Ho seguito sempre i suoi lavori, come alla Biennale e in altri interessanti progetti, il suo approccio è molto raffinato e stratificato, ora a New York è presente presso la galleria Sean Kelly con "Radiance", una mostra di nuove opere dell'artista di Mariko Mori. In questa presentazione profondamente contemplativa, Mori unisce materiali tecnologici all'avanguardia con antiche cosmologie, traendo ispirazione dalle durature tradizioni spirituali del Giappone. Tra scultura, installazione e opere su carta, la mostra riflette il lungo impegno di Mori con concetti metafisici e innovazione tecnica radicati nel suo patrimonio culturale.
Radiance affonda le sue radici nell'ampia ricerca di Mori sulle culture litiche giapponesi, dai periodi Jomon (14.000-300 a.C.) e Yayoi (300 a.C.-300 d.C.) fino alle ere Kofun (250-538 d.C.) e Asuka (538-710 d.C.). Ispirandosi alle visite in loco alle formazioni geologiche sacre dell'arcipelago giapponese, tra cui le rocce leggendarie dell'isola di Okinoshima e i santuari di Izumo e Awaji, Mori si concentra su questi siti ancestrali attraverso una lente contemporanea. Entrando nella galleria principale, i visitatori vengono accolti da due pilastri di pietra luminosi. Queste opere, appartenenti alla serie Stone di Mori , reimmaginano le venerate rocce giapponesi, o Iwakura, che per millenni sono state luoghi di presenza divina. Le loro superfici dicroiche mutano con la luce ambientale e il movimento dell'osservatore, reinterpretando energie invisibili che richiamano la funzione originaria delle pietre come portali verso il sacro.
Attorno a questo nucleo sacro si trovano i dipinti fotografici Unity di Mori , che riflettono sull'interconnessione di tutte le cose. Radicati in rituali e filosofie come il Chadō (cerimonia del tè), incarnano la pratica più ampia di Mori all'intersezione tra arte, scienza, spiritualità e tecnologia. Come ricorda l'artista, la serie è stata ispirata da una visione travolgente di luce radiosa. Mori ricorda: "la manifestazione di un amore profondo e sconfinato, la fonte primordiale da cui nasce ogni vita... In quel momento sacro, ho sentito una profonda connessione con la Grande Luce. Il mio cuore traboccava della consapevolezza che nessuna anima è mai veramente sola". Attraverso queste opere, Mori trasmette questo legame eterno tra la presenza divina e tutti gli esseri viventi.
Nella galleria d'ingresso, Mori presenta opere poetiche su seta e carta che estendono la qualità meditativa della serie. La loro raffinata esecuzione e la loro dimensione contemplativa invitano a uno sguardo ravvicinato, offrendo un'intima controparte alle pietre monumentali e al santuario. Insieme, queste opere creano un ritmo di immersione e riflessione che caratterizza la mostra.
Radiance espande la pratica visionaria di Mori, intrecciando in modo armonioso lo spirituale e il tecnologico, il materiale e l'immateriale. Invita gli spettatori a viaggiare attraverso spazi di trascendenza e riflessione, ricordandoci l'interdipendenza tra umanità, natura e cosmo.
Sean Kelly, New York
31 ottobre – 20 dicembre 2025


