirate all’interno del Public Program.  Sempre sul territorio veneziano, Banca Ifis ha inaugurato il Parco Internazionale di Scultura, già oggi case history internazionale in materia di corporate collection e cultural and social responsibility. All’interno del Parco, che dalla prossima primavera sarà aperto al pubblico, le opere di dodici maestri dell’arte contemporanea (tra cui Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert) sono poste in dialogo con la variegata natura del secolare giardino della cinquecentesca Villa Fürstenberg, oggi sede di Banca Ifis. 

Sempre nell’ambito della cultura e del territorio, rientra “Your Future You”, il progetto didattico di economia sociale di 21 Gallery che, attraverso la metodologia del life & executive coaching e della creatività artistica, offre ai ragazzi dei licei italiani l’opportunità di acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità attraverso l’arte. La Banca, infine, ha scelto di affiancarsi all’edizione 2023 di “Roma Arte in Nuvola”, la principale manifestazione della Capitale tenuta negli spazi de “La Nuvola” di Massimiliano Fuksas dedicata all’arte moderna e contemporanea.

Il sostegno all’arte e alla cultura si arricchisce con “Economia della Bellezza”, la piattaforma che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio di Bellezza che esprime il nostro Paese, non solo negli ambiti più tradizionali come quello naturalistico-paesaggistico, ma anche industriale e imprenditoriale, attraverso il lavoro delle Pmi che la Banca sostiene con i suoi prodotti e servizi.


21/08/25

Elenco delle fiere d'arte autunno 2025




Riparte la stagione autunnale con la ricca messe di fiere d'arte che popolano il mondo dell'arte, eccovi un pratico elenco degli eventi più interessanti del panorama internazionale. 


Settembre 

Frieze Seoul I 03-06.09.2025
Kiaf Seoul I 03-07.09.2025
Armory Show I 05-07.09.2025
FNB Art Joburg I 05-07.09.2025
Berlin Art Week I 11-15.09.2025
Positions Art Fair Berlin I 12-15.09.2025
Frieze Sculpture I 16.09-02.10.25
Art Athina I 18-22.09.2025
Contemporary Istanbul I 19-23.09.2025


Ottobre

PAD London - Design + Arte: 14-19 ottobre 2025 (Londra).
Frieze London: 15-19 ottobre 2025 (Londra).
Frieze Masters: 15-19 ottobre 2025 (Londra).
Art Basel Parigi: 24-26 ottobre 2025.
Affordable Art Fair Amsterdam: dall'8 al 12 ottobre 2025.
ARTVILNIUS: 3-5 ottobre 2025.
Art Giakarta: 5-5 ottobre 2025.
Fiera d'arte di Atlanta: 25-28 ottobre 2025.
Art Salon Zurigo: 23 - 26 ottobre 2025.
Arte Toronto: 23-26 ottobre 2025.
TAF Amsterdam: 23-26 ottobre 2025.
Contropubblico: 24-26 ottobre 2025.
ARTMUC Edizione autunnale: 10-12 ottobre 2025 (Monaco di Baviera, Germania).


Novembre

Antica Bruxelles: 8-16 novembre 2025,
ART X Lagos: 6-9 novembre 2025.
The Salon Art + Design: New York dal 6 al 10 novembre 2025.
Art Cologne: dal 6 al 9 novembre 2025.
Paris Photo: dal 6 al 9 novembre 2025.
Discovery Art Fair Francoforte: dal 6 al 9 novembre 2025.


Dicembre 

CONTEXT Art Miami I 02-07.12.2025
Art Miami I 02-07.12.2025
Untitled Art Miami Beach I 03-07.12.2025
Art Basel Miami Beach I 05-07.12.2025

20/08/25

Vertigo a Villa Carmignac


Carlos Cruz-Diez, Physichromie,2013 @Carlos Cruz-Diez

 Se volete unire mare e arte sicuramente una stupenda meta è Villa Carmignac sull' Isola di Porquerolles, che fino al 2 novembre 2025 propone una bella mostra sull'arte astratta intitolata "Vertigo", curata da Matthieu Poirier

Facendo eco all'esperienza vertiginosa del sole del Mediterraneo, del maestrale, delle onde e degli spruzzi del mare, ma anche all'immensità del cielo e alle profondità marine dell'isola di Porquerolles, la mostra VERTIGO esplora in modo unico i legami tra la percezione dei fenomeni naturali e l'astrazione a partire dagli anni '50.

VERTIGINE, dal latino vertere - girare o trasformare -, si riferisce qui alla percezione sfocata di un campo visivo in movimento, sia esso naturale o dipinto.

Lungi dall'essere un semplice riferimento al film di Alfred Hitchcock, la mostra offre uno sguardo più ampio alle sensazioni vertiginose indotte dall'esperienza sublime della natura, tra disorientamento, fluttuazione e abbagliamento. Il suo percorso si snoda in sei parti, ciascuna delle quali rappresenta i registri visivi associati al paesaggio: l'acquatico, il cosmogonico, l'aereo, l'infinito, il terrestre e l'abissale.

Mobili oscillanti, giochi di luci e ombre, tele panoramiche di grande formato, la mostra è un invito a una visione vertiginosa: vibrazione del colore con le opere di Yves Klein , James Turrell e J esús Rafael Soto , viaggio cosmico con Olafur Eliasson , Anna-Eva Bergman e Hans Hartung , dissoluzione negli ambienti inquieti di Helen Frankenthaler , Gerhard Richter , Frank Bowling e Flora Moscovici , giochi ottici di Ann Veronica Janssens e Carlos Cruz-Diez , infiniti celesti di Otto Piene o Caroline Corbasson .

Riunendo una cinquantina di opere provenienti da prestiti museali, istituzionali o privati, dalla collezione Carmignac ma anche da produzioni realizzate appositamente per la mostra, VERTIGO riunisce artisti che si sono liberati dalla figurazione, dall'apparenza e dall'immagine per interrogarsi meglio sul nostro rapporto con il mondo sensibile.

19/08/25

George Morrison al Met

Immagine: Foto di Paul Lachenauer, per gentile concessione del Met

Quest'estate, il Metropolitan Museum of Art presenta The Magical City: George Morrison's New York ,  in mostra fino al 31 maggio 2026. Nato a Chippewa City, un remoto villaggio nativo americano sulla riva del Lago Superiore nel Minnesota settentrionale, George Morrison (Wah-wah-ta-ga-nah-gah-boo e Gwe-ki-ge-nah-gah-boo, Grand Portage Band of Lake Superior Chippewa, 1919–2000) ha superato innumerevoli sfide – povertà, una malattia infantile potenzialmente letale, isolamento sociale, barriere razziali e culturali – per diventare un leader del movimento espressionista astratto americano, che ha definito in modo collaborativo sia pubblicamente che dietro le quinte scene.

La mostra è resa possibile dal Fund for Diverse Art Histories del Met e dalla Barrie A. and Deedee Wigmore Foundation.

"La vita e l'opera di George Morrison hanno ispirato generazioni di artisti", ha affermato Max Hollein, Direttore e Amministratore Delegato del Met, Marina Kellen French. "Basandosi sulle opere del suo periodo a New York, questa significativa mostra celebra i successi creativi di Morrison ed esplora come la sua prospettiva aborigena americana abbia plasmato la sua eredità culturale unica".

