La Masa Dritan Hyska Il mio amico operaio
La
Fondazione Bevilacqua La Masa apre il nuovo anno confermando la propria attenzione
a supporto dei giovani artisti. La mostra dedicata agli assegnatari dei 12 studi
d’artista, a cura di Rachele D’Osualdo, conclude il programma di residenze che l’Istituzione
ha rivitalizzato durante gli anni duemila. Gli atelier, assegnati tramite bando
di concorso, sono collocati a Palazzo Carminati a San Stae e nel Complesso dei SS.
Cosma e Damiano alla Giudecca: qui per 12 mesi gli artisti vivono in un confronto
diretto con colleghi, curatori, galleristi e giornalisti provenienti dall’Italia
e dall’estero, grazie ad un programma di studio visit loro dedicato, di incontri
con il pubblico, di appuntamenti e occasioni espositive realizzate anche in collaborazione
con importanti istituzioni cittadine e nazionali.
A
partire dal 5 febbraio 2014 saranno visibili, nelle sale della Galleria di Piazza
San Marco, i lavori di Amedeo Abello, Thomas Braida e Valerio Nicolai, il collettivo
Cake Away, Lorenzo Commisso, Marco Gobbi, Andrea Grotto, Cristiano Menchini e Adriano
Valeri, Dritan Hyska, Rachele Maistrello, Elena Mazzi, Corinne Mazzoli, Martin Romeo,
Claudia Rossini, Špela Volbib.
Amedeo
Abello presenta in mostra due lavori che si sviluppano ai confini del mezzo fotografico:
in Photomaton l’obiettivo delle cabine fotografiche, solitamente destinato alla
produzione di fototessere, ritratti standardizzati per documenti di identificazione,
è deviato a catturare soggetti esterni, immagini sfuggenti che fissano la collettività
e il paesaggio urbano nella loro contingenza e casualità. Nell’installazione Life
/ File, realizzata in collaborazione con Federico Morando, i provini dei rullini
fotografici diventano segno grafico attraverso un processo di errore programmato,
realizzando una composizione in cui tecniche (analogico e digitale) e campi semantici
apparentemente contrapposti sono ravvicinati nell’esperienza dell’artista.
Il
duo composto da Thomas Braida e Valerio Nicolai espone il frutto del proprio lavoro
come artisti singoli, gli ultimi risultati delle rispettive ricerche pittoriche:
personaggi mostruosi e grotteschi compongono micro-narrazioni nelle tele di Thomas
Braida, mentre Valerio Nicolai indaga il dispiegarsi della pittura nello spazio.
A fianco, un video nato dalla collaborazione tra gli artisti: se è il mondo delle
favole a fornire l’ispirazione primaria, questa si ibrida con le pratiche individuali
degli artisti e il loro vissuto personale trasfigurando completamente la storia
e i personaggi originari.
È
una rassegna di videoarte il progetto proposto dal collettivo curatoriale Cake Away,
che ha inteso valorizzare l’Archivio Giovani Artisti della Fondazione Bevilacqua
La Masa. In tre appuntamenti serali, che si terranno i martedì 11, 18, 25 febbraio
2014 alle 18.30 nella sede di Palazzetto Tito, verranno indagate alcune tematiche:
l’intreccio tra memoria e narrazione nei video degli artisti, i gesti e significati
assunti dal corpo nella videoarte, i diversi
linguaggi del video d’animazione.
How we dwell Residenza n.2
L’evoluzione
della ricerca artistica di Lorenzo Commisso è esposta attraverso una “mostra nella
mostra”, un catalogo di lavori, spunti di ricerca e confronti con artisti che hanno
avuto luogo durante l’anno di residenza e che materializzano il luogo fisico e mentale
rappresentato dall’atelier dell’artista. Durante l’inaugurazione verrà inoltre eseguita
la performance audio/video COLORA – The Zebra Crossing, sviluppata in collaborazione
con Rachele Burgato.
