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19/10/10

Giornate londinesi - Tate Britan




Alla Tate Britan sono in corso diverse mostre che abbracciano la storia di questo paese nelle sue più diverse espressioni e temporalità. Mi piace molto questo modo di proporre tanti piccole occasioni artistiche per palati diversi e con un continuo confronto di forme artistiche storiche e contemporanee, con una qualità espositiva e curatoriale sempre molto qualificata.

Io ho iniziato dalla mostra su Eadweard Muybridge, che voleva far volare i cavalli, secondo teorie scientificamente fantasiose. La mostra è molto ben articolata, un percorso artistico rigoroso ci guida nei pensieri di questo creativo fotografo inglese ma americano di adozione. Che ha realizzato reportages fotografici in posti incontaminati e di cui sono particolarmente famose le sue ricerche sul movimento umano, fonte d’ispirazione per altri artisti quali Duchamp, Bacon e tanti altri.

La mostra poi è articolata con diverse aspetti tra cui i macchinari per le immagini in movimento e alcuni simpatici momenti didattici per l’infanzia.

Do una breve sbirciatina alla mostra di disegni di Rachel Whiteread, che non mi dicono un granché, i suoi lavori iniziali sullo spazio erano particolarmente interessanti, ma recentemente si stanno fossilizzando in una ricerca algida e monotona.

Richard Wright, vincitrice del Turner Prize nel 2009, con un interessante intervento specifico è l’artista invitato per Contemporary Art Society series, che però non son riuscito a trovare, forse era quello nella sala rotonda?

Impossibile invece non vedere l’intervento “Harrier e Jaguar” di Fiona Banner nella Duveen Galleries, due aeroplani posti in un romantico dialogo. Questo tipo di opera mi lascia un poco perplesso, è bello o colpisce solo per la stranezza degli oggetti?

La mostra “Art and the Sublime” iniziata a febbraio, e che terminerà a dicembre, sta suscitando un grande consenso di pubblico.
Una bella rassegna che mette in discussione l’approccio estetico e culturale alla bellezza e alla sua fruizione culturale.

Dubbi e perplessità, soddisfazioni e piacere ne danno l’ultima mostra visitata, quella della selezione dell’annuale Turner Prieze che quest’anno ha selezionato gli artisti Dexter Dalwood, Angela de la Cruz, Susan Philipsz, e The Otolith Group da cui si sceglierà il vincitore.

Susan Philipsz è l’unica che mi piace, anche se poi sorge sempre la domanda sul senso visivo del suo lavoro, per i The Otolith Group troppo documentaristica la cosa, anche qui di bello poco, interessante molto ma è arte visitiva?
Visiva sono sicuramente i quadri di Dexter Dalwood, ma non mi piacciono per nulla, meglio Angela de la Cruz con assemblaggi cromatici e fisici più piacevoli, anche se alquanto banalotti.

La giuria di quest’anno è composta da Isabel Carlos, Philip Hensher, Andrew Nairne e Polly Staple. Come sempre il vincitore sarà annunciato in diretta televisiva su Channel 4.

Non ci resta che aspettare quindi i primi di Dicembre per sapere chi sarà il vincitore, io voterei per Angela de la Cruz.