L'influenza di Morrison sul movimento dell'Espressionismo Astratto Americano iniziò nel settembre del 1943, quando arrivò a New York in treno per studiare all'Art Students League con una borsa di studio per le belle arti. Immergendosi nella vibrante scena culturale della città, Morrison studiò pittura e disegno, contribuì a numerose mostre e pubblicazioni e sfidò apertamente l'establishment artistico mainstream della sua generazione. Strinse anche importanti legami con artisti contemporanei, tra cui Willem de Kooning, Franz Kline, Lois Dodd e Louise Nevelson, tra gli altri. Il profondo apprezzamento di Morrison per la vita urbana, in particolare per i paesaggi industriali, il jazz e la letteratura, ha plasmato la sua pratica artistica e il suo immaginario, influenzando in modo permanente il percorso della New York School.

Formatosi tecnicamente nel disegno di figura, nella ritrattistica, nella pittura di paesaggio e nelle arti grafiche, Morrison passò ad approcci astratti durante i suoi anni newyorkesi, in particolare all'automatismo, dando impulso al suo linguaggio visivo unico: una fusione del suo interesse per il subconscio, della sensibilità estetica degli Ojibwe e dei legami con le sue terre d'origine. Il coinvolgimento dell'artista nell'ascesa dell'Espressionismo Astratto ampliò il più ampio contesto "americano" del movimento, impregnandolo di una distintiva prospettiva indigena. Tra il 1943 e il 1970, Morrison visse e lavorò a New York, esponendo regolarmente in mostre collettive e personali. Il suo lavoro fu costantemente recensito da noti critici d'arte. Una borsa di studio Fulbright del 1953 per studiare all'École des Beaux-Arts e all'Università di Aix-Marseilles in Francia, seguita da una borsa di studio John Jay Whitney lo stesso anno, gli valse il riconoscimento internazionale. 

La prolifica carriera di Morrison durò fino al 2000, molto tempo dopo il suo ritorno in Minnesota da New York. Culminò con la sua famosa Horizon Series , una serie di dipinti a olio e acrilico di piccole dimensioni che sintetizzavano la sua abilità tecnica e la sua immaginazione creativa con il suo amore per la sua casa nella riserva indiana di Grand Portage, lungo la sponda settentrionale del Lago Superiore.

Patricia Marroquin Norby (P' urhépecha), curatrice associata di arte nativa americana nell'ala americana del Met, ha dichiarato: "Questa celebrazione dell'opera di George Morrison al Met era attesa da tempo. Siamo entusiasti di onorare l'importante contributo dell'artista alla New York School con questa mostra e questa pubblicazione. Morrison ha avuto un forte impatto sullo sviluppo del movimento dell'Espressionismo astratto americano e sul lavoro dei suoi colleghi professionisti, artisti che lo rispettavano come leader e voce per la loro generazione. Questa mostra offre un'importante opportunità di approfondire l'evoluzione della pratica di Morrison, supportata da materiali d'archivio raramente accessibili che rivelano la profondità e la complessità del suo percorso artistico".

La mostra mette in luce il significativo contributo di Morrison alla New York School ed esplora le sue ispirazioni estetiche urbane, radicate nel suo amore per New York, da lui definita una "Città Magica". Con 35 dei suoi dipinti e disegni, tra cui numerosi prestiti generosi dal Minnesota Museum of American Art, la mostra culmina nella sua serie Horizon . Presenta inoltre raro materiale d'archivio che colloca Morrison al centro del movimento dell'Espressionismo Astratto a New York negli anni Quaranta e Cinquanta. La mostra presenta due opere recentemente acquisite dal Met: White Painting (1965), il primo dipinto a olio di Morrison a entrare nella collezione del museo nel 2021, e Construction in Fantasy (1953), un disegno a guazzo e inchiostro che l'artista realizzò in Francia, sulla Costa Azzurra, acquisito dal Met nel 2023.

Crediti e contenuti correlati
La città magica: la New York di George Morrison è curata da Patricia Marroquin Norby (P'urhépecha), curatrice associata di arte nativa americana presso l'ala americana del Met.
La mostra è accompagnata dal numero dell'estate 2025 del Metropolitan Museum of Art Bulletin , con contributi della storica Dott.ssa Brenda Child (Red Lake Ojibwe), dell'artista Hazel Belvo e della storica dell'arte Dott.ssa Laura Joseph (Direttrice degli Affari Culturali del Georgia O'Keeffe Museum).    Il Bulletin è reso possibile grazie ai William Cullen Bryant Fellows del Metropolitan Museum of Art. Il programma trimestrale del Bulletin del Metropolitan è supportato in parte dal Lila Acheson Wallace Fund for The Metropolitan Museum of Art, istituito dal cofondatore del Reader's Digest .    Il Met ospiterà una varietà di programmi correlati alle mostre, che saranno annunciati in seguito.     I programmi didattici sono resi possibili da Margot e John Ernst e da Morgan ed Ecaterina Aguiar-Lucander.    La mostra è presente sul sito web del Met e sui social media.

17/08/25

Supercondominio 2025


Torna a Dogliani, in provincia di Cuneo, la settima edizione di Supercondominio che si svolgerà da Sabato 6 a domenica 7 settembre 2025; l’assemblea degli spazi indipendenti europei di produzione e promozione dell’arte contemporanea. Supercondominio, nato nel 2018 al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dove si sono svolte le prime cinque edizioni, ora è diventato parte di Radis, il progetto d’arte nello spazio pubblico ideato e promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT (ente “art oriented” della Fondazione CRT) in collaborazione con Fondazione CRC. 

Supercondominio7, curato da Treti Galaxie, art project fondato da Matteo Mottin e Ramona Ponzini, è un appuntamento del public program di Radis e la sua settima edizione si terrà a Dogliani (Cuneo), nel cui territorio, e precisamente nella Borgata Valdibà, verrà realizzata dall’artista Petrit Halilaj l’opera d’arte della seconda edizione del progetto.

Supercondominio ha l’obiettivo di attivare un dialogo tra spazi, artiste e artisti per favorire riflessioni, conoscenze reciproche, nuove sinergie e collaborazioni, attraverso momenti di condivisione con il pubblico. Il focus di quest’anno è sull’educazione, intesa come strumento di attivazione, scambio e apertura verso nuovi pubblici, comunità e territori.

Durante il weekend, si incontreranno a Dogliani cinque realtà italiane e cinque provenienti dal resto dell’Europa: Almanac (Torino), ARTECO (Torino), CLOSING SOON (Atene, Grecia), Independent Space Index (Vienna, Austria), LOCALES (Roma), Open School East (Margate, Inghilterra), PIA School (Lecce), Post Disaster (Milano/Taranto),PUBLICS (Helsinki, Finlandia), RADIUS (Delft, Paesi Bassi). Si confronteranno per condividere pratiche, esperienze e metodologie educative attraverso talk, performance e momenti di dialogo con il pubblico. Un’occasione per riflettere su forme non convenzionali di relazione con lo spazio pubblico e su come l’educazione e la formazione possano diventare motore di trasformazione culturale e sociale. Nel corso della due giorni interverranno anche le artiste Cleo Fariselli ed Elena Mazzi.
Le attività si terranno nel Teatro della Chiesa Sacra Famiglia, nella Biblioteca civica Luigi Einaudi e nella Sala del Consiglio Comunale di Dogliani: sabato 6 settembre a partire dalle ore 9.00, nel Teatro della Chiesa Sacra Famiglia, dopo il discorso di benvenuto inizieranno le presentazioni degli spazi ospiti.