Il
gruppo di artisti composto da Marco Gobbi, Andrea Grotto, Cristiano Menchini e Adriano
Valeri espone al pubblico le opere realizzate durante l’intero anno nell’ambito
del progetto How we dwell (make your own residence): il collettivo ha infatti organizzato
una serie di residenze nello spazio aperto (le sponde del Piave, i terreni auriferi
ad Alessandria, i colli Berici di Vicenza, per finire con l’isola della Certosa
nella laguna di Venezia) invitando altri artisti a prendervi parte, a costruire
un ambiente che li potesse ospitare. Dall’interazione non prevedibile e di volta
in volta diversa tra gli artisti partecipanti e lo spazio esterno, utilizzando materiali
di recupero assieme a un kit fornito dagli ideatori del progetto, è nata una serie
di lavori esposti in mostra a San Marco.
È
al mondo del lavoro che volge la sua attenzione l’installazione di Dritan Hyska:
un audio riproduce meccanicamente l’informativa sulla sicurezza al lavoro, ma nel
cantiere è il lavoratore ad essere assente, rendendo un concetto vano e astratto
questa normativa.
Attraverso
una serie di brevi video, Rachele Maistrello mostra ai visitatori uno scambio di
identità con un guardiasala: nelle scene riprese nella spiaggia agli Alberoni, i
personaggi svolgono azioni che oscillano tra l’esercizio fisico e una rivisitazione
dimessa di opere maestose; la relazione di fiducia tra di essi consente un ribaltamento
di ruoli in cui le fragilità di entrambi sono messe in scena, e le aspettative su
ciascuno di essi vengono temporaneamente sospese.
Martin Romeo The Method
Elena
Mazzi racconta nello spazio espositivo Reflecting Venice, un progetto che coniuga
le pratiche artistiche contemporanee, la tradizione storica dell’artigianato veneziano,
considerazioni di carattere ecologico e ambientale e l’attuale ricerca scientifica
su un prototipo di Muro Solare, installazione di specchi che produce energia termodinamica.
La complessità del progetto, la sua processualità, la collaborazione tra professionisti
di diversi settori sono rese attraverso una composita installazione basata sul lavoro
collettivo e sulla creazione di un territorio comune.
È
una sfida uomo-macchina quella messa in scena da Corinne Mazzoli in Sala Giocchi!,
un ambiente artificiale e artificioso in cui lo spettatore deve confrontarsi con
chiassose macchinette, luci e suoni esasperati come la relazione che si crea tra
l’uomo e le slot-machine, in una società dove l’oro facile sembra essere l’antidoto
ai mali contemporanei. All’inaugurazione della mostra, accompagnata dalla musica
dei Rotorvator, band Metal bellunese, una presentatrice declamerà i comandamenti
di una nuova economia, l’Economia della Pioggia d’Oro.
Martin
Romeo, attraverso una videoinstallazione e un video documentario, presenta agli
spettatori della mostra The Method,spettacolo di danza interattiva ideato dall’artista
e svoltosi al Teatro Fondamenta Nuove di Venezia a gennaio 2014. Lo spettacolo è
un’opera al confine tra installazione e performance, in cui si attiva una riflessione
sulla relazione tra il corpo e l’immagine nell’arte contemporanea attraverso la
multidisciplinarietà e le nuove tecnologie.
Dalla
collaborazione tra Claudia Rossini aka Yamada Hanako e la celebre ma discussa gondoliera
Alex Hai, che è anche fotografa e regista, nasce il progetto La Gondoliera, una
serie di venti fotografie e una selezione di articoli e documenti che raccontano
la storia veneziana dell’eroina combattente Alex. Una visione originale de La Serenissima,
un provocante racconto in cui i confini tra realtà e finzione sono sfumati.
Lo
studio delle forme e dei rapporti cromatici tra gli elementi, l’ambiguità dei materiali,
la relazione tra organico e inorganico caratterizzano la ricerca di Špela Vol?i?,
che spazia dal linguaggio fotografico a quello scultoreo.
La
mostra è accompagnata, per il quinto anno consecutivo, da una preziosa edizione
speciale Moleskine, azienda di Milano che produce i noti taccuini e partner sostenitore
del programma degli Atelier dal 2008. Un particolare ringraziamento a Stonefly,
che da quattro anni supporta con un prezioso contributo l’attività degli Atelier
BLM. A cura di Rachele D’Osualdo
Fondazione
Bevilacqua La Masa / Galleria di Piazza San Marco 71/c, Venezia
6
febbraio – 9 marzo 2014