Sotto un cielo plumbeo, sabato scorso, ho girato per alcune gallerie torinesi.
Nel cuore barocco di piazza Carignano la galleria Franco Noero presenta una installazione di Jason Dodge. Spazi di antica eleganza che ospitano i residui caleidoscopico del vivere quasi miseramente. Il contrasto è fastidioso ma lo sguardo si lascia conquistare dalle continue suggestioni dei tanti strani manufatti, dai possibili usi, dalla memoria del loro vissuto.
Tutto un altro ordine presso la galleria Febo e Dafne dove su antiche carte da parati si sono fermati i segni giocosi di Rachel Schwalm col suo bestiario di ironia.
Lo spazio Alley, in Via San Francesco da Paola 12, propone due interventi di Piotr Skiba per la stagione invernale della galleria Giorgio Galotti.
La galleria Crag presenta una fresca collettiva di artisti che segue amorevolmente.
Collettiva anche nella vicina galleria di Riccardo Costantini che raccoglie sotto il tema della memoria intese opere, quali le poliedriche campane di Pablo Mesa Capella o gli scatti vernacolari di Eleonora Roero.
La galleria Norma Mangione presenta una nuova tappa dell'intenso lavoro cromatico di Bernd Ribbeck.
Presso la Burning Gallery ci sono i pittorici frammenti fotografici di Samuele Mollo.
Concludo la passeggiata presso la galleria Alessio Moitre che raccoglie le forti tracce performative di Manuela Macco.