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17/12/21

Prossimamente al Castello di Rivoli 2022


Olafur Eliasson - The sun has no money (Il sole non ha soldi), 2008
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
in comodato da Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT
Courtesy Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Foto Paolo Pellion


Notizie molto interessanti per il  2022 ci arrivano dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con un programma molto ricercato, primariamente sostenuto dalla Regione Piemonte, che prevederà importanti nuove mostre, attività educative, di ricerca, di cura delle Collezioni e attività collaterali.


CS

Il 2022 vedrà l’inaugurazione dell’attesa mostra Espressioni. L’epilogo in primavera, nonché la mostra personale di Olafur Eliasson in autunno.

“Nel XXI secolo il Museo d’Arte Contemporanea si sta re-immaginando”, afferma il Direttore Carolyn Christov-Bakargiev, “non più solo contenitore di grandi mostre temporanee ma luogo radicato nella sua comunità locale e generatore di arte nel territorio di appartenenza; il museo deve essere contemporaneamente anche capace di proiettarsi internazionalmente nel mondo. Lo Slow museum è un luogo che appartiene al pubblico e agli artisti, di produzione artistica e di ricerca; è caratterizzato da una moltitudine di diversi eventi, ciascuno dedicato a una micro comunità di interesse. La sfida è fare interagire queste micro comunità al fine di una crescita collettiva anziché rinforzare l’esistenza di bolle di interesse separate. Il museo contemporaneo è anche archivio e collezione, cioè costruzione di un passato per i nostri posteri capace di raccontare la nostra epoca in futuro, ed è infine palestra per i sensi e per l’esercizio della nostra fisicità, fonte di ogni vera conoscenza e ancor più importante nel XXI secolo caratterizzato nella vita quotidiana dalla digitalizzazione e dalla perdita di esperienze corporee”. 

 

Programma in sede

 

1. Espressioni. L’epilogo

Il 12 aprile 2022 sarà inaugurata la mostra collettiva Espressioni. L’epilogo (13 aprile – 17 luglio 2022) a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria, Marianna Vecellio, Andrea Viliani e Fabio Cafagna con l’assistenza curatoriale di Anna Musini. Espressioni. L’epilogo segue e conclude il programma di mostre inaugurate nel 2020. La nuova mostra, che si snoderà negli spazi del Castello, della Manica Lunga e della Casa del Conte Verde a Rivoli, oltre a capolavori di William Turner (Londra, 1775 – Chelsea, 1851), Gustav Klimt (Baumgarten, 1862 – Vienna, 1918), Francisco Goya (Fuendetodos, Spagna, 1746 – Bordeaux, 1828), James Ensor (Ostenda, 1860–1949) e Jean-Michel Basquiat (New York, 1960–1988), includerà numerose nuove produzioni artistiche, performance e progetti ‘focus’ di Marianna Simnett (Kingstone-upon-Thames, Regno Unito, 1986), Silvia Calderoni (Lugo, 1981), Grada Kilomba (Lisbona, 1968), Uýra Sodoma (Emerson Pontes da Silva, Santarém, Pará, 1991), Irene Dionisio (Torino, 1986), Lina Lapelyte (Kaunas, Lituania, 1984), Richard Bell (Charleville, Australia, 1953), Adrián Villar Rojas (Rosario, Argentina, 1980), Tabita Rezaire (Parigi, 1989), Cooking Sections (Daniel Fernández Pascual, 1984 e Alon Schwabe, 1984), Precious Okoyomon (Londra, 1993), Bracha L. Ettinger (Tel Aviv, 1948) e Agnieszka Kurant (Lódz, 1978).

