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Visualizzazione post con etichetta scultura. Mostra tutti i post
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05/02/19

Frieze Sculpture a New York


Mentre è in fermento l'edizione di Los Angeles, arriva oggi le novità su Frieze Sculpture a New York, che è curata da Brett Littman e si svolgerà presso il Rockefeller Center


CS

Oggi Frieze New York annuncia il lancio di Frieze Sculpture presso il Rockefeller Center, creato in collaborazione con Tishman Speyer. Il curatore Brett Littman (direttore della Isamu Noguchi Foundation e Garden Museum di Long Island City, New York) supervisionerà il nuovo display pubblico all'aperto, che aprirà la settimana del 23 aprile in preparazione di Frieze New York e rimarrà aperto fino alla fine di giugno 2019.

Il lancio di Frieze Sculpture presso il Rockefeller Center segue l'esempio di Regent's Park a Londra, dove un'esposizione estiva gratuita di oltre 20 sculture e installazioni accoglie ogni anno milioni di visitatori da luglio a ottobre. Con i principali artisti di oggi presentati da gallerie internazionali, Frieze Sculpture presso il Rockefeller Center, creerà un'importante iniziativa di arte pubblica in una delle attrazioni più iconiche di New York, con ingresso gratuito a tutti.

Il Rockefeller Center è stato concepito da John D. Rockefeller come una "città all'interno di una città" e una "mecca per gli amanti dell'arte". Ogni giorno, centinaia di migliaia di newyorkesi e visitatori passano attraverso i suoi spazi pubblici, dove ci sono alcune delle opere d'arte più famose  tra cui le sculture di Prometeo e Atlante, e i maestosi murales di Jose Maria Sert e Sir Frank Brangwyn al 30 Rockefeller Plaza, nonché il lavoro di Isamu Noguchi (1940), commissionate per l'edificio della Associated Press. Per l'edizione di lancio di Frieze Sculpture presso il Rockefeller Center, Brett Littman selezionerà e posizionerà le sculture contemporanee con la collaborazione di gallerie internazionali. L'elenco completo delle gallerie e degli artisti partecipanti sarà annunciato in primavera.

Loring Randolph (Artistic Director, Frieze Americas) ha dichiarato: "Sono entusiasta di collaborare con Rockefeller Center e Brett Littman a un'importante iniziativa artistica per due mesi, aprendo un'entusiasmante serie di opere d'arte ai newyorkesi e ai visitatori internazionali nel cuore di Manhattan. Frieze Sculpture presso il Rockefeller Center rappresenta un'opportunità senza precedenti per le nostre gallerie di presentare opere dei loro artisti ben oltre uno spazio espositivo o una galleria, in un sito storico, molto amato e vivace di New York. Brett Littman è una delle menti curatoriali più brillanti di New York, e non vedo l'ora di vedere cosa ha in serbo per noi! "

Brett Littman ha dichiarato: "È molto eccitante lavorare a un progetto di così vasta portata con Frieze New York e il Rockefeller Center. Il mio obiettivo per Frieze Sculpture quest'anno è quello di curare un coinvolgimento in tutto il campus che risponda all'architettura e al bassorilievo presenti di Noguchi News (1940). Ho in programma di includere un gruppo eterogeneo di artisti internazionali, molti dei quali non hanno mai collocato una scultura pubblica a New York, le cui opere sono consapevoli del nostro attuale momento politico e si interrogano sul modo in cui la scultura opera nel nostro mondo contemporaneo. "

Michaella Solar-March (Managing Director, Rockefeller Center Marketing and Experience) ha dichiarato: "Il Rockefeller Center è conosciuto e celebrato per le sue esposizioni di arte pubblica, sia opere permanenti che mostre speciali con alcuni dei più importanti artisti del mondo. Portare Frieze Sculpture a New York è il prossimo passo del nostro percorso di arte pubblica, e non possiamo aspettare che i newyorkesi possano godere di questa incredibile, ampia installazione che trasformerà efficacemente il Centro in un parco artistico ogni anno. ”

16/06/14

Il fattore umano: la figura in Scultura Contemporanea alla Hayward Gallery

 Paul McCarthy, That Girl (T.G. Awake), 2012–13, © the artist, Courtesy the artist and Hauser & Wirth, 
Photo: Genevieve Hanson

L’uomo ha da sempre esplorato il mondo, ma spesso ha scoperto che il mondo è già in se stesso, l’arte in particolar modo ha fatto del corpo umano uno dei suoi temi centrali, soprattutto attraverso la scultura.

Su questo assunto, la mostra “The Human Factor”, sarà l’occasione contemporanea per riflettere proprio su come percepiamo e viviamo il nostro corpo.

La rassegna riunirà alcune delle opere contemporanee più celebri, ideate dagli artisti internazionali più noti, che hanno proposto nuovi modi di utilizzare la figura nella scultura contemporanea.

