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31/07/24

Prossimamente alla Pinacoteca Agnelli



La stagione autunnale della Pinacoteca Agnelli si  presenterà ricca di eventi. A partire da venerdì 1 novembre 2024, in contemporanea con Artissima e con l’art week torinese, la Pista 500, il progetto artistico sull’iconica pista di collaudo delle automobili FIAT sul tetto del Lingotto, accoglierà due nuove installazioni di Monica Bonvicini e Chalisée Naamani, vincitrice del Premio Pista 500 annunciato durante Artissima 2023 e che tornerà quest’anno nella sua seconda edizione. Inoltre dalla stessa data, verrà aperta al pubblico la più grande mostra postuma dedicata all’artista Salvo, intitolata Arrivare in tempo.

Intanto è stato inaugurato lo scorso 11 luglio Casa FIAT, il nuovo progetto nel foyer del museo, realizzato grazie alla collaborazione tra FIAT e la Pinacoteca Agnelli che ne ha seguito la curatela.


LA PISTA 500

Pinacoteca Agnelli annuncia le artiste che da venerdì 1 novembre 2024 presentano sulla Pista 500 due nuove installazioni site-specific: Monica Bonvicini (1965) e Chalisée Naamani (1995). Le opere accompagnano quelle già presenti di Thomas Bayrle, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Dominique Gonzalez-Foerster, Marco Giordano, Louise Lawler, Alicia Kwade, Finnegan Shannon, Rirkrit Tiravanija e Julius von Bismarck.

 

Le due opere si inseriscono all’interno del percorso espositivo della Pista 500 sul tetto del Lingotto, che dalla sua inaugurazione nel 2022 attiva inaspettate prospettive con il contesto che le ospita. Monica Bonvicini, la cui pratica indaga il rapporto tra architettura e strutture di potere, spesso interrogando l’ambiguità del linguaggio, presenterà un’opera sulla parabolica sud. La nuova commissione, su scala ambientale, illuminerà l’intera ala sud della Pista 500. Chalisée Naamani intreccia tra loro riferimenti ispirati ai brand e alla pubblicità, alla storia dell'arte e della moda e all'ambiente che la circonda. La nuova commissione si confronterà con la funzione del billboard come spazio per la comunicazione pubblica: di pubblicità commerciali, di slogan di propaganda politica e allo stesso tempo di messaggi di interesse sociale. L’artista è stata la vincitrice nel 2023 del Premio Pista 500, nato in collaborazione con la fiera d’arte contemporanea Artissima e selezionata da una giuria composta da Elena Filipovic e Michelle Cotton, affiancate da Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, rispettivamente direttrice e capo curatrice di Pinacoteca Agnelli. Il Premio Pista 500 quest’anno tornerà nella sua seconda edizione, che vedrà offrire all’artista selezionata o selezionato tra quelli presenti ad Artissima l’opportunità di realizzare in futuro una nuova opera sul billboard della Pista 500.

 

Il progetto sulla Pista 500, a cura di Sarah Cosulich & Lucrezia Calabrò Visconti, si confronta con l’architettura della ex fabbrica FIAT, con la sua eredità e le sue storie, con il paesaggio circostante e con il contesto urbano. Gli interventi all’aperto abbracciano i diversi linguaggi della scultura: installazioni ambientali, opere luminose o sonore e progetti di cinema espanso. Le opere accompagnano visitatrici e visitatori in una poetica esplorazione lungo la circolarità della pista, che da circuito chiuso si fa giardino aperto. 

 




SALVO

Arrivare in tempo

Pinacoteca Agnelli presenta la più grande mostra postuma dedicata all’artista Salvo (Leonforte 1947 – Torino 2015) intitolata Arrivare in tempo e aperta da venerdì 1 novembre 2024 a domenica 25 maggio 2025. L’esposizione, a cura di Sarah Cosulich & Lucrezia Calabrò Visconti, occuperà tutti e tre i piani della Pinacoteca in un percorso retrospettivo che evidenzia come la pittura di Salvo - nei grandi cicli tematici ripetuti, nell’attenzione verso i temi della storia dell’arte e nello studio della luce - sia sempre stata in continuità con le sue prime ricerche concettuali.

 Arrivare in tempo è la più grande mostra dedicata all’opera di Salvo dopo la sua morte nel 2015. Nato in Sicilia, dal 1956 Salvo ha vissuto a Torino, dove dapprima si è avvicinato all’Arte Povera e ai linguaggi dell’arte concettuale, per poi dedicarsi dal 1973 esclusivamente alla pittura, scelta anticonvenzionale per il clima culturale di inizio anni Settanta. Controcorrente anche nel panorama italiano, Salvo ha portato avanti per quarant’anni una ricerca e una riflessione critica uniche nei confronti del medium pittorico.

 La mostra retrospettiva a lui dedicata metterà in luce questa traiettoria assolutamente originale, sottolineando con uno sguardo inedito come la pittura di Salvo non sia in contrapposizione con il suo primo periodo concettuale, ma ne assorba caratteristiche e intenzioni, inserendosi coerentemente nel suo percorso artistico.

 Realizzata in stretta collaborazione con l’Archivio Salvo, la mostra si focalizza su alcuni dei motivi fondamentali della ricerca dell’artista: il concetto di ripetizione nell’esplorazione di motivi ricorrenti, inteso sia come tecnica pittorica sia come urgenza concettuale; la riflessione sulla pittura come linguaggio e sul linguaggio come arte; il rapporto tra storia dell’arte e sguardo sulla quotidianità.

 Salvo, uno degli artisti pionieri del secondo Novecento italiano, si è posto in modo indipendente rispetto a correnti e tendenze, mantenendo sempre un’attenzione particolare per i soggetti e i linguaggi della storia dell’arte. In virtù di questo rapporto privilegiato, la sua mostra monografica in Pinacoteca si estende per la prima volta anche in altri spazi della Pinacoteca e all’interno dello Scrigno, in dialogo con la collezione permanente.

La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione dedicata, concepita per aprire la lettura critica del lavoro di Salvo a un pubblico internazionale.


 

Casa FIAT

Pinacoteca Agnelli ha inaugurato l’11 luglio un nuovo spazio: Casa FIAT. Il percorso museale si snoda attraverso immagini, oggetti e documenti nella costruzione di una cronistoria essenziale della FIAT, pensata per sottolineare il forte legame con la società italiana e ripercorrere i cambiamenti epocali che ha saputo innescare.

 L’esposizione è concepita in perfetto dialogo con gli spazi del Lingotto, edificio che ha segnato la storia della produzione industriale e contribuito allo sviluppo di uno dei più importanti marchi automobilistici globali. Disegnato negli anni Venti da Giacomo Matté Trucco e rinnovato negli anni Novanta da Renzo Piano, il Lingotto rappresenta uno dei punti di riferimento del patrimonio architettonico torinese ed è un esempio prezioso di archeologia industriale in Europa.

 Con un display interattivo, Casa FIAT racconta la storia della FIAT e la intreccia a quella del Lingotto, la leggendaria fabbrica che come simbolo di modernità e patrimonio di archeologia industriale, è luogo identitario e base identitaria per la programmazione culturale all’interno della Pinacoteca.

La Pinacoteca Agnelli è lieta di inserire al suo interno questo ulteriore arricchimento narrativo in relazione all’importante architettura della propria sede. Fabbrica avveniristica, luogo di automobili e design rivoluzionario, sito di produzione e sviluppo tecnologico, il Lingotto e la FIAT sono costantemente fonti di ispirazioni per gli artisti che espongono e hanno esposto sulla Pista 500 e negli spazi espositivi del museo.