La mostra Espressioni indaga la storia dell’espressionismo nelle sue varie declinazioni quale conseguenza delle rivoluzioni tecnologiche e scientifiche lungo tutta la storia umana, fino alla singolarità esasperata e la vanità di massa del nostro tempo. Accanto a una selezione di opere provenienti dalle Collezioni del Castello di Rivoli e della Collezione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, includerà prestiti nazionali e internazionali provenienti da istituzioni prestigiose come Collezione Peggy Guggenheim, Venezia; Collezioni Intesa Sanpaolo; Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; Gallerie dell’Accademia, Venezia; Fondation Carmignac, Parigi/Île de Porquerolles; Fondazione Giorgio Cini, Venezia; Kunstsammlungen Chemnitz, Chemnitz; Maria Lassnig Foundation, Vienna; The Metropolitan Museum of Art, New York; Museo di Capodimonte, Napoli; Museo Poldi Pezzoli, Milano; Musée d’Art de Nantes, Nantes; Museu Nacional de Arte Antiga, Lisbona; Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid; Palazzo Coronini Cronberg, Gorizia; Stiftung Seebüll Ada und Emil Nolde, Seebüll; Tate, Londra; nonché da diversi prestatori privati.

Tra le presenze ‘focus’ di Espressioni, si ricordano a esempio la nuova opera di Richard Bell (Charleville, Australia, 1953) appositamente concepita per il Museo che sarà allestita nella Sala Progetto e nel giardino prospiciente la Manica Lunga. La pratica dell’artista e attivista politico australiano aborigeno ruota attorno alla produzione di video, installazioni, pitture e testo. Per Bell l’‘arte aborigena’ è un’invenzione del sistema turistico australiano rivolto alla promozione dell’arte australiana ‘autentica’ a discapito di quella aborigeneità contemporanea che necessita di emancipazione e riassegnazione di significato nel dibattito delle idee generali.

Le sale personali Bracha L. Ettinger. Bracha’s Notebooks presentano una serie di 5 dipinti e circa 50 quaderni utilizzati dall’artista per annotare le sue riflessioni, associazioni e appunti di lavoro, unendo fra loro parola e disegno. I quaderni, scritti in tre lingue (francese, inglese ed ebraico), testimoniano la duplice attività di Bracha L. Ettinger la cui pratica artistica si intreccia con il suo lavoro e la sua ricerca di filosofa e psicanalista. Inoltre, la sala di Agnieszka Kurant Crowd Crystal riflette sul potenziale insito in ciascuno di noi capace di influenzare il cambiamento sociale all’interno di una collettività, in particolare all’interno del mondo digitalizzato. Crowd Crystal di Kurant indaga l’impatto dei fenomeni di intelligenza collettiva in natura, nella cultura e nelle intelligenze non umane – dai batteri e altri organismi unicellulari fino all’intelligenza artificiale. Dal punto di vista dell’espressione di una soggettività collettiva, una sala della mostra Espressioni. L’epilogo sarà dedicata alla storia della Street art per la cura di Gianluca Marziani.

La mostra Espressioni è realizzata grazie al contributo straordinario della Fondazione CRT.

 

 

2. Paolo Pellion di Persano

 Nel contesto della donazione dell’archivio di Paolo Pellion di Persano (Castagneto Po, 1947–2017) al Museo, è stato acquisito un importante nucleo di sue opere fotografiche. A partire da questa donazione e acquisizione, nella primavera 2022 il Castello di Rivoli presenterà la mostra a cura di Andrea Viliani organizzata dal CRRI, dedicata alla figura di uno dei più importanti fotografi italiani contemporanei che ha lavorato in stretta collaborazione con gli artisti dell’Arte Povera. La mostra sarà l’occasione per ripercorre l’attività espositiva del Castello di Rivoli a partire dalla mostra inaugurale Ouverture (1984) fino al 2012, che Pellion ha documentato nel corso della sua carriera. Le opere fotografiche donate al Museo saranno oggetto del programma di digitalizzazione e archiviazione dei materiali documentari dell’artista conservati presso il CRRI.

Le attività del CRRI sono sostenute dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.