Maurizio Cattelan, Him, 2001, © the artist, Courtesy Maurizio Cattelan's Archive

Nell'affrontare il corpo, il soggetto più frequentemente rivisitata nella storia dell'arte, questi artisti affrontano la questione di come noi rappresentiamo oggi l’'umano', la propria “presenza”.

La scultura figurativa può essere quasi antica come il corpo umano, ma è ancora un tema fresco e vitale, grazie all’uso di nuovi materiali, tecniche e idee artistiche applicate a questo tema.

La mostra, fra le prime del suo genere su questa scala, si concentra sulla scultura che esplora una serie di problemi sociali, politici, culturali e storiche e incorpora diversi riferimenti che spaziano dalla fantascienza ai monumenti di guerra, dalla fotografia popolare alla storia dell'arte.

La mostra comprende le immagini inquietanti di personaggi storici e politici, tra cui Adolf Hitler, John F. Kennedy, Dick Cheney e Gesù, così come archetipi ossessivamente familiari e simboli enigmatici della cultura del consumo.

Molte di queste opere rivisitano modelli classici e arcaici d'arte; quali la scultura modernista e il minimalismo.

In definitiva, questi artisti trattano il corpo umano come una sorta di figura retorica, un mezzo per la messa in scena, esplorando i modi in cui la nostra società costruisce identità, posizioni e valori sociali.

Jeff Koons, Bear and Policeman, 1988  © Jeff Koons

In concomitanza con The Human Factor, ci saranno una serie di eventi programmati dal team curatoriale.  Fra i tanti segnaliamo una conversazione tra gli artisti Ryan Gander e Mark Wallinger, il regista Penelope Curtis e il direttore e curatore della mostra Ralph Rugoff che si svolgerà il 23 giugno alle 19 alla Royal Festival Hall. Un altro evento pubblico è la discussione tra gli artisti Yinka Shonibare e John Miller, James Lingwood, di Artangel, e il critico Martin Herbert che si terrà il 30 giugno alle 19 sempre alla Royal Festival Hall.

Gli artisti selezionati sono: Pawel Althamer, Frank Benson, Huma Bhabha, Maurizio Cattelan, Urs Fischer, Katharina Fritsch, Ryan Gander, Isa Genzken, Rachel Harrison, Georg Herold, Thomas Hirschhorn, Martin Honert, Pierre Huyghe, Jeff Koons, Paul McCarthy, John Miller, Cady Noland, Ugo Rondinone, Thomas Schutte, Yinka Shonibare MBE, Paloma Varga Weisz, Mark Wallinger, Rebecca Warren, Andro Wekua e Cathy Wilkes.

La mostra è curata dal direttore della Hayward Gallery Ralph Rugoff.

Il fattore umano: la figura in Scultura Contemporanea
Alla Hayward Gallery dal 17 Giugno al 7 Settembre 2014

Orari di apertura:
Lunedi: 12:00-06:00
Martedì - Mercoledì, Sabato - Domenica: 11:00-19:00
Giovedi - Venerdì: 11:00-08:00


Yinka Shonibare MBE Boy on Globe, 2008  All rights reserved, DACS 2014. Courtesy the artist.

Ecce Homo, 1999 Private Collection, Milan, Italy Courtesy of the artist and Hauser & Wirth Photo John Riddy

Frank Benson Human Statue Jessie 2011 Astrup Fearnley Collection Oslo Norway © the artist Courtesy Sadie Coles HQ London and Andrew Kreps Gallery New York 

John Miller, Now We're Big Potatoes, 1992 © and courtesy the artist. 
Photo by Jochen Littkemann




22/06/13

Triennale di Scultura a Fellbach


Inizia oggi la dodicesima edizione della triennale di Fellbach, dedicata alla scultura. 

The Triennial was born in Fellbach in 1980 as a forum of contemporary small-scale sculpture. Since then it has been held every three years and has become an internationally renowned exhibition with an outstanding profile. The Triennial owes its good reputation to the uncompromising modernity of the art exhibited, the willingness of the organisers to take risks and the high qualifications of the respective artistic director. The curators are solely responsible for the choice of artists and works.

How to get to us

Driving on the B 14 to Fellbach, take the exit toFellbach-Süd and drive into the town via Rommelshauser Straße and Untertürkheimer Straße to the Alte Kelter. Coming from Stuttgart Hauptbahnhof (main railway station), you can take the S 2 (Schorndorf) or S 3 (Backnang) S-Bahn (Metro). Or take the U 1 tram from Staatsgalerie to the final stop Fellbach-Lutherkirche and then the no. 60 bus to Untertürkheim, getting off at the Alte Kelter.

Parking is available at the rear of the Alte Kelter.