 Il percorso espositivo di Casa FIAT prende il via a partire dal 1899, anno di fondazione della FIAT, e prosegue decade dopo decade. Ogni decennio è scandito da un’introduzione dedicata, pensata per metterne in luce gli avvenimenti fondamentali, che sono raccontati in un itinerario che si svolge attraverso documenti, foto, materiali audio e video. Dalla Prima guerra mondiale si passa alla nascita del Lingotto e al fiorire dell’universo del dopolavoro, alle prime catene di montaggio e al rapporto che FIAT coltiva con gli artisti. Dagli anni del boom economico si prosegue fino alle proteste degli anni Settanta e alle questioni ambientali e di transizione ecologica che innervano gli anni Novanta, per approdare al nuovo millennio e alla nascita della Pinacoteca Agnelli. L’esposizione si chiude con uno sguardo verso il futuro, con il racconto della storia della 500, della Grande Panda e di pratiche per un futuro più sostenibile; infine, si trova un focus speciale dedicato ai visitatori e alle visitatrici più giovani.

 Tutti i progetti di Pinacoteca Agnelli concorrono a definire una scrittura comune, capace di rendere l'istituzione un centro culturale dinamico, aperto alla riflessione sulle tematiche della contemporaneità in dialogo con la sua storica collezione. Grazie a una prospettiva curatoriale organica, il punto di partenza comune consiste nella riflessione sulle narrazioni prodotte dall’eredità industriale del Lingotto e dall’identità del museo, fortemente legata alla collezione permanente, custodita nello Scrigno di Pinacoteca. La capacità di costruire mostre in grado di approdare in prestigiose istituzioni d’arte internazionali sancisce la connessione dell’istituzione torinese con la comunità internazionale dell’arte e con i temi urgenti della contemporaneità. 


INFORMAZIONI GENERALI
Pinacoteca Agnelli
Via Nizza, 230/103 10126 Torino 
www.pinacoteca-agnelli.it

ORARI E BIGLIETTI
Da martedì a domenica
dalle 11 alle 21
Intero Pinacoteca € 10. Ridotto € 8 gruppi, over 65, convenzionati.
Intero Pista 500 € 2.
FIATCafé500 sempre aperto in orario museale, accesso gratuito.

30/07/24

Eric Nathaniel Mack a Casa Flash Art


Da pochi giorni a Ostuni è stata aperta Casa Flash Art fra le rocce e il mare, una accogliente struttura immersa negli ulivi millenari della Valle d’Itria. Un nuovo spazio laboratorio per l’arte contemporanea con una residenza per artisti.
Apre gli spazi la mostra No Doubt con le opere di Erick N. Mack curata da Gea Politi. Il titolo della mostra è letteralmente dedicato ai No Doubt, gruppo cult anni ’90 capitanato da Gwen Stefani, icona di stile dei tempi con i suoi innumerevoli pantaloni cargo e micro-top, di cui fantasie e colori sembrano essere entrati nei lavori di Mack per questa mostra.
Casa Flash Art rappresenta una nuova evoluzione per un media. L’idea è di costruire una non istituzione fisica, che proceda culturalmente con l’incertezza e l’instabilità di una rivista, proiettata ad indagare in modo radicale le istanze ibride del presente.
Casa Flash Art si pone come tentativo per una nuova forma di azione laboratorio che guarda ai territori considerati periferici ma che offrono nuove prospettive di vita, grazie alla loro biodiversità che sarà contaminata da espressioni internazionali”, raccontano Gea Politi e Cristiano Seganfreddo, editori di Flash Art.

27/07/24

Oltre la porta di Duchamp

Foto di Jurgen Eheim 

 Fino alla fine dell'anno presso la Fondazione Antonio Dalle Nogare è in corso la mostra dal titolo Under the Spell of Duchamp, curata da Eva Brioschi.

Il titolo fa riferimento all’influenza di Marcel Duchamp spesso definita come una sorta di incantesimo (spell), sotto il quale, molti degli artisti del secolo scorso, hanno realizzato le proprie opere. 

Foto di Jurgen Eheim 

Duchamp è considerato il preconizzatore dell’arte concettuale ante litteram, poiché il suo desiderio di liberare l’artista dal giogo della produzione di opere – create col solo intento di appagare la “visione retinica” – e il suo desiderio di desacralizzare il gesto artistico inteso come furore creativo, hanno provocato negli artisti delle generazioni successive riflessioni sull’essenza stessa del fare arte. 

Foto di Jurgen Eheim 


L’idea, il processo, il momento progettuale, diventano così più importanti dell’oggetto residuale che, in conseguenza di questi, prende forma, o semplicemente “appare”.

Il fulcro della mostra è La Boîte en Valise intorno a cui ruotano altre recenti acquisizioni della Collezione.




26/07/24

News Sotheby's Paris

 


Prossimamente  Sotheby’s a Parigi rilancia con nuovi eleganti spazi che apriranno durante le giornate di Art Basel Paris, dal 18 al 20 ottobre 2024. 

Nella centrale Rue du Faubourg Saint-Honoré al numero 83 sviluppata su cinque piani per poter offrire al meglio tutto il mondo dell'arte e non solo al vasto pubblico internazionale che frenquenta la Ville Lumiere. 



Dopo il rinnovamento della sede di Hong Kong, realizzato in questo mese e prima dell'apertura della sede nello storico palazzo Breuer di New York, prosegue l'azione di ammodernamento di questa storica casa d'aste. 


25/07/24

La collezione Torlonia al Louvre

 


Dopo il grande successo della mostra a Roma e a Milano, la meravigliosa collezione dei Marmi Torlonia ha iniziato un lungo percorso di attenzione internazionale, che ora li vede proposti presso il più famoso museo d'arte del mondo, il Louvre a Parigi. 

Presso gli spazi degli appartamenti d'estate di Anna d'Austria, da poco restaurati, accolgono una selezione dei capolavori della storica raccolta di sculture antiche dei principi romani. Scaturita dalla passione per l’arte antica dei principi Torlonia, eredi delle pratiche nobiliari della Roma papale, la collezione Torlonia ambiva, in particolare con l’apertura del Museo Torlonia negli anni Settanta dell’Ottocento, a rivaleggiare con i grandi musei pubblici: Musei Vaticani, Musei Capitolini e Museo del Louvre. 



Dal 2020 la collezione Torlonia è oggetto di una serie di mostre-evento che offrono al pubblico la possibilità di riscoprire , dopo una lunga eclissi, l’eccezionale raccolta di sculture del Museo istituito da Alessandro Torlonia nel 1876 e chiuso a metà del Novecento. 

Le prime due tappe della mostra, sono state a Roma e Milano, con la curatela di Salvatore Settis e Carlo Gasparri con l’alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale di Roma, ricostruivano la storia della collezione a ritroso. La mostra parigina nasce dalla volontà di presentare al pubblico, in un luogo carico di storia, questa collezione poco conosciuta in Francia e invita a compiere un viaggio estetico e archeologico fra le opere che la compongono, instaurando un dialogo con le collezioni del Louvre. 



Il percorso espositivo si sviluppa su alcuni temi come il ritratto, con il capolavoro della Fanciulla di Vulci, o sulla pratica delle copie celebri come il fantastico cratere della collezione Torlonia, ma ci sono anche i meravigliosi lavori ispirati alla danza. Una mostra di meraviglie antiche che si potranno visitare fino all'11 Novembre. 


 Immagini : Capolavori della Collezione Torlonia al Louvre Copyright Fondazione Torlonia foto di  Agostino Osio

24/07/24

Frieze



Anche per l'autunno si confermano una serie di eventi fieristici di grande pregio come sempre a Parigi ci sarà Art Basel Parigi, seguirà poi Artissima ma soprattutto ci sarà la coppia  Frieze London e Frieze Masters che da sempre mettono in dialogo le tendenze fra il contemporaneo e il classico antico e moderno.

