La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli prosegue il progetto di ricerca sul tema del collezionismo e presentando Rosemarie Trockel e le collezioni torinesi, una raccolta ideale che mette in relazione una selezione di opere custodite nei musei di Torino con il lavoro dell’artista.
Le opere sono state individuate da Rosemarie Trockel insieme al curatore della mostra Paolo Colombo e articolano un percorso del tutto inedito, sviluppato a partire dal tema del ritratto e del significato iconologico delle superfici specchianti nel lavoro dell’artista tedesca.
Con allusioni alla cultura “alta” e a quella “popolare”, Trockel si interroga sulla condizione umana, sul ruolo dell’artista, sulla traccia lasciata da un’anima dietro di sé, in una complessa e stratificata rappresentazione sociale dell’individuo.
Nella prima sezione dedicata al ritratto, trovano spazio quadri e disegni appartenenti alle collezioni pubbliche di Torino. Queste opere sono messe in relazione con la vasta produzione di Trockel, in particolare con i lavori più recenti e ancora inediti dedicati ai ritratti maschili e femminili.
La seconda parte della mostra è dedicata al tema della superficie specchiante e allude a elementi portanti della nostra esistenza in rapporto agli aspetti affrontati nella sezione precedente: dall’attrazione al riconoscimento della bellezza, dal senso del tempo che passa alla transizione della vita verso la morte. Le opere custodite dai musei torinesi che raffigurano specchi e vanitas, diventeranno il contraltare storico per le sculture in ceramica di Rosemarie Trockel: sia astratte sia figurative, queste sculture sono caratterizzate da una superficie specchiante, ottenuta con polveri di platino e argento, mischiate con l’invetriatura della ceramica. L’effetto è quello di un’opera ricca, densa di consistenza, e nel contempo dotata di una particolare leggerezza.
L’allestimento della mostra è stato curato da Marco Palmieri, catalogo edito da Corraini.
Nata a Schwerte nel 1952, Rosemarie Trockel ha studiato alla Fachhochschule für Kunst und Design di Cologna. Le sue prime mostre sono state organizzate dalla galleria Monika Sprüth Cologne nel 1983. Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale – per esempio al Museum of Modern Art, New York (1988), Museum of Contemporary Art Chicago (1991), all’ Institute of Contemporary Art di Boston (1991) – così come in molte mostre in Europa, come di recente l’importante mostra personaleMärzôschnee ûnd Wiebôrweh sand am Môargô niana më alla Kunsthaus Bregenz (2015), A Cosmos al Reina Sofia Madrid, New Museum New York and Serpentine Gallery London (2012/2013), Flagrant Delight al Wiels Bruxelles, Culturegest Lisbona e Museion Bolzano (2012/2013) or Delisquence of the Mother alla Kunsthalle si Zurigo (2010) e la sua retrospettiva Post-Menopause al Museum Ludwig di Cologna (2005). Nel 1997 è stata la prima artista donna a rappresentare la Germania alla Biennale di Venezia e nel 2012 ha preso parte a Documenta X a Kassel.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con:
Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino
Palazzo Madama, Museo Civico d’Arte Antica, Torino
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Biblioteca Reale, Torino