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15/10/23

Willem de Rooij da Galerie Thomas Schulte



Col titolo "Root" si svela una nuova installazione di Willem de Rooij, sviluppata appositamente per la Galerie Thomas Schulte

Con questo intervento si toccano nozioni di identità e nazionalismo, giustapponendo un dipinto del XVII secolo in prestito dallo Stadtmuseum di Berlino con trentaquattro risposte fotografiche  realizzate da De Rooij.
 
L'intevento si muove su delle riflessioni che prendono spunto da uno dei tanti famosi artisti olandesi del seicento, Willem Frederiksz van Royen (ca. 1645, Haarlem, NL–1723, Berlino), arrivò a Berlino dalla Repubblica olandese nel 1669 per diventare pittore di corte di Federico Guglielmo, elettore di Brandeburgo, e del suo successore, Federico I .Van Royen divenne in seguito uno dei fondatori dell'Akademie der Künste e, in seguito, direttore e professore della stessa. Ispirato da artisti come Melchior d'Hondecoeter, si specializzò in nature morte floreali e serragli. Si trattava di generi decorativi apprezzati dalle élite dell'epoca e le opere di Van Royen registravano e idealizzavano i loro stili di vita.




Forse Van Royen aveva in mente la monarchia e il suo paese natale quando trovò una carota antropomorfa in un mercato di Berlino il 18 luglio 1699. Sul retro del dipinto che fece della carota, Van Royen descrive che "era coltivata in un giardino alla Porta di San Jürgen'. Ciò significa che quest'opera è stata pensata come una rappresentazione realistica di un oggetto reale, cosa insolita per l'arte dell'epoca, ma non per Van Royen; Altrettanto naturalistici sono i suddetti aranci e una suggestiva coppia di piccole nature morte raffiguranti tulipani. La natura morta di carote di Van Royen fa oggi parte della collezione dello Stadtmuseum di Berlino ed è ivi registrata con il titolo Rübe.

Da questo particolare percorso storico nasce questo progetto espositivo.