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09/07/23

Felix Kultau e Jagoda Bednarsky all''Oldenburger Kunstverein

 


All'Oldenburger Kunstverein è in corso la mostra in coppia HEAVY META/SHADOWLAND in cui si consolida la collaborazione di lunga data tra gli artisti. Due opere autonome si fondono. Nascono meta-livelli in cui l'ombra contenutistica dell'uno risiede nell'opera dell'altro.

La pittura di Bednarsky elabora un accumulo conscio e inconscio di immagini passate e possibili, impossibili, inventate e reali. Il dato viene smontato e ricomposto in modo nuovo e aperto. I suoi dipinti sono creati attraverso questa combinazione di un gran numero di scene che sono già diventate immagini e citazioni motiviche. Le sculture di Felix Kultau sono collage materici, emozionali e nostalgici. Usano non solo un pool di materiali e simboli, ma anche i valori dell'esperienza e della memoria ad essi associati. Mentre le immagini di Bednarsky rivelano il loro riferimento alla fonte nell'interazione di motivi, colori, gesti e possibilità di rappresentazione, le porte degli armadietti, le lampade e le installazioni di Kultau rimandano a una nostalgia che può essere letta nel contesto delle influenze della cultura pop. Ancora e ancora le sue opere giocano con la consapevolezza della propria oggettualità e del feticismo delle merci associato e indicano il lato negativo della nostra prosperità in un mondo confortevole, creato dai media. Al contrario, il motivo del seno appare come metafora dell'essenziale nell'opera di Bednarsky. Simboleggia anche la "terra d'ombra" della maternità, riferendosi a una parte del corpo che è ancora percepita come un oggetto sessualizzato piuttosto che come un oggetto naturale.

Jagoda Bednarsky (nata nel 1988) ha completato i suoi studi in belle arti alla Kunsthochschule di Kassel e alla HfBK Städelschule di Francoforte sul Meno. Felix Kultau (nato nel 1984) ha studiato alla Offenbach University of Art and Design, alla Düsseldorf Art Academy e alla Städelschule, che ha completato nel 2015 come master student di Monika Baer. Entrambi vivono e lavorano a Berlino. Ognuno di loro ha recentemente ricevuto una sovvenzione dalla Pollock Krasner Foundation.