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02/10/16

Luoghi d’arte, ricerca e percezione.



Nell’elegante Palazzo Barolo sono in corso fino al 9 Ottobre due interessanti progetti espositivi, il primo si intitola “Complementi di luogo. Abilità multiple per affrontare il viaggio” curato da Salvatore Giò Gagliano e Diego Pasqualin di StudioDieci.

Si tratta di una collettiva che pone l'accento su quanto l'arte possa rivelarsi un territorio di libero confronto. Un invito a coloro che vogliono intraprendere un percorso mentale - che porta oltre confine - perseguibile da prospettive differenti. Un’occasione per riflettere sulla flessibilità dei confini tra arte outsider e alcune pratiche artistiche contemporanee riconosciute.  Un’opportunità per considerare l'arte e la cultura come beni condivisibili e strumenti di attività sociale. Artisti partecipanti : Alessandro Avaro, Paolo Bassignana, Ionut Idricianu Bogdanu, Pietro Campagnoli, Silvano Costanzo,  Carla Crosio, Fannidada, Cinzia Frassà, Salvatore Giò Gagliano, Gianfranco (Sergio) Greco, Margherita Levo Rosenberg, Mario Panzani, Gabriella Pelone, Ornella Rovera, Massimo Turato, Gabriele Zago.



Parallelamente è in corso “TRAMARE. Di filo in segno e di luogo in logo” evento ideato da Alessia Panfili e Tea Taramino.

Questa mostra si propone come legame fra sperimentazione e contaminazione. Ciò che è nuovo, l’esperienza, apporta alle proprie certezze un disturbo, un’alterazione della calma, che può essere fertile. Aprirsi a ciò che non capiamo, a ciò che non ci torna, apporta una completezza nuova e sempre in movimento. Una pienezza data dall’andirivieni costante di dati e correzioni. Come un respiro è perdita costante e costante rinnovo. I due artisti presenti in mostra sono, in quest’ ottica, esperti portavoce l’uno della ricchezza insita nella perdita e l’altro fautore di esperimenti di condivisione, dove l’opera funziona se collettiva, contaminata e partecipata. 

Di Cosimo Cavallo c’è nella prima sala: La memoria e l’insistenza. Il segno ripercorre la memoria alla ricerca di tracce sensibili immutate nel tempo. Insiste la penna sulla carta, si ostina a delineare volti, ombre, paesaggi. Le visioni di Cosimo sono finestre aperte su di un mondo ricco e complesso dove la forma è densa di significati e la costanza nella ripetizione amplifica l’urgenza comunicativa. Il suono di una voce che non smette trascina l’osservatore in un dialogo vivo, immaginifico e reale. L’artista è fra gli autori valorizzati dal progetto Mai Visti e Altre Storie (www.maivisti.it).
FiloArX di Giustino Caposciutti, nella seconda sala due fra le grandi tessiture storiche di FiloArX e il video di TESSEREXESSERE, progettati con  Arte Plurale dal 2009 al 2013.

La postazione attrezzata di FiloArX rimarrà in una zona dell’atrio come laboratorio fruibile anche in autogestione dai visitatori del Palazzo. Durante il periodo della mostra saranno attivati laboratori artistici, workshop e incontri aperti al pubblico in collaborazione con il movimento Torino Mad Pride

Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione di diverse sinergie: StudioDieci, City Gallery no-profit, Comune e Anffas di Vercelli; archivio di arte irregolare Mai Visti (www.mavisti.it); Servizio Passepartout/Servizio Disabili, Città di Torino; Volontari del Servizio Civile; Laboratorio La Galleria e ETH, Circoscrizione 8; CADD Via Pianezza, Circoscrizione 5; Spaziobianco di Torino; Fondazioni: Medicina a Misura di Donna e Fitzcarraldo; Cooperative Sociali: Animazione Valdocco, Chronos/Consorzio R.I.SO. di Torino e La Cometa di Vercelli; Associazione Volonwrite.