Translate

18/10/11

Flussi e riflussi dell’arte.




Dal sapere alla forma, l’arte al tempo della crisi

Per alcuni anni è andato di moda sostenere che l’arte contemporanea aveva un valore socio-culturale di sviluppo. Che grazie alle strategie fantasiose degli artisti si stimolava il tessuto economico-sociale.

E’ stato così un fiorire di opere socio-scientifico-antropologiche alquanto tediose, spesso pressappochiste e molto poco belle esteticamente.

Dalle più rinnovate scuole/accademie d’arte internazionali è stato un flusso continuo di artisti dalle vaghe intenzioni di nuovi sapienti e ricercatori, senza basi scientifiche ma con tanta inventiva e presunzione, forse troppa.

Tutto questo ha prodotto una marea di vacui lavori estetici/materici dalle sgraziate forme e dal leggero apil scientifico. Il tutto condito da una marea di testi che hanno cercato di dare merito e sostegno alle singole opere. Spesso il pregio letterario era sicuramente superiore al valore artistico.

Oggi che si è sprofondati in una grande crisi sono sempre meno questi inutili percorsi di “ricerche”. Anzi le forme artistiche contemporanee hanno riscoperto il classico disegno e la funzionale e spendibile forma del quadro o per i più avventurosi della scultura.