La prima giornata si chiuderà con la performance U. dell'artista Cleo Fariselli, concepita dall’artista come un'esperienza intima e immersiva. Una serie di piccole opere, oggetti e reperti viene “attivata” attraverso il gesto e lo sguardo, passando direttamente dalle mani dell'artista a quelle dei partecipanti: più che una semplice mostra, U. è un rito di condivisione tattile e visiva. Questa performance, che dal 2012 viene replicata in contesti diversi e rivolta a piccoli gruppi di persone, mantiene la sua natura viva, situata e irripetibile, per offrire un'esperienza unica e mai uguale a se stessa.

Domenica 7 settembre alla Biblioteca civica Luigi Einaudi, Elena Mazzi presenterà una selezione di lavori realizzati negli anni in diversi contesti pubblici - di comunità, in dialogo con istituzioni o con spazi indipendenti - decostruendo il lavoro Europe calling, nato nel contesto di Ptuj Capitale Culturale Europea 2012 (Slovenia), in occasione del quale Mazzi coinvolse spazi indipendenti europei in un dialogo aperto sulle loro modalità di gestione e finanziamento. Il pubblico, invitato a telefonare direttamente, poteva confrontarsi con le realtà coinvolte, apprendendo dal basso strategie alternative di lavoro culturale indipendente. Al termine della presentazione di Elena Mazzi, Supercondominio7 si concluderà nella Sala del Consiglio Comunale di Dogliani con la consueta tavola rotonda.

Tutti gli eventi, che si terranno in lingua inglese, saranno aperti al pubblico.

16/08/25

Le tre perfezioni

 


Si è appena conclusa la mostra "The Three Perfections: Japanese Poetry, Calligraphy, and Painting" presso il Metropolitan Museum of Art a New York, che ha presentato una panoramica su questa delicata espressione creativa, eccovi il video della presentazione del catalogo, molto interessante . 




15/08/25

DIY Warhol

 


Grazie all'Andy Warhol Museum è disponibile il DIY Warhol un sito web, e anche un'app, con cui potete creare la vostra serigrafiche digitali ispirata al processo artistico di Andy Warhol. 

Attraverso una serie di step siete guidata passo dopo passo a ideare, da una vostra fotografia, la tecnica serigrafica con cui il noto artista americano realizzava le sue celebri opere.


13/08/25

Artus Quellinus, lo scultore di Amsterdam



 
L'estate olandese porta al Rijksmuseum e al Palazzo Reale di Amsterdam una bella mostra  sullo scultore  Artus Quellinus per festeggiare il 750° anniversario della città

Una grande retrospettiva su Quellinus che riunisce oltre 100 opere di altissima qualità provenienti da collezioni nazionali e internazionali, tra cui sculture mai esposte prima nei Paesi Bassi, esposte nel suo capolavoro: il Palazzo Reale di Amsterdam. Artus Quellinus, originario delle Fiandre, è noto come il più importante scultore barocco di Amsterdam e non solo.

Da visitare fino al 27 ottobre nel capolavoro di Quellinus: il Palazzo Reale di Amsterdam. 



Artus Quellinus (1609-1668) fu uno degli scultori più influenti del XVII secolo. Dopo il suo ritorno da Roma, il consiglio comunale di Amsterdam commissionò a Quellinus, originario di Anversa, la decorazione del nuovo Municipio di Amsterdam, oggi Palazzo Reale. Realizzò statue iconiche come il celebre Atlante, le sofisticate sculture della riccamente decorata Burgerzaal e i rilievi narrativi di quella che può essere definita "la Ronda di Notte della scultura": il Tribunale . All'epoca, portava con orgoglio il titolo onorifico di Scultore di Amsterdam.

Le maestose opere di Quellinus dimostrano il suo straordinario talento nel catturare movimento ed emozione in materiali come il marmo. Sapeva come esprimere la morbidezza della pelle umana o le pieghe dei tessuti. Il maestro del marmo vivo diede un enorme impulso alla scultura nei Paesi Bassi e ben oltre con la sua opera per il Municipio di Amsterdam.



11/08/25

Biennale di Helsinki

 

Yayoi Kusama: Flowers that Bloom Tomorrow, 2011. Biennale di Helsinki 8.6.–21.9.2025, HAM Helsinki Art Museum. 
Foto: HAM / Biennale di Helsinki / Sonja Hyytiäinen.

 Se andate nel nord Europa non perdetevi la Biennale di Helsinki sull'isola di Vallisaari, nell'Esplanade Park e al Museo d'Arte HAM di Helsinki. Il tema di questa terza edizione del grande evento d'arte contemporanea è " Rifugio: sotto e oltre, divenire e appartenenza" durerà fino al 21 settembre 2025.

La Biennale di Helsinki 2025 presenta artisti provenienti da tutto il mondo. Partecipano complessivamente 37 artisti e collettivi, in rappresentanza di 30 culture diverse, con particolare attenzione ai Paesi nordici, all'America Latina e all'Asia. Degli artisti e collettivi, 25 hanno esposto le loro opere sull'isola di Vallisaari, 5 all'Esplanade Park e 15 all'HAM Helsinki Art Museum. In totale sono presenti 57 opere e gruppi, circa la metà delle quali presentate in anteprima a Helsinki. La Biennale di Helsinki 2025 include 13 opere su commissione. Questa edizione presenta, ad esempio, installazioni multimediali, opere che celebrano l'artigianato tradizionale, sculture sonore e ceramiche che offrono riparo.

Il sindaco di Helsinki, Daniel Sazonov:
"Siamo lieti di dare il benvenuto ai visitatori alla terza edizione della Biennale di Helsinki. Helsinki è una città vivace e ricca di eventi, e la biennale ha conquistato un posto speciale nel calendario degli eventi cittadini e nel cuore dei residenti. Creatività, arte, ambiente marittimo e uno stretto legame con la natura giocano un ruolo importante nel benessere quotidiano degli abitanti di Helsinki. Quest'anno, questo importante evento d'arte contemporanea acquisisce una nuova dimensione, estendendosi all'Esplanade Park. Helsinki vuole essere una città culturale fiorente, dove l'arte offre piacevoli sorprese e ci aiuta a vedere luoghi familiari da nuove prospettive".

Hans Rosenström: Tidal Tears, 2025. Biennale di Helsinki 8.6.–21.9.2025, Isola di Vallisaari. Foto: HAM / Biennale di Helsinki / Sonja Hyytiäinen. 

Arja Miller, direttrice dell'HAM Helsinki Art Museum e della Biennale di Helsinki:
"La Biennale di Helsinki si basa sul legame unico tra arte, natura e città marittima, che ci rende speciali nel panorama biennale internazionale. La natura selvaggia dell'isola di Vallisaari, il ritmo urbano dell'Esplanade Park e gli spazi museali dell'HAM creano palcoscenici in cui l'arte contemporanea può vivere, respirare e trasformarsi. La Biennale di Helsinki è un dialogo tra arte, città e i suoi abitanti, e natura. Alla biennale, ci si può riposare, trarre spunti, imparare e divertirsi. Le opere d'arte sono pensate per essere vissute con tutti i sensi e, soprattutto, sono lì per essere godute".

