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19/10/10

Giornate londinese - Tate Modern




Sulla riva opposto un poco più a est la Tate Modern si sta ingrandendo, accanto al noto edificio si intravedono già i lavori del futuro ampliamento. Intanto il pubblico copiosamente fruisce delle tante occasioni culturali proposte.

Fra le tante cose viste segnalo l’intervento “London – An Imagery” di Martin Karlsson sulla Holland Street in una chiave ispirata a Gustave Doré.

Appena si entra si rimarrebbe affascinati dal progetto di Ai Weiwei commissionato ogni anno per dalla Unilever per la Turbine Hall.

Si tratta di una marea di semi fatti in ceramica e dipinti a mano uno per uno.

Uso il condizionale perché questo lavoro doveva essere fruito direttamente dal pubblico ma a causa del polverone che questi semi producono si è bloccato l’accesso rendendo l’opera assolutamente noiosa.

Il primo giorno in cui si poteva camminare, si vedevano le persone immerse in questo mare di semi ed era molto più bello.

Al secondo piano è in corso la mostra “Alejandro Cesarco. Present Memory” che agisce in modo analitico sul testo, catalogandolo, classificandolo, appropriandosene e rinterpretandolo. L’artista uruguaiano ha un atteggiamento concettuale che include diversi media, tra cui video, libri, stampe e installazioni.

Il recente video “Present Memory” è un delicato omaggio al padre dell’artista, medico a cui hanno diagnosticato un tumore.

Mostra di grande effetto e folto pubblico quella su Gauguin che durerà fino a metà Gennaio del 2011.
Si tratta della prima grande mostra dedicata a questo grande artista che da oltre cinquant’anni mancava sul suolo inglese.

L’evento presenta una folta varietà di opere e di manufatti esposti in una ricercata proposta visiva e un’attenta chiave educativa raggruppate in stanze tematiche.

L’artista post-impressionista é presentato in modo completo e ricco, con una particolare attenzione alla sua esperienza di ultimo viaggiatore in terre ancora incontaminate dalla cultura europea. Interessante la chiave mistica e interpretativa sulle relazioni religiose e l’uso quasi iconico dei personaggi.

Stupendi i disegni e i paesaggi naturalistici, l’attenzione alla rigogliosa flora e alla lussuregianza della natura.

Personalmente ho trovato tanti rimandi a Bacon, diciamo meglio tanti spunti che Bacon forse deve aver visto e sviluppato nella sua pittura.

Concludiamo con la Tate Modern parlando di Rosa Barba che in una sala laterale presente una serie di opere tra cui film, sculture, installazioni con testi. In questa occasione l’artista vuole crea un rapporto fra il progetto immaginato e il progettatore, ponendo l’accento fra la narrazione e il narratore. Lavorando con le luci e col suono ha realizzato un’opera articolata che però non mi affascina tantissimo.