Translate

10/10/11

Fra presente e passato



Il Filatoio di Caraglio per la stagione autunnale offre una serie di eventi di ampio spettro culturale. Si va dalla mostra “Il popolo che manca” che è stata inaugurata questa primavera e che durerà fino al 30/11 alle due recenti mostre “00 Italia. Non c’è un’ombra nella quale scomparire” e “Esponenziale. Vedute dalla collezione La Gaia” che sono state inaugurate la settimana scorsa.

“00 Italia. Non c’è un’ombra nella quale scomparire” è un progetto ideato dalle curatrici di a.titolo con Marianna Sabena in collaborazione con la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone, come base di un’indagine sull’arte italiana del primo decennio del XXI secolo attraverso le opere più significative segnalate direttamente da duecento giovani artisti attivi nel nostro Paese.

L’evento è stato condiviso da Andrea Bruciati, direttore del museo di Monfalcone, che ha proposto ai musei della rete Amaci, di cui il Filatoio è socio, di partecipare al progetto espositivo.

La seconda mostra che propone il Filatoio “Esponenziale. Vedute dalla collezione La Gaia” declina in una nuova lettura il rapporto di cooperazione con la prestigiosa collezione La Gaia di Busca.

La nota collezione buschese si è resa disponibile per un supporto culturale e pubblico con l’associazione Cesac, che gestisce gli spazi del Filatoio, nel condividere alcune delle sue preziose opere per un percorso che è orientata alla promozione e alla valorizzazione del sistema territoriale dell’arte contemporanea nel Piemonte Sud-Occidentale e nell’Alta Provenza.
Le opere proposte per questa occasione sono state selezionate dagli artisti partecipanti alla mostra, in un supposto rapporto sulle tematiche e sensibilità creative.

I due progetti espositivi sono quindi mixati nel percorso espositivo, creando un percorso fra presente e passato che si amalgama con alcune difficoltà.

In una rilettura artistica della storia italiana sono proposte opere, soprattutto video, di questo ultimo decennio.

Entrando al primo piano incontriamo nell’area sinistra, due opere di Sislej Xhafa, una rivisitazione dell’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, e un’interpretazione dell’inno nazionale a cura di una ragazza straniera.

Si prosegue poi con una serie di video; uno sul lavoro di Rossella Biscotto, e uno sulla convivenza con migranti e rifugiati di Gianluca e Massimiliano De Serio.

Le sale successive sono allestite con le opere degli artisti e quelle selezionate dalla collezione La Gaia. Il mix produce una certa confusione temporale che non sempre mette in buona luce le opere dei “giovani” artisti.

Fra le tante mi colpisce il lavoro di Fracis Alay “la multiplication de los borregos” del 1997, per la sua semplicità intrisa di tanti significa.

Essendo i due progetti alquanto diversi, si lascia lo spazio con una generale confusione fra le istanze dell’iniziativa commemorativa e le selezioni giovanili della collezione privata, che il pratico pieghevole non riesce a riordinare.