Opening 

22 June 2013




Duration
23 June – 29 September 2013




Opening hours
Tue–Fr 14:00–19:00 
Thur 14:00–21:00 
Sat, Sun 11:00–19:00



Entrance fee
Adults: 5 €
School pupils, students, visitors with 70%+ disablement: 2 €
Children under 12: free of charge
Groups of 10 or more: 3 € per person


Guided tours
Public tours
Sunday 11:00 and 15:00


Special guided tours for groups

please book via the Kulturamt (Cultural Office)
phone +49 711/5851-364
up to 30 persons: 90 €
more than 30 persons: 130 €
guided tours for Fellbach school classes: free of charge
other schools: 30 €



Catalogue
A catalogue will be published for the exhibition (German-English),
ca. 250 pages, price 24 €
Introductory texts and articles about the artists and the works 
Numerous illustrations
Publisher: Verlag der Buchhandlung Walther König



Restaurant (Italian)
Vinothek in the Alte Kelter

27/11/12

Henry Moore a New York



La Galleria di Gagosian a New York continua la sua attività con una mostra antologica con delle grandi opere di Henry Moore, in collaborazione con la Henry Moore Foundation. Confermando sempre più la sua posizione di forza nel sistema dell’arte.

Una mostra di livello museale, fra le opere proposte un’intensa Reclining Figure: Hand(1979) e Large Two Forms (1966).

Interessante anche la proposta di alcuni oggetti rintracciati nello studio dell’artista che ricreano una percezione onirica del gesto creativo.  

The Mastaba, Christo inutile


Sarà la scultura più cara al mondo, quella che Christo costruirà a Abu Dhabi e che non verrà smantellata.

Alta 150 metri, realizzata con 410.000 barili di petrolio multicolori, sarà più alto della Grande Piramide di Giza, e costerà oltre 340 milioni dollari. 

In questi tempi, dove pochi chilometri più in là si muore di fame, e in questi paesi dove le libertà sono così vincolate mi domando che senso abbia fare un ennesimo tempio alla vanità di questi ricchi, tanto più da un artista come Christo che vuole essere sensibile a tutto, ma forse non alla gloria di erigere un ennesimo inutile monumento.

12/10/12

Incinta è bello, forse che no?


Sta già suscitando un sacco di polemiche e denunce di oscenità la scultura "Verity" di Damien Hirst che sarà installata il prossimo 17 Ottobre a Ilfracombe nel Devon.

Effettivamente non è proprio una cosa piacevole da vedersi tutti i giorni, e visto che dovrebbe star lì per 20 anni, mi sento molto solidale con gli abitanti.

Come ultimamente accade con Damien Hirst questa azione sa più di pubblicitaria che di artistico, ma i tempi oramai declinano tutto nello spettacolo per cui rimaniamo perplessi.


10/09/12

L’arte visiva sta attraversando una fase sempre più disorientata



Da una parte le forme assodate e storiche (pittura, scultura, fotografia, video) che oramai si ripetono noiosamente in estremi tecnici o estetici, senza però apportare un valore di attualità. Su un altro versante le forme più sperimentali (installazione, site-specific, performance…) che esaurite una propria espressività sfociano sempre più nello spettacolo, copiandone, spesso in malo modo, estetica e messaggi.

Resta la nuova tecnologia, quella realmente quotidiana della multimedilità (rete web che si sta integrando in tutti i media), ma che fino ad ora non riesca ad avere una sua reale riconoscibilità, forse proprio per questa sua innovazione ancora non riconosciuta e soprattutto per la sua in-gestibilità economica (e forse questa è la grande novità).

Sicuramente il linguaggio espressivo delle istallazioni risulta sempre più ripetitivo, come è successo con la pittura, con la fotografia e con tante altre tecniche. La grande produzione ha saturato lo spazio di originalità, rimane un certo ambito per l’emotività e per i percorsi narrativi, ma anche questi oramai tendono ad essere stanchi.

Anche l’arte prodotta sul web tende sempre più ad assomigliarsi, forse l’attuale fase culturale sta vivendo una trasformazione globale che farà si che essendo tutto arte nulla la sia realmente più.

Forse questo aspetto può essere visto come un fase positiva in cui si libera da certe “aspettative” l’artista e lo si riposizione nel suo ruolo originario di artigiano dove poterlo lasciare agire liberamente senza più finzioni di ruoli stantii e desueti.

18/12/11

Banksy polemica scultura...




Al National Museum di Liverpool è stata esposta in questi giorni la nuova scultura di Banksy, opera che vuole richiamare la grande polemica, in diverse nazioni, delle complesse e mai chiarite polemiche sulla pedofilia che la chiesa cattolica ora lentamente sta affrontando.

L'opera consiste in una busto cardinalizio coperto da dei tasselli che creano uno strano effetto di volto