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30/08/25

21 Giornata del Contemporaneo

 
Atelier dell'Errore per la Ventunesima Giornata del Contemporaneo, Unknown Pleasures - The Shelter, 2025 

Sarà Sabato 4 ottobre 2025 la ventunesima edizione della Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione annuale promossa da AMACI grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e in collaborazione con la Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
 
Per il ventunesimo anno consecutivo, i 26 musei associati ad AMACI, insieme a oltre mille realtà pubbliche e private in tutta Italia, apriranno gratuitamente le loro porte al pubblico, con una programmazione speciale di mostre, eventi, laboratori e iniziative, in presenza e online, pensate per avvicinare l’arte contemporanea a un pubblico sempre più ampio e trasversale.
 
Come nelle ultime edizioni, anche quest’anno la Giornata del Contemporaneo supera i confini nazionali, estendendosi all’estero fino al 10 ottobre 2025 con il progetto Giornata del Contemporaneo - Italian Contemporary Art, realizzato in sinergia con la rete diplomatico-consolare del MAECI – Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura – per promuovere e valorizzare l’arte contemporanea italiana nel mondo.
 
Il tema conduttore dell’edizione 2025 è quello della formazione, intesa come processo ampio e plurale che attraversa educazione, ricerca, scambio di esperienze e saperi. Una riflessione condivisa dalle direttrici e dai direttori dei musei AMACI, in continuità con la giornata di studi organizzata dall’associazione nel marzo scorso.
Prosegue inoltre la tradizione che, dal 2006, affida a una o un artista di rilievo la realizzazione dell’immagine guida della manifestazione: dopo Michelangelo Pistoletto (2006), Maurizio Cattelan (2007), Paola Pivi (2008), Luigi Ontani (2009), Stefano Arienti (2010), Giulio Paolini (2011), Francesco Vezzoli (2012), Marzia Migliora (2013), Adrian Paci (2014), Alfredo Pirri (2015), Emilio Isgrò (2016), Liliana Moro (2017), Marcello Maloberti (2018), Eva Marisaldi (2019), artisti vari (2020), Armin Linke (2021), Giorgio Andreotta Calò (2022), Binta Diaw (2023) e Tomaso Binga (2024), l’edizione 2025 vede protagonista il collettivo Atelier dell’Errore (AdE).
 
Nato nel 2015 da un’idea di Luca Santiago Mora, Atelier dell’Errore è oggi un collettivo di dodici giovani artiste e artisti neurodivergenti con base presso la Collezione Maramotti a Reggio Emilia. La loro pratica artistica, nata nell’ambito di un laboratorio nel reparto di neuropsichiatria infantile di Reggio Emilia, trasformata negli anni in una straordinaria esperienza di cooperazione creativa e inclusiva, oggi è riconosciuta a livello nazionale e internazionale per la qualità e l’originalità della ricerca visiva e performativa.

La pratica condivisa di AdE è al tempo stesso un momento di creazione e uno spazio di educazione alla vita: un contesto in cui si affrontano, anche attraverso l’arte, le complessità sociali, relazionali e l’isolamento che spesso accompagnano la condizione neurodivergente. Negli ultimi anni, con crescente intensità, un tema in particolare ha attraversato il lavoro del collettivo, generando confronto e ricerca comune: quello dell’educazione sentimentale.

Il lavoro pensato per rappresentare l’edizione 2025 è Unknown Pleasures – The Shelter (2025), un’opera che rielabora poeticamente la grande vela Ade Vela Rapido, realizzata con 50 coperte di soccorso per l’imbarcazione appartenuta a Pier Paolo Pasolini, protagonista dell’opera teatrale Edipo Re. Durante una fase di restauro della vela, due artiste del collettivo l’hanno trasformata in uno spazio-rifugio temporaneo: un’architettura emotiva, fragile e intensa, dove immaginare – anche solo per gioco o per sogno – una propria libertà affettiva. Uno spazio intimo, protetto, che restituisce visibilità a desideri spesso negati.
 
Come ogni anno, la Giornata del Contemporaneo si articolerà in diversi nuclei di attività, tutte a ingresso gratuito: una programmazione speciale dei musei associati AMACI, iniziative realizzate in collaborazione con la rete estera del MAECI, eventi dei Luoghi del Contemporaneo mappati dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e le proposte delle centinaia di realtà che aderiscono su base volontaria in tutta Italia.
 
La manifestazione si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, della collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del MAECI, e del patrocinio di Rappresentanza in Italia della Commissione europea, UPI - Unione Province d’Italia, ICOM Italia. La Giornata del Contemporaneo si avvale inoltre della Partnership con Alfasigma e della Sponsorizzazione Tecnica di Artshell.
 
Anche nel 2025 sarà possibile iscriversi ed esplorare l’intera offerta degli eventi tramite il sito www.amaci.org, grazie alla consolidata collaborazione tecnica con Artshell.


INFORMAZIONI PER ADERIRE ALLA MANIFESTAZIONE
 
In occasione della Ventunesima Giornata del Contemporaneo, AMACI invita tutte le realtà e i soggetti attivi nella promozione dell’arte contemporanea ad aprire le porte dei propri spazi e/o a organizzare una o più iniziative gratuite sul territorio nazionale sabato 4 ottobre 2025. La Giornata del Contemporaneo sarà estesa all’estero da sabato 4 a venerdì 10 ottobre 2025.

Per inserire uno o più eventi nel programma ufficiale della manifestazione, è necessario compilare l’apposito form di iscrizione disponibile sul sito amaci.org. Una volta completata la registrazione, verrà inviata una conferma di ricezione.

Novità di quest’anno: per migliorare la gestione delle adesioni, gli eventi registrati saranno visibili online solo a partire dal 15 settembre 2025, nella sezione dedicata alla Giornata del Contemporaneo sul sito ufficiale. Sarà possibile registrare la propria iniziativa fino a venerdì 3 ottobre 2025 alle ore 15.00.
 