La Biennale di Helsinki 2025 esplora il significato del rifugio
Le curatrici della Biennale di Helsinki 2025, Blanca de la Torre e Kati Kivinen , si sono ispirate all'isola protetta di Vallisaari, inabitata da decenni. La Biennale di Helsinki 2025 esplora il significato del rifugio e rivolge lo sguardo alla natura non umana. Nelle opere, l'attenzione si sposta dagli esseri umani agli animali, all'acqua, alle piante, agli insetti, ai minerali e ad altri esseri viventi, e al loro ruolo di contributori al benessere del nostro pianeta.

Ernesto Neto: SaariBird, 2025. Biennale di Helsinki 8.6.–21.9.2025, Isola di Vallisaari. Foto: HAM / Biennale di Helsinki / Maija Toivanen.

Le curatrici della Biennale di Helsinki 2025, Blanca de la Torre e Kati Kivinen, hanno dichiarato:  "Siamo entusiasti di dare il via alla Biennale di Helsinki 2025. Siamo profondamente grati a tutte le mani, le menti e i cuori che hanno reso possibile la biennale: è il risultato di uno sforzo congiunto. L'arte offre riparo e conforto in molti modi, sia concettualmente che fisicamente. Il concetto di riparo serve a ricordare la nostra interdipendenza ed eco-dipendenza nel preservare il futuro. Il riparo non è solo un rifugio, ma una relazione in cui i confini tra vivente e non vivente si confondono, incoraggiandoci a esplorare il vero significato della coesistenza con le creature non umane, in tutte le sue sfumature".

Gli artisti e i collettivi della Biennale di Helsinki 2025 sono  Maria Thereza Alves  (BR/DE),  Band of Weeds  (FI),  Ana Teresa Barboza  (PE),  Sissel M Bergh  (Sápmi/NO),  Sara Bjarland  (FI/NL),  Saskia Calderón  (EC),  Edgar Calel  (GT),  Tania Candiani  (MXDE),  Regina de Miguel (Elison), Miguel Elison  (DE).   (DK/IS),  Carola Grahn  (Saepmie/SE),  Tue Greenfort  (DK),  Kalle Hamm  (FI) &  Dzamil Kamanger  (IR/FI),  Tamara Henderson  (CA/AU),  Gunzi Holmström (  FI),  Katie Holten (  IE/US)  , Ingela Ihrman  (SE  )  ,  Geraldine Javier  (PH   ).  Yayoi Kusama  (JP),  Jenni Laiti  (FI/SE) &  Carl-Johan Utsi  (SE),  LOCUS / Thale Blix Fastvold & Tanja Thorjussen  (NO),  nabbteeri  (FI),  Ernesto Neto  (BR),  Otobong Nkanga  (NG/BE),  Giuseppe Penone  (IT),  Laura Põld  (EE/AT),  Marje Potje Ročo  (FI/EE),  Kati  (FI), Rotica  (FI),  Paul Rosero Contreras  (EC),  Raimo Saarinen  (FI),  Pia Sirén  (FI),  Theresa Traore Dahlberg  (SE/BF),  Nomeda & Gediminas Urbonas  (LT/US) e  Juan Zamora  (ES).

10/08/25

Tranquillità estiva

 


Rilassamento estivo per il blog che riprenderà a Settembre con le sue segnalazioni quotidiane, buona estate. 

09/08/25

E' nato il MIPAM – Musei Italiani con Patrimonio dal Mondo

 

Interno del MAO Torino -  foto Domenico Olivero


Da poche settimane ha preso ufficialmente vita MIPAM – Musei Italiani con Patrimonio dal Mondo, la rete nazionale che riunisce musei italiani impegnati nella conservazione e valorizzazione di collezioni dal mondo, con l’obiettivo di promuovere il dialogo, la condivisione di buone pratiche e la trasparenza nella gestione e cura di questo patrimonio.

Il 10 giugno 2025 presso il Museo Stibbert di Firenze ha avuto luogo la riunione finale di costituzione della rete. Il network nasce dopo quattro incontri preparatori che si sono svolti tra il 2023 e il 2025 a Milano, Parma, Torino e Firenze e che hanno coinvolto istituzioni provenienti da tutta Italia. La nuova rete si propone come un punto di riferimento per direttori, curatori, conservatori e archivisti di istituzioni statali, comunali, universitarie, missionarie e private.

L’Italia custodisce infatti un’ingente quantità di opere e manufatti non europei, giunti nel Paese sin dal XV secolo. Molte di queste collezioni si trovano in istituti poco noti o con scarse risorse dedicate, che oggi, grazie a MIPAM, possono contare su una rete di specialisti e collaborazioni intermuseali.

La rete comprende realtà molto diverse fra loro a livello istituzionale, storico e collezionistico – e che, in alcuni casi, operano anche al di fuori dei circuiti museali tradizionali – ma che nel loro insieme condividono la missione di favorire la ricerca, aumentare l’accessibilità e supportare la valorizzazione di patrimoni di opere non europee e dei loro articolati contesti culturali di riferimento e di provenienza.

Ora queste diverse istituzioni dispongono di un riferimento stabile per sviluppare progetti in collaborazione, rafforzare il dialogo fra l’ambito nazionale e quello internazionale, condividere problemi comuni e mettere a confronto le rispettive buone pratiche. 

MIPAM organizzerà riunioni periodiche, proporrà lo sviluppo di progetti congiunti quali mostre, pubblicazioni, attività formative e programmi pubblici che valorizzino un patrimonio materiale e immateriale comune.

Con MIPAM nasce una nuova consapevolezza: quella di un’Italia museale più connessa, informata e pronta ad affrontare le sfide contemporanee legate alla storia, all’etica e alla cura del patrimonio culturale globale.

La rete, la cui fondazione è stata promossa dal MUDEC, è sempre aperta a nuove adesioni.


Musei Fondatori

CAM Cultures and Mission, Polo culturale dei Missionari della Consolata – Torino

Castello D'Albertis Museo delle Culture del Mondo – Genova

Centro di Ateneo per i Musei Università degli Studi di Padova

Fondazione MIC Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza – Onlus

Gallerie degli Uffizi, Firenze

MUCIV – Museo delle Civiltà, Roma

MUDEC – Museo delle Culture, Milano

Musei Civici di Reggio Emilia

Museo Civico di Modena

Museo Civico di Scienze Naturali "Enrico Caffi" – Bergamo

Museo Civico – Tortona (Alessandria)

Museo Civico Etnografico "Giovanni Podenzana" – La Spezia

Museo d'Arte Cinese ed Etnografico dei Missionari Saveriani – Parma

MAO Museo d’Arte Orientale (Fondazione Torino Musei) – Torino

Museo d’Arte Orientale, Venezia

Museo d’Arte Orientale – Collezione Mazzocchi – Coccaglio (Brescia)

Museo d'Arte Orientale “Edoardo Chiossone” – Genova

Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università degli Studi di Torino

Museo Egizio – Torino

Museo Etno-Archeologico Castiglioni – Varese

Museo Etnologico Missionario di Colle Don Bosco – Castelnuovo Don Bosco (Asti)

Museo Popoli e Culture PIME – Milano

Museo Stibbert – Firenze

Palazzo dei Musei – Varallo (Vercelli)

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica (Fondazione Torino Musei) – Torino

Sistema Museale di Ateneo, Università degli Studi di Parma

Il board direttivo è composto da: Marina Pugliese (direttrice del MUDEC – Museo delle Culture, Milano), Davide Quadrio (direttore del MAO Museo d’Arte Orientale, Torino), Andrea Viliani (direttore del MUCIV – Museo delle Civiltà, Roma), Enrico Colle (direttore del Museo Stibbert, Firenze), p. Enzo Oliviero Verzeletti (direttore del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico dei Missionari Saveriani, Parma). 