 

3. Olafur Eliasson

 Dal 21 settembre 2022 al 29 gennaio 2023 al terzo piano della Manica Lunga sarà presentata la mostra a cura di Marcella Beccaria dedicata a Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967), artista contemporaneo interessato al cambiamento climatico e alla percezione, che pone gli spettatori al centro della propria indagine artistica in complesse installazioni luminose. La mostra sarà costituita da una grande installazione inedita appositamente creata per la Manica Lunga che modifica l’intero spazio in una gigantesca macchina ottica. L’artista trasforma la Manica Lunga, che misura 147 metri in lunghezza e 6 metri in larghezza, edificata come pinacoteca di Casa Savoia nel 1630 circa, in un luogo di intensa esperienza percettiva e sensoriale, un luogo che ricorda le ricerche sull’ottica del passato mentre al contempo esalta l’importanza della corporeità e della presenza fisica nell’era digitale. Utopica e sottilmente rivoluzionaria, la pratica di Eliasson unisce la memoria dell’incontro con la natura alle ampie diramazioni della ricerca scientifica e del pensiero ecologico per immaginare un futuro felice per il pianeta e la società. Nel 1999 Eliasson ha presentato al Castello di Rivoli Your Circumspection Disclosed (La tua circospezione svelata, 1999), sua prima installazione in un museo italiano. Nata dall’incontro con l’architettura del Castello, l’opera è, secondo le parole dell’artista, “un’estensione dell’occhio, o meglio una macchina per vedere”. Nel 2008 l’artista ha realizzato The sun has no money (Il sole non ha soldi, 2008), presentata in occasione della collettiva 50 lune di Saturno (2008), entrata a far parte delle collezioni del Museo grazie alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT. Il tema introdotto dal titolo The sun has no money è riconducibile a una serie di ricerche condotte dall’artista in quel periodo, segnato da una grave crisi economica su scala globale. La mostra includerà inoltre l’allestimento di una sala di lettura aperta al pubblico, dove saranno raccolti i quasi cento cataloghi che ad oggi coprono la produzione dell’artista, a partire dalle primissime mostre personali dagli anni novanta a oggi.

Sarà inaugurata in collaborazione con la mostra che Palazzo Strozzi a Firenze dedicherà in contemporanea all’artista.

La mostra di Olafur Eliasson è resa possibile anche grazie al contributo aggiuntivo di Fondazione CRT.


 

 4. Vegetali e minerali. Azioni di compostaggio e coesistenza ecologica

 Dal 3 novembre 2022 a fine febbraio 2023 al terzo piano del Castello sarà presentato il ciclo di opere e azioni Vegetali e minerali. Azioni di compostaggio e coesistenza ecologica, a cura di Andrea Viliani e Marianna Vecellio. La mostra, organizzata dal dipartimento curatoriale con il CRRI, si sviluppa attraverso performance, azioni e rievocazioni che pongono l’enfasi sui temi del suolo, scarto, co-evoluzione, cooperazione e coesistenza ecologica in stretta relazione con le opere degli artisti. Lo spazio espositivo della mostra diventerà luogo di mescolanza e della trasformazione continua degli stati di materia, di alleanze trasformative del vivente attraverso azioni che riportano al centro dell’immaginario documenti e memorie. Detto anche terricciato o composta, il “compostaggio” è il risultato di un processo biologico risultante dall’ossidazione di un misto di materie e scarti organici, quali i nitrati e i carbonati, che esposti alla presenza di ossigeno si decompongono e ricompongono in terreno fertilizzante. È per questa sua capacità internamente trasformativa che il concetto di compost, ibridato alla parola ‘host’ di ospite, diventa l’ambiente ideale per prefigurare le infinite potenzialità di una perenne e circolare trasformazione delle identità e degli spazi. L’immagine del terriccio che si trasforma organicamente permea l’ambiente espositivo in cui le immaginifiche anticipazioni prospettate dalla filosofa Donna Haraway sulla coesistenza tra forme di vita differenti si manifestano coinvolgendo l’opera di Joseph Beuys (Krefeld, 1921 – Düsseldorf, 1986) e Michael Rakowitz (New York, 1973), tra gli altri.