ATELIER DELL’ERRORE
 
Atelier dell’Errore (AdE) è un collettivo artistico che si occupa di arti visive e performance. Il progetto nasce nel 2002 come laboratorio di arti visive che l’artista Luca Santiago Mora dedica ai bambini neuro-divergenti seguiti dalle aziende sanitarie locali di Reggio Emilia e Bergamo. Nel 2015 alcuni dei ragazzi, dopo aver lavorato insieme negli atelier per 8-10 anni, diventando maggiorenni chiedono di dedicarsi professionalmente alla pratica artistica. Da questo urgente desiderio nasce il collettivo artistico Atelier dell’Errore, completamente autonomo dal servizio sanitario pubblico. Fin dalla sua fondazione il collettivo è ospitato permanentemente negli spazi della Collezione Maramotti a Reggio Emilia. Dal 2018 il collettivo si costituisce come studio d’arte cooperativo con i genitori dei ragazzi come soci fondatori. I 10 giovani artisti e il loro direttore artistico diventano i soci lavoratori della cooperativa. Atelier dell’Errore diventa così un’impresa sociale che si autofinanzia attraverso la vendita delle proprie opere e le collaborazioni professionali. Luca Santiago Mora paragona spesso il processo creativo di AdE al funzionamento di un “organismo”, dove ogni membro ha un ruolo vitale ed essenziale, proprio come gli organi di un corpo. Qui le opere non sono solo uno sforzo creativo, ma anche parte di un processo relazionale più ampio. Le regole operative del processo artistico di AdE sono poche e chiare: Animali ed Errori. Le creature animali sono l’unico soggetto di tutti i lavori e, nel corso dell'intero processo artistico, nulla va mai cancellato, salvaguardando e innescando così il potenziale trasformativo e metamorfico insito in ogni cosiddetto "errore". AdE affronta progetti molto complessi dal punto di vista esecutivo come una contemporanea bottega rinascimentale in cui ognuno dei giovani artisti si specializza in una particolare fase del progetto. Le opere e le performance di Atelier dell'Errore sono state esposte in gallerie e istituzioni internazionali. A febbraio 2025 Kaufmann Repetto (New York) ha ospitato la prima personale di AdE negli Stati Uniti. Nell'autunno del 2025 il collettivo presenterà una mostra retrospettiva alla GAMeC (Bergamo). Altre mostre recenti includono: Italics Panorama - Monferrato (2024); Nottilucente, Duomo + Galleria Continua, San Gimignano (2024); Laboratorio degli Angeli, Bologna (2024); Richard Saltoun Gallery, Roma (2024); Palazzo Nuñez-Torlonia, Roma (2024); Galleria civica d'arte moderna e contemporanea (GAM), Torino (2022); Fondazione THSN, Venezia (2021); Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia (2021); MASSIMODECARLO, Milano (2021); Moretti Gallery, Londra (2016).


MUSEI DELLA RETE AMACI
 
Castel Sant’Elmo, Polo museale della Campania, Napoli;
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli;
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Prato;
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli;
Fondazione Musei Civici di Venezia – Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia;
Fondazione Museion. Museo di arte moderna e contemporanea, Bolzano;
Fondazione Torino Musei – GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino;
Fondazione AGO Modena Fabbriche Culturali ETS, Modena;
Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona;
GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo;
Galleria Regionale d'Arte contemporanea “Luigi Spazzapan”, Gradisca d’Isonzo;
ICG - Istituto Centrale per la Grafica, Roma;
Kunst Meran Merano Arte, Merano;
MA*GA – Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, Gallarate;
MAC - Museo d’arte contemporanea di Lissone;
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma;
MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli;
MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro;
Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto;
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma;
Museo del Novecento, Milano;
Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, Comune di Pistoia;
Museo Marino Marini, Firenze;
MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea Matera;
PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano;
Settore Musei Civici Bologna | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna

29/08/25

Pensando a Art Basel Miami Beach



 A Miami si guarda già alla prossima edizione di Art Basel Miami Beach che accoglierà 285 gallerie di prim'ordine provenienti da 44 paesi e territori delle Americhe, Europa, Asia, Medio Oriente e Africa, riaffermando la sua posizione di principale fiera d'arte internazionale nelle Americhe.

Oltre due terzi delle gallerie partecipanti gestiscono spazi nelle Americhe, con una forte presenza negli Stati Uniti, in America Latina e nei Caraibi, a dimostrazione dell'impareggiabile coinvolgimento della fiera con le vivaci scene artistiche della regione.

Espandendo ulteriormente la presenza nazionale della fiera, gallerie provenienti da New York, Los Angeles, San Francisco, Chicago, Dallas, Philadelphia e Greater Miami si uniscono a un elenco globale di importanti espositori di prima qualità, affermati ed emergenti provenienti da Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Spagna, Corea del Sud, Hong Kong, Cina continentale, Giappone e oltre.

La mostra animerà la Greater Miami con una settimana di presentazioni di qualità museale, una programmazione pubblica dinamica e collaborazioni istituzionali e con partner di altissimo livello, riunendo artisti, gallerie, collezionisti, istituzioni, opinion leader provenienti da tutti i settori creativi e il pubblico più ampio.

Segnando un nuovo importante capitolo, gli Art Basel Awards, i primi riconoscimenti globali che celebrano l'eccellenza nel settore dell'arte contemporanea, debutteranno a Miami Beach. I vincitori della medaglia d'oro 2025 saranno svelati durante la serata ufficiale degli Art Basel Awards il 4 dicembre, presentata in collaborazione con BOSS.

Bridget Finn, Direttrice di Art Basel Miami Beach, ha dichiarato: "La forza e il calibro degli espositori di quest'anno riaffermano la centralità di Art Basel Miami Beach nell'ecosistema artistico globale. Questa edizione riflette la vitalità della produzione artistica in tutto il continente americano, che continua a plasmare la pratica artistica contemporanea, il mecenatismo e il dibattito in tutto il mondo, e il ruolo della fiera come punto di accesso fondamentale per introdurre artisti e prospettive internazionali pionieristiche al mercato americano. È audace, rigorosa e al passo con i tempi."

28/08/25

Berlin Art Week




I 25 anni del Berlin Art Week si festeggiano con una ricca messe di eventi e mostre dal 10 al 14 Settembre.

Tutta la città partecipa con tantissimi eventi, tra cui gli spazi dell'arsenale artistico berlinese HALLEN sono una piattaforma centrale per l'arte contemporanea, per la Berlin Art Week a settembre 2025 propongono una mostra collettiva che indaga le evoluzioni del fare artistico contemporaneonei suoi oltre 9.000 metri quadrati di spazio.

27/08/25

Dirimart a Londra

Dirimart Londra, per gentile concessione di Francesco Russo.

La galleria Dirimart con sede a Istanbul, inaugurerà un nuovo spazio espositivo nel cuore del quartiere londinese di Mayfair il prossimo 9 settembre 2025 con la mostra inaugurale "I still insist", una presentazione di Ayşe Erkmen, una delle più importanti artiste contemporanee turche. 

L'apertura della nuova galleria londinese segna la prima espansione internazionale di Dirimart. Questa posizione privilegiata a Mayfair, rinomata per la sua ricca concentrazione di gallerie d'arte di fama mondiale, colloca Dirimart al centro della dinamica scena artistica londinese. 

La nuova galleria presenterà un ricco programma per il 2025 e il 2026, che sarà annunciato a breve.  Aperta dal 9 settembre al 4 ottobre 2025, "I still insist" è la prima mostra personale di Erkmen nel Regno Unito dopo la sua personale al Barbican nel 2013, e riunisce sette opere nuove e recenti, molte delle quali concepite in risposta al nuovo spazio londinese di Dirimart.

Segnando un momento significativo nel percorso internazionale della galleria, la mostra esplora sia il trasferimento fisico che il cambiamento concettuale implicito nell'ingresso in un nuovo contesto culturale. Le opere esposte esplorano l'esperienza della transizione tra spazi e la necessità di riorientarsi in ambienti non familiari e di fronte a un pubblico nuovo. In "I still insist", Erkmen riunisce opere che interrogano l'oggetto scultoreo attraverso mezzi non convenzionali, tenendo conto del contesto architettonico e ambientale della nuova sede di Dirimart a Londra. 

