Il prossimo Lunedì, il 19 febbraio, presso la galleria Franco Noero si apre una doppia esposizione di Jason Dodge, sia in via Mottalciata che presso Piazza Carignano.
Negli ultimi venti anni Dodge ha prodotto sculture e mostre che parlano di assenza, distanza, percezione tattile e visiva. Il suo lavoro è spesso paragonato alla poesia e, come molta poesia, richiede al lettore o allo spettatore di essere presente e di guardare in se stessi come conduttori di significato. Leggendo una poesia o una scultura, qualcosa di nuovo è fatto. Dodge dice "non è quello che qualcosa significa che è importante, è come qualcosa significa". Il suo lavoro non è pensato per essere decifrato, ma sono piuttosto macchine per decifrare.
Le sculture nella galleria di Via Mottalciata sono fatte di cose esistenti; cappotti, computer, tavoli, luci, vetri e oggetti di origine misteriosa, grandi cesti fatti da un cestaio cieco, scarpe per qualcuno con tre piedi, porte per animali selvatici da girare nella galleria. Molte delle ventidue sculture sono realizzate in ripetizione, creando diverse costellazioni attraverso la mostra, come mani di carte dello stesso mazzo, significati, valori e letture cambiano ripetere e combinare.
Nello spazio di Piazza Carignano Dodge ha realizzato un'opera composta da detriti sparsi raccolti in tutto il mondo, come dice "le cose che cadono da noi mentre siamo impegnati a vivere" un'abbondanza di lettere e loghi, grafia e cose disseminate, contenitori e colori. Uno diventa consapevole in presenza di questo lavoro delle innumerevoli vite che hanno intersecato queste migliaia di cose. Cosa significa mantenere ciò che è rimasto indietro? Le parole; arance, pane, latte scritti su una lista della spesa, oggetti ricordati, comprati e consumati, una rubrica piena dei nomi di molti abitanti di una città, un barattolo vuoto di crema immerso nella pelle di uno sconosciuto molto tempo prima e lontano. Come gran parte del lavoro di Dodge c'è una tensione emotiva e fluttua sempre tra la presenza di assenza e l'assenza di presenza. Questa è la terza mostra di Jason Dodge con la galleria.
Le sue recenti mostre personali includono il Schinkel Pavilion (2017), IAC Vuillerbanne (2016); ha co-curato Enemy of the Stars con Krist Gruijthuijsen al KW di Berlino (2017) e ha recentemente partecipato a mostre collettive presso l'Hammer Museum (2018), MIT List Center (2017), 500 Capp Street (2018), Eli Broad Museum ( 2017) e avrà una prossima mostra al Neubauer Collegium di Chicago con Dieter Roelstraete. Oltre alla sua pratica artistica, Dodge è il fondatore della poesia che imprime cinquecento luoghi che ha pubblicato 25 libri monografici di poesie di poeti contemporanei tra cui Ishion Hutchinson, Eileen Myles, CAConrad, Dorothea Lasky e Matthew Dickman.
Jason Dodge
19 febbraio – 5 maggio 2018
via Mottalciata 10/B
Site-specific installation
19 febbraio – 17 marzo 2018
Piazza Carignano 2