08/08/25

Arte in vetta a Hauser & Wirth St.Moritz

 



 Per chi vuole unire passione d'arte e montagna sicuramente una meta può essere a St. Moritz dove la sede di Hauser & Wirth presenta "Light", una mostra collettiva a cura di Angeliki Kim Perfetti, che esplora il modo in cui gli artisti interagiscono con il fenomeno della luce attraverso media, forme e concetti. La mostra presenta opere di Larry Bell , Frank Bowling , Martin Creed , Jenny Holzer e Pipilotti Rist , offrendo prospettive distinte su come la luce risuoni nella pratica artistica contemporanea, aperta fino al 30 Agosto.

L'approccio curatoriale di Perfetti è plasmato dalla sua educazione nella Lapponia svedese settentrionale, dove le forti oscillazioni tra la luminosità estiva e l'oscurità invernale – spesso punteggiate dall'aurora boreale – hanno reso la luce un elemento caratterizzante della vita quotidiana. L'artista osserva: "La luce continua a simboleggiare conoscenza e trasformazione, dallo yin e yang della filosofia cinese all'Illuminismo in Occidente. Gli artisti di questa mostra usano la luce per modificare la percezione, accendere le emozioni e mettere in discussione l'autorità".

La luce ha da sempre svolto un ruolo centrale nella storia dell'arte. Dagli interni suggestivi di Vilhelm Hammershøi alle esplorazioni della luminosità di William Turner, fino agli studi sulla percezione degli Impressionisti, gli artisti hanno costantemente indagato il modo in cui la luce plasma l'esperienza visiva. Frank Bowling porta avanti questa tradizione attraverso un'astrazione stratificata, influenzato dai paesaggi della sua nativa Guyana e dal trattamento della luce nelle opere di Gainsborough, Constable e Turner. Il suo dipinto "Senza titolo" (ca. 1978), un vibrante acrilico e collage su tela, evoca il calore di un tramonto: i suoi colori stratificati catturano la luce fugace in movimento.




Larry Bell considera la luce come un fenomeno fisico plasmato dalla materia e dallo spazio. Una scultura in vetro rivestito in mostra ne è un esempio, trasformando la luce in un'esperienza percettiva dinamica. "Sebbene tendiamo a pensare al vetro come a una finestra", spiega Bell, "è un liquido solido che possiede contemporaneamente tre qualità distintive: riflette la luce, la assorbe e la trasmette".

Pipilotti Rist utilizza la luce su un registro diverso: emotivo, immersivo e metaforico. Pioniera della videoarte spaziale, crea installazioni che inondano gli ambienti di colori saturi e proiezioni luminose. La sua nuova opera per la mostra di St. Moritz, "Tine füllt das Öl nach <Tine refills the oil>" (2025), presenta uno schermo verticale luminoso in vetro acrilico rosso sabbiato, racchiuso in una cornice a specchio. Irradiando colori saturi e disseminata di forme traslucide, l'opera immerge gli spettatori in un campo sensoriale in cui luce, riflessi e superficie confondono i confini tra tecnologia e natura, percezione e subconscio.
Jenny Holzer è nota per le sue opere testuali – spesso realizzate in spazi pubblici – che utilizzano le parole per denunciare i sistemi di potere. I dipinti di redazione in mostra a St. Moritz proseguono questo approccio critico. Le superfici metalliche a foglia di queste opere sono costruite su ricalchi ingranditi di documenti governativi pesantemente censurati, segnando l'ultima fase della pratica pittorica di Holzer, che esplora i tumulti in corso e interconnessi della politica americana dall'era di George W. Bush a oggi. Bilanciando cancellazione ed esposizione, queste opere "fanno luce" su ciò che altrimenti sarebbe nascosto.

"Work No. 2204 DON'T WORRY" (2015) di Martin Creed, una scultura al neon multicolore, trasforma una frase informale in un'audace dichiarazione visiva. Parte di una serie iniziata nel 1999, questi testi illuminati oscillano tra ironia e sincerità, offrendo un conforto fugace e affermando al contempo una presenza autorevole. "Nessuno può davvero dirti che andrà tutto bene", riflette Creed, "ma sono stato molto confortato da persone che mi dicevano cose del genere".

Attraverso materiali diversi – vetro, specchio, pittura e proiezione – le opere in mostra da Hauser & Wirth St. Moritz esplorano le dimensioni emotive, politiche e percettive della luce nell'arte. Allestendo la mostra nella suggestiva luce estiva dell'Engadina, Perfetti estende questo tema oltre le pareti della galleria, permettendo alla luce naturale di St. Moritz di diventare un'estensione attiva della mostra.


07/08/25

Impresa Cultura secondo Federculture

 
Concerto a Cuneo 

Sta riscuotendo molto interesse il recente rapporto "Impresa Cultura" di Federculture presentato nei giorni scorsi a Milano, realizzato col contributo di Fondazione Cariplo.

Una documentazione e analisi di una realtà che sta sempre più diventando impresa significativa del nostro territorio, tutti i dati mostrano una grande crescita ed interesse per gli eventi culturali, i musei, iconcerti e gli spettacoli di teatro. 

Una crescita di numeri e di qualità che mette in risalto un bisogno che può anche essere economica e sviluppo sociale. 

Ci sono anche aspetti delicati come il tema dell'overtourim ma anche aspetti di rinnovamento del territorio come borghi e luoghi più marginali che tornano a vivere e ad essere apprezzati. 

06/08/25

Riaperto UBU

 


Forse uno dei siti più belli del web, UBU ha deciso dopo una periodo di chiusura, di riattivare il suo percorso di corservazione della memoria, visti i complessi tempi contemporanei, come ha anche scritto nella sua pagina di apertura.

05/08/25

Diagrams - Fondazione Prada Venezia

 

Una delle mostre più interessanti in questo periodo a Venezia, è sicuramente “Diagrams”, un progetto espositivo concepito da AMO/OMA, lo studio fondato da Rem Koolhaas, per la sede veneziana della Fondazione Prada, Ca' Corner della Regina, che indaga la comunicazione visiva dei dati come potente strumento di costruzione di significato, comprensione o manipolazione e come strumento pervasivo di analisi, comprensione e trasformazione del mondo circostante. 

Eccovi il video che racconta di questa iniziativa che ha l'obiettivo di promuovere il dialogo e la riflessione speculativa sul rapporto tra intelligenza umana, fenomeni scientifici e culturali e creazione e diffusione della conoscenza. 




04/08/25

Stile libero



Da alcuni giorni è aperto il progetto, nato dall’invito rivolto a venticinque studenti dell’Accademia di Brera di Milano, appartenenti alla Generazione Z, di Stile libero, la mostra diffusa tra otto sedi del Comune di Magnano ideata, organizzata e curata dall’Associazione Fuoriprogramma aps, visitabile da sabato 26 luglio a domenica 28 settembre 2025.

