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11/04/19

All'ICA Milano - Gallery Focus, la Galleria dell’Ariete


Scheda di vendita dell’edizione di Enrico Castellani, Superficie bianca, 1971, Ariete Grafica. 
Archivio Beatrice Monti della Corte.

Fino a Domenica 2 Giugno 2019, in concomitanza con la mostra monografica dedicata all’artista svizzero Hans Josephsohn, l'ICA Milano presenta all’interno della project room la prima edizione di Gallery Focus, esplorazione in capitoli della storia delle gallerie italiane dagli anni Cinquanta a oggi, attraverso una selezione di documenti d’archivio.

A dare il via a questa serie di esposizioni d’archivio è il racconto per fonti di una esperienza milanese di grande rilevanza nello sviluppo della conoscenza dell’arte contemporanea in Italia: la Galleria dell’Ariete di Beatrice Monti della Corte. L’esposizione è curata da Caterina Toschi, ricercatore e docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università per Stranieri di Siena. Obiettivo di queste esplorazioni è dare conto e testimonianza del ruolo determinante dell’iniziativa dei galleristi per l’affermazione dell’arte contemporanea in Italia nel Secondo dopoguerra.

La storia della Galleria dell’Ariete viene ricostruita attraverso una vasta scelta di documenti d’archivio, tra cui cataloghi e manifesti delle mostre, le schede delle opere, la corrispondenza, riviste e fotografie.

Tra le immagini fotografiche incluse nel percorso espositivo, scatti di Ugo Mulas e François Halard, quest’ultime in particolare ritraggono i corridoi di The Santa Maddalena Foundation in cui campeggiano i disegni utilizzati come manifesti e realizzati dagli artisti stessi per le proprie esposizioni presso la Galleria dell’Ariete.

Nel 1955, Beatrice Monti della Corte, poco più che venticinquenne, di padre italiano e madre armena, cresciuta a Capri in un momento di particolare fermento culturale, inaugura
la Galleria dell’Ariete (il suo segno zodiacale) al 5 di via Sant’Andrea a Milano. La galleria
occupa gli spazi già della Galleria del Sole, che avevano visto impegnata Beatrice per i due
anni precedenti, come socia.

L’attività espositiva della Galleria spazia tra la presentazione di diverse linguaggi artisti e periodi storici, ma il suo interesse principale rimarrà la presentazione dell’opera di artisti viventi, italiani e internazionali.

Tra gli artisti italiani che hanno esposto alla Galleria dell’Ariete, Lucio Fontana, che nel 1963 presenta la serie Le Ova, con testo in catalogo di Gillo Dorfles, e poi Carla Accardi, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Piero Gilardi, Piero Manzoni, Fausto Melotti, gli artisti della Scuola di Piazza del Popolo, Mario Schifano e Franco Angeli, i giovani del gruppo dell’Arte Povera, come Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.

Nel volgere di pochi anni Beatrice Montiinstaura relazioni professionali e di amicizia con alcuni dei più importanti galleristi americani, tra cui Leo Castelli, Paula Cooper, Martha Jackson, Sidney Janis e Betty Parsons. L’Ariete arriva a giocare un ruolo dinamico e fondamentale per l’affermazione dell’arte cotemporanea italiana negli Stati Uniti e presentando con regolarità a Milano opere di artisti d’oltre oceano come Jasper Johns, MorrisLouis, Kenneth Noland, Jackson Pollock e Cy Twombly.

Nel 1960 la Galleria propone Eleven Americans, mostra epocale che riunisce i maggiori esponenti della pittura americana del dopoguerra tra cui Mark Rothko, Franz Kline, Willem De Kooning, Barnett Newman, Jackson Pollock, Adolph Gottlieb e Philip Guston. Nel 1961 ospiterà una personale di Robert Rauschenberg, tre anni prima che l’artista vincesse il Leone d’oro alla Biennale di Venezia.

Grande attenzione viene data anche all’arte del Regno Unito: nel 1958 l’Ariete organizza una delle prime mostre di Francis Bacon fuori dai confini britannici, cui faranno seguito altre personali di artisti inglesi, tra cui Barry Flanagan, Hamish Fulton, David Hockney, Phillip King, Richard Smith e William Tucker. 

L’Ariete propone inoltre annualmente mostre estranee al filone principale della galleria, che precorrono l’evoluzione del gusto italiano e rispecchiano lo spirito eclettico della proprietaria: ceramiche pre-colombiane (1960), miniature indiane antiche (1971), coperte americane dell’Ottocento (novembre 1973), objets d’art afgani (1977).

La Galleria si è spesso avvalsa della collaborazione di letterati di primissimo piano: il catalogo della mostra inaugurale del 1955,  dedicata a opere grafiche di Picasso, è corredato di un’ampia introduzione di Tristan Tzara; scriveranno poi per le mostre di Beatrice Monti figure come Dino Buzzati, Eugenio Montale, Alberto Moravia e Giuseppe Ungaretti.

Nel 1970, l’Ariete intraprende una nuova avventura con la nascita di Ariete Grafica, piccola casa editrice che commissiona multipli ed edizioni d’artista ad autori come Alighiero Boetti, Enrico Castellani, Barry Flanagan, Fasuto Melotti, Ugo Mulas, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella e Alan Shields. Nel corso degli anni, importanti istituzionihanno acquistato opere dalla Galleria dell’Ariete, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma, il Metropolitan Museum e il MoMa di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, come anche numerosi collezionisti privati in Europa e negli Stati Uniti (Giovanni Agnelli, Achille Cavellini, Franz Meyer e Joseph Pulitzer Jr).

Pur proseguendo le vendite sino al 1983, Beatrice Monti chiude la galleria nel 1979 per iniziare un nuovo percorso come editor di Condè Nast. L’Ariete Grafica rimane aperta sino a metà degli anni Ottanta. Nel 2000 fonda The Santa Maddalena Foundation, luogo di residenze letterarie in Toscana in cui ospita scrittori da tutto il mondo.

Il progetto di ICA Milano Gallery Focus è un excursus documentario pensato per riaccendere i riflettori su alcune della più importanti esperienze di gallerie milanesi e italiane. Una storia a episodi, in grado di restituire un dipinto fedele delle atmosfere che interessavano gli ambienti artistici all’epoca della  ricostruzione, prima, e del boom economico, poi, e che fanno di Milano il crocevia di ispirazioni internazionali, scambi multidisciplinari e l’artefice di un vero e proprio aggiornamento della cultura visiva italiana.