Ma ecco alcune recenti notizie 

Per l'edizione 2024 ci sarà un nuovo design per Frieze London e una nuova direzione curatoriale per Frieze Masters. Entrambe le fiere, che si terranno contemporaneamente dal 9 al 13 ottobre 2024 al Regent’s Park, porranno l’accento sugli artisti e sulla scoperta. Frieze London presenterà una nuova planimetria innovativa realizzata dallo studio di design A Studio Between. Il layout e l’ingresso riconfigurati danno maggiore risalto alle sezioni curate della fiera, tra cui Artist-to-Artist e la sezione tematica di quest’anno, Smoke. Inoltre, entrando in fiera, i visitatori incontreranno un paio di stand, selezionati ogni anno dal comitato Frieze London, ciascuno dei quali mostrerà un'eccezionale presentazione di un artista. Questa iniziativa garantisce che ogni anno nuove voci con maggiore visibilità. A Frieze Masters debutterà un approccio incentrato sull'artista, con una sezione Studio ampliata e una planimetria raffinata dello studio di Annabelle Selldorf per incoraggiare i visitatori a tracciare connessioni tra oggetti e opere di tempi e luoghi diversi.

I programmi Frieze London e Frieze Masters includeranno progetti e attivazioni speciali, tra cui il ritorno del Frieze London Artist Award e dei Frieze Masters Talks, oltre a collaborazioni con le principali organizzazioni artistiche e istituzioni pubbliche del Regno Unito.

 Frieze Sculpture, curata da Fatoş Üstek per il secondo anno, si svolgerà dal 18 settembre all'ottobre 2024 nei giardini inglesi di Regent's Park. 

 Eva Langret (Direttrice di Frieze London) ha dichiarato: “I visitatori quest’anno troveranno la fiera reinventata, con presentazioni personali e artisti emergenti in primo piano, a dimostrazione dell’impegno di Frieze nei confronti dell’arte più emozionante realizzata oggi. Il nostro nuovo layout prevede anche più spazi per la conversazione e lo scambio. 

Questi cambiamenti promettono nuove esperienze e nuove prospettive”. Frieze London 2024 presenterà più di 160 gallerie provenienti da 43 paesi. Questi includono alcuni degli spazi più importanti di Londra: Arcadia Missa, Carlos/Ishikawa, Sadie Coles HQ, Thomas Dane Gallery, Emalin, Stephen Friedman Gallery, Alison Jacques, Lisson Gallery, Kate MacGarry, Victoria Miro, Modern Art, Maureen Paley e White Cube. Le principali gallerie internazionali presenti alla fiera includono Gagosian, Goodman Gallery, Hauser & Wirth, Gallery Hyundai, Tina Kim Gallery, Lehmann Maupin, Pace Gallery, Perrotin, Almine Rech, Thaddaeus Ropac, Esther Schipper, Sprüth Magers e David Zwirner. 

Dopo il suo debutto nel 2023, Artist-to-Artist ritorna come pietra angolare del programma guidato dagli artisti della fiera con sei presentazioni personali, selezionate da artisti di fama mondiale Hurvin Anderson, Lubaina Himid, Rashid Johnson, Glenn Ligon, Zineb Sedira e Yinka Shonibare Smoke Questa nuova sezione tematica è stata organizzata da Pablo José Ramírez (curatore, Hammer Museum, Los Angeles) e presenterà opere in ceramica che esplorano storie diasporiche e indigene. 

Smoke riunirà artisti internazionali per presentare la ceramica come una delle forme estetiche di maggior impatto nell'arte contemporanea. 

Focus Con il suo nuovo posizionamento di rilievo per il 2024, la sezione di lunga data di Frieze dedicata alla giovane comunità di gallerie presenterà numerosi nuovi spazi che definiscono la vibrante scena contemporanea di Londra. Focus è presentato in collaborazione con Stone Island, le cui borse di studio aiutano ulteriormente la partecipazione delle giovani gallerie alla fiera insieme al supporto esistente di Frieze.

Con 130 gallerie provenienti da 26 paesi, Frieze Masters 2024 è guidato da Nathan Clements-Gillespie e vede un approccio reinventato e incentrato sull'artista, tra cui una sezione Studio ampliata e una planimetria ridefinita per incoraggiare connessioni creative attraverso la storia dell'arte. La nuova consulente creativa della fiera, Sheena Wagstaff, ha dichiarato: "La nostra nuova direzione curatoriale riconosce il modo in cui gli artisti visitano Frieze Masters per soddisfare la loro curiosità, ringiovanire il loro pensiero e vedere come il lavoro dei loro colleghi artisti riflette i valori creativi del passato."

La fiera presenta importanti gallerie tra cui Galerie Chenel, Sam Fogg, Gagosian, Richard Green, Dr. Jörn Günther Rare Books, Johnny Van Haeften, Hauser & Wirth, Lehmann Maupin, Skarstedt e Axel Vervoordt, e i principali rivenditori coreani Arario Gallery, Gana Art, Galleria Hakgojae e Galleria Johyun. Quest’anno vede un contingente particolarmente nutrito di esperti di arte asiatica antica, tra cui Gisèle Croës s.a, Rasti Fine Art, Carlton Rochell Asian Art, Rossi & Rossi, Tenzing Asian Art e Thomsen Gallery. 

Tra i nuovi partecipanti per il 2024 figurano Afridi (Londra), Bijl-Van Urk Masterpaintings (Alkmaar), Galatea (Salvador, San Paolo), Galerie Léage (Parigi), Tilton Gallery (New York) e Trias Art Experts (Monaco). Studio Studio, sempre a cura di Sheena Wagstaff, evoca un luogo del fare in cui il senso del passato storico di un artista accende una scintilla di invenzione, che si manifesta come un oggetto per il futuro. La formazione di quest'anno comprende Isabella Ducrot, Nathalie Du Pasquier, Shirazeh Houshiary e Doris Salcedo.

22/07/24

News da Documenta

 


Dopo alcune settimane di complessità è stato riavviato il processo di realizzazione della prossima documenta, ecco il nuovo comitato che è stato reso pubblico recentemente. 

Sei eminenti esperti internazionali di arte contemporanea sono stati nominati nel nuovo Comitato di Ricerca di documenta 16, approvato all'unanimità dal Consiglio di Sorveglianza su proposta dell'Amministratore Delegato. Il Comitato riunisce Yilmaz Dziewior, Sergio Edelsztein, N'Goné Fall, Gridthiya Gaweewong, Mami Kataoka e Yasmil Raymond.

Il comitato di ricerca ha il compito di invitare figure pionieristiche dell'arte contemporanea a presentare il loro concetto per diventare la direzione artistica di documenta 16 a Kassel e di selezionare quindi il formato più promettente per l'implementazione tra quelli presentati.

L'amministratore delegato di documenta und Museum Fridericianum gGmbH, Andreas Hoffmann, afferma: "Sono lieto che siamo riusciti ad attirare un comitato di ricerca di così alto livello per documenta 16, subito dopo lo sviluppo organizzativo. Con la loro comprovata competenza e background diversificati , i partecipanti rappresentano in modo straordinario la diversità e il carattere internazionale delle mostre di documenta. Con il loro impegno nei confronti del comitato di ricerca dimostrano un grande senso di responsabilità per l'arte contemporanea e documenta in questo momento molto speciale – cosa per cui mi piacerebbe. Ringrazio sinceramente tutti i membri del Comitato. Non vedo l'ora di lavorare con loro e di procedere con risolutezza verso documenta 16 con questa formazione. Sono certo che la composizione esperta e multiprospettiva del nuovo Comitato di ricerca sarà guida ad una proposta lungimirante per la direzione artistica. Ciò pone le basi affinché il mondo dell'arte internazionale possa essere ancora una volta un ospite familiare e gradito a Kassel."