Con questa nuova mostra l’Associazione Fuoriprogramma, nata da un’idea di Michela Pomaro e Giovanni Frangi, prosegue il proprio impegno a sostegno dell’arte contemporanea in dialogo con il territorio di Magnano. Per Stile libero ha coinvolto un gruppo di giovani studenti del corso del Triennio di Tecniche Pittoriche dell’Accademia di Brera di Milano.

 Con la sua storia e i suoi edifici, Magnano è parte viva del progetto; è la materia con cui i giovani artisti interagiscono per dare forma a opere inedite, diverse per formato, ricerca e media, distribuite in un percorso che spazia dalla pittura alla scultura, fino al disegno, alla fotografia e oltre.

I 25 artisti coinvolti, ancora in una fase germinale della loro ricerca, sono nati tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila. Con le loro opere definiscono visioni ancora inesplorate, che si nutrono del confronto con il presente, per immaginare nuove soluzioni per il futuro.

Stile libero inizia dal Monastero di Bose, per la prima volta utilizzato per una mostra di Fuoriprogramma.

Sotto un grande portico ad angolo di fronte a un prato, e immediatamente dietro la Chiesa di Bose, sono esposti una serie di grandi quadri ad acrilico con dei fiori di gusto pop, realizzati da Camilla Trumellini in un rapporto attivo con l’ambiente circostante.

Il percorso procede a tappe, prima verso la Chiesa di Santa Marta, dove sono raccolti gli interventi di diversi artisti, tra cui i collage astratti di Elia Di Nola, interpretazione libera della storia e degli spazi, e i dipinti di Beatrice Pachera, attratta dalle montagne del Marocco, vivaci e vibranti. Poi verso la Casa Parrocchiale, in via Castello, dove trovano posto i disegni naturalistici di Silvia Rocchi, realizzati con una precisione da miniaturista, e i lavori a matita dedicati al cielo e all’acqua di Samuele Brambilla. 

Stile libero conduce verso la parte più antica del paese, dove si incontra la Cantina del Ricetto, con la serie Ragazzi che dormono di Filippo Colombani, che racconta di giovani che si radunano, fanno gruppo, parlano, si riposano come in un Déjeneur sur l’herbe del nostro tempo; e a seguire, nella Piazza Comunale, dove si incontra la Locanda Borgo Antico, scelta per esporre una serie di lavori di Matteo Bianchi, riflesso del suo sguardo puntato agli orizzonti delle montagne della Val Camonica, parte della sua biografia. 

 La mostra raggiunge poi la sede della Pro Loco, in via Roma, i cui spazi sono occupati da una serie di incisioni che hanno come soggetto la natura; e il Mulino Ottino, all’inizio di via Campi, che ospita tra gli altri i personaggi punk di Tommaso Frattini, dipinti su materiali di recupero. E si conclude al Centro Culturale Sosio, sede della Biblioteca del paese, dove trovano posto le fotografie in bianco e nero di Lucrezia Mora ispirate a Helmuth Newton, che ritraggono donne dalla bellezza spiccata colte nella loro intimità, e sulle quali interviene scrivendo con un filo di seta rosso.

 Stile libero raccoglie le esperienze creative di artisti ancora in una fase germinale di esplorazione e definizione del proprio linguaggio e del proprio stile, liberi di sperimentare e sbagliare. La diversità delle soluzioni espressive proposte rivela l’urgenza e le potenzialità di ognuna di esse. Costituita in un percorso a tappe, la mostra include il paese di Magnano come parte viva del progetto, con cui gli artisti si sono relazionati in un dialogo aperto e inedito.

INFORMAZIONI AL PUBBLICO
 
STILE LIBERO - La Generazione Z dell’arte protagonista a Magnano nel Biellese.

25 giovani talenti in una mostra diffusa in 8 sedi. A cura di Fuoriprogramma

 Artisti: Alessia Albano (2004), Caterina Antonetti (1999), Chiara Baldini (2000), Matteo Bianchi (2005), Samuele Brambilla (2004), Alice Brigante (2004), Eduarda Brocco (1998), Haojun Chen (2002), Martino Chiappa (2002), Filippo Colombani (2005), Elia Di Nola (2001), Tommaso Frattini (2002), Qiuchen Li (1993), Alessandra Lotteri (2001), Lucrezia Mora (2005), Luna Noa (2001), Giulia Nozzolino (2004), Beatrice Pachera (2004), Linda Picoco (2003), Silvia Rocchi (2005), Denis Romano (2000), Giulia Tarabini (2004), Camilla Trumellini (2003), Amelia Magda Ussia (2003), Francesca Zanaldi (2003).

 26 luglio – 28 settembre 2025   Ingresso libero

 Luoghi: Monastero di Bose, Chiesa di Santa Marta, Casa Parrocchiale, Cantina del Ricetto, Locanda Borgo Antico, Pro Loco, Mulino Ottino, Centro Culturale Sosio

ORARI:  Sabato e domenica: 16.30 – 19.30

03/08/25

Prossimamente Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT

Sede di Torino 

 Nel venticinquesimo anno dalla sua costituzione (27 dicembre 2000), la Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT prosegue con impegno crescente nell'implementare le linee strategiche del proprio programma, consolidando di anno in anno la sua visione e il suo impatto grazie a singoli eventi e a progetti speciali: Spazio pubblico, scelto come luogo privilegiato per realizzare opere attraverso un processo di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali, associazioni, rendendo l'arte accessibile e partecipata; Internazionalizzazione: un’apertura a progetti oltre i confini della città di Torino e del Piemonte; Comunità, filo conduttore che attraversa tutti i progetti della Fondazione, intesa come destinazione dei progetti di Fondazione e come approccio diretto alla costruzione di una pluralità di gruppi, con l'obiettivo di creare connessioni e rafforzare il tessuto sociale attraverso l'arte; Professioni, quelle dell’arte contemporanea, un settore che richiede competenze specifiche che vanno incoraggiate e formate; Educazione, da sempre un pilastro dell'azione della Fondazione e strumento fondamentale per avvicinare persone di tutte le età ai linguaggi dell'arte, promuovendone la comprensione e l'apprezzamento; Collezione, il cuore dell'identità istituzionale della Fondazione, un patrimonio artistico a disposizione della collettività.

 

La programmazione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT racconta ciò che questi 25 anni sono stati, ma anche ciò che la Fondazione CRT ha voluto e continua a volere: promuovere la cultura come bene collettivo, generare valore attraverso l’arte, rendere il patrimonio accessibile a tutta la comunità – dichiara Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione CRT -Nata nel 2000 per valorizzare un nucleo di opere di Arte Povera, la Fondazione è cresciuta fino a diventare una realtà culturale di riferimento a livello internazionale, con una collezione di oltre 930 opere di 330 artisti, messa a disposizione della collettività e dei musei torinesi. Nel tempo abbiamo ampliato il nostro impegno, avvicinandoci sempre più al territorio, come con il progetto di arte pubblica Radis, e sostenendo attivamente il sistema dell’arte contemporanea piemontese. Abbiamo promosso progetti di rete nei campi della formazione e dell’educazione, come Aperto e aulArte, riconosciuti come best practice a livello nazionale. Oggi la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT continua a contribuire a rafforzare l’identità di Torino come capitale italiana dell’arte contemporanea: il ritorno in Italia del summit internazionale del CIMAM, proprio a Torino dopo oltre cinquant’anni, rappresenta un riconoscimento importante di questa visione aperta, dinamica e attenta alle nuove sfide, come quella dell’AI e della contaminazione tra arte e tecnologia, che trova una delle sue case naturali alle OGR Torino, hub di cultura e innovazione della Fondazione CRT, da dove CIMAM prenderà il via”.

