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15/08/13

Sole e passione - Quando Picasso si riposava sulla Costa Azzurra


L’assolato Principato di Monaco offre in questi giorni estivi tantissime proposte culturali e mondane, fra le più stimolanti, nel maestoso Grimaldi Forum, proprio accanto alla dorata spiaggia del Larvotto, la mostra “Picasso Côte d'Azur”. 

Nella fresche e luminose stanze del centro policulturale sono proposte in due sezioni centosessanta opere del più famoso artista del novecento. Omaggio al 40° anniversario della scomparsa di questo poliedrico personaggio, che ne ha mutato stili e approcci alla storia dell’arte. 

In una elegante scenografia scorrono gli sviluppi creativi di Pablo Picasso, una storia unica e irripetibile. 


La mostra si realizza seguendo due percorsi che si incrociano; un cuore storico legato alle opere realizzate sulla Costa Azzurra, che fu un luogo ideale per la sua ispirazione e per una vita ricca di passioni, fra gli anni venti e cinquanta. L’altra sezione che abbraccia la parte storica che propone il gusto di due importanti collezionisti d’arte, Ezra e David Nahmad, che hanno offerto per l’occasione alcuni capolavori dalla loro raccolta, di cui posseggono oltre duecento opere. Vengono così esposte diverse opere dei principali momenti della produzione artistica dell’artista di Malaga. 
 

Fra i tanti la stupefacente serie ispirati a Manet del “Déjeuner sur l’herbe” acquistati dai collezionisti praticamente appena Picasso aveva finito di dipingerli e da allora sempre rimasti nella collezione Nahmad, visibili in questa esposizione. 


Immergendoci nella mostra storica riviviamo, attraverso i suoi disegni e i suoi quadri, alcuni provenienti da importanti raccolte, come lo stupendo “Studio con testa in gesso” dal MoMA o il complesso “Composizione con chitarra, piatti e uva” dello Stedelijk Museum di Amsterdam, e molti altri prestiti, raramente esposti al pubblico, i magici anni venti quando l’artista scopre queste coste illuminate da un’affascinante luce solare, che stimolò molto la sua produzione artistica. Anni in cui legato alla danzatrice Olga Khokhlova, invitati da Serge de Diaghilev a Monte Carlo, scoprì i Balletti Russi, per cui poi realizzò una incredibile serie di opere. O quando negli anni trenta frequentava, con Dora Maar e un gruppo di amici, l’atelier del fotografo Man Ray ad Antibes. 

L’esposizione scorre così ricca di storia e di stupende opere, occasione per poter conoscere alcuni dei momenti più variegati del noto artista spagnolo. 

L’evento, molto intelligentemente, è stato coordinato con i diversi musei che sulla Costa Azzurra hanno opere dell’artista al fine di dare agli appassionati d’arte un’occasione ampia di approfondimento.