Il
Louvre è una meravigliosa realtà in continuo divenire, un affascinante meccanismo
culturale in perpetuo sviluppo, abilmente in equilibrio fra massificazione e cultura.
La
collezione permanete è in continua valorizzazione, con diverse iniziative, dal recupero
in diretta della Vittoria di Samotracia al futuro sviluppo dei nuovi allestimenti.
Anche i progetti di espansione sono in piena attività. Avviata la sezione di
Lens ora è la in corso il noto progetto di Abu Dhabi, proposto in una mostra in
questo periodo nell’Ala Napoléon, che ho visitato recetemente, con la mostra temporanea
sul tesoro dell’Abbazia di Saint Maurice d'Agaune.
Il
Louvre, accoglie nell’Ala Richeliu, alcuni dei principali pezzi del
tesoro proveniente dall’Abbazia di Saint-Maurice Agaune, che si trova in Svizzera.
Un serie di pezzi eccezionali per la qualità e per la sua longevità storica
della raccolta.
Da
poco sono stati festeggiati i 1500 anni dell'abbazia, da quando fu fondata nel 515
sul luogo dove San Maurizio e dei suoi compagni subirono il martirio, alla fine
del terzo secolo, dando luogo alla creazione di un centro devozionale, voluto da Sigismondo, re di Borgogna.
Nei secoli, qusto luogo raccolse fantastici doni devozionali, tra cui elaborato
gioiello e pregiatissimo tessuto.
La
rassegna è un bel viaggio nella storia dell’artigianato europeo di grande fattura,
con stupefacenti reliquari, delicate tessiture, originali gioielli. Una raccolta
che inizia nel Medio Evo e finisce il secolo scorso. Insieme di preziosi che è
cresciuto grazie agli omaggi, che siano di gente semplice o di nobile, re che
da tutta Europa giungevano in pellegreniaggio. Fra le opere più suggestive
sicuramente c’è la famosa brocca Teudéric chiamata "Carlo Magno" probabile
dono di Carlo il Calvo.
Questa
mostra è sponsorizzazione dalla Fondazione Gandur Arte, Ginevra, Svizzera e Pro
Helvetia, Fondazione Svizzera per la Cultura.
Sguardo
al futuro con la mostra sullo stato dei lavori del futuro Louvre di Abu Dhabi proposta
nell’ala Napoléon. Il plastico, all’ingresso, riproduce il futuro edificio ideato
da Jean Nouvel, un candido disco volante atterrato sulla lussureggiante e ricca
costa araba.
Il
materiale informativo ci comunica del grande progresso nei lavori e di come sarà
realizzata questa innovativa cooperazione, fra i possidenti petrolieri e la ricca
raccolta del grande museo francese, ma non solo.
La
sua apertura è prevista per dicembre 2015 e pare,dalle foto proposte, che la costruzione
sia già a buon punto.
Ora
non rimane che riempire questi spazi, un bel problema, considerando il clima e la
luce, ma cosa non si farà per dare avvio all’’affascinante attrazione turistica
nel ben mezzo del deserto. Ovviamente stiamo parlando un in credibile
supertecnologico edificio, all’avanguardia per la sicurezza e la tutela delle
opere.
Si
avranno quasi 64.000 m2 di cui ben 6.000 m2 dedicati alle collezioni permanenti
e 2.000 m2 dedicati alle mostre temporanee. Una cupola di 180 metri di diametro
(le dimensioni del cortile del Louvre) coprirà i due terzi del museo.
L’edificio
sarà costruito sulla Saadiyat Island (Isola della Felicità), un'isola naturale
di 27 km2 (equivalente a un terzo di Parigi), il quartiere Cultural District
sarà composto da rinomate istituzioni culturali: tra cui appunto il Louvre Abu
Dhabi, il Museo Nazionale Sheikh Zayed, progettato da Norman Foster, e il
Guggenheim di Abu Dhabi, progettato da Frank Gehry. Questo Distretto Culturale
sarà integrato in un nuovo complesso urbano di 150.000 strutture, a breve
distanza daI centro storico di Abu Dhabi.
La
collezione non sarà permanente, ma come concordato durerà una decina di anni,
con una forte rotazione di opere, in allestimenti e coordinamenti appositamente
curati per questo nuovo centro espositivo.
Essendo
il progetto non vincolato solo alla collezione del Louvre, ma anche ad altri musei,
per la precisione quelli dell’ Agence France-Muséums, e cioè il Centro Pompidou,
l'Istituzione Pubblica del Musée d'Orsay e il Musée de l'Orangerie, la Biblioteca
Nazionale di Francia, il musée du quai Branly, la RMN - Grand Palais, Museo e Tenuta
Nazionale di Versailles, il Museo Nazionale delle Arti asiatiche Guimet, il Museo
Rodin e la tenuta nazionale di Chambord. Si capisce che di opere ce ne saranno
per tutti i gusti, così questa sarà un avamposto della cultura artistica franco-europea
di notevole valore.
Personalmente
trovo questo modo di proporre arte come oggetti per richiamo turistici un poco assurdo,
tanto più ora che si va sempre di più verso una cultura immateriale, se poi consideriamo
che proprio la cultura islamica vieta un certo utilizzo delle immagini, si rimane
alquanto perplessi.
Ma
se questo può essere un modo per tirare fuori dai magazzini le tante opere archiviate,
che potrebbero riempire decine di altri musei, perché no!?