L’assolato
Principato di Monaco offre in questi giorni estivi tantissime proposte
culturali e mondane, fra le più stimolanti, nel maestoso Grimaldi Forum,
proprio accanto alla dorata spiaggia del Larvotto, la mostra “Picasso Côte
d'Azur”.
Nella fresche e
luminose stanze del centro policulturale sono proposte in due sezioni
centosessanta opere del più famoso artista del novecento. Omaggio al 40°
anniversario della scomparsa di questo poliedrico personaggio, che ne ha mutato
stili e approcci alla storia dell’arte.
In una elegante
scenografia scorrono gli sviluppi creativi di Pablo Picasso, una storia unica e
irripetibile.
La mostra si
realizza seguendo due percorsi che si incrociano; un cuore storico legato alle
opere realizzate sulla Costa Azzurra, che fu un luogo ideale per la sua
ispirazione e per una vita ricca di passioni, fra gli anni venti e cinquanta.
L’altra sezione che abbraccia la parte storica che propone il gusto di due
importanti collezionisti d’arte, Ezra e David Nahmad, che hanno offerto per
l’occasione alcuni capolavori dalla loro raccolta, di cui posseggono oltre
duecento opere. Vengono così esposte diverse opere dei principali momenti della
produzione artistica dell’artista di Malaga.
Fra i tanti la
stupefacente serie ispirati a Manet del “Déjeuner sur l’herbe” acquistati dai
collezionisti praticamente appena Picasso aveva finito di dipingerli e da
allora sempre rimasti nella collezione Nahmad, visibili in questa
esposizione.
Immergendoci
nella mostra storica riviviamo, attraverso i suoi disegni e i suoi quadri,
alcuni provenienti da importanti raccolte, come lo stupendo “Studio con testa
in gesso” dal MoMA o il complesso “Composizione con chitarra, piatti e uva”
dello Stedelijk Museum di Amsterdam, e molti altri prestiti, raramente esposti
al pubblico, i magici anni venti quando l’artista scopre queste coste
illuminate da un’affascinante luce solare, che stimolò molto la sua produzione
artistica. Anni in cui legato alla danzatrice Olga Khokhlova, invitati da Serge
de Diaghilev a Monte Carlo, scoprì i Balletti Russi, per cui poi realizzò una
incredibile serie di opere. O quando negli anni trenta frequentava, con Dora
Maar e un gruppo di amici, l’atelier del fotografo Man Ray ad Antibes.
L’esposizione
scorre così ricca di storia e di stupende opere, occasione per poter conoscere
alcuni dei momenti più variegati del noto artista spagnolo.
L’evento, molto
intelligentemente, è stato coordinato con i diversi musei che sulla Costa
Azzurra hanno opere dell’artista al fine di dare agli appassionati d’arte
un’occasione ampia di approfondimento.