 

“È per me una gioia veder riunite in questo ricco calendario le attività che vedranno la luce nei prossimi mesi, a testimonianza della continuità e dello sviluppo del programma 2024-2027 – dichiara Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT -. Le sei parole chiave, con le quali abbiamo sistematizzato la strategia dell’istituzione, rispecchiano le sue vocazioni originarie, collezionistiche ed educative e, d’altra parte, ne indirizzano gli investimenti, progettuali ed economici, verso programmi innovativi nell’ambito dell’arte nello spazio pubblico, dell’alta formazione e dell’internazionalizzazione. Intorno alla collezione, giunta all’importante traguardo dei suoi 25 anni, la Fondazione è oggi più che mai un’istituzione impegnata a favore della comunità dei pubblici dell’arte, del sistema e delle sue istituzioni. Sono certa che, dopo il successo delle prime edizioni, i programmi di arte pubblica Radis e di alta formazione Aperto confermeranno il valore strategico che rivestono per l’istituzione e il territorio. Infine, sono felice che la Fondazione CRT, insieme alla Fondazione Arte, sostenga la Conferenza annuale del CIMAM, un evento internazionale che si svolgerà a Torino nel novembre 2025 e che darà nuova visibilità e centralità alla nostra città”.

 

SPAZIO PUBBLICO / Radis

Lo spazio pubblico è uno dei luoghi privilegiati dalla Fondazione per realizzare opere, attraverso un processo di coinvolgimento di abitanti, enti locali, associazioni, come dimostrato dal progetto Radis, il progetto di arte nello spazio pubblico ideato e promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

 

Dopo l’esperienza più che positiva nel comune di Rittana, che ha visto la realizzazione dell’opera le masche di Giulia Cenci, la seconda edizione, a cura di Marta Papini e nuovamente in collaborazione con la Fondazione CRC, vedrà l’artista visivo kosovaro Petrit Halilaj realizzare un’opera nella Borgata Valdibà, nel territorio di Dogliani (CN).

 

Le due istituzioni dialogheranno anche quest’anno con il territorio, trasformando in azioni concrete l’idea di patrimonio diffuso che rappresenta una delle missioni statutarie della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRT, da sempre impegnata nell’ampliare l’accesso alla cultura e all’arte per tutte e tutti.

 

L’opera verrà inaugurata il 5 ottobre 2025 insieme alla mostra collettiva Tutto ciò che tocchi cambia. Tutto ciò che cambi, ti cambia che accoglierà opere della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e della Fondazione CRC.

 

Petrit Halilaj (1986, Kostërrc, Kosovo) interverrà nella Borgata Valdibà, un’area in un punto panoramico nel cuore delle Langhe, lungo una strada che conduce da Dogliani a Monforte d’Alba. Qui, accanto alla Chiesa di San Bartolomeo e alla sua canonica, c’è un piccolo edificio a due piani che fino agli anni Sessanta era la scuola di borgata, il punto di riferimento per tutti le bambine e i bambini del territorio circostante. Al posto dell’edificio, ormai non più agibile, Petrit Halilaj realizzerà un’opera dalla serie Abetare, creata a partire da disegni incisi sui banchi delle scuole di Dogliani, che verranno combinati con disegni tratti dall’archivio dell’artista. L’opera che andrà a occupare lo spazio lasciato dalla ex scuola rappresenterà una casa stilizzata e senza muri, popolata da creature inventate provenienti sia dai banchi delle Langhe sia dei Balcani che, incontrandosi, la faranno diventare un monumento al linguaggio universale dell’immaginazione e della fantasia.

 

Come per la prima edizione, anche quest’anno la produzione dell’opera sarà accompagnata da un programma educativo per le scuole del territorio, curato da Feliz in collaborazione con l’associazione La Scatola Gialla. La seconda parte del programma, rivolta alle scuole primarie e secondarie di primo grado, si svolgerà a opera già installata, durante l’anno scolastico 2025-2026. Come nella scorsa edizione di Radis, la realizzazione della nuova opera offre un ampio public program, che si svolgerà fino a ottobre con una nuova edizione di Supercondominio e un programma di valorizzazione delle opere di arte pubblica nella provincia di Cuneo, con un focus specifico sul progetto A Cielo Aperto di Fondazione CRC. Ideati da Barbara De Micheli, project manager e producer con consolidata esperienza nella gestione di progetti artistici e culturali, questi itinerari di scoperta delle opere diffuse sul territorio cuneese offriranno al pubblico l'opportunità di esplorare un patrimonio artistico che si fonde con il paesaggio e le comunità locali. Il progetto si riconnette al lavoro di mappatura e valorizzazione avviato dalla Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT, in occasione della precedente edizione di Radis, una pubblicazione, curata da Vittoria Martini, che censisce e racconta opere radicate nei luoghi, ispirate dalle loro storie e dal dialogo con le comunità che li abitano.

 

INTERNAZIONALIZZAZIONE / La 57ª Conferenza Annuale di CIMAM

 

L’apertura della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ai circuiti internazionali quest’anno si concretizza nel supporto – realizzato insieme alla Fondazione CRT – alla 57ª Conferenza Annuale di CIMAM - International Committee for Museums and Collections of Modern Art, che si aprirà il 28 novembre alle OGR Torino e proseguirà fino al 30 novembre, facendo di Torino una capitale internazionale dell’arte con oltre 300 delegati in arrivo da tutto il mondo.

 

L’evento, organizzato da CIMAM, è supportato dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e dalla Fondazione CRT, ed è curato dal Comitato dei Contenuti, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la Fondazione Torino Musei e il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea.

 

CIMAM ritorna in Italia dopo quasi 50 anni dal 1976, anno in cui la conferenza si tenne a Bologna e Prato per la sua unica tappa nel nostro paese in oltre 60 anni di Conferenze Annuali. La Conferenza di Torino è intitolata al tema “Enduring Game: Espandere Nuovi Modelli di Fare Museo”, e sarà guidata dal motto “Of Necessity Virtue” (Di Necessità Virtù). L’edizione di quest’anno inviterà i professionisti museali a misurarsi e confrontarsi, attraverso un’indagine critica e pratiche di immaginazione collettiva, sulle evoluzioni del ruolo delle istituzioni d’arte contemporanea, in un contesto globale sempre più complesso. La conferenza, articolata in tre sessioni collettive, si concentrerà sulla necessità di affrontare cambiamenti sistemici importanti e difficili – tagli economici e un clima crescente di antagonismo politico e sociale – reinventando al contempo la missione sociale, pedagogica e culturale delle istituzioni dedicate all’arte contemporanea. 