I membri del comitato di ricerca:

Yilmaz Dziewior (*1964 Bonn, Germania) è direttore del Museo Ludwig di Colonia.
In precedenza, Dziewior è stato direttore del Kunsthaus Bregenz (KUB) dal 2009. Nel 2015, Dziewior ha curato il padiglione austriaco per la Biennale di Venezia e nel 2022 il padiglione tedesco con una mostra personale di Maria Eichhorn. Prima di lavorare a Bregenz è stato per otto anni direttore del Kunstverein di Amburgo e ha insegnato anche come professore di teoria dell'arte all'Università di Belle Arti. Già dal 1996 al 1999 è stato libero professionista per il Museo Ludwig. Nel 1997 ha curato un progetto lì con Sarah Lucas e nel 1999 è stato responsabile della sezione contemporanea della mostra Kunstwelten im Dialog. Von Gauguin per la Gegenwart globale. I testi di Dziewior sono apparsi regolarmente su "Artforum" (New York), "Camera Austria" (Graz) e "Texte zur Kunst" (Berlino). Ha pubblicato oltre 50 libri e cataloghi sull'arte del XX e XXI secolo e ha scritto saggi di catalogo per istituzioni come lo Stedelijk Museum Amsterdam, Hamburger Kunsthalle, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf e il Museum of Contemporary Art, Los Angeles.

Sergio Edelsztein (*1956, Buenos Aires, Argentina) è un curatore freelance con sede a Berlino e Tel Aviv.
Nel 1995, Edelsztein ha fondato il Centro per l'arte contemporanea a Tel Aviv, di cui è stato direttore e curatore capo fino al 2018. Nell'ambito del CCA, ha curato sette biennali di performance art (con il titolo Blurrr) e cinque biennali internazionali di video arte (VideoZone). . Edelsztein ha curato la componente israeliana della 24a Biennale di San Paolo nel 1998 e i padiglioni israeliani alla Biennale di Venezia nel 2005 e nel 2013. Dal 1995 ha curato mostre ed eventi a tempo in Spagna, Cina, Polonia, Singapore e varie altre località . Tra le mostre più importanti che ha curato per il CCA ci sono mostre personali di Guy Ben Ner, Roee Rosen, Yael Bartana, Marina Abramović, Christian Jankowski, Rosa Barba, Ceal Floyer, Gary Hill e molti altri. Edelsztein tiene conferenze, presenta programmi video e pubblica testi in Israele, Spagna, Brasile, Italia, Austria, Germania, Cina, Stati Uniti, Svizzera e Argentina e scrive per cataloghi, siti web e pubblicazioni internazionali.

N'Goné Fall (*1967, Dakar, Senegal) si è laureato con lode all'École Spéciale d'Architecture di Parigi, Francia. È curatrice indipendente e specialista in politiche culturali.
Dal 1994 al 2001 è stata direttrice editoriale della rivista d'arte africana contemporanea Revue Noire con sede a Parigi. Ha curato An Anthology of African Art: The Twentieth Century (Revue Noire / DAP 2002); Fotografi di Kinshasa (Revue Noire 2001); Antologia della fotografia africana e dell'Oceano Indiano: un secolo di fotografi africani (Revue Noire 1998).
È stata curatrice ospite delle biennali di Bamako nel 2001 e di Dakar nel 2002. Ha curato mostre in Africa, Europa e Stati Uniti, tra cui When Things Fall Apart: Critical Voices on the Radar al Trapholt Museum in Danimarca nel 2016, e In Quest of Freedom, carta bianca per El Anatsui (Ghana) alla Conciergerie di Parigi. , Francia, nel 2021. È autrice di piani strategici e rapporti di valutazione per fondazioni e organizzazioni internazionali nei Paesi Bassi, Belgio, Francia, Stati Uniti, Senegal, Sud Africa, Barbados e Corea del Sud.
È stata professoressa presso l'Università Senghor di Alessandria d'Egitto (2007–2011); docente presso la Michaelis School of Arts di Cape Town South, Africa (2017) e presso l'Abdou Moumouni University of Niamey in Niger (2018).
Nel 2018, N'Goné Fall è stata nominata dal presidente francese Emmanuel Macron Commissario generale della Stagione Africa2020, una serie di oltre 1.500 eventi culturali, scientifici e pedagogici tenuti in 210 città in tutta la Francia da dicembre 2020 a settembre 2021.

Gridthiya Gaweewong (*1964, Chiang Rai, Tailandia) è direttore artistico del Jim Thompson Art Center di Bangkok. Insieme a Rirkrit Tiravanija, ha diretto la Biennale Tailandese 2023/2024 a Chiang Rai.
Gridthiya Gaweewong è uno dei curatori più noti che lavorano oggi nel sud-est asiatico. Dopo aver conseguito il Master of Arts in Administration and Policy presso la School of the Art Institute di Chicago nel 1996, Gridthiya ha co-fondato lo spazio artistico alternativo Project 304 con Montien Boonma, Kamol Phaosavasdi e Apichatpong Weerasethakul (1996-2003). Oltre al suo ruolo di direttore artistico del Jim Thompson Art Center di Bangkok, è curatrice ospite del MAIIAM Contemporary Art Museum di Chiang Mai. Ha co-fondato il Bangkok Experimental Film Festival con Apichatpong Weerasethakul (1997-2007). I suoi progetti curatoriali affrontano le questioni del cambiamento sociale affrontato dagli artisti tailandesi e non solo dopo la Guerra Fredda, tra cui Imagined Borders, la 12a Biennale di Gwangju (2018), Missing Links, Bangkok (2015), Between Utopia and Dystopia, Città del Messico (2011). , Internationale Kurzfilmtage Oberhausen, Oberhausen (2009), Politics of Fun, Berlino (2005) e Underconstruction Tokyo (2000–2002). Gaweewong è il curatore della mostra itinerante dell'ICI Apichatpong Weerasethakul: The Serenity in Madness a Chiang Mai, Manila, Hong Kong, Chicago, Oklahoma e Taipei (2016-2020).

Mami Kataoka è la direttrice del Mori Art Museum.
Mami Kataoka è stata capo curatrice presso la Tokyo Opera City Art Gallery (1997-2002) ed è entrata a far parte del Mori Art Museum nel 2003, assumendo il ruolo di direttrice nel 2020. Ha anche assunto la carica di direttrice del Centro nazionale per la ricerca artistica da aprile 2023.
Kataoka ha ricoperto incarichi presso la Hayward Gallery di Londra dal 2007 al 2009 come curatore internazionale; è stata anche co-direttrice artistica per la 9a Biennale di Gwangju (2012), direttrice artistica per la 21a Biennale di Sydney (2018) e direttrice artistica per la Triennale di Aichi 2022. Kataoka è stata membro del consiglio (2014-2022) e Presidente (2020–2022) del CIMAM (Comitato Internazionale per i Musei e le Collezioni d'Arte Moderna).
Al Mori Art Museum, ha curato una serie di mostre di metà carriera di artisti asiatici tra cui Tsuyoshi Ozawa (2004), Ai Weiwei (2009), Lee Bul (2012), Makoto Aida (2012), Lee Mingwei (2014), NS Harsha (2017) e Chiharu Shiota (2019) mentre hanno co-curato mostre regionali tra cui SUNSHOWER: Contemporary Art from Southeast Asia 1980s to Now (2017) e Roppongi Crossing: Contemporary Japanese Art nel 2004 e 2013.
Kataoka scrive spesso sull'arte contemporanea dal Giappone, dall'Asia e oltre, tiene conferenze e partecipa a giurie.