In questo modo, invita a riflettere sul ruolo della galleria – sia architettonicamente che socialmente – nel suo contesto più ampio. La mostra sarà inoltre accompagnata da una nuova pubblicazione di opere inedite di Ayşe Erkmen, che sarà pubblicata a settembre.

25/08/25

Chiharu Shiota al MAO di Torino

Uncertain Journey, 2016/2019, Metal frame, red wool, dimensions variable. Installation view: Shiota Chiharu: The Soul Trembles, Mori Art Museum, Tokyo, 2019. Photo: Sunhi Mang. Photo courtesy: Mori Art Museum, Tokyo

 Il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino presenta la mostra Chiharu Shiota: The Soul Trembles, a cura di Mami Kataoka, direttrice del Mori Art Museum, che ne ha concepito il progetto originale, e Davide Quadrio, direttore del MAO, con l’assistenza curatoriale di Anna Musini e Francesca Filisetti.

La grande mostra monografica dedicata all’artista giapponese arriva al MAO in anteprima nazionale - e per la prima volta in assoluto in un museo di arte asiatica - dopo essere stata ospitata in prestigiose istituzioni internazionali, tra cui il Grand Palais di Parigi, il Busan Museum of Art, il Long Museum West Bund di Shanghai, la Queensland Art Gallery di Brisbane e lo Shenzhen Art Museum.

Si tratta di un progetto ampio e articolato, di grande potenza espressiva, che ripercorre l’intera produzione di Shiota attraverso disegni, fotografie, sculture, e alcune delle sue più celebri installazioni ambientali e monumentali.
  
Spesso ispirate da esperienze personali, le opere di Chiharu Shiota esplorano l’intangibile - ricordi, emozioni, immagini e visioni oniriche, offrendo spazi di silenzio e contemplazione – e pongono interrogativi su concetti universali ed esistenziali quali l’identità, la relazione con l’altro, la vita e la morte; valicando i confini temporali e spaziali, i suoi lavori coinvolgono la parte più intima e vulnerabile dell’essere umano.

Le sue installazioni più celebri, composte da fili rossi o neri intrecciati a creare strutture imponenti, avvolgono gli spazi in cui sono collocate, trasformandone i volumi e guidando lo spettatore in un’esperienza immersiva in cui la fascinazione si alterna all’inquietudine, il movimento alla stasi.
 
Il progetto espositivo è concepito come un’unica grande installazione che si espande negli spazi del MAO, dall’area delle mostre temporanee fino alle gallerie delle collezioni permanenti, ponendosi in un dialogo diretto con le opere del Museo. Oltre a una serie di disegni, sculture, fotografie e installazioni, l’esposizione prevede interventi site-specific e nuove opere realizzate appositamente dall’artista per l’occasione.
  
Tra le opere in mostra alcune delle più iconiche installazioni di Shiota: Where Are We Going? (2017-2019), in cui il motivo della barca, ricorrente in diverse opere, evoca visioni di vite e futuri incerti; Uncertain Journey (2016), costituita da scheletri di imbarcazioni disposti in uno spazio avvolto da fili rosso vivo, a suggerire i molti incontri che potrebbero manifestarsi alla fine di ogni viaggio; In Silence (2008), in cui un pianoforte bruciato e diverse sedute per un fantomatico pubblico, immerse in un reticolo di fili neri, raccontano il silenzio che segue alla distruzione; Reflection of Space and Time (2018), che utilizza un abito e la sua immagine specchiata per riflettere sulla presenza nell’assenza; o ancora Inside – Outside (2009), opera incentrata sul concetto di separazione fra interno ed esterno, privato e pubblico, Est e Ovest;  infine la monumentale Accumulation - Searching for the Destination (2021), composta da centinaia di valigie oscillanti, simbolo di ricordo, spostamenti, migrazioni e archetipo del viaggio compiuto da ciascuno di noi.
 
Come sempre accade nei progetti espositivi del MAO, anche la mostra Chiharu Shiota: The Soul Trembles è concepita come un organismo vivo e, per tutta la sua durata, presenta al pubblico un ricco public programme musicale e performativo, che include anche proiezioni, incontri e conferenze.

Lungo il corso della mostra sarà inoltre attivato un programma di attività educative e laboratori per le scuole, le famiglie e per i visitatori di tutte le età, dai più piccoli fino al pubblico adulto.
 
La mostra è accompagnata da un catalogo bilingue in italiano e inglese edito da Silvana Editoriale con testi a cura di Kataoka Mami e Davide Quadrio che include contributi di esperti internazionali di approfondimenti sul lavoro dell’artista e un ricco apparato iconografico.
  
EARLY BOOKING – Da luglio a settembre sono disponibili a questo sito i biglietti in prevendita a tariffa ridotta. I visitatori possono approfittare dell’offerta per assicurarsi la partecipazione a questa esperienza speciale.
  
Biografie
Chiharu Shiota - Nata a Osaka nel 1972. Residente a Berlino.
Nel 2008 è stata insignita del premio “Art Encouragement Prize for New Artists” del Ministero dell'Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia del Giappone. Le sue opere sono state esposte in istituzioni internazionali in tutto il mondo, tra cui il Nakanoshima Museum of Art di Osaka (2024), l'Hammer Museum di Los Angeles (2023), la Queensland Art Gallery of Modern Art (QAGoMA) di Brisbane (2022) e lo ZKM | Zentrum für Kunst und Medien di Karlsruhe (2021); Museum of New Zealand Te Papa Tongarewa, Wellington (2020); Mori Art Museum, Tokyo (2019); Gropius Bau, Berlino (2019); Art Gallery of South Australia (2018); Yorkshire Sculpture Park, Regno Unito (2018); Power Station of Art, Shanghai (2017); K21 Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf (2015); Smithsonian Institution Arthur M.Sackler Gallery, Washington DC (2014); Museum of Art, Kochi (2013); National Museum of Art, Osaka (2008). Ha inoltre partecipato a numerose mostre internazionali come la Triennale di Aichi (2022); il Festival Internazionale d'Arte di Oku-Noto (2017); la Biennale di Sydney (2016); la Triennale d'Arte di Echigo-Tsumari (2009) e la Triennale di Yokohama (2001). Nel 2015, Shiota è stato selezionato per rappresentare il Giappone alla 56ª Biennale di Venezia.

 
Mami Kataoka - Direttrice del Mori Art Museum.
Mami Kataoka è entrata a far parte del Mori Art Museum nel 2003, assumendo il ruolo di direttore nel 2020. Ha inoltre assunto la carica di direttore del National Center for Art Research dall'aprile 2023 e di direttore dell'ICA Kyoto dall'aprile 2025.

Oltre a Tokyo, Kataoka ha ricoperto incarichi presso la Hayward Gallery di Londra dal 2007 al 2009 come curatore internazionale; è stata inoltre co-direttrice artistica della IX Biennale di Gwangju (2012), direttrice artistica della XXI Biennale di Sydney (2018) e direttrice artistica della Triennale di Aichi 2022.

Kataoka è stata membro del Consiglio di amministrazione (2014-2022) e presidente (2020-2022) del CIMAM [Comitato internazionale per i musei e le collezioni d'arte moderna].

