Il manifesto di Alessandro Bulgini che inaugura il 19 ottobre in piazza Bottesini chiude idealmente il percorso disegnato dal progetto Opera Viva Barriera di Milano nell’arco di questi sei mesi. Un gesto semplice e un simbolo potente: l’artista si carica sulle spalle il suo amico Jacob, giovane musicista originario della Guinea, e insieme attraversano corso Giulio Cesare, l’asse che taglia longitudinalmente il quartiere. Un asse che collega senza soluzione di continuità il centro benestante ed europeo della città a questa zona di confine assordante e meticcia, uno dei posti più contemporanei che si possano immaginare e abitare.
L’opera – l’opera viva – consiste in questo gesto semplice e fondamentale, che dice il sostegno, la solidarietà, la fraternità, l’uguaglianza. E la visione per il futuro di un Paese e di un continente. Il riconoscimento dell’altro è la definizione di se stessi, coincide con la costruzione della propria identità: a patto che, come l’arte che la orienta, questa esperienza non afferisca a un “tempo libero” sganciato dalla normalità ma che diventi parte integrante della nostra vita quotidiana.
Bulgini prosegue la sua ricerca: creare una forma con l’aria, con la strada, con l’esistenza – e una forma che condivida la medesima condizione informe, instabile, incerta e mutevole. Nel fare questo l’opera stessa si annulla, e al tempo stesso si completa, si dissolve perché appare in tutta la sua potenza ed energia dispiegata momentaneamente, è semplicemente nell’umanità di rapporti che si stabiliscono volta per volta, che faticosamente si costruiscono e si disfano.
La linea del tram tutta dritta punta a un orizzonte che non arriva mai. Passeggiando sul confine, dunque, si imparano un sacco di cose sul posto invisibile e inavvicinabile che chiamiamo casa.
Con quest’opera si conclude la programmazione di che ha visto esposti in piazza Bottesini i lavori di Zanbagh Lotfi (31 maggio – 27 giugno), Andrea Mastrovito (29 giugno – 27 luglio), Aryan Ozmaei (31 luglio - 30 agosto), Saul Melman (5 - 30 settembre) e Gian Maria Tosatti (5 – 30 settembre), parlano al quartiere e con il quartiere, diventando reali esempi di arte pubblica.
Con la promozione di OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO, a pochi mesi dalla IV edizione della fiera, FLASHBACK conferma la propria volontà di porsi come momento di riflessione culturale che non può prescindere dal contesto contemporaneo. E per questo sposa la filosofia del curatore Christian Caliandro secondo il quale “Chiudere l'arte e la cultura in luoghi istituzionali, segregarla all'interno di recinti non è mai stata un'opzione salutare, democratica, intelligente: meno che mai in questo momento storico... L'arte deve inoltrarsi nella realtà, muoversi costantemente in essa, aiutare e trasformare la vita delle persone. Il progetto "Opera Viva Barriera di Milano" si propone così di costruire - con opere diverse mese per mese - una dimensione altra e di riunire tutte queste dimensioni in una visione coerente e in un dialogo attivo con il quartiere."
OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO
un progetto di Alessandro Bulgini
a cura di Christian Caliandro
con il sostegno di FLASHBACK_L'Arte è tutta Contemporanea_
rotatoria di piazza Bottesini
Barriera di Milano, Torino