Yasmil Raymond è un curatore indipendente, attualmente vive a Francoforte sul Meno.
Raymond è stato in precedenza Direttore di Portikus e Rettore della Städelschule tra il 2020 e il 2024. Ruoli precedenti includono Curatore associato in Pittura e Scultura presso il Museum of Modern Art, New York, 2015–2019; Curatore presso la Dia Art Foundation, New York, 2009–2015 e curatore associato in arti visive presso il Walker Art Center, Minneapolis, 2004–2009. Negli ultimi vent'anni ha lavorato con diversi artisti internazionali ed è stata membro del consiglio di amministrazione di varie fondazioni. Attualmente è amministratore fiduciario della Teiger Foundation, della Dia Art Foundation, della Stephen Antonakos Foundation e dell'A.R.T. (Art Resources Transfer), tutti con sede a New York. Tra le mostre più importanti figurano la retrospettiva di Kara Walker, un'indagine monografica sull'opera di Jean-Luc Moulène e il Monumento Gramsci di Thomas Hirschhorn. La sua mostra più recente Rirkrit Tiravanija: A LOT OF PEOPLE for MoMA PS1, co-curata con Ruba Katrib, è in mostra alla Luma Foundation, Arles, Francia. Raymond ha conseguito un BFA presso la School of the Art Institute di Chicago e un MA presso il Center for Curatorial Studies del Bard College.



20/07/24

Luisa Rabbia da Giorgio Persano


 Gli spazi, nel giardino interno di Palazzo Scaglia di Verrua, della galleria Giorgio Persano ospitano tre nuove opere pittoriche di Luisa Rabbia, parte della recente serie intitolata The Gods. La mostra, concepita come spazio di riflessione sulla vulnerabilità e l’imprevedibilità dell’esistenza umana, intreccia eventi attuali con cosmologia e elementi letterari come Le metamorfosi di Ovidio – peraltro raffigurate anche nel ciclo di affreschi seicenteschi sulla facciata e nel cortile della galleria. Per Ovidio, una vera comprensione del mondo significa negare la sua oppressiva solidità e permettere che tutto si trasformi in qualcos’altro.




 Opere dal forte impatto visivo, che attraverso gli intensi colori e forme condividono le complesse dinamiche dell'esistere, le delicate trasformazioni dello scorrere del tempo e delle idee. Mutamenti degli esseri umani, dei loro corpi che evocano paesaggi, forme cellulari e vegetali, in cui tutto si fonde attraverso il suo lavoro e i suoi pensieri che trasmettono questa osmosi primordiale.





18/07/24

Biennale Danza





 Oggi prende avvio il 18. Festival Internazionale di Danza Contemporanea (Venezia, 18 luglio > 3 agosto) che vuole esplorare la natura stessa dell’esperienza umana, la comunicazione tra esseri umani, il loro movimento, perché la danza è sempre dentro di noi: Noi Umani.

Al quarto anno come Direttore Artistico del Settore Danza, Wayne McGregor presenta così questa edizione del Festival: “Quando le parole mancano – quando le emozioni sono troppo forti, troppo complicate, troppo pesanti –, troviamo consolazione e sollievo nel corpo: sia nel tocco curativo degli altri, sia nel senso del moto mentre corriamo, tremiamo, ci stiriamo, respiriamo, danziamo. Noi Umani siamo movimento”.

Il programma presenta tre dei lavori più recenti e suggestivi di Cristina Caprioli, Leone d’Oro alla carriera di questa edizione, e due lavori di Trajal Harrell, radicale artista del movimento e Leone d’Argento; inoltre, gli spettacoli delle compagnie nazionali e internazionali Cloud Gate Dance Theatre of Taiwan, GN | MC Guy Nader | Maria Campos, Lost Dog, Miller De Nobili, Alan Lucien Øyen, Benji Reid, Sankofa Danzafro, Nicole Seiler, Stereoptik, Shiro Takatani, Vidavè, Melisa Zulberti.

Il Presidente della Biennale di Venezia Pietrangelo Buttafuoco ha dichiarato: “Alla danza non si rinuncia perché sopra ogni cosa la sostanza umana è movimento. Con il nostro corpo tracciamo linee di energia, arabeschi che spesso i fotografi di scena usano visualizzare con la posa B dei dispositivi ottici. E se il corpo tutto è intelligenza, la danza è da intendere come “atto filosofico di comunicazione”, condivisione di vibrazioni umane tra palco e platea, l’immedesimarsi – insomma – con il fluire stesso della vita”.



I LEONI DELLA BIENNALE DANZA 2024

LEONE D’ORO ALLA CARRIERA: Cristina Caprioli

Cerimonia di consegna: domenica 21 luglio ore 18, Ca’ Giustinian.

“Cristina Caprioli ha silenziosamente e sostanzialmente influenzato più generazioni di coreografi durante i suoi tre decenni di ricerca critica sul corpo. La sua coreografia è caratterizzata da precisione, complessità e forme nuove di virtuosismo fisico. Tutte le sue produzioni sfidano le regole e le economie di scambio del settore; le basi filosofiche del suo canone hanno bilanciato ricerca concettuale rigorosa ed esperienza concreta coinvolgente e altamente praticabile. L’impegno di Caprioli per l’avanzamento e lo sviluppo della danza è stato fonte di ispirazione per il settore e il suo approccio sotto traccia a tutto ciò che intraprende non fa che evidenziare la qualità eccezionale e l’integrità di un processo creativo a 360 gradi” (Wayne McGregor).

Alla Biennale Danza 2024 Cristina Caprioli presenta gli spettacoli Flat Haze (24-28 luglio, 30 luglio-3 agosto, Sale d’Armi), Deadlock (25-28 luglio, 1-3 agosto, Teatro alle Tese), Silver (27-28 luglio, 2-3 agosto, Forte Marghera) e la coreografia The Bench (19 e 21 luglio, Viale Garibaldi).


LEONE D’ARGENTO: Trajal Harrell

Cerimonia di consegna: domenica 21 luglio ore 18, Ca’ Giustinian.

“La ricerca fondamentale di Trajal Harrell si basa su una ricca conversazione tra la danza postmoderna, la scena del voguing newyorkese e la danza giapponese Butoh. Harrell utilizza la ricerca sul genere, il femminismo e il post-colonialismo, per esplorare le sue approfondite acquisizioni di storia dell’arte e della danza. Le sue performance sono come tanti oggetti sensibili, ibridi e gioiosi che attingono in egual misura alla moda, alla cultura pop e agli artisti d’avanguardia. È in questo mix unico di generi, nella sorprendente giustapposizione di forme e nella vastissima gamma di emozioni che il lavoro di Harrell coinvolge e appassiona. Ridiamo con la stessa rapidità con la quale piangiamo, in un ottovolante di emozioni” (Wayne McGregor).

Alla Biennale Danza 2024 Trajal Harrell presenta gli spettacoli Sister or He buried the body (18-19 luglio, Sale d’Armi) e Tambourines (2-3 agosto, Tese dei Soppalchi).




BIENNALE COLLEGE DANZA / COMPANY WAYNE MCGREGOR

We Humans Are Movement

Biennale College Danzatori, We Humans Are Movement (prima assoluta) coreografia Wayne McGregor; in collaborazione con Company Wayne McGregor (2-3 agosto, ore 21, Palazzo del Cinema, Lido di Venezia).

Eseguita dagli studenti della Biennale College insieme ai danzatori dell’esclusiva Company Wayne McGregor, questa speciale commissione su larga scala si svolge nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, lo storico edificio modernista del Lido, sede della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Guidata da Wayne McGregor, Direttore Artistico del Settore Danza, questa collaborazione ad alto impatto e ad alta tecnologia celebra il movimento che si trova nel cuore stesso del cinema, dell’architettura e dell’esperienza umana.