24/08/25

Pensare come una montagna - Il Biennale delle Orobie




 L'autunno alla GAMeC -Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo porta il quinto ciclo del programma "Pensare come una montagna - Il Biennale delle Orobie" che vedrà la partecipazione degli artisti Atelier dell’Errore, Bianca Bondi, Abraham Cruzvillegas, Gaia Fugazza, Agnese Galiotto, Asunción Molinos Gordo, Pedro Vaze le comunità di Bergamo, Almenno San Bartolomeo, Dalmine, Gerosa (Brembilla) e Sottochiesa (Val Taleggio).

Aprirà il 4 ottobre 2025 sotto la direzione artistica di Lorenzo Giusti, coinvolgendo le comunità del territorio grazie alla partecipazione di artiste e artisti internazionali. Negli spazi della GAMeC sarà presentata una mostra antologica del collettivo Atelier dell’Errore, che raccoglierà alcuni tra inuclei più significativi della loroproduzione artisticaa partire dal 2015, anno in cui il laboratorio di arti visive dedicato ai bambini neuro-divergenti fondatodall’artista bergamascoLuca Santiago Mora nel 2002 si è costituito come collettivo professionalmente dedito alla pratica artistica e performativa. L’artista sudafricana Bianca Bondirealizzeràun’installazione site-specificper la chiesa sconsacrata di Santa Maria di Gerosa (Brembilla): un progetto che coinvolge la comunità della Val Brembillae combina metodi alchemici e sperimentazione sui materiali che favoriscono potenziali mutazioni tra gli elementi, portando al centro della scena sia un livello macroscopico sia microscopico di interazione tra ecosistemi.

A Dalmine l’artista messicano Abraham Cruzvillegas realizzerà un’installazione site-specific negli spazi esterni della Fondazione Dalmine, coinvolgendo alcune associazioni locali in un’esperienza partecipata. L’opera, composta da oggetti di uso quotidiano e materiali di scarto provenienti dal territorio, esplorerà con ironia le idee di progresso legate all’immaginario industriale

.Il progetto sviluppato da Gaia Fugazzain collaborazione con NAHR –Nature, Art &Habitat Residency in seguito a un periodo di residenza in Val Taleggio, è una scultura di grandi dimensioni che rappresenta una figura femminilee che s’ispira a una pianta la cui peculiare caratteristica di far germogliare nuovi getti dalle sue foglie haaffascinato l’artista. L’opera, che intende tessere una stretta relazione fra il mondo vegetale e quello umano, sarà installata in una stalla tipica della Val Taleggio, per poi essere esposta nelle sale del museo. 

Dopo aver presentato il film Migratori in occasione del terzo ciclo di Pensare come una montagna, Agnese Galiotto, in collaborazione con il comune di Almenno San Bartolomeo, realizzerà un affresco dipinto sul muro di un’abitazione che si affaccia sull’area pubblica antistante gli spazi della biblioteca comunale e della Villa dell’Amicizia, che riprende il tema dellarelazione fra esseri umani e uccelli, caro all’artista, creando una relazione visiva tra il volo e il monte Albenza che si innalza alle spalle dell’edificio.

Nella Valle della Biodiversità di Astino, in collaborazione con l’Orto Botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo, l’artista spagnola Asunción Molinos Gordosvilupperà un workshop artistico-partecipativoche, a partire dall’archivio dei semi custodito dall’Orto, raccoglierà e condividerà le storie ad essi legate, proponendo una riflessione collettiva sul concetto di Seeds Kinship, la capacità dei semi di generare legami affettivi e alimentare un senso di appartenenza.Il ciclo autunnale includerà inoltre un intervento pittorico di Pedro Vaz, ispirato al paesaggio montano dell’Alta Via delle Orobie Bergamaschee sviluppato dopo un periodo di studio sul campo: un approccio che riflette pienamente la pratica dell’artista portoghese, basata sul contatto diretto con luoghi remoti, esplorati nell’ambito di spedizioni che stimolano un’esperienza corporea immersiva, da cui prende forma il processo creativo di Vaz, tra figurazione e astrazione.

23/08/25

Biennali, Triennali...




Eccovi alcuni dei principali eventi artistici con scandenze biennale e non solo, per la prossima stagione autunnale, come sempre tanti eventi e tante possibilità di vedeer forme del fare artistico spesso legate a stimolanti temi artistici ma non solo. 

A questo sito https://www.biennialassociation.org   potete trovare tutte le informazioni e dettagl vari. 

 5 settembre 2025 - 20 novembre 2025    
Biennale di Bukhara 2025

6 settembre 2025 - 11 gennaio 2026    
36ª Biennale di San Paolo

6 settembre 2025 - 19 ottobre 2025    
Biennale della ceramica britannica 2025

6 settembre 2025 - 1 novembre 2025    
Korkut Sonic Arts Triennale II

10 settembre 2025 - 1 novembre 2025    
MOMENTA 2025

11 settembre 2025 - 9 novembre 2025    
Assemblea di Bergen 2025

12 settembre 2025 - 23 novembre 2025    
15a Biennale di Kaunas

12 settembre 2025 - 28 febbraio 2026    
CAB 6 – Biennale di Architettura di Chicago

13 settembre 2025 - 30 novembre 2025    
Triennale di Aichi 2025

20 settembre 2025 - 30 novembre 2025    
13a Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Göteborg

20 settembre 2025 - 23 novembre 2025    
XVIII Biennale di Istanbul

18 ottobre 2025 - 26 ottobre 2025    
XV Biennale di Firenze 2025

31 ottobre 2025 - 29 marzo 2026    
Biennale di Singapore 2025

1 novembre 2025 - 29 marzo 2026    
14a Biennale di Taipei

1 novembre 2025 - 23 novembre 2025    
Performa Biennale 2025

6 novembre 2025 - 15 febbraio 2026    
24a Biennale di Arte Paiz

8 novembre 2025 - 31 marzo 2026    
15a Biennale di Shanghai

14 novembre 2025 - 30 novembre 2025    
Biennale di Fremantle 2025

15 novembre 2025 - 1 marzo 2026    
Triennale MUNCH 2025

22/08/25

Banca Ifis rinnoverà Palazzo San Pantalon e Banksy

 


L'anno scorso la Banca Ifis ha acquistato lo storico Palazzo San Pantalon, l’immobile situato in Campo Santa Croce 1, nel Sestriere di Santa Croce, sulla cui facciata è dipinta l’opera “The Migrant Child” dell’artista Banksy.

Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis, dichiarava :“Siamo lieti di annunciare l’acquisto di Palazzo San Pantalon, che in seguito ai lavori di restauro, e messa in sicurezza, sarà restituito a Venezia per arricchirne il già straordinario patrimonio artistico. L’iniziativa è nata nell’ottobre 2023 quando abbiamo accolto l’appello del Sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi per una collaborazione virtuosa tra il pubblico e il privato che consentisse di mettere in sicurezza il dipinto di Banksy. Nella sua evidente unicità, l’opera-manifesto impone una valutazione morale sui temi dell’immigrazione, dei diritti Universali dell’Uomo, e delle garanzie di sicurezza; che evocano, come un monito, la speranza e la pace. Banksy impone una riflessione sul concetto di Umanesimo, in rapporto con la responsabilità di una società evoluta, e mai indifferente. Per questo motivo Banca Ifis vuole dare al più presto il via ai lavori di restauro dell’immobile per restituirlo a Venezia in una nuova veste, in cui i giovani artisti della street art potranno esporre le proprie idee ed opere d’arte. Voglio dunque ringraziare il Ministero della Cultura e la Sovrintendenza per il supporto in questo percorso”, 

E quest'anno i lavori di conservazione e tutela del Palazzo sono iniziati come quelli dell'opera dello street-artist Banksy. 

