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26/06/20

Evento speciale con Palazzo Grassi



Arthur Jafa, Love is the Message, The Message is Death, 2016. Video, color and black-and-white, sound. Running time: 7 minutes, 30 seconds.
 Courtesy of Arthur Jafa and Gavin Brown’s enterprise, New York/ Rome 

Dalle ore 20 di venerdì 26 giugno, alle ore 20 di domenica 28 giugno, l'opera video di Arthur Jafa "Love is the Message, The Message is Death" sarà per la prima volta trasmessa online e resa accessibile a tutti in uno streaming di 48 ore.

Attraverso un montaggio di immagini scaricate da YouTube e sulle note del brano hip hop di Kanye West "Ultralight Beam", Arthur Jafa sviluppa una narrazione, immersiva e meditativa al contempo, della storia della comunità afroamericana. Nel contesto delle violenze della polizia verso quella comunità e dell’onnipresente razzismo, l’opera di Arthur Jafa lascia emergere la sofferenza, ma anche la forza e la bellezza di questa America Nera.

A partire da sabato 11 luglio, l'opera di Arthur Jafa sarà visibile anche a Punta della Dogana, in occasione della mostra "Untitled, 2020. Tre sguardi sull'arte di oggi".
 
L'iniziativa risponde all'invito dello Smithsonian American Art Museum e dell'Hirshhorn Museum and Sculpture Garden che, insieme all'artista, hanno coinvolto 13 musei e collezioni da tutto il mondo che possiedono una copia dell'opera, con l'intenzione di renderla accessibile al più vasto pubblico possibile.




Punta della Dogana presenta la mostra “Untitled, 2020. Tre sguardi sull'arte di oggi”, concepita e curata da Caroline Bourgeois, Muna El Fituri e dall’artista Thomas Houseago.

Cinque anni dopo “Slip of the Tongue”, a cura di Danh Vo e Caroline Bourgeois, e presentata nel 2015 a Punta della Dogana, per la seconda volta un artista della Pinault Collection è invitato a portare uno sguardo sulle opere della collezione per concepire un progetto espositivo inedito. Ideata appositamente per gli spazi di Punta della Dogana, “Untitled, 2020”, è suddivisa in sale tematiche che presentano le opere di oltre 60 artisti, provenienti dalla Pinault Collection e da musei internazionali e collezioni private, con citazioni, ispirazioni e riferimenti tra lavori che spaziano dal Novecento ad oggi, proposte secondo un dialogo basato su connessioni emozionali, sensoriali, visive e tattili.

Spaziando tra diversi media, dalla scultura al video, dalla pittura alla fotografia, le opere esposte si articolano attorno alla ricostruzione dello studio di Houseago, nel cuore di Punta della Dogana, all’interno della sala del cubo di Tadao Ando, con un’installazione site-specific. In questa sala l’artista mette inoltre a disposizione dei visitatori la sua biblioteca e le sue fonti d’ispirazione.

Gli artisti presenti in mostra sono Magdalena Abakanowicz, Nairy Baghramian, Garry Barker, Maria Bartuszová, Lee Bontecou, Marcel Broodthaers, stanley brouwn, Teresa Burga, James Lee Byars, Eduardo Chillida, Robert Colescott, Bruce Conner, Enrico David, Karon Davis, Hélène Delprat, Abigail DeVille, Jan Dibbets, Elliot Dubail, Marlene Dumas, Valie EXPORT, Saul Fletcher, Llyn Foulkes, Kasia Fudakowski, Ellen Gallagher, Dominique Gonzalez-Foerster, Nancy Grossman, Philip Guston, Lauren Halsey, David Hammons, Duane Hanson, Georg Herold, David Hockney, Thomas Houseago, Arthur Jafa, Joan Jonas, Mike Kelley, Alice Kettle, Edward Kienholz & Nancy Reddin, Tetsumi Kudo, Deana Lawson, Bernd Lohaus, Lee Lozano, Markus Lüpertz, Paul McCarthy, Gustav Metzger, Peter Mitchell, Henry Moore, Otto Mühl, Rei Naito, Senga Nengudi, Meret Oppenheim, Nam June Paik, Solange Pessoa, Charles Ray, Auguste Rodin, Cameron Rowland, Betye Saar, Lorna Simpson, Ser Serpas, Daniel Steegmann Mangrané, Alina Szapocznikow, Henry Taylor, James “Son Ford” Thomas, Luc Tuymans, Gilberto Zorio.