 

Ogni giornata inizierà con un discorso di benvenuto e un intervento artistico, seguiti da una keynote di 40 minuti e da atti performativi; i partecipanti prenderanno poi parte a sessioni di lavoro in piccoli gruppi, concepite non come discussioni convenzionali ma come laboratori di pensiero, in cui riflessioni generali e teoriche si intrecceranno a conversazioni pratiche su problemi e strategie rilevanti nel contesto attuale. Le giornate si concluderanno con una breve sessione di sintesi, che riassumerà le idee chiave e metterà a confronto prospettive comuni e divergenti.


COMUNITÀ / Luci d’Artista

 

La Fondazione per l'Arte Moderna e Contemporanea CRT si conferma partner di riferimento per il sistema culturale di Torino, mantenendo un impegno costante nel sostenere le principali manifestazioni cittadine legate all’arte contemporanea, come The Phair, EXPOSED e Artissima, e nel porsi come interlocutore aperto per la condivisione di idee, aspirazioni e bisogni.

 

Per celebrare il proprio venticinquesimo anniversario, la Fondazione produrrà per la prima volta una nuova installazione luminosa di una importante artista internazionale nell’ambito di Luci d’Artista, vero e proprio laboratorio a cielo aperto e istituzione per l’arte contemporanea, da sempre sostenuta dalla Fondazione CRT. La nuova opera, che si aggiungerà a quelle esistenti all’interno del progetto, sarà un dono della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT per la città.

 


PROFESSIONI / Aperto

La Fondazione è da sempre sensibile all’ambito professionale dell’arte contemporanea. Con Aperto, avviato nel 2024, ha scelto di investire sulla formazione specialistica, con un programma gratuito di alto livello per le professionalità dell’arte contemporanea, ideato e promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT e giunto alla sua seconda edizione. Aperto coinvolge una rete di istituzioni e spazi del contemporaneo con una riconosciuta expertise nel campo della formazione che offrono seminari volti ad approfondire uno specifico ambito, unendo l’acquisizione di nuove competenze alla dimensione teorica e riflessiva e all’attività laboratoriale. 

 

L’edizione 2025 di Aperto prevede quattro seminari della durata di tre/quattro giorni ciascuno, accessibili tramite singole open call. I seminari si svolgeranno da luglio 2025 febbraio 2026 e coinvolgeranno il Castello di Rivoli, Almanac Inn, Cripta 747, Mucho Mas!, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Artissima

 

Il primo seminario, Raccontare le mostre. Per una storia della curatela al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Testimonianze e confronti si terrà in due sessioni il 24 e il 25 luglio 2025 e il 25 e il 26 settembre 2025; ideato e organizzato dal CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli, è affidato alla curatela di Antonella Soldaini, storica dell’arte, curatrice e autrice, consulente curatoriale e responsabile della ricerca dello Studio Celant.

 

EDUCAZIONE / aulArte

 

Insieme alla formazione, l’educazione rappresenta da sempre uno degli obiettivi centrali della strategia della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, quale strumento per avvicinare le giovani generazioni ai molteplici linguaggi dell’arte contemporanea; questo si concretizza anche attraverso il bando aulArte, progetto rivolto alle scuole del Piemonte e finalizzato a favorire la conoscenza e la divulgazione dell’arte contemporanea nell’ambito dei programmi scolastici. 

 

Giunto alla terza edizione, aulArte ha due obiettivi fondamentali: favorire l’avvicinamento e la divulgazione dell’arte contemporanea in ambito scolasticopromuovendo l’accesso ai luoghi di cultura da parte degli studenti e delle studentesse e la formazione degli insegnanti. 

 

Attraverso il bando (rivolto a tutte le scuole del Piemonte di ogni ordine e grado), la Fondazione ha messo a disposizione un contributo totale di 60.000 euro2.000 euro per ognuna delle 30 scuole beneficiarie (in aumento rispetto alle 25 dell’edizione precedente), destinato a sostenere i costi delle uscite didattiche nei musei e nelle fondazioni di arte contemporanea del Piemonte: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea (Rivoli), Cittadellarte - Fondazione Pistoletto (Biella), Fondazione Ferrero (Alba), GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, PAV Parco Arte Vivente, Pinacoteca Agnelli (Torino). Chiuso lo scorso 13 giugno, il bando ha registrato un progressivo aumento della partecipazione con oltre 70 candidature ricevute da parte di scuole provenienti da tutte le province piemontesi. Oltre alla costante presenza delle scuole primarie e secondarie di primo grado, che da sempre rappresentano la maggioranza degli istituti candidati, quest’anno un significativo numero di scuole dell'infanzia e di scuole secondarie di secondo grado ha risposto all'appello. Questi dati confermano il crescente posizionamento del programma e la sua capacità di espandere il proprio raggio d'azione su tutto il territorio regionale piemontese.

 

Al contributo si affiancherà un programma gratuito di formazione docenti, che partirà nell’autunno 2025, a cura dei Dipartimenti Educazione delle istituzioni di arte contemporanea coinvolte, con l’obiettivo di fornire gli strumenti utili a sviluppare autonomamente una didattica che utilizzi l'arte contemporanea nell'ambito dei programmi scolastici. La scorsa edizione ha visto la partecipazione di oltre 400 insegnanti.

COLLEZIONE / La collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT

 

Centro dell’identità istituzionale della Fondazione e suo patrimonio, la collezione privata della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, conosciuta a livello internazionale, è un patrimonio mostrato in diverse sedi e messo principalmente a disposizione delle due più importanti istituzioni di arte contemporanea del Piemonte, la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea; inoltre, una parte della collezione è accolta dalle OGR Torino e presso la sede stessa di Fondazione CRT.

 

Oggi la Collezione conta 950 opere di oltre 380 artiste e artisti attivi negli ultimi settant’anni, tra cui Lucio Fontana, Mario e Marisa Merz, Marina Abramovic, Olafur Eliasson, William Kentridge, Liam Gillick, Monica Bonvicini, Michelangelo Pistoletto, Anna Boghiguian solo per citarne alcuni; all’interno della collezione trovano spazio oltre 350 fotografie dei più grandi fotografi italiani del dopoguerra, insieme a dipinti, sculture e installazioni, opere video (oltre 120), opere sonore, NFT e opere che vivono nel metaverso. Dal 2017, inoltre, la Fondazione dedica un budget specifico all’acquisto di Libri d’Artista – oggi quasi 140 – destinati al Fondo Maffei della GAM e utili ad arricchire la narrazione dei progetti espositivi dei musei. 

 

Oltre alle acquisizioni di opere, la linea collezionistica della Fondazione comporta la loro tutela e salvaguardia attraverso un esteso progetto di monitoraggio avviato nel 2024 e che proseguirà fino al 2027, allo scopo di mappare puntualmente la condizione conservativa dell’intero patrimonio e di intervenire con azioni di manutenzione mirate a garantirne lo stato di conservazione e fruizione. Comprende inoltre attività di valorizzazione per rendere la collezione sempre più conosciuta in Italia e nel mondo, attraverso progetti espositivi (come la mostra inclusa nel progetto Radis o l’allestimento di un percorso espositivo nelle sale di Fondazione CRT) pensati anche per favorire e incrementare il più possibile campagne di prestito delle opere nei più importanti musei nazionali e internazionali. Il 2025 segna inoltre l’avvio dell’importante progetto di studio finalizzato alla realizzazione di un nuovo catalogo della collezione, che sarà presentato nell’autunno 2026.