In particolare l'opera The Migrant Child, fatto nella notte tra l’8 e il 9 maggio del 2019 dal misterioso artista inglese, presente sulla facciata di Palazzo San Pantalon, è stata portata in laboratorio per il restauro finale. 

Il murale “The Migrant Child”
L’opera di Banksy è apparsa sulla facciata di Palazzo San Pantalon nella notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, nel corso della Biennale di Venezia, ed è una delle sole due opere riconosciute da Banksy in Italia. Il disegno raffigura un bambino con addosso un giubbotto di salvataggio che si alza in piedi, ma con le gambe immerse nell’acqua del canale. Il braccio destro del giovane è teso verso l’alto e impugna il fusto di una pianta che, rappresentando una torcia di segnalazione, sprigiona un intenso fumo rosa. Riconosciute dallo stesso Banksy attraverso il proprio profilo Instagram, l’opera vuole essere una denuncia dello street artist verso uno dei più intensi drammi della nostra società, ovvero le migrazioni irregolari nel Mar Mediterraneo. A distanza di cinque anni dalla sua realizzazione “Il Bambino Migrante” si sta deteriorando a causa degli effetti di umidità, acqua alta e salsedine.

Palazzo San Pantalon
Originario del XVII secolo, Palazzo San Pantalon si trova nel Sestriere di Santa Croce e si sviluppa su due piani, per una superficie interna totale di circa 400 metri quadri. Sulla facciata esterna del Palazzo si trova “Il Bambino Migrante”, una delle sole due opere in Italia riconosciute ufficialmente dallo street artist Banksy. La Banca Ifis ha avviato un progetto di recupero e valorizzazione degli spazi, sia interni che esterni, al fine di renderlo nuovamente fruibile alla cittadinanza. Oltre ad ospitare la sede veneziana di Banca Ifis, il palazzo si proporrà al pubblico come spazio espositivo dedicato sia ad autori affermati che a giovani emergenti. Il progetto rappresenta un elemento di continuità con l’impegno per la promozione dell’arte e della cultura che la Banca persegue attraverso il proprio Social Impact Lab Kaleidos.

L’impegno di Banca Ifis nel campo dell’arte e della cultura
L’impegno nella tutela di arte e cultura è uno dei tratti distintivi di Banca Ifis e una delle principali aree di intervento di Kaleidos, il Social Impact Lab della Banca che sviluppa iniziative a elevato impatto sociale in tre aree: comunità inclusive, per sostenere la crescita collettiva e la valorizzazione della diversità; cultura e territorio, per investire nella cultura come driver di sviluppo sostenibile e di inclusione; benessere delle persone, per sensibilizzare verso i temi della salute e della ricerca scientifica.

Da tre anni, la Banca sostiene la Biennale di Venezia in qualità di sponsor del Padiglione Italia, promuovendo percorsi e spunti di riflessione sulla capacità del saper fare artistico italiano anche attraverso iniziative mirate all’interno del Public Program.  Sempre sul territorio veneziano, Banca Ifis ha inaugurato il Parco Internazionale di Scultura, già oggi case history internazionale in materia di corporate collection e cultural and social responsibility. All’interno del Parco, che dalla prossima primavera sarà aperto al pubblico, le opere di dodici maestri dell’arte contemporanea (tra cui Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz, Philip Colbert) sono poste in dialogo con la variegata natura del secolare giardino della cinquecentesca Villa Fürstenberg, oggi sede di Banca Ifis. 

Sempre nell’ambito della cultura e del territorio, rientra “Your Future You”, il progetto didattico di economia sociale di 21 Gallery che, attraverso la metodologia del life & executive coaching e della creatività artistica, offre ai ragazzi dei licei italiani l’opportunità di acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità attraverso l’arte. La Banca, infine, ha scelto di affiancarsi all’edizione 2023 di “Roma Arte in Nuvola”, la principale manifestazione della Capitale tenuta negli spazi de “La Nuvola” di Massimiliano Fuksas dedicata all’arte moderna e contemporanea.

Il sostegno all’arte e alla cultura si arricchisce con “Economia della Bellezza”, la piattaforma che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio di Bellezza che esprime il nostro Paese, non solo negli ambiti più tradizionali come quello naturalistico-paesaggistico, ma anche industriale e imprenditoriale, attraverso il lavoro delle Pmi che la Banca sostiene con i suoi prodotti e servizi.


21/08/25

Elenco delle fiere d'arte autunno 2025




Riparte la stagione autunnale con la ricca messe di fiere d'arte che popolano il mondo dell'arte, eccovi un pratico elenco degli eventi più interessanti del panorama internazionale. 


Settembre 

Frieze Seoul I 03-06.09.2025
Kiaf Seoul I 03-07.09.2025
Armory Show I 05-07.09.2025
FNB Art Joburg I 05-07.09.2025
Berlin Art Week I 11-15.09.2025
Positions Art Fair Berlin I 12-15.09.2025
Frieze Sculpture I 16.09-02.10.25
Art Athina I 18-22.09.2025
Contemporary Istanbul I 19-23.09.2025


Ottobre

PAD London - Design + Arte: 14-19 ottobre 2025 (Londra).
Frieze London: 15-19 ottobre 2025 (Londra).
Frieze Masters: 15-19 ottobre 2025 (Londra).
Art Basel Parigi: 24-26 ottobre 2025.
Affordable Art Fair Amsterdam: dall'8 al 12 ottobre 2025.
ARTVILNIUS: 3-5 ottobre 2025.
Art Giakarta: 5-5 ottobre 2025.
Fiera d'arte di Atlanta: 25-28 ottobre 2025.
Art Salon Zurigo: 23 - 26 ottobre 2025.
Arte Toronto: 23-26 ottobre 2025.
TAF Amsterdam: 23-26 ottobre 2025.
Contropubblico: 24-26 ottobre 2025.
ARTMUC Edizione autunnale: 10-12 ottobre 2025 (Monaco di Baviera, Germania).


Novembre

Antica Bruxelles: 8-16 novembre 2025,
ART X Lagos: 6-9 novembre 2025.
The Salon Art + Design: New York dal 6 al 10 novembre 2025.
Art Cologne: dal 6 al 9 novembre 2025.
Paris Photo: dal 6 al 9 novembre 2025.
Discovery Art Fair Francoforte: dal 6 al 9 novembre 2025.


