La
rapidità è uno dei nuovi meccanismi che la società contemporanea
ha nella sua multimedialità, tutto avviene con un’incredibile
successione d’eventi, un accadimento segue l’altro in un gioco
all’infinito, simili ai fumetti di Roy Lichtenstein, in cui le
rapide scene proposte sono minimali e complete, o al gesto deciso di
Cecily Brown che nei suoi grandi pannelli presenta un vortice di
vita.
Opere
che affascinano nell’immediato ma che presentano ampi spazi di
profondità, fra rimandi, innovazione e ricordi.
I
disegni di Lichtenstein sono fragili pensieri, di una memoria
storica, che trova nella pittura della Brown un completamento, nel
segno multiplo delle linee, che negli schizzi fornisce un movimento
pari all’indefinito dei quadri.
Quadri
che vorticosamente vibrano allo sguardo, che rincorre accenni di
abbozzi simili alle linee che Roy delinea nei suoi disegni.
Nel
suo complesso la serie di mostre in corso alla GAM di Torino paiono
pensate per il nostro presente in una chiave anticipatoria, in cui,
come spesso l’accadere artistico è già memoria. Gli artisti si
rivelano così sensibili medium dei mutamenti.
Conferma
se ne ha nei disegni di Casorati, che operava negli anni 30,
immersioni di dimensioni solitarie che la modernità ha reso così
intense e quotidiane.
Esistenzialismo
riproposto nei lavori di Felipe Aguila, per la sezione Vitrine, in
cui si prospettano alterità integrata nella globalizzazione fra
funzioni e vita, senza tempo e dimensione.
Ancora
più forte questo sentire con la rassegna Surprise in cui i gesti
performativi di Gianni Colosimo, sono avvistamenti di tutta una serie
di processualità così tanto di moda oggi.
Ma
il dialogo continua nella collezione permanente che, con le diverse
tematiche, stimola altri pensieri ed emozioni.