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25/02/10

Lucian Freud



Il Centre Pompidou di Parigi dedica dal 10 Marzo fino al 19 Luglio 2010 una mostra antologica a Lucian Freud, oggi ottantottenne, una figura di grande rilievo nella pittura contemporanea. Si tratta di un tributo che presenta una straordinaria collezione di dipinti che ripercorrono il suo percorso lavorativo in forma antologica. Sono state selezionate una cinquantina di dipinti di grande formato, completati da una selezione di opere grafiche, in gran parte provenienti da collezioni private, e corredate con una serie di rare fotografie realizzate negli studi londinesi dell'artista.
Infatti la mostra è organizzata intorno al tema dello studio, approccio già trattato nel passato da grandi artisti come Rembrandt, Courbet, Picasso. Questo sistema di lavoro è fondamentale per la pittura e la pratica di Lucian Freud, di cui è diventato nel tempo un maestro.

L’evento riunisce in una superficie di oltre 900 m2, opere di grandi dimensioni. Raccolte in un suggestivo interno espositivo sono proposti ritratti, studi dei sui vecchi maestri, una serie di autoritratti e i recente e imponenti profili di Leigh Bowery e Big Sue, capolavori del pittore.

L'unicità dei lavori di Lucian Freud è nella meticolosa ritrattistica, molto spesso nudi, per cui l’arista può dire: "Voglio che la pittura sia la carne o (...)" ancora "Per me la pittura è la persona", Il modello è osservato nel mondo chiuso del suo laboratorio, lo studio del pittore.

Lucian Freud dipinge solo quello che percepisce in questo luogo chiuso, i modelli e il loro mondo. Inserendo in secondo piano, nei suoi quadri, mobili e rarefatti oggetti, propone il suo universo. Tutto quello che si trova nello studio diventa parte di questo suo spazio di vita, nella sua pittura; riconoscibili e ricorrenti composizioni che appaiono in diverse opere: piante verdi, un divano scoppiato, poltrone, letti, lavelli, pareti con tappezzerie vissute. Sono il paesaggio oggettuale costruiti a poca distanza fra lo sguardo dell’artista e il modello. A tal motivo le opere portano come titolo l’indirizzo dei suoi studi, avuti nei diversi anni. Passando da Paddington, dove si era trasferito nel 1943, fino a trenta anni dopo a Notting Hill, attraverso il loft di Holland Parco.