Dicembre 

CONTEXT Art Miami I 02-07.12.2025
Art Miami I 02-07.12.2025
Untitled Art Miami Beach I 03-07.12.2025
Art Basel Miami Beach I 05-07.12.2025

20/08/25

Vertigo a Villa Carmignac


Carlos Cruz-Diez, Physichromie,2013 @Carlos Cruz-Diez

 Se volete unire mare e arte sicuramente una stupenda meta è Villa Carmignac sull' Isola di Porquerolles, che fino al 2 novembre 2025 propone una bella mostra sull'arte astratta intitolata "Vertigo", curata da Matthieu Poirier

Facendo eco all'esperienza vertiginosa del sole del Mediterraneo, del maestrale, delle onde e degli spruzzi del mare, ma anche all'immensità del cielo e alle profondità marine dell'isola di Porquerolles, la mostra VERTIGO esplora in modo unico i legami tra la percezione dei fenomeni naturali e l'astrazione a partire dagli anni '50.

VERTIGINE, dal latino vertere - girare o trasformare -, si riferisce qui alla percezione sfocata di un campo visivo in movimento, sia esso naturale o dipinto.

Lungi dall'essere un semplice riferimento al film di Alfred Hitchcock, la mostra offre uno sguardo più ampio alle sensazioni vertiginose indotte dall'esperienza sublime della natura, tra disorientamento, fluttuazione e abbagliamento. Il suo percorso si snoda in sei parti, ciascuna delle quali rappresenta i registri visivi associati al paesaggio: l'acquatico, il cosmogonico, l'aereo, l'infinito, il terrestre e l'abissale.

Mobili oscillanti, giochi di luci e ombre, tele panoramiche di grande formato, la mostra è un invito a una visione vertiginosa: vibrazione del colore con le opere di Yves Klein , James Turrell e J esús Rafael Soto , viaggio cosmico con Olafur Eliasson , Anna-Eva Bergman e Hans Hartung , dissoluzione negli ambienti inquieti di Helen Frankenthaler , Gerhard Richter , Frank Bowling e Flora Moscovici , giochi ottici di Ann Veronica Janssens e Carlos Cruz-Diez , infiniti celesti di Otto Piene o Caroline Corbasson .

Riunendo una cinquantina di opere provenienti da prestiti museali, istituzionali o privati, dalla collezione Carmignac ma anche da produzioni realizzate appositamente per la mostra, VERTIGO riunisce artisti che si sono liberati dalla figurazione, dall'apparenza e dall'immagine per interrogarsi meglio sul nostro rapporto con il mondo sensibile.

19/08/25

George Morrison al Met

Immagine: Foto di Paul Lachenauer, per gentile concessione del Met

Quest'estate, il Metropolitan Museum of Art presenta The Magical City: George Morrison's New York ,  in mostra fino al 31 maggio 2026. Nato a Chippewa City, un remoto villaggio nativo americano sulla riva del Lago Superiore nel Minnesota settentrionale, George Morrison (Wah-wah-ta-ga-nah-gah-boo e Gwe-ki-ge-nah-gah-boo, Grand Portage Band of Lake Superior Chippewa, 1919–2000) ha superato innumerevoli sfide – povertà, una malattia infantile potenzialmente letale, isolamento sociale, barriere razziali e culturali – per diventare un leader del movimento espressionista astratto americano, che ha definito in modo collaborativo sia pubblicamente che dietro le quinte scene.

La mostra è resa possibile dal Fund for Diverse Art Histories del Met e dalla Barrie A. and Deedee Wigmore Foundation.

"La vita e l'opera di George Morrison hanno ispirato generazioni di artisti", ha affermato Max Hollein, Direttore e Amministratore Delegato del Met, Marina Kellen French. "Basandosi sulle opere del suo periodo a New York, questa significativa mostra celebra i successi creativi di Morrison ed esplora come la sua prospettiva aborigena americana abbia plasmato la sua eredità culturale unica".

L'influenza di Morrison sul movimento dell'Espressionismo Astratto Americano iniziò nel settembre del 1943, quando arrivò a New York in treno per studiare all'Art Students League con una borsa di studio per le belle arti. Immergendosi nella vibrante scena culturale della città, Morrison studiò pittura e disegno, contribuì a numerose mostre e pubblicazioni e sfidò apertamente l'establishment artistico mainstream della sua generazione. Strinse anche importanti legami con artisti contemporanei, tra cui Willem de Kooning, Franz Kline, Lois Dodd e Louise Nevelson, tra gli altri. Il profondo apprezzamento di Morrison per la vita urbana, in particolare per i paesaggi industriali, il jazz e la letteratura, ha plasmato la sua pratica artistica e il suo immaginario, influenzando in modo permanente il percorso della New York School.

Formatosi tecnicamente nel disegno di figura, nella ritrattistica, nella pittura di paesaggio e nelle arti grafiche, Morrison passò ad approcci astratti durante i suoi anni newyorkesi, in particolare all'automatismo, dando impulso al suo linguaggio visivo unico: una fusione del suo interesse per il subconscio, della sensibilità estetica degli Ojibwe e dei legami con le sue terre d'origine. Il coinvolgimento dell'artista nell'ascesa dell'Espressionismo Astratto ampliò il più ampio contesto "americano" del movimento, impregnandolo di una distintiva prospettiva indigena. Tra il 1943 e il 1970, Morrison visse e lavorò a New York, esponendo regolarmente in mostre collettive e personali. Il suo lavoro fu costantemente recensito da noti critici d'arte. Una borsa di studio Fulbright del 1953 per studiare all'École des Beaux-Arts e all'Università di Aix-Marseilles in Francia, seguita da una borsa di studio John Jay Whitney lo stesso anno, gli valse il riconoscimento internazionale. 

La prolifica carriera di Morrison durò fino al 2000, molto tempo dopo il suo ritorno in Minnesota da New York. Culminò con la sua famosa Horizon Series , una serie di dipinti a olio e acrilico di piccole dimensioni che sintetizzavano la sua abilità tecnica e la sua immaginazione creativa con il suo amore per la sua casa nella riserva indiana di Grand Portage, lungo la sponda settentrionale del Lago Superiore.

Patricia Marroquin Norby (P' urhépecha), curatrice associata di arte nativa americana nell'ala americana del Met, ha dichiarato: "Questa celebrazione dell'opera di George Morrison al Met era attesa da tempo. Siamo entusiasti di onorare l'importante contributo dell'artista alla New York School con questa mostra e questa pubblicazione. Morrison ha avuto un forte impatto sullo sviluppo del movimento dell'Espressionismo astratto americano e sul lavoro dei suoi colleghi professionisti, artisti che lo rispettavano come leader e voce per la loro generazione. Questa mostra offre un'importante opportunità di approfondire l'evoluzione della pratica di Morrison, supportata da materiali d'archivio raramente accessibili che rivelano la profondità e la complessità del suo percorso artistico".

La mostra mette in luce il significativo contributo di Morrison alla New York School ed esplora le sue ispirazioni estetiche urbane, radicate nel suo amore per New York, da lui definita una "Città Magica". Con 35 dei suoi dipinti e disegni, tra cui numerosi prestiti generosi dal Minnesota Museum of American Art, la mostra culmina nella sua serie Horizon . Presenta inoltre raro materiale d'archivio che colloca Morrison al centro del movimento dell'Espressionismo Astratto a New York negli anni Quaranta e Cinquanta. La mostra presenta due opere recentemente acquisite dal Met: White Painting (1965), il primo dipinto a olio di Morrison a entrare nella collezione del museo nel 2021, e Construction in Fantasy (1953), un disegno a guazzo e inchiostro che l'artista realizzò in Francia, sulla Costa Azzurra, acquisito dal Met nel 2023.

