Un inizio di stagione autunnale pieno di stimoli alla Fondazione SRR di Torino, con tre sguardi sulla creatività giovanile.
Il primo è con la gioia di fallire, pare essere lo spirito di David Ostrowski, che nella sua ricerca pittorica lascia spazio al piacere dell’errore e della casualità, che spesso produce nuove sensazioni.
La serie di opere pittoriche proposte ora alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino hanno una forte intensità formale che proprio nella scelta del materiale lascia spazio a una vasta possibilità materica e cromatica. Questa nuova serie, nata a seguito di un incendio nel suo studio, a Colonia, dove tutte le tele di Ostrowski bruciarono tranne una, che rimasta danneggiata dalle fiamme dalla fuliggine diede vita ad un nuovo percorso di ricerca, di cui ora si vedono alcuni risultati.
Le opere di Ostrowski son in bilico fra attimi e ricerca, un equilibrio piacevole e che potrebbe dare sviluppo a interessanti risultati.
Nella seconda sala c'è una sezione dedicata a “Consumption – Prix Pictet 2014” mostra sui finalisti del prestigioso premio fotografico Pictet dedicato ai temi della sostenibilità.
La collettiva include le opere di 11 artisti di fama internazionale, che hanno lavorato sul tema del consumo, creando immagini fotografiche di grande impatto, che invitano a riflettere criticamente sulla realtà. Artisti in mostra: Adam Bartos, Motoyuki Daifu, Rineke Dijkstra, Hong Hao, Mishka Henner, Juan Fernando Herrán, Boris Mikhailov, Michael Schmidt, Abraham Oghobase, Allan Sekula, Laurie Simmons.
Concludono gli eventi espositivi alla FSRR il progetto “Re Rebaudengo Serpentine Grants” con le opere del duo americano formato da Niko Karamyan e Tierney Finster e dell’artista tedesco Riccardo Paratore, vincitori della prima edizione del premio Re Rebaudengo Serpentine Grants nel 2013. La mostra è a cura di Hans-Ulrich Obrist, direttore dei progetti internazionali e co-direttore delle esposizioni alla Serpentine Gallery di Londra e Simon Castets, direttore dello Swiss Institute di New York
Il premio è frutto della collaborazione tra la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e la Serpentine Gallery di Londra, ed è stato progettato insieme a 89plus, un progetto di ricerca ideato da Castets e Obrist e dedicato alla generazione di innovatori nati dopo il 1989. Il concorso prevedeva la presentazione delle candidature sulla piattaforma online Discrit 89plus ospitata da DIS Magazine, una piattaforma digitale che sostiene e promuove nuove pratiche creative. Sono stati selezionati due vincitori, uno scelto dal pubblico del web, un altro da una giuria internazionale. Gli artisti vincitori hanno ricevuto un somma di denaro con la quale hanno potuto produrre le opere che saranno esposte in Fondazione.
Il duo composto da Niko Karamyan (Hollywood, California, 1992) e Tierney Finster (Los Angeles, 1991), vincitori del premio popolare, presentano un video musicale, Caught Feelings, séguito di Can We Talk e Drop, le opere con le quali hanno partecipato al concorso. Questa trilogia, intitolata Caught Feelings, indaga il tema dell’amore, che gli artisti definiscono un atto creativo, “la costruzione di fantasie personali in relazione ai nostri Altri eletti, I nostri amati spesso non corrisposti”. Wicked Games porta a conclusione la storia d’amore interpretata dai due artisti, mostrando come qualsiasi cosa, anche la più bella e potente, possa presentare dei risvolti disorientanti, travolgenti e talvolta spaventosi.
Vincitore del premio della giuria, Riccardo Paratore (Eutin, Germania, 1990) presenta Sleeping is Production, una serie di opere che esplorano l’esperienza contemporanea del viaggio. L’installazione in mostra, composta da un gruppo di quadri e da un video, dà forma allo straniamento e alla confusione causati dallo spostarsi continuo che caratterizza la vita di molta parte della popolazione mondiale. I quadri impiegano le coperte degli aerei come tela, sulla quale l’artista ha sparso in modo apparentemente casuale, quasi con gesto pittorico, una serie di minuscoli oggetti e vivande comunemente distribuiti in volo. L’opera si offre come rappresentazione di un microcosmo, una sorta di memoria della vita surreale e caotica cui siamo costretti.
Tutti questi eventi si concluderanno il 12 Ottobre.
La fondazione riaprirà poi i battenti con due nuove interessanti mostre, una “Beware Wet Paint “ realizzata con l’ICA di Londra, che fino al 16 Novembre presenta una serie di opere sul tema della pittura in declinaizone autoreferenziale, e un’altra su Isa Genzken, un’antologica dal titolo “Basic Research Paintings, 1989-1991”. La celebre artista tedesca presenta il suo lavoro pittorico, meno noto del suo ricco percorso scultoreo. Sono olii su tela monocromatici che suggeriscono già nel nome, Basic Research, l’inizio di un percorso di sconfinamento e d’interazione con l’ambiente. Si tratta infatti di frottage del pavimento del suo studio, a metà tra pittura e scultura, che cercano una comunicazione non verbale con spazio e spettatori.