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22/10/23

La Metamemoria di Flashbackt Art Fair

 


​Quest'anno il tema di Flashback Art Fair sarà "Metamemoria", che si svolgerà negli spazi del complesso di Flashback Art Habitat in Corso Giovanni Lanza 75 a Torino. 

“Questa edizione della fiera è importantissima perché rende ancora più esplicito il nostro operare. Con la nascita di Habitat la fiera si inserisce inequivocabilmente all’interno di un più ampio programma dedicato all’arte e alla vita. Flashback funziona come attivatore, il nostro obiettivo è quello di rivivificare l’esistente, siano esse opere, luoghi o persone. Opere antiche, inedite, trascurate, persone ai margini, periferie fisiche e mentali, luoghi dimenticati.
Con questa edizione speriamo che il grande pubblico comprenda il nostro agire ed entri a far parte del nostro ecosistema condividendo tali obiettivi così da poter partecipare alla loro realizzazione”.

Questa la dichiarazione della direzione composta da Ginevra Pucci, Stefania Poddighe e dall’artista Alessandro Bulgini.

Il titolo di questa edizione è Metamemoria, l’undicesimo capitolo del racconto di Flashback che mette in luce efficaci strumenti per vivere il nostro presente attraverso l’arte. In neuroscienza, la metamemoria è quella capacità introspettiva che permette all’essere umano di valutare e monitorare la propria reminiscenza, dalla quale dipende l’identità personale e la consapevolezza di ciò che ci appartiene. Immagini, nozioni e sensazioni vengono riprodotte nella mente e ricollocate nel tempo e nello spazio, costruendo così il bagaglio culturale personale dal quale possiamo attingere quotidianamente. Più si è abili nel testare la propria capacità mnemonica, più si riesce a migliorare la memoria prospettica: programmare un’azione e metterla in atto quando serve, in ogni momento della vita quotidiana.

L’immagine guida dell’undicesima edizione di Flashback Art Fair è realizzata sulla base dell’opera Piante di Turi Rapisarda, appartenente a una serie fotografica che ha come spunto dominante la metamemoria. Nella serie, gli immigrati e le immigrate del Sud Italia sono ritratti come piante in vaso, restituiti come individui pienamente consapevoli, incredibili nella perfezione della loro compiutezza. Le radici, nella finitezza del vaso, sono parte integrante di noi stessi, la parte essenziale che ci permette di affrontare il nostro presente.

Le Piante di Rapisarda costituiscono una perfetta metafora per le opere presenti in fiera, elementi attraverso i quali esercitiamo la metamemoria (costruiamo con conoscenza e consapevolezza il nostro bagaglio culturale).
 
Per questa edizione i progetti espositivi si susseguono negli spazi di corso Giovanni Lanza.
Le gallerie dell’undicesima edizione concentrano il proprio sguardo sull’arte stessa, quale attivatore di metamemoria, indagando la potente ed energica rilevanza dell’aspetto artistico nel quotidiano comune.
Differenti forme, tecniche e linguaggi, tra pittura e scultura, attraversano il tempo, dalle opere cinquecentesche, come quella realizzata da Francesco Badile nel 1530 ca. delle gallerie Pozzallo e Botticelli, all’Ottocento romantico e seducente di Francesco Hayez (Aleandri arte moderna). Un momento di magia, dove gli orpelli vengono abbattuti per permettere alla purità di farsi strada, emergere e andare a formare il nostro immaginario.

Ci troviamo ad attraversare singoli periodi storici come il Novecento con gli eterni Balla, De Chirico, Medardo Rosso, Savinio e Sironi della Galleria Russo e Bottegantica o ci ritroviamo catapultati in progetti che legano opere realizzate in periodi diversi come il raffinato esempio di Galleria dello Scudo dove le opere di Luigi Ontani e quelle dei maestri del seicento indagano congiuntamente l’uomo con curiosità antropologica. Temi e ricerche che si ripetono e si sovrappongono aggiungendo senso come nell’universo variegato della torinese In Arco che spazia tra gli smalti su tela e carta di Mario Schifano realizzati tra gli anni Sessanta e gli anni Novanta, e i dipinti intraprendenti e sensuali del giovane Giuseppe Mulas.

Le variegate proposte delle gallerie permettono dunque agli elementi comuni di palesarsi e renderci così consapevoli della nostra memoria personale e collettiva.

Visione e prospettive diverse stimolano le associazioni mentali: la galleria Richard Saltoun, impegnata in ambito socio-politico, si presenta con una forte quota rosa partendo dall’esplorazione estetica di Giulia Napoleone e Marinella Pirelli, fino a Carla Accardi, membro chiave dell’avanguardia italiana, mentre altre gallerie come la Galleria Niccoli preferiscono presentare un’indagine legata a singoli artisti, ne è un esempio l’opera di Piero Fogliati che esplorando la percezione sensoriale e i fenomeni naturali, costruisce macchine dotate di un’estetica raffinata e complessa legata alla sfera visiva-acustica.
 
Un’atmosfera, quella di Flashback Art Fair in cui si potenzia la metamemoria, un luogo dove le opere assolvono al compito di stimolare i numerosi processi di conoscenza e consapevolezza. Flashback nel suo undicesimo capitolo ci racconta dunque quanto importante sia rendersi consapevoli della memoria, prendersi cura di essa e di ciò che ci appartiene. Il tutto reso possibile attraverso l’arte, disciplina umana che lega culture, storie e vite.