Crediti e contenuti correlati
La città magica: la New York di George Morrison è curata da Patricia Marroquin Norby (P'urhépecha), curatrice associata di arte nativa americana presso l'ala americana del Met.
La mostra è accompagnata dal numero dell'estate 2025 del Metropolitan Museum of Art Bulletin , con contributi della storica Dott.ssa Brenda Child (Red Lake Ojibwe), dell'artista Hazel Belvo e della storica dell'arte Dott.ssa Laura Joseph (Direttrice degli Affari Culturali del Georgia O'Keeffe Museum).    Il Bulletin è reso possibile grazie ai William Cullen Bryant Fellows del Metropolitan Museum of Art. Il programma trimestrale del Bulletin del Metropolitan è supportato in parte dal Lila Acheson Wallace Fund for The Metropolitan Museum of Art, istituito dal cofondatore del Reader's Digest .    Il Met ospiterà una varietà di programmi correlati alle mostre, che saranno annunciati in seguito.     I programmi didattici sono resi possibili da Margot e John Ernst e da Morgan ed Ecaterina Aguiar-Lucander.    La mostra è presente sul sito web del Met e sui social media.

17/08/25

Supercondominio 2025


Torna a Dogliani, in provincia di Cuneo, la settima edizione di Supercondominio che si svolgerà da Sabato 6 a domenica 7 settembre 2025; l’assemblea degli spazi indipendenti europei di produzione e promozione dell’arte contemporanea. Supercondominio, nato nel 2018 al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, dove si sono svolte le prime cinque edizioni, ora è diventato parte di Radis, il progetto d’arte nello spazio pubblico ideato e promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT (ente “art oriented” della Fondazione CRT) in collaborazione con Fondazione CRC. 

Supercondominio7, curato da Treti Galaxie, art project fondato da Matteo Mottin e Ramona Ponzini, è un appuntamento del public program di Radis e la sua settima edizione si terrà a Dogliani (Cuneo), nel cui territorio, e precisamente nella Borgata Valdibà, verrà realizzata dall’artista Petrit Halilaj l’opera d’arte della seconda edizione del progetto.

Supercondominio ha l’obiettivo di attivare un dialogo tra spazi, artiste e artisti per favorire riflessioni, conoscenze reciproche, nuove sinergie e collaborazioni, attraverso momenti di condivisione con il pubblico. Il focus di quest’anno è sull’educazione, intesa come strumento di attivazione, scambio e apertura verso nuovi pubblici, comunità e territori.

Durante il weekend, si incontreranno a Dogliani cinque realtà italiane e cinque provenienti dal resto dell’Europa: Almanac (Torino), ARTECO (Torino), CLOSING SOON (Atene, Grecia), Independent Space Index (Vienna, Austria), LOCALES (Roma), Open School East (Margate, Inghilterra), PIA School (Lecce), Post Disaster (Milano/Taranto),PUBLICS (Helsinki, Finlandia), RADIUS (Delft, Paesi Bassi). Si confronteranno per condividere pratiche, esperienze e metodologie educative attraverso talk, performance e momenti di dialogo con il pubblico. Un’occasione per riflettere su forme non convenzionali di relazione con lo spazio pubblico e su come l’educazione e la formazione possano diventare motore di trasformazione culturale e sociale. Nel corso della due giorni interverranno anche le artiste Cleo Fariselli ed Elena Mazzi.
Le attività si terranno nel Teatro della Chiesa Sacra Famiglia, nella Biblioteca civica Luigi Einaudi e nella Sala del Consiglio Comunale di Dogliani: sabato 6 settembre a partire dalle ore 9.00, nel Teatro della Chiesa Sacra Famiglia, dopo il discorso di benvenuto inizieranno le presentazioni degli spazi ospiti.

La prima giornata si chiuderà con la performance U. dell'artista Cleo Fariselli, concepita dall’artista come un'esperienza intima e immersiva. Una serie di piccole opere, oggetti e reperti viene “attivata” attraverso il gesto e lo sguardo, passando direttamente dalle mani dell'artista a quelle dei partecipanti: più che una semplice mostra, U. è un rito di condivisione tattile e visiva. Questa performance, che dal 2012 viene replicata in contesti diversi e rivolta a piccoli gruppi di persone, mantiene la sua natura viva, situata e irripetibile, per offrire un'esperienza unica e mai uguale a se stessa.

Domenica 7 settembre alla Biblioteca civica Luigi Einaudi, Elena Mazzi presenterà una selezione di lavori realizzati negli anni in diversi contesti pubblici - di comunità, in dialogo con istituzioni o con spazi indipendenti - decostruendo il lavoro Europe calling, nato nel contesto di Ptuj Capitale Culturale Europea 2012 (Slovenia), in occasione del quale Mazzi coinvolse spazi indipendenti europei in un dialogo aperto sulle loro modalità di gestione e finanziamento. Il pubblico, invitato a telefonare direttamente, poteva confrontarsi con le realtà coinvolte, apprendendo dal basso strategie alternative di lavoro culturale indipendente. Al termine della presentazione di Elena Mazzi, Supercondominio7 si concluderà nella Sala del Consiglio Comunale di Dogliani con la consueta tavola rotonda.

Tutti gli eventi, che si terranno in lingua inglese, saranno aperti al pubblico.

16/08/25

Le tre perfezioni

 


Si è appena conclusa la mostra "The Three Perfections: Japanese Poetry, Calligraphy, and Painting" presso il Metropolitan Museum of Art a New York, che ha presentato una panoramica su questa delicata espressione creativa, eccovi il video della presentazione del catalogo, molto interessante . 




15/08/25

DIY Warhol

 


Grazie all'Andy Warhol Museum è disponibile il DIY Warhol un sito web, e anche un'app, con cui potete creare la vostra serigrafiche digitali ispirata al processo artistico di Andy Warhol. 

Attraverso una serie di step siete guidata passo dopo passo a ideare, da una vostra fotografia, la tecnica serigrafica con cui il noto artista americano realizzava le sue celebri opere.


13/08/25

Artus Quellinus, lo scultore di Amsterdam



 
L'estate olandese porta al Rijksmuseum e al Palazzo Reale di Amsterdam una bella mostra  sullo scultore  Artus Quellinus per festeggiare il 750° anniversario della città

Una grande retrospettiva su Quellinus che riunisce oltre 100 opere di altissima qualità provenienti da collezioni nazionali e internazionali, tra cui sculture mai esposte prima nei Paesi Bassi, esposte nel suo capolavoro: il Palazzo Reale di Amsterdam. Artus Quellinus, originario delle Fiandre, è noto come il più importante scultore barocco di Amsterdam e non solo.

Da visitare fino al 27 ottobre nel capolavoro di Quellinus: il Palazzo Reale di Amsterdam. 



