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26/09/10

La Carte d'apres nature



Una camera oscura attraverso il suo obbiettivo raccoglie il paesaggio esterno che lascia impressa su una carta sensibile un’immagine, strategie simile per il Nuovo Museo Nazionale di Monaco, nella stupenda candida Villa Paloma, nome ispirato dalla splendida vetrata liberty, appena inaugurata la settimana scorsa nel Principato di Monaco.

In questi spazi immacolati, posti su uno sperone fra il rigoglioso giardino esotico e un antico uliveto, Thomas Demand, noto artista tedesco, invitato dalla curatrice del museo, ha raccolto, legati al tema dell’ ambiente naturale, opere di varie tecniche ed epoche.

Fulcro della rassegna la ricca selezione fotografica dagli archivi di Luigi Ghirri, fra i più delicati fotografi italiani, e René Magritte, con opere legate a una visione in impalpabili equilibri fra una classica sospensione temporale e una sublimazione paesaggistica.
Rimandi che trovano nelle diverse sale anche in altri artisti e opere, proposte in una narrazione poetica e storica.

Se nella elegante villa Sauber, prima sezione del NMNM vicino al Grimaldi Forum a Montecarlo, il tema univoco della danza creava continui spostamenti temporali, qui la continua presenza di visioni paesaggistiche crea una suggestiva percezione fisica, che rimanda al contrasto visivo del luogo circostante. Dialettica forte di un presente dove il vero e il simulato s’incontrano in un reale che più non soddisfa l’umore umano.

Immergendosi nella mostra l’occhio trasmette alla mente una varietà di stimoli che trovano in alcune opere, come la magica Malédiction una appagamento emozionale e una gratificazione estetica. Ma tutta la raccolta è un continuo attraversare di situazioni dai disegni dei famosi alberi cubisti in cemento del 1925 fino alla raccolta di ceramiche di Chris Garofalo, con interventi video, scultorei e installativi di artisti del calibro di Tacita Dean, Henric Hakansson, Kudice Affutu, tra quelli che mi hanno colpito di più.

Il titolo della mostra "La Carte d'après Nature" che prende spunto da una serie di cartoline poetiche ideate da Magritte, è un pretesto surrealista di libertà ma anche ironico sul senso epico che l’idea di paesaggio e di luogo ha attraversato il vicino millennio e che ora sempre più sfuma in una percezione tra il fisico e l’immateriale.

Particolarmente utile e bello il catalogo, proposto dalle Edizioni Mack di Londra, che accompagna la mostra con un ricco apparato informativo e tematico.