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07/04/12

Riflessione sulla prossima Biennale di Berlino. Meglio la politica o l’arte?




A breve prenderanno avvio due importanti eventi artistici: la Triennale di Parigi, che è stata ideata su un tema fra l’etnografico e il percettivo, e la Biennale di Berlino che è impegnata in un evento meno “filosofico” e sicuramente più complesso; la contemporaneità in trasformazione. Il curatore Artur Zmijewski, Affiancato da Gruppo Voina dalla Russia e da Joanna Warsza, ha posto l’accento sui grandi movimenti di critica che nelle realtà di tutto il mondo si stanno formando e agendo, determinando nuovi cambiamenti e manifestando un bisogno di rinnovamento. 

Fra le tante scritture e conferenze ci sono già state alcune azioni estetiche a cura di artisti come Martin Zeta con una distribuzione di testi, Marina Naprushkina Belarus che ha ideato un fumetto sul futuro della Biellorussa o il timbro palestinese per il passaporto di Khaled Jarrar. 

Anche la struttura dell’evento pare un luogo di aggregazione ideologica, lo stesso portale web è un concentrato di informazione e di riflessione più politica che artistica. 

Il sito è aperto a tutti quelli che desiderano manifestare attraverso il progetto Art Covers Politca immagini di azioni, segnalazioni di eventi dell’attuale mondo politico/sociale. 

Sicuramente un modo dinamico di coinvolgere i fruitori anche se alla fine a me sfugge un poco il senso artistico di ciò, come sempre capisco lo slittamento di significati e di ruoli, ma ritengo che ad un artista sia richiesto di produrre arte, anche impegnata, politica, critica ma pur sempre arte visiva. E qui per ora non ne vedo proprio, ma attendo con curiosità l’inaugurazione. 


Un considerazione finale, notare che mentre il mondo si sta nuovamente bruciando di passione socio/politica il nostro paese pare assopito o forse impietrito. Pochi i segnali di responsabilità civile o di azione critica. I giovani sembrano assolutamente più statici dei vecchi …