 

 

5. La Collezione Cerruti

 Nel 2022 proseguiranno le visite guidate a Villa Cerruti a cura delle Artenaute del Castello di Rivoli. Per ampliare l’offerta educativa, accanto alle visite generali che ripercorrono la storia della collezione, soffermandosi sul gusto e sulla biografia di Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), saranno promosse nuove visite tematiche con l’intento di approfondire la conoscenza di nuclei peculiari di opere. Le visite prenderanno in considerazione i seguenti argomenti: Pittura e scultura dal Trecento al Cinquecento; Ritratti in collezione; Giorgio de Chirico, la Metafisica e il Surrealismo; Arredi, tappeti e arti decorative; Manoscritti, antichi libri decorarti e legature di pregio. Il programma culturale delle Collezione Cerruti sarà curato da Laura Cantone e Fabio Cafagna.

Le attività della Collezione Cerruti sono rese possibili grazie al contributo della Fondazione Cerruti.

 

 

6. COSMO DIGITALE

 Tutte le mostre presentate al Castello di Rivoli saranno accompagnate da programmi digitali. Per ogni evento collaterale sarà inoltre prevista una diretta streaming del Castello di Rivoli e la pubblicazione di estratti da 1 minuto sui canali social. Tutti i contenuti digitali saranno disponibili all’interno del COSMO DIGITALE, sede virtuale del Museo a cura di Giulia Colletti che a partire da gennaio 2022 si arricchirà di nuovi contenuti ed eventi inediti con cadenza settimanale. Dal 2022, COSMO DIGITALE ospiterà inoltre una nuova serie di podcast commissionati a sound artists, poeti e scrittori dal titolo Marginalia, nonché la ricerca del filosofo in residenza per l’anno 2022, Federico Campagna.

Le attività del COSMO DIGITALE rientrano in un programma di upgrade tecnologico reso possibile dalla Fondazione Compagnia di San Paolo.


 

 Programma espositivo fuori sede

 

1. Arte e ecologia dall’Arte povera a oggi

 In collaborazione con le OGR - Torino, dal 28 aprile al 25 settembre 2022 il Castello di Rivoli organizza presso le OGR di Torino una mostra che verterà sulla storia dell’Arte povera e l’emergere di tematiche ecologiche nell’arte dagli anni Sessanta a oggi. La mostra sarà co-curata da Carolyn Christov-Bakargiev, Marcella Beccaria e Samuele Piazza e verrà allestita una selezione di opere importanti che sono parte della Collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT in comodato al Castello di Rivoli.

 


2. 17° Biennale di Istanbul

In collaborazione con la Biennale di Istanbul, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea realizza il progetto inedito di Renato Leotta, Posidonia – Concertino per il mare (Little Concert for the Sea, 2022), che affonda le sue radici nell’osservazione dell’ecosistema dei fondali del Mediterraneo. Proponendo una possibile forma di comunicazione interspecie, esso consiste nel tentativo di tradurre la struttura interna delle foglie di Posidonia oceanica in uno spartito musicale da eseguire come concerto udibile dall’orecchio umano. Portando all’attenzione l’importanza vitale di un ecosistema in pericolo, Concertino per il mare funge da invito ad ascoltare le storie di migrazione, adattamento, incontri e lotte per la sopravvivenza della Posidonia attraverso il tempo, da un passato lontano fino a un futuro incerto. Il progetto Posidonia – Concertino per il mare è vincitore dell’Italian Council Edizione 10, bando internazionale promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura a supporto della creatività contemporanea italiana.

 


3. Arte pubblica nel Cuneese

In occasione del ventennale della Fondazione CRC, tra la primavera e l’autunno del 2022 saranno presentate opere di arte pubblica realizzate da importanti artisti contemporanei italiani e internazionali prodotte dalla Fondazione CRC e curate da Carolyn Christov-Bakargiev per il Castello di Rivoli. Le opere saranno collocate ad Alba, Mondovì, Cuneo e Bra.