L’artista più olimpionico del panorama inglese è al suo nuovo record
alla Tate Modern che gli dedicata da domani una grande retrospettiva.
Damien Hirst è sicuramente la persona che bene o male ha saputo diventare
l’artista del nuovo millennio, ha fatto di tutto e il suo contrario, con uno
stile unico e ineguagliabile.
Giustamente scelto dalla Tate Modern nell’anno delle Olimpiadi è proposto con
una grande campagna pubblicitaria, se caso mai ce ne fosse bisogno, che vede
tutti i media impegnati, dalla televisioni alla rete internet.
La mostra raccoglie oltre vent’anni di carriera, da quando frequentava
svogliatamente il Goldsmiths realizzando la mitica mostra Freeze fino alle
recente opere esposte nelle mostre di Gagosian in tutte le sue gallerie del
mondo.
Sicuramente sarà un poco scontata come mostra, visto che quasi tutte le sue
opere sono già state esposte ovunque. Ma poterle gustare tutte insieme può
essere un utile percorso per capire e valutare l’effettivo valore di questo
personaggio dell’arte contemporanea. Sono presenti così le varie raccolte di
medicinali, dalle prime prese dalla nonna, fino alle sue note teche di animali
squartati, dallo squalo a tutti gli animali campestri possibili, passando per
opere più eleganti e allegre, almeno cromaticamente, degli spot paintings o
delle farfalle.
Per l’occasione il noto teschio diamantato noto col suggestivo titolo di “for
the love of God” troneggia nella Turbine Hall in una solitaria presenza
enfatizzata dall’oscurità circostante. Anche se la stanza più bella è quella
con le farfalle libere.
Fino al 9 Settembre c'è tempo per visitarla, godetevela con calma e soprattutto
non perdetevi i divertentissimi gadget!