BIENNALE COLLEGE DANZA

Le nuove produzioni della Biennale College Danza che entrano nel programma del Festival:

Biennale College Danzatori, The Bench (2024) coreografia Cristina Caprioli (19 luglio, ore 12 e 15 / 21 luglio, ore 12, Viale Garibaldi);

Biennale College Coreografi, This was meant to find you (prima assoluta) coreografia Recuerdo Número 7 / Lethe - A search for the waters of oblivion (prima assoluta) coreografia Dorotea Saykaly (26 e 28 luglio, ore 21, Arsenale Isolotto).


ICONOCLASTS

Donne che infrangono le regole alla Biennale Danza

Mostra a Ca’ Giustinian – Portego (San Marco 1364/A, Venezia)

Inaugurazione 17 luglio alle ore 18.

A cura di Wayne McGregor con Elisa Guzzo Vaccarino e l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee.

Pioniere, avventurose, radicali, iconoclaste, professioniste determinate, le donne artiste conquistano e illustrano Venezia. Le coreografe e le danzatrici-autrici dai primi del Novecento, misurandosi costantemente alla pari con gli uomini, colleghi, amici e rivali, si gettano nella mischia dell’arte del corpo, sfidando la tradizione e le convenzioni. Creare è una priorità irrinunciabile, senza temere la sfida del giudizio di pubblico e critica, maschile e femminile. Danza classica e moderna europea sono presenti in Laguna anzitutto nei programmi della Biennale Musica, con nomi di primo piano; dal Secondo dopoguerra sarà poi dagli USA e dal mondo intero che giungeranno a Venezia i lavori di coreografe epocali. La nuova Germania si presenta con un portfolio di Stücke di Pina Bausch e del suo Wuppertal Tanztheater nel 1985 al Festival di Teatro. Dalla nascita, nel 1999, della Biennale Danza con Carolyn Carlson si svilupperà un incisivo filone di calendari punteggiati di lavori firmati da donne, con due coreografe dal Nuovo Mondo, Karole Armitage e Marie Chouinard, a dirigere festival internazionali innovativi e con una ormai lunga serie di Leoni d’Oro e d’Argento assegnati ad artiste di conclamato valore in una caleidoscopica varietà di stili e poetiche.

La mostra è aperta a Ca’ Giustinian tutti i giorni, ore 9-19, ingresso libero.

17/07/24

Louise Bourgeois a Villa Borghese

 


In uno dei musei più belli del mondo, Villa Borghese, è in corso un intenso dialogo fra le opere di questo cuore di bellezza e le intense emozioni delle opere lasciateci dall'artista Louise Bourgeois. Un dialogo che si sviluppa fra le tematiche prossime all'ospite e al padrone di casa, personaggi dalle intense emozioni e dalle forti espressioni, un incontro di lavori che sanno rapprentare i tanti stati d'animo del vivere umano. 

Il percorso espositivo attraversa alcune sale del Museo, il padiglione dell’Uccelliera e il Giardino della Meridiana, e accoglie circa 20 opere scultoree che dialogano con l’architettura unica del Casino Borghese e con la sua collezione, sono incentrate sui temi della metamorfosi, della memoria e sull’espressione di stati emotivi e psicologici. 




 Louise Bourgeois (1911, Parigi - 2010, New York),  nel suo lungo percorso creativo, oltre sette decenni, affronta i temi della psicoanalisi e del femminismo che ora sono diventati centrali. Negli anni Sessanta, dopo un periodo di intensa psicoanalisi, inizia a lavorare con forme biomorfe, sperimentando il lattice, il gesso, la cera e altri materiali. All’inizio degli anni Novanta presenta il suo primo gruppo di Cells, strutture autonome, alcune simili a stanze, composte da elementi scolpiti, og-getti trovati e oggetti conservati nel corso della sua vita. 

Sono dell’ultimo decennio della sua carriera le opere realizzate con i tessuti.Il suo rapporto con l’Italia e con le collezioni Borghese ha influenzato in modo si-gnificativo la sua pratica creativa. L’incontro con la collezione Borghese iniziò con gli studi di storia dell’arte al Louvre alla fine degli anni Trenta e si approfondì tra il 1967 e il 1972 con i soggiorni a Pietrasanta, Carrara e in altre città della regione, lavorando in diversi studi e realizzando numerose opere in bronzo e marmo. Un decennio dopo riprende a frequentare l’Italia, producendo altre sculture tra il 1981 e il 1991.con il sostegno di in collaborazione con hospitality partner




L'evento è stato ideata da Cloé Perrone e curata con Geraldine Leardi e Philip Larratt-Smith, l’e-sposizione, realizzata in collaborazione con The Easton Foundation e l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici,  col sostegno di FENDI, sponsor ufficiale della mostra. Il programma di incontri che accompagna la mostra, dal titolo Esistere come donna, è organizzato da ElectaHospitality partner della mostra: Hotel Eden, Dorchester Collection.




Louise Bourgeois. L'inconscio della memoria, Installation View, Galleria Borghese.Credit line: All images are © The Easton Foundation/Licensed by SIAE2024and VAGA at Artists Rights Society (ARS), NY. Ph.by A.Osio

16/07/24

Marian Goodman Gallery su YouTube

 


Sono ormai anni che YouTube si propone come una alternativa ai canali televisivi e fra la infinita messe di proposte ci sono molto che soprattutto nell'ambito dell'arte contemporanea hanno saputo usarlo per promuovere non solo i proprio "prodotti" ma anche aspetti più culturali, un esempio sicuramente il canale della storica Marian Goodman Gallery che sul suo canale di YouTube propone sempre interessanti interviste e approfondimenti, che sicuramente aiutano ad avvicinarsi al mondo dell'arte del nostro presente. 

Eccovi l'ultimo video uscito da pochi giorni con Thomas Struth in conversazione con Florian Ebner 




15/07/24

Catalina Schliebener Muñoz: "Deep, Deep Woods"



 Gli spazi della Mattress Factory ospitano l'intervento di Muñoz, che è stato selezionato per la mostra dalla ospite, Monique Long, curatrice e scrittrice di arte contemporanea con sede a New York, attraverso l'annuale invito regionale aperto di Mattress Factory. Questo programma è uno sforzo continuo per amplificare le voci e i profili degli artisti di Pittsburgh e dintorni collegando i creativi della nostra comunità con curatori, artisti, istituzioni e studiosi di tutto il mondo.



L'artsita lavoro principalmente con collage, disegni, murales e installazioni. 

Egli dichiara :"L'oggetto del mio lavoro si concentra su immagini e oggetti quotidiani legati all'infanzia. Libri per bambini, oggetti pedagogici, costumi e giochi sono frequenti fonti di materiale nel mio lavoro.

La ricerca è una parte fondamentale della mia pratica, così come lo è il reperimento di materiale per strada, nei negozi di seconda mano e nei contenitori degli oggetti smarriti. Il punto di partenza per me è sempre un oggetto o un'immagine ritrovata che innesca una serie di connessioni formali e concettuali. Il tempo che dedico alla ricerca dei materiali rallenta e sposta l’atto di acquisizione, costringendo un adattamento costante, introducendo anche incidenti e sorprese nel processo e aprendo scambi con economie alternative. Taglio, riposiziono, estraggo dettagli e cancello caratteristiche dei miei materiali originali per creare collage e installazioni.



La scelta del collage come mezzo principale è legata al fatto che è spesso considerato un mezzo minore all'interno delle arti visive. Mi piace il suo stretto legame con l'artigianato fai-da-te e con le attività degli hobbisti. Questa pratica mi permette di apportare piccole modifiche e alterazioni al significato e all'uso degli oggetti e delle immagini che scelgo.

