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23/10/12

Sistema dell’arte o fare arte



Mi pare che spesso ci sia una certa confusione fra quello che è “fare dell’arte” e quello che viene denominato “sistema dell’arte”.

 Il primo è un gesto personale che si iscrive nelle azioni di un’interesse, un piacere, un’azione anche hobbistiche, libere da ogni condizionamento.

Il secondo è un sistema di relazioni economiche che agisce su un mercato specifico quello dell’arte, soprattutto contemporanea (di cui gli artisti sono uno degli elementi) ma anche in ambito storico, che muove quindi interessi e sensibilità col fine di fare guadagni economici.

Spesso si confondono queste due realtà e si pensa che si possa fare comunella, cosa errata poiché uno non è strutturato da regole specifiche mentre l’altro agisce secondo determinate strategie, come in tutti i sistemi economici, dalla prostituzione al commercio equo-solidale, soggetto cioè a dettami e pressioni degli agenti che vi partecipano.

Non capisco quindi perché tanti si lagnano che le due situazioni non siano sottoposte a un’unica norma, che nessuno mi ha ancora spiegato quale dovrebbe essere.

L’idea stessa che ci sia un merito o un valore risulta molto anomalo in quanto proprio una delle caratteristiche dell’arte, nel suo globale, è che essendo legata al gusto è soggettiva. 

11/10/12

Altro giro altra corsa



Eccoci nuovamente in azione per la ripresa delle rassegne artistiche, vedi queste giornate londinesi, che riavviano il calendario come da tradizionale ciclo annuale.


La crisi economica ha eroso molto di questa giostra, da cui tanti sono usciti e che sempre più gira vorticosa su se stessa, incurante del mondo circostante.
Alcune fratture sono indelebilmente impresse nel carosello, sempre più sbiadito e monotono. Come già era successo nelle precedenti cadute economiche anche per questa si ha un’ulteriore sensazione, su ciò che rimane, di noia e di vacuo.
Guardando indietro, in questi ultimi anni, non si hanno memorie di vere opere d’arte ma di tanti manufatti, spesso inutili e con presuntuose aspettative, privi di particolare fascino. Anche nelle recenti fiere sempre più lo sguardo corre al passato lontano anziché a quello prossimo, segnale di una certa incapacità degli artisti odierni, o di quelli che si presuppone, essere indicati come tali, di scarsa capacità “artistica”.
Forse le strategie di globalizzazione del mercato dell’arte contemporanea non hanno saputo dare spazio alla vasta creatività, che nascosta spesso capita di incrociare, favorendo invece una massificazione di gusto oramai tipica di tanti prodotti di “consumo culturale” quali la moda, musica o cinema. 

30/12/11

La società dell’arte - corso sull’arte contemporanea



La società dell’arte - corso sull’arte contemporanea

Il prossimo 11 Gennaio alle ore 21 si svolgerà, presso il Qi di Corso Vittorio Emanuele II, 33 a Cuneo, il primo incontro del corso sull’arte contemporanea dal titolo: “La società dell’arte”, tenuto dall’artista Domenico Olivero, da diversi anni attivo nel sistema dell’ arte.

Questo gruppo di lezioni presenta un’analisi del mondo dell’arte contemporanea e alcune indicazioni su come oggi agire professionalmente per dare corso ad un’attività artistica. Seguendo ironicamente un ipotetico “nuovo artista” si procederà dall’istruzione di base fino alle più articolate vie dei workshop, musei, fiere, residenze e frequentazioni del complesso universo dell’arte contemporanea italiana e straniera.

Saranno presi in esame le più interessanti strategie di promozione e sostegno che governano l’attuale sistema “economico” artistico, valutazioni sul mercato e sui principali eventi della realtà artistica contemporanea.

Il corso affronta alcuni aspetti dell’arte contemporanea ed è aperto per appassionati, collezionisti ed artisti ma anche semplici incuriositi da questo universo creativo.

Le lezioni si svolgeranno Mercoledì 11 e 25 Gennaio e Mercoledì 8 Febbraio 2012. Costo del corso 25 euro, comprensivi dell’iscrizione al circolo Qi.

Questo gruppo d’incontri è parte del modulo didattico cui ogni sezione d’incontri è stata autonoma. In tal modo si è potuto seguire anche solo alcuni dei tre gruppi di lezioni. Dopo la prima e seconda serie, svoltasi da Settembre a Dicembre ora è la volta del terzo segmento.
A Gennaio/Febbraio seguirà l’ ultima parte degli incontri dedicata al sistema arte contemporanea, nello specifico le strategie di promozione e crescita di un artista.

Saranno realizzate visite guidate, facoltative, ad alcuni dei musei più importanti del settore, come il Castello di Rivoli o il Mamac di Nizza.

Prima sezione - Percorsi storici, incontri 28 Sett.; 12 Ott e 26 Ott 2011
Seconda sezione - Essere artisti, incontri 09 Nov; 23 Nov e 14 Dic 2011
Terza sezione - La società dell’arte, incontri 11 Gen 2012; 25 Gen e 08 Feb 2012


Le lezioni si svolgeranno i Mercoledì dalle ore 21 fino alle 23 al Qi in Corso Vittorio Emanuele II, 33 a Cuneo.


Per ulteriori dettagli e iscrizioni rivolgersi alla segreteria dell’associazione Qi tel 0171.070422 - 342.0219021 e-mail: sy.qi33@gmail.com;

10/03/11

Opera o prodotto – da sinistra a destra.




(segue il testo della settimana scorso )

Nel secolo scorso era suggestivo notare che se la creazione artistica veniva quasi sempre da spiriti legati da ideologie a carattere sociale, spesso ostili al sistema economico.

Per cui il consumatore/collezionista era quasi sempre legato al sistema criticato. Anche quando le opere nel finire del secolo si sono del tutto smaterializzate, il feticismo possessivo del collezionista ha avuto il sopravvento.

Anche recentemente il tentativo degli artisti di un’impegno più forte nei contesti sociali-culturali poteva essere una risposta per contrapporsi a questo “consumo” nel sistema arte. Ma l’ apparato stesso ha saputo inglobare queste urgenze umanitarie in un utilizzo ineccepibile che rende tutto sempre più assurdo, sotto l’aspetto culturale, ma perfettamente oliato sotto l’aspetto commerciale.

Forse questo è un forte segnale che fa percepire il mercato così libertario e amorale che nel suo aprirsi a tutto ne ingloba e ne rielabora le energie.

Il mercato è allora l’ ultima metafora del vivere umano, quella condizione che rende l’uomo in balia di se stesso e che non sempre sa riconoscersi.