La voix libérée – Poésie sonore è un progetto di poesia
visiva e sonoro che la Fondazione Bonotto di Molvena (Vicenza) ho portato al
Palais di Tokyo di Parigi, nella sua attività di promozione della storia del
movimento Fluxus. Molto bella l'idea di fare in catalogo in forma di app che si
può facilmente scarica dai principali player (Android, IOs) dal sito del Palais
de Tokyo.
CS
Fondazione Bonotto presenta il suo nuovo progetto
espositivo in collaborazione con il Palais de Tokyo.
Frutto di una ricerca di oltre un anno, la mostra è
concepita come un dispositivo che attraversa la poesia sonora, in modo non
esaustivo, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli sviluppi
contemporanei. Volontariamente trans-storico e internazionale per affermare la
continuità delle pratiche e degli esperimenti, questo dispositivo è concepito
come un punto di ascolto, un trasmettitore che produce una frequenza che si
diffonde all’esterno delle mura del Palais de Tokyo, attraverso un’applicazione
che permette di ascoltare liberamente e gratuitamente il programma sonoro della
mostra, oltre che a una moltitudine di luoghi, radio o riviste che estenderanno
questa esperienza di poesia sonora per tutta la primavera del 2019.
La poesia fonetica e poi sonora ha sempre rappresentato
nel XX secolo un atto di emancipazione. A rischio d’abbandonare a volte la
semantica, le avanguardie ne hanno fatto la punta di diamante della loro lotta
contro i sistemi, le credenze e i dogmi. Cosa rimane oggi di queste lotte eroiche?
Dei miti e delle leggende. Ma i tempi sono cambiati, così come i combattenti.
Le utopie non hanno più lo stesso aspetto.
Le nuove tecnologie hanno invaso oggi lo spazio del
linguaggio, in meglio o in peggio. In peggio imponendo una razionalizzazione
digitale delle parole e dei suoni. In meglio offrendo al linguaggio delle fonti
e degli strumenti infiniti. A partire dagli anni Cinquanta, i progressi
tecnologici hanno così permesso alla poesia fonetica di diventare sonora.
L’esposizione La voix libérée – Poésie sonore a cura di
Eric Mangion e Patrizio Peterlini in co-produzione con Palais de Tokyo propone,
senza nostalgia, un percorso tra le voci del passato e quelle del presente. Ci
introduce in maniera diretta e immersiva tra gli artisti che utilizzano ancora
le parole e i suoni come esercizio di libertà.
La poesia permette ancora di mettere l’uomo al centro
della vita e dell’arte. In che modo restare umani quando il mondo si
moltiplica? Come affermare la propria singolarità?
Opere sonore di:Tomomi Adachi, Arcand Pierre André,
Atlanta Poets Group, Martin Bakero, Gary Barwin, Caroline Bergvall, Julien
Blaine, Jaap Blonk, Luis Bravo, Anne-James Chaton, Henri Chopin, Carlfiredrich
Claus, Bob Cobbing, Felipe Cussen, Augusto De Campos, Paul De Vree, François
Dufrêne, Eduard Escoffet, Robert Filliou, Giovanni Fontana, The Four Horsemen,
Steven J. Fowler, Jérôme Game, Ilse Garnier, Pierre Garnier, John Giorno, Klaus
Groh, Brion Gysin, Sten Hanson, Ian Hatcher, Bernard Heidsieck, Dick Higgins,
Ake Hodell, Zuzana Husárová, Isidore Isou, Juan Angel Italiano, Ernst Jandl,
Maja Jantar, Bengt Emil Johnson, Evgenji Kharitonov, Ferdinand Kriwet, Nobuo
Kubota, Katalin Ladik, Anne Le Troter, Franck Leibovici, Weronika M.
Lewandowska, Violaine Lochu, Arrigo Lora Totino, Ghérasim Luca, Jackson MacLow,
Kgafela oa Magogodi, Michèle Métail, Enzo Minarelli, Franz Mon, Maurizio
Nannucci, Seiichi Niikuni, Ladislav Novak, Clemente Padin, Arthur Petronio,
Anat Pick, Decio Pignatari, Jörg Piringer, Mimmo Rotella, Gerhard Rühm, Rike
Scheffler, Carolee Schneemann, Adriano Spatola, Amanda Stewart, Demetrio
Stratos, Kinga Toth, Jaromír Typlt, Louise Vanardois, Emmett Williams, Gil J.
Wolman, Misako Yarita.
Mostra a cura di:Eric Mangion e Patrizio Peterlini con il
contributo artistico di Anette Lenz
Coordinamento curatoriale:Claire Moulène
Produzione:Chloé Fricout
Creazione artistica e graphic design:Anette Lenz assisted
by Emilie Excoffier
Exhibition manager:Célia Grégot
Supervisore audio-visivo:Jord le Dortz
Produzione audio-visivi:Piero Matarrese
Produzione arazzi:Bonotto
Responsabile per le arti performative:Manon Klein
Progetto promosso e sostenuto da: Fondazione Bonotto
(Molvena, Italia) e Palais de Tokyo (Paris, France)