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29/02/24

Gibson da Friedman

 

Molto intenso il lavoro cromatico di Gibson (nato nel 1972, Colorado, USA) che fonde la sua eredità Choctaw-Cherokee con riferimenti che abbracciano la cultura dei club, la teoria queer, la moda, la politica, la letteratura e la storia dell'arte. 

La mostra, presentata dalla galleria Stephen Friedman nella sede londinese, a un nuovo e ambizioso corpus di lavori, tra cui opere multimediali su larga scala, sculture, sacchi da boxe e dipinti su carta. 




Nell'aprile 2024 Gibson sarà il primo artista indigeno a rappresentare gli Stati Uniti con un padiglione personale alla 60a Esposizione Internazionale d'Arte, La Biennale di Venezia.

La prima mostra dell'artista presso la galleria celebra l'ampiezza della sua pratica poliedrica, caratterizzata da colori e motivi vibranti. Gibson è rinomato per il suo uso dell'astrazione geometrica, ispirato all'estetica e all'artigianato degli indigeni nordamericani. Combinando lavorazione artigianale di perline, lavorazione della pelle e trapuntatura con narrazioni di resistenza contemporanea, l'artista sfrutta il potere del materiale per attivare narrazioni trascurate, abbracciando al contempo la presenza di identità storicamente emarginate.