Mi interessa particolarmente l'infanzia perché in questo periodo i limiti tra realtà e finzione non sono ancora definiti. Lavoro intenzionalmente con materiale che porta narrazioni implicite su genere, sessualità e classe. Le storie e i giochi dei bambini sono intrisi di principi morali che insegnano indirettamente norme sociali e comportamentali. Cerco di attirare l'attenzione su queste norme per renderle inquietanti. La mia intenzione con questa strategia è quella di mettere in pausa o interrompere la narrazione, per introdurre ambiguità di fronte alla presunta certezza."

12/07/24

Louise Bourgeois a Napoli

 



 Lo Studio Trisorio di Napoli propone un omaggio a Louise Bourgeois una dei più influenti artisti contemporanei, affiancandosi a prestigiosi musei come la Galleria Borghese e Villa Medici a Roma, il Museo Novecento e il Museo degli Innocenti a Firenze.


Sono presentati 35 disegni realizzati dall'artista tra il 1947 e il 2008 e 4 sculture in bronzo che testimoniano la sua poetica nel corso di un lungo arco cronologico.




L'arte di Louise Bourgeois è permeata di ricordi autobiografici che riguardano tutti gli aspetti della sua vita, in particolare l'infanzia trascorsa a Parigi, e il rapporto con la madre e il padre sono rimasti una profonda fonte di ispirazione perché, come ha affermato la stessa artista, hanno non hanno mai perso il loro mistero, magia e drammaticità.

Nelle opere di Louise, la pratica del disegno sembra accompagnare quella della scrittura, passatempo che ha portato avanti per tutta la vita nei suoi diari, tessendo così la trama dei suoi ricordi più intimi.





Se i suoi disegni sono spazi creativi in ​​cui annota emozioni e idee, “infilandole come farfalle”, le sue sculture sono forme ancora più tangibili, immagini tridimensionali realizzate per esorcizzare il passato e le paure inconsce, superando così il caos interiore. Sono generati da ricordi che riemergono dal corpo, che l'artista definisce i “semi” delle sue opere.

Geometrie astratte o a spirale, riferimenti espliciti a corpi femminili e maschili, sono gli elementi ricorrenti del vocabolario artistico di Bourgeois, che si fonda sul bisogno di immediatezza, di esprimere il proprio stato d'animo, di narrare la complessa relazione tra l'individuo e i suoi i suoi dintorni.

11/07/24

Fresca Artissima

 


Il caldo estivo ci fa già sognare il fresco autunno e le accoglienti proposte di Artissima Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, unica fiera in Italia esclusivamente dedicata all'arte contemporanea, che in questi giorni ha annunciato le gallerie che parteciperanno alla trentunesima edizione diretta per il terzo anno da Luigi Fassi e realizzata con il sostegno del Main Partner Intesa Sanpaolo.

Da venerdì 1 a domenica 3 novembre 2024 gli spazi dell’Oval di Torino accoglieranno le quattro sezioni principali della fiera – Main Section, New Entries, Monologue/Dialogue e Art Spaces & Editions – e le tre sezioni curate – Present Future, Back to the Future e Disegni che sono ospitate anche sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over.

L’edizione 2024 di Artissima vede complessivamente la partecipazione di 189 gallerie italiane e internazionali, di cui 66 presentano progetti monografici.

LE GALLERIE
Le gallerie di Artissima 2024 provengono da 34 Paesi e 4 continenti: Argentina, Austria, Belgio, Brasile, Cina, Colombia, Croazia, Cuba, Emirati Arabi, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Hong Kong, Israele, Italia, Lituania, Messico, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Sud Africa, Svizzera, Turchia, Ungheria, Uruguay e Zimbabwe.
 
Dal contesto globale emerge una significativa rappresentanza di gallerie provenienti da aree geografiche come il Sud America, tra cui Banda Municipal (Città del Messico, Messico), El Apartamento (L’Avana, Cuba), La Cometa (Bogotà, Colombia), Martins&Montero (San Paolo, Brasile), Remota (Salta, Argentina) e Rolf Art (Buenos Aires, Argentina) e l’Est Europa, tra cui AV17 (Vilnius, Lituania), Ivan (Bucarest, Romania), RAVNIKAR (Lubiana, Slovenia), SANDWICH (Bucarest, Romania), Stereo (Varsavia, Polonia), SUPRAINFINIT (Bucarest, Romania).
 
Espongono per la prima volta in fiera 37 gallerie.
 
Nella sezione New Entries, dedicata alle gallerie emergenti aperte da meno di cinque anni, partecipano, tra le altre, Albion Jeune (Londra), Banda Municipal (Città del Messico), Hatch (Parigi), Anton Janizewski (Berlino), LOHAUS SOMINSKY (Monaco di Baviera), MATTA (Milano), Spiaggia Libera (Parigi) e Triangolo (Cremona).
 
Tornano a scegliere Artissima alcune delle gallerie di maggiore profilo della scena internazionale: Mehdi Chouakri (Berlino), Rodolphe Janssen (Bruxelles), Krinzinger (Vienna), Emanuel Layr (Vienna) e Wentrup (Berlino).
 
Confermano la loro presenza gallerie italiane riconosciute per la loro vocazione di scouting e ricerca: Clima (Milano), Fanta-MLN (Milano), Vavassori (Milano) e VEDA (Firenze).
 
Rinnovano la fiducia in Artissima, in certi casi ventennale:  Alfonso Artiaco (Napoli), Chert Lüdde (Berlino), Continua (San Gimignano, Pechino, Les Moulins, L’Avana, Roma, San Paolo, Parigi, Dubai), Martin Janda (Vienna), Sylvia Kouvali (Il Pireo, Londra), KOW (Berlino), Urs Meile (Lucerna, Pechino, Ardez), Francesca e Massimo Minini (Milano e Brescia), Franco Noero (Torino), P420 (Bologna), Gregor Podnar (Vienna), Lia Rumma (Milano, Napoli), Sies+Hoeke (Dusseldorf), Tucci Russo (Torre Pellice, Torino), Vistamare (Milano, Pescara), ZERO… (Milano). 

PREMI
Artissima promuove, in collaborazione con aziende partner, istituzioni per l’arte e fondazioni, 11 premi per artisti e gallerie.
 
L’edizione 2024 si arricchisce di un’importante novità̀ con la nascita del premio Orlane per l’Arte, promosso da Orlane, uno dei brand più rinomati al mondo nel settore cosmetico del lusso. Il premio, con un valore di 10.000 euro, mira a sostenere la ricerca e il percorso imprenditoriale di una delle gallerie che partecipano ad Artissima. Sarà selezionata la proposta espositiva che, nella valutazione di una giuria internazionale di curatori, rappresenti il miglior esempio di cura ed equilibrio nella valorizzazione degli artisti presentati. Fondata nel 1947 in Francia, Orlane intreccia nel suo DNA la storia, l'innovazione e il lusso, e celebra l’arte premiando l'impegno e la dedizione delle gallerie nel promuovere il talento creativo degli artisti.
 
