Una bella giornata di sole ha portato un folto pubblico
alla nuova edizione del Miart, al Padiglione 3 di Fieramilanocity, che continua
a posizionarsi come una delle fiere più interessante dell'articolato panorama
italiano, con una buona aspirazione ad un pubblico più internazionale.
Ottimi gli spazi, ariosi e luminosi, una bella selezione di opere con un buon grado di
qualità, segnaletica discreta, i lay-out dei diversi progetti espositivi rimane debole, ma aiuta la pratica mappa
cartacea, lo spazio incontri è ancora un poco cupo.
Come sempre la sezione che apprezzo di più è stata la Emergent, quest'anno molto varia; mi hanno positivamente sorpreso i lavori di Rhys Coren da Galeriepcp, le sculture di
Jonathan Berger da spazio Veda e Saskia Te Nicklin da Vin Vin.
Altra sezione che merita un approfondimento è stata
Generations, soprattutto per la scoperta di Birgit Jürgenssen e Tina Lechner
proposti da Galerie Hubert Winter,
Nella sezione on demand belle le proposte delle gallerie
Corvi-Mora e C+N Canepaneri con Roger Hiorns,
Eduardo Secci con Jon Kessler
Nel complesso le gallerie vanno sul sicuro con opere di
buon livello adatte alle possibilità di acquisto del pubblico presente. Ovviamente non ci sono i numeri delle grandi capitali
europee, ma si nota una certa vivacità cosmopolita.
Fra gli spazi che mi hanno piacevolmente colpito ci sono le
opere di Schifano, la galleria Gomiero con i disegni di Carlo Scarpa, altri disegni ma da smartphone da Lelong con
David Hockney, Hauser & Wirth
realizza uno stand dedicato tutto a Paul McCarthy, mentre Massimo De
Carlo, porta l'allegria di Rob Pruitt. Ben strutturata la proposta espositiva
di Richard Saltoun. Molto luminoso lo spazio di Primo Marella e alquanto forte
quello di Z2O ,Sara Zaini e Francisco Fino.
La sezione design è piacevole ma dovrebbe essere più
coraggiosa nell'allestimento, eventualmente con un progetto espositivo più
stimolante.
Come a Bologna anche qui il problema della presenza del
moderno italiano, che pare proposta quasi sotto tono, anche se poi ci sarebbero
tanti lavori da valorizzare meglio, manca un progetto di coordinamento fra le
gallerie e di una serie di mostre che valorizzino le tante interessanti
proposte presenti.
Nel complesso un'edizione che trovo più interessante
dell'anno scorso, che mi aveva lasciato un poco più perplesso.