Artus Quellinus (1609-1668) fu uno degli scultori più influenti del XVII secolo. Dopo il suo ritorno da Roma, il consiglio comunale di Amsterdam commissionò a Quellinus, originario di Anversa, la decorazione del nuovo Municipio di Amsterdam, oggi Palazzo Reale. Realizzò statue iconiche come il celebre Atlante, le sofisticate sculture della riccamente decorata Burgerzaal e i rilievi narrativi di quella che può essere definita "la Ronda di Notte della scultura": il Tribunale . All'epoca, portava con orgoglio il titolo onorifico di Scultore di Amsterdam.

Le maestose opere di Quellinus dimostrano il suo straordinario talento nel catturare movimento ed emozione in materiali come il marmo. Sapeva come esprimere la morbidezza della pelle umana o le pieghe dei tessuti. Il maestro del marmo vivo diede un enorme impulso alla scultura nei Paesi Bassi e ben oltre con la sua opera per il Municipio di Amsterdam.



11/08/25

Biennale di Helsinki

 

Yayoi Kusama: Flowers that Bloom Tomorrow, 2011. Biennale di Helsinki 8.6.–21.9.2025, HAM Helsinki Art Museum. 
Foto: HAM / Biennale di Helsinki / Sonja Hyytiäinen.

 Se andate nel nord Europa non perdetevi la Biennale di Helsinki sull'isola di Vallisaari, nell'Esplanade Park e al Museo d'Arte HAM di Helsinki. Il tema di questa terza edizione del grande evento d'arte contemporanea è " Rifugio: sotto e oltre, divenire e appartenenza" durerà fino al 21 settembre 2025.

La Biennale di Helsinki 2025 presenta artisti provenienti da tutto il mondo. Partecipano complessivamente 37 artisti e collettivi, in rappresentanza di 30 culture diverse, con particolare attenzione ai Paesi nordici, all'America Latina e all'Asia. Degli artisti e collettivi, 25 hanno esposto le loro opere sull'isola di Vallisaari, 5 all'Esplanade Park e 15 all'HAM Helsinki Art Museum. In totale sono presenti 57 opere e gruppi, circa la metà delle quali presentate in anteprima a Helsinki. La Biennale di Helsinki 2025 include 13 opere su commissione. Questa edizione presenta, ad esempio, installazioni multimediali, opere che celebrano l'artigianato tradizionale, sculture sonore e ceramiche che offrono riparo.

Il sindaco di Helsinki, Daniel Sazonov:
"Siamo lieti di dare il benvenuto ai visitatori alla terza edizione della Biennale di Helsinki. Helsinki è una città vivace e ricca di eventi, e la biennale ha conquistato un posto speciale nel calendario degli eventi cittadini e nel cuore dei residenti. Creatività, arte, ambiente marittimo e uno stretto legame con la natura giocano un ruolo importante nel benessere quotidiano degli abitanti di Helsinki. Quest'anno, questo importante evento d'arte contemporanea acquisisce una nuova dimensione, estendendosi all'Esplanade Park. Helsinki vuole essere una città culturale fiorente, dove l'arte offre piacevoli sorprese e ci aiuta a vedere luoghi familiari da nuove prospettive".

Hans Rosenström: Tidal Tears, 2025. Biennale di Helsinki 8.6.–21.9.2025, Isola di Vallisaari. Foto: HAM / Biennale di Helsinki / Sonja Hyytiäinen. 

Arja Miller, direttrice dell'HAM Helsinki Art Museum e della Biennale di Helsinki:
"La Biennale di Helsinki si basa sul legame unico tra arte, natura e città marittima, che ci rende speciali nel panorama biennale internazionale. La natura selvaggia dell'isola di Vallisaari, il ritmo urbano dell'Esplanade Park e gli spazi museali dell'HAM creano palcoscenici in cui l'arte contemporanea può vivere, respirare e trasformarsi. La Biennale di Helsinki è un dialogo tra arte, città e i suoi abitanti, e natura. Alla biennale, ci si può riposare, trarre spunti, imparare e divertirsi. Le opere d'arte sono pensate per essere vissute con tutti i sensi e, soprattutto, sono lì per essere godute".

La Biennale di Helsinki 2025 esplora il significato del rifugio
Le curatrici della Biennale di Helsinki 2025, Blanca de la Torre e Kati Kivinen , si sono ispirate all'isola protetta di Vallisaari, inabitata da decenni. La Biennale di Helsinki 2025 esplora il significato del rifugio e rivolge lo sguardo alla natura non umana. Nelle opere, l'attenzione si sposta dagli esseri umani agli animali, all'acqua, alle piante, agli insetti, ai minerali e ad altri esseri viventi, e al loro ruolo di contributori al benessere del nostro pianeta.

Ernesto Neto: SaariBird, 2025. Biennale di Helsinki 8.6.–21.9.2025, Isola di Vallisaari. Foto: HAM / Biennale di Helsinki / Maija Toivanen.

Le curatrici della Biennale di Helsinki 2025, Blanca de la Torre e Kati Kivinen, hanno dichiarato:  "Siamo entusiasti di dare il via alla Biennale di Helsinki 2025. Siamo profondamente grati a tutte le mani, le menti e i cuori che hanno reso possibile la biennale: è il risultato di uno sforzo congiunto. L'arte offre riparo e conforto in molti modi, sia concettualmente che fisicamente. Il concetto di riparo serve a ricordare la nostra interdipendenza ed eco-dipendenza nel preservare il futuro. Il riparo non è solo un rifugio, ma una relazione in cui i confini tra vivente e non vivente si confondono, incoraggiandoci a esplorare il vero significato della coesistenza con le creature non umane, in tutte le sue sfumature".

Gli artisti e i collettivi della Biennale di Helsinki 2025 sono  Maria Thereza Alves  (BR/DE),  Band of Weeds  (FI),  Ana Teresa Barboza  (PE),  Sissel M Bergh  (Sápmi/NO),  Sara Bjarland  (FI/NL),  Saskia Calderón  (EC),  Edgar Calel  (GT),  Tania Candiani  (MXDE),  Regina de Miguel (Elison), Miguel Elison  (DE).   (DK/IS),  Carola Grahn  (Saepmie/SE),  Tue Greenfort  (DK),  Kalle Hamm  (FI) &  Dzamil Kamanger  (IR/FI),  Tamara Henderson  (CA/AU),  Gunzi Holmström (  FI),  Katie Holten (  IE/US)  , Ingela Ihrman  (SE  )  ,  Geraldine Javier  (PH   ).  Yayoi Kusama  (JP),  Jenni Laiti  (FI/SE) &  Carl-Johan Utsi  (SE),  LOCUS / Thale Blix Fastvold & Tanja Thorjussen  (NO),  nabbteeri  (FI),  Ernesto Neto  (BR),  Otobong Nkanga  (NG/BE),  Giuseppe Penone  (IT),  Laura Põld  (EE/AT),  Marje Potje Ročo  (FI/EE),  Kati  (FI), Rotica  (FI),  Paul Rosero Contreras  (EC),  Raimo Saarinen  (FI),  Pia Sirén  (FI),  Theresa Traore Dahlberg  (SE/BF),  Nomeda & Gediminas Urbonas  (LT/US) e  Juan Zamora  (ES).