Confermano invece il loro sostegno alla fiera i promotori di dieci storici e più̀ giovani premi.
In collaborazione con aziende partner, sono previsti tre premi per artisti e gallerie: il Premio illy Present Future – promosso da illycaffé dal 2001 – viene assegnato al progetto ritenuto più interessante della sezione curata Present Future, dedicata alla scoperta di nuovi talenti e offre un contributo importante all’affermazione degli artisti emergenti confermando il ruolo attivo della fiera nel sostegno dei talenti internazionali; il Premio VANNI occhiali #artistroom – promosso da VANNI occhiali dal 2021 – seleziona un artista in fiera che avrà̀ l’opportunità̀ di disegnare una capsule collection di occhiali d’artista in edizione limitata; il Premio Tosetti Value per la fotografia – promosso dal 2020 da Tosetti Value - Il Family office – seleziona un artista, che, oltre a ricevere un riconoscimento in denaro, svilupperà un progetto in dialogo con “Prospettive, l’economia delle immagini”, programma di mostre e talk sulla fotografia contemporanea in sinergia con le ricerche economiche del Family Office.
A questi si aggiunge il Matteo Viglietta Award, il riconoscimento promosso da Collezione La Gaia dal 2022 per ricordare il grande e appassionato collezionista Matteo Viglietta e il sostegno che ha sempre dato alla fiera.
Sei supporti istituzionali ad artisti e gallerie sono promossi da fondazioni e istituzioni che hanno confermato il dialogo con la fiera: il Premio Diana Bracco - Imprenditrici ad Arte – nato nel 2023 e promosso dalla Fondazione Bracco in collaborazione con la Fondazione Roberto De Silva e Diana Bracco di Milano – è dedicato a valorizzare una gallerista donna emergente come imprenditrice attenta alla ricerca e alla qualità artistica; il Premio Pista 500 – nato nel 2023 in collaborazione con la Pinacoteca Agnelli –  offre all’artista selezionato l’opportunità di realizzare un’opera sul billboard permanente sulla Pista 500, ex-circuito sul tetto del Lingotto, a due passi da Artissima; il Premio Oelle - Mediterraneo Antico – promosso dal 2022 dall’omonima Fondazione di Catania e giunto alla sua terza edizione, premia un artista che parteciperà a una residenza a Catania finalizzata alla produzione di opere che valorizzino il contesto contemporaneo siciliano e mediterraneo; il Premioad occhi chiusi...” – nato nel 2021 dalla collaborazione con la Fondazione Merz – seleziona un artista internazionale che parteciperà a una residenza in Sicilia, i cui esiti saranno presentati nell’ambito della programmazione della Fondazione Merz;  il Carol Rama Award – promosso dalla Fondazione Sardi per l’Arte dal 2020 – viene assegnato all’artista che interpreta l’ideale di creatività femminile non convenzionale e la libertà artistica che Carol Rama incarnava e trasmetteva; il Premio Ettore e Ines Fico – promosso dal MEF Museo Ettore Fico di Torino dal 2010 – valorizza attraverso un’acquisizione il lavoro di giovani artisti distintisi per poetica creativa e ricerca a livello internazionale.
I premi sono assegnati durante i giorni della fiera, dal 1 al 3 novembre 2024, da giurie internazionali.
 
Infine, la nuova edizione conferma l’Artissima New Entries Fund, sostenuto direttamente dalla fiera per supportare economicamente tre gallerie di New Entries, la sezione di Artissima riservata alle più interessanti gallerie internazionali emergenti, con meno di 5 anni di attività, che partecipano per la prima volta alla fiera.

IL TEMA DELLA TRENTUNESIMA EDIZIONE
The Era of Daydreaming è il tema di Artissima 2024, incentrato sul daydreaming come manifestazione centrale del pensiero spontaneo e strumento di creazione proiettato verso il futuro. Oggetto di una crescente rivalutazione da parte di neuroscienziati, filosofi e artisti, il daydreaming è un’esperienza quotidiana a tutti nota: la capacità della mente di autogenerare dialogo interiore e di elaborare la propria storia di vita attraverso le forme di un pensiero visivo in continua evoluzione. Decisivo nel pensiero creativo e nella produzione artistica, il daydreaming è una forza spontanea che attiva speranze, emozioni e immaginari, forgiando il mondo che verrà e orientandolo secondo le nostre aspettative. 
 
Nelle parole di Luigi Fassi, Direttore di Artissima: “In un'epoca di incessanti connessioni e stimoli esterni senza limiti, una riscoperta affascinante sta prendendo piede: il valore inestimabile del pensiero spontaneo e del daydreaming, il sognare ad occhi aperti. La riscoperta del ruolo di questo territorio inesplorato della mente costituisce un terreno di ricerca che vede cooperare tra loro ricercatori di ambiti diversi, al confine tra scienza e discipline umanistiche. Le loro scoperte rivelano un potere inaspettato: la capacità innata di immaginare costantemente nuovi scenari e realtà alternative, proiettandoci verso un futuro ricco di possibilità. Attraverso il daydreaming, plasmiamo costantemente nuovi scenari relazionali, troviamo soluzioni originali e diamo forma a progetti ambiziosi che rilanciano in avanti il nostro progetto biografico. Sognare a occhi aperti ha un potenziale creativo immenso, ed è quello che di cui si servono primariamente gli artisti per infrangere le barriere di ciò che è noto e prevedibile e tracciare nuovi sentieri nell'esplorazione del nostro tempo. Artissima invita quest’anno ad ascoltare i propri sogni ad occhi aperti, chiamando a raccolta una comunità di daydreamers, quella degli artisti e di chi accompagna il loro lavoro, per intraprendere un viaggio emozionante alla scoperta del potenziale illimitato della mente umana”.

COMITATO DI SELEZIONE
Il comitato di selezione delle gallerie che parteciperanno alle sezioni Main Section, Monologue/Dialogue, New Entries e Art Spaces & Editions vede confermato il team di galleristi internazionali composto da: Paola Capata, galleria Monitor di Roma, Lisbona e Pereto, Philippe Charpentier, galleria mor charpentier di Parigi e Bogotá, Raffaella Cortese, galleria Raffaella Cortese di Milano, Guido Costa, galleria Guido Costa projects di Torino, Antoine Levi, galleria Ciaccia Levi di Parigi e Milano, Nikolaus Oberhuber, galleria KOW di Berlino, ed Elsa Ravazzolo Botner, galleria A Gentil Carioca di Rio de Janeiro e San Paolo.
 
Main Section è la sezione di Artissima dedicata alle gallerie più affermate sulla scena internazionale per offrire ai collezionisti e al pubblico una rassegna di altissima qualità; Monologue/Dialogue è riservata alle gallerie emergenti e/o con un approccio sperimentale che intendono presentare uno stand monografico o il dialogo tra i lavori di due artisti; New Entries è la sezione riservata alle più interessanti gallerie internazionali emergenti, con meno di 5 anni di attività, che partecipano per la prima volta alla fiera; Art Spaces & Editions è la speciale sezione della fiera dedicata alle gallerie e agli spazi non-profit che presentano edizioni, stampe e multipli di artisti contemporanei.
 
IL TEAM CURATORIALE
Un team rinnovato di curatori si unisce ad Artissima per lavorare sulle tre sezioni curate – Present Future, Back to the Future e Disegni – la cui esperienza in fiera con stand monografici è accompagnata anche dalla presenza sulla piattaforma digitale Artissima Voice Over con approfondimenti dedicati.
 
Léon Kruijswijk, curatore del KW Institute for Contemporary Art di Berlino, e Joel Valabrega, curatrice di Performance and Moving Image al Mudam di Lussemburgo, sono i nuovi curatori di Present Future, la sezione dedicata ai talenti emergenti e che ospita progetti monografici con l’obiettivo di mettere in risalto le nuove tendenze che caratterizzano il panorama artistico internazionale.
 
Heike Munder, curatrice indipendente e scrittrice a Zurigo, e Jacopo Crivelli Visconti, curatore indipendente a San Paolo, sono i nuovi curatori di Back to the Future, la sezione di Artissima che presenta progetti monografici di pionieri dell’arte contemporanea il cui lavoro ha avuto un ruolo chiave nella storia dell’arte.
 
È riconfermata la curatela di Irina Zucca Alessandrelli, curatrice della Collezione Ramo di Milano, per la sezione Disegni, l’unica nelle fiere italiane dedicata a questo mezzo espressivo. La sezione presenta progetti concepiti come mostre personali che valorizzano l’autenticità e l’autonomia dell’opera su carta.