La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino ospita in questo periodo due validi progetti espositivi: "Life World" una mostra fotografica con opere selezionate dalla vasta collezione di Isabel e Agustin Coppel, una delle più importanti del Sud America, e l'iniziativa "The Institute of Things to Come", curato da Ludovica Carbotta e Valerio del Baglivo realizzato con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando ORA! .
La visita inizia nella prima sala dove è presentato il video “Echt” di Bedwyr Williams, che è parte del primo percorso, di quattro occasioni di workshop del "The Institute of Things to Come". La proiezione gioca su un filo narrativo fantasioso con forti elementi grotteschi, abbastanza deprimente. Questo materiale d’immagini è usato per il centro di ricerca temporaneo sul futuro che elabora materiale artistico per un gioco di libere visioni sui tempi a venire. A questa tappa succederanno altre tre da cui scaturirà un evento conclusivo con i diversi partecipanti. Attendo con curiosità gli sviluppi per capire meglio lo svilupparsi dell’iniziativa.
Nelle sale successive c'è l'articolata esposizione "Life world", curata da Tanya Barson del Macba di Barcellona, con più di 130 scatti fotografici di fama internazionale, opere di nomi storici come Diane Arbus, Irving Penn o Henri Cartier-Bresson, presenta una ricca messe d’immagini fotografiche. Il tutto raccolto sotto alcune sezioni, ognuna con uno specifico titolo.
Le fotografie presenti nello spazio di collegamento sono proposte come "Oggetti post industriali" in cui si guarda a questo medium come manufatto culturale. La prima sala si apre "Con il mondo" in una sezione libera e vasta d’immagini fotografiche, in cui luoghi del passato sono visti come registrazione del tempo.
La seconda sezione è nominata "Il mondo intorno" guarda allo spazio sia storicizzato che nei più lontani anfratti del nostro spazio; la fotografia può essere documento occasionale ma anche parte di un’ azioni artistiche o normale quotidianità. Conclude la serie una sezione dedicata alla figura umana intitolata "Mondo proprio" in cui il corpo umano e colto in un suo attimo reale, secondi che sono stati fermati in una apparente memoria storica.
Nel complesso una bella occasione di ripensare a un medium così fortemente presente nella nostra vita, fatta sempre più scatti digitali.