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08/04/19

Impressioni sul miart 2019





Una bella giornata di sole ha portato un folto pubblico alla nuova edizione del Miart, al Padiglione 3 di Fieramilanocity, che continua a posizionarsi come una delle fiere più interessante dell'articolato panorama italiano, con una buona aspirazione ad un pubblico più internazionale.

Ottimi gli spazi, ariosi e luminosi, una bella selezione di opere con un buon grado di qualità, segnaletica discreta, i lay-out dei diversi progetti espositivi rimane debole, ma aiuta la  pratica mappa cartacea, lo spazio incontri è ancora un poco cupo.

Come sempre la sezione che apprezzo di più è stata la Emergent, quest'anno molto varia; mi hanno positivamente sorpreso i lavori di  Rhys Coren da Galeriepcp, le sculture di Jonathan Berger da spazio Veda e Saskia Te Nicklin da Vin Vin.

Altra sezione che merita un approfondimento è stata Generations, soprattutto per la scoperta di Birgit Jürgenssen e Tina Lechner proposti da Galerie Hubert Winter,

Nella sezione on demand belle le proposte delle gallerie Corvi-Mora e C+N Canepaneri con Roger Hiorns,  Eduardo Secci con Jon Kessler   





Nel complesso le gallerie vanno sul sicuro con opere di buon livello adatte alle possibilità di acquisto del pubblico presente. Ovviamente non ci sono i numeri delle grandi capitali europee, ma si nota una certa vivacità cosmopolita.

Fra gli spazi che mi hanno piacevolmente colpito ci sono le opere di Schifano, la galleria Gomiero con i disegni di Carlo Scarpa,  altri disegni ma da smartphone da Lelong con David Hockney, Hauser & Wirth  realizza uno stand dedicato tutto a Paul McCarthy, mentre Massimo De Carlo, porta l'allegria di Rob Pruitt. Ben strutturata la proposta espositiva di Richard Saltoun. Molto luminoso lo spazio di Primo Marella e alquanto forte quello di Z2O ,Sara Zaini e Francisco Fino.

La sezione design è piacevole ma dovrebbe essere più coraggiosa nell'allestimento, eventualmente con un progetto espositivo più stimolante.

Come a Bologna anche qui il problema della presenza del moderno italiano, che pare proposta quasi sotto tono, anche se poi ci sarebbero tanti lavori da valorizzare meglio, manca un progetto di coordinamento fra le gallerie e di una serie di mostre che valorizzino le tante interessanti proposte presenti.

Nel complesso un'edizione che trovo più interessante dell'anno scorso, che mi aveva lasciato un poco più perplesso.