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21/02/14

New York riscopre il futurismo, torna l’attenzione sulI’Italia al Solomon R. Guggenheim Museum con la mostra “Futurismo italiano 1909 - 1944 : Ricostruire l'Universo”.


Dopo tanti anni un celebre museo di New York dedica una grande retrospettiva su questo famoso periodo dell’arte italiana, una fase storica che fu d’ispirazione per tanti altri artisti e movimenti.
Si tratta di uno dei i primi gruppi ad aprirsi non solo alle nuove forme dell’arte, fotografia, video ma a sperimentare nei più diversi ambiti del fare umano, dalla cucina alla moda, aprendo l’idea di bellezza e innovazione in tutti questi campi considerati fino ad allora immutabili e statici.
La rassegna si sviluppa in modo tematico lungo la nota spirale ed è un’ottima occasione, nel ripensare alla grande forza innovativa, di cui oggi si sente tanto il bisogno per proiettarsi nel prossimo futuro. Soprattutto di come se unito un gruppo di artisti possa, con la giusta strategia, avere un valido risalto internazionale.
Ivo Pannaggi, Speeding Train (Treno in corsa), 1922
Se la storica mostra di Palazzo Grassi, tanti anni fa’, fu il primo tentativo di evidenziare l’aspetto creativo da quello storico, questa si annuncia come la rivalutazione più ampia sulla scena internazionale, una vasta panoramica che può riportare la giusta attenzione sulla storia dell’arte italiana, che ha sempre vissuto in coni d’ombra informativi e di supporto, nonostante gli ottimi risultati sul mercato d’asta anche recenti.
Per l’occasione sono state radunate oltre trecento opere dalle più importanti collezioni private e da tantissimi musei e raccolte pubbliche italiane, tra cui uno stupendo Fillia dalla Pinacoteca di Cuneo. L’attenzione espositiva curata da Vivien Greene, compre l’arco storico dal 1909 al 1944, quarant’anni di ricerche creative che hanno caratterizzato non solo il panorama italiano ma lentamente hanno conquistato il mondo intero con epigono in diverse altre nazioni, tra cui una forte attenzione nella cultura russa.
La mostra durerà fino al 1 Settembre 2014
L’iniziativa gode del sostegno del gruppo Lavazza, col supporto fornito in parte dal National Endowment for the Arts e dalla Fondazione David Berg , con un finanziamenti aggiuntivi dalla Fondazione Simonds Giulietta Lea Hillman, dalla Fondazione Robert Lehman, e dal Consiglio di Stato di New York per le Arti. Partecipano alla realizzazione la Fondazione Hansjörg Wyss , Stefano e Carole Acunto , Giancarla e Luciano Berti , Ginevra Caltagirone , Massimo e Sonia Cirulli Archive , Daniela Memmo d' Amelio , Achim Moeller , Moeller fine Art; Pellegrini Legacy Trust